Luca Picciuto - Logopedia e Neuropsicologia

Luca Picciuto - Logopedia e Neuropsicologia Laurea con lode in psicologia clinica per infanzia e adolescenza. Laurea in Logopedia.

Consulenze psicologiche in età evolutiva e adolescenziale
Orientamento scolastico e professionale
Consulenza familiare e di coppia
Diagnosi e Consulenze Individuali
Esperto del processo luttuoso e/o di separazione
Tecniche comportamentali per la risoluzione, depressione, stati d'ansia e Attacchi di panico

02/05/2025

Autoefficacia dei genitori

Per un trattamento nell' ambito della neurodiversità (e non solo) è fondamentale mettere al centro la percezione di autoefficacia dei genitori. La letteratura scientifica ( International conference on neuroscience and brain disorders 2021) dimostra quanto sia fondamentale per ottenere dei risultati a lungo termine lavorare sulla capacità dei genitori di sentirsi efficaci nel definire e ottenere degli obiettivi nelle abilità relazionale, adattive, comportamentali dei propri figli. Nella pratica clinica mi accorgo davvero quanto l'approccio emotivo e comportamentale dei genitori possa determinare un' evoluzione della famiglia e del bambino/a. Collaborare settimanalmente con obiettivi chiari e con una bidirezionalità costante permette di stare nelle difficoltà e cavalcarle. Riduce la percezione dello stress familiare e sprona verso traguardi realistici, raggiungibili, concreti. Mi capita di incontrare famiglie che settimanalmente richiedono l'obiettivo, producono tentativi, si modellano, ma non si arrendono. Altre situazioni in cui una diagnosi, ma anche il palesarsi di una difficoltà, pone in una situazione di accettazione passiva, di timore, quasi come se si dovesse giustificare ogni cosa all'interno dell' etichetta. Famiglie che colludono con la disregolazione emotiva o sensoriale, che seguono lo squilibrio, il pensiero ossessivo, la rigidità cognitiva senza più entrarci in dialogo (spesso difficile) e farsi quindi trascinare dalla marea. Lavorare sull'efficacia genitoriale favorisce la costruzione di fondamenta solide su cui sviluppare un percorso educativo equilibrato.

22/04/2025

Educare anche all'aperto

Per me l'educazione è ricerca di benessere, equilibrio e coraggio. Bambine, bambini, ragazzi, ragazze, uomini e donne che stanno bene e hanno coraggio imparano. Facile, facile. Germoglia curiosità, sviluppano il desiderio di comprendere, di affrontare sfide e problemi. A parer mio è importante occuparci di educazione all' aperto all' interno di un approccio integrato, cioè in equilibrio tra dentro e fuori, tra frontale e cooperazione, tra tecnologia e mani sporche. È importante soprattutto essere esempio di coraggio e fiducia. L'aumento della ricerca di sicurezza, di protezione, di appagamento di desideri sta generando fragilità, paure, insicurezza. Mi è capitato di sentire qualche settimana fa un' insegnante affermare che non avrebbe mai più portato la sua classe fuori, non erano capaci, non sapevano regolarsi. È vero che le classi mostrano sempre più difficoltà in tal senso. Bambini e bambine mostrano un' agitazione scomposta, ma la questione è proprio lì. Non vi è un percorso di etero e autoregolazione. Bambini e bambine sono incastrati in stimoli e assenza di confini. Non giochiamo con loro, non giocano tra loro. Vengono invasi da stimoli che poi a scuola spariscono. Ovviamente in questo tipo di percorso vanno rese attive le famiglie. Per poter educare profondamente bisogna essere consapevoli di quanti danni si stia facendo con la tecnologia e l'eccesso di protezione. Educare anche all' aperto costringe all' interazione, alle emozioni, alla comprensione. Educare anche all'aperto consente di entrare in contatto con ciò che vi intorno alla scuola, di prendercene cura. Bisogna essere consapevoli di quanto un' educazione basata sulla lentezza possa costruire benessere ed equilibrio psico-fisico. Non possiamo educare ignorando i segnali di malessere attuali.

Autismo Professionalmente è il tema sul quale sono certo che trascorrerò i prossimi vent'anni. È un universo complesso c...
29/03/2025

Autismo

Professionalmente è il tema sul quale sono certo che trascorrerò i prossimi vent'anni. È un universo complesso che merita massima attenzione. Un tema sul quale bisogna fare ancora molta strada, a tutti i livelli. Negli ultimi anni vi è molto movimento, a volte agitazione, forse confusione. Bisogna lavorare nella fase precoce, nella formazione di noi professionisti, dei genitori, della scuola, della comunità, del contesto di lavoro. Per me sta diventando un'ossessione la formazione, preparazione, supporto e, non so quale altro termine, delle famiglie e delle scuole. Ritengo sia fondamentale portarle verso la massima conoscenza, verso la massima elaborazione, verso una profonda educazione. Le famiglie meritano supporto serio. Si osserva spesso discontinuità di servizi, poca informazione, illusione, accoglienza di deleghe e aspettative non sincere. Si riscontrano progetti mirabolanti con ragazzi che vengono sballottati in mille foto e mille pseudolavori. Si fa propaganda. E in questo campo a me crea rabbia. Si osservano insegnanti che non accolgono la sfida educativa, che giustificano tutto nel nome della diagnosi. Famiglie che cercano colpevoli, senza riuscire a sostenersi nella formazione costante che è purtroppo necessaria. Professionisti con pochi strumenti che ritengono utili per tutti. Le famiglie vanno sostenute e formate perché non si può rischiare che vengano depistate da chi approfitta.
Bisogna avere un approccio educativo, un obiettivo alla volta, settimana dopo settimana e con lo sguardo verso l'orizzonte. Timone fermo nelle tempeste e tappi nelle orecchie al canto delle sirene.

In foto un bel testo appena pubblicato.

04/03/2025

Dobbiamo essere consapevoli di cosa stiamo facendo

La TV ha indubbiamente favorito le potenti dinamiche del consumismo, dell'omologazione dei desideri e anche dei bisogni, ha contribuito a determinare i nostri obiettivi, in molti casi ci ha intrattenuto, probabilmente cullato, spesso addormentato. Le dinamiche e il funzionamento dello scrolling nei social o simili è ulteriormente più profondo. Non solo modifica i nostri bisogni e desideri, può modificare le nostre abilità neuropsicologiche. Può avere un effetto determinante sulle abilità attentive, sul vocabolario, sulla comprensione. Può, e lo sta facendo, favorire costanti dinamiche di allarme, sta favorendo l'incapacità di rilassarsi, strutturando continue reazioni di ansia e stanchezza cognitiva. Si innescano circoli viziosi fatti eccesso di stimoli, allerta, stanchezza, irritabilità o ansia, difficoltà nell' impegnarsi e conseguenti ricadute anche nelle relazioni.
Vedo sempre più frequentemente bambine/i e adolescenti con cellulari in cui sono registrati tempi di attività oltre le 5 ore giornaliere. Ho visto domeniche in cui si registravano 11 ore di attività.
Stiamo destrutturando la loro capacità di sviluppare apprendimento e soprattutto benessere psicologico. Fortunatamente i loro cervelli sono dotati di una maggiore plasticità e si ha la possibilità di recuperare, ma bisogna avere il coraggio e la motivazione di essere presenti. Bisogna dare loro fiducia nell' uscire, di potersi sfidare, incontrare, dialogare. Bisogna dare l'esempio, coltivare passioni. Bisogna essere in grado di gestire un equilibrio, di porre confini e limiti. Bisogna prendere consapevolezza e controllo di strumenti potenti.

19/02/2025

Autismo e parent training

Tematica per me sempre più importante per modificare profondamente le traiettorie evolutive e la qualità di vita. La mia formazione e i miei interessi sono qui. Riuscire ad entrare nel vissuto emotivo dei genitori e permettere poi di comprendere e adottare strategie specifiche per i bisogni del proprio bambino o bambina è fondamentale. Non si può prendere in trattamento il bambino/a senza formare un sistema.
L'accettazione al cambiamento e al mettersi in discussione è fondamentale, la capacità di comprendere come entrare in interazione proficua fa la differenza. Riuscire a condividere costantemente degli obiettivi e avere un binario permette davvero di muoverci. Un passo alla volta, senza fatica, senza fretta, ma con consapevolezza. Non è facile affiancare la complessità della famiglia, ancor di più nella scoperta della neurodiversità di un proprio bambino/a, ma non vi è via più efficiente. Forse all' inizio è la strada più tortuosa, ma è davvero quella con maggiori riscontri a lungo termine.

19/01/2025

Cerchiamo soluzioni contro il bullismo ma non accettiamo di fare un' ora di dialogo a settimana a scuola.

"La democrazia si sviluppa nel conflitto, nella possibilità stessa di poter stare nella distanza, nella dialettica e, quindi, nel dialogo. La democrazia è frutto di un costante esercizio di flessibilità. La democrazia è indubbiamente prima di ogni altra cosa la consapevolezza di una moltitudine di bisogni che convivono in noi stessi, in ognuno. La democrazia è riconoscere che ognuno è fragile. Se rifugiamo dalla fragilità, dalla nostra infinitesimale piccolezza non crediamo più nella democrazia ma aspiriamo all'autorità, alla velocità, all'appagamento immediato. La democrazia sta vacillando soprattutto in seguito alla nostra incapacità di stare nel dubbio, nella ricerca. Cerchiamo convinzioni, scorciatoie, uomini e donne capaci di eliminare i problemi. Scuola e famiglia hanno la necessità di rifondarsi su nuovi credi ed obiettivi. Democrazia, coraggio e dialogo devono essere prioritari. Coloro che educano non possono permettersi di non comprendere la propria funzione, di assumersi la responsabilità del proprio ruolo. Chi ha scelto l'onore di educare ha la responsabilità di chi tocca il futuro, di chi ne delinea i binari. Chi educa non può farsi distrarre da chi gioca con i nostri istinti, con i nostri bisogni più antichi. Chi educa ha l'obbligo di guardare lontano e agire passo dopo passo. Una finta empatia verso i bisogni ci sta danneggiando, sta perpetuando la sfiducia in noi, alimenta l'incapacità di credere nel nostro fare, nelle nostre parole, nel nostro essere. Agiamo per accontentare e non per educare."

15/12/2024

Approcci

Proprio non riesco a divenire un fondamentalista di un metodo. Chi si occupa di essere umani dovrebbe costantemente cercare lenti nuove con cui guardare. Dovrebbe avere a proprio disposizione una serie davvero immensa di strumenti. Capita di vedere molto spesso operatori del settore educativo -didattico con pochissima formazione pedagogica, psicologica, neuropsicologica e vederli fare e farsi male. Lavorare, ad esempio nel campo della neurodiversità o in situazioni di difficoltà comportamentali, senza una costante formazione è come avventurarsi in zone poco conosciute, con un lingua non propria. Capita spesso di vedere docenti o operatori che propongono strategie simili a quelle che proporrebbe chiunque altro. Nessuna cornice teorica e pratica. Nessun approccio metodico. Aba, approcci naturalistici, pedagogia cooperativa, integrazione sensoriale, neuropsicologia, outdoor education, dialogo, educazione emotiva. Proprio non riesco a scegliere a prescindere. Vi è una tale complessità che si può scegliere per la persona, il contesto, la fase di vita lo strumento metodologico più adatto. Va compreso il comportamento, la sua funzione, la motivazione, il grado di apprendimento, la famiglia intorno. Si può quindi decidere l'obiettivo e la tipologia di approccio più adatto e modificare eventualmente se si dimostra non utile. Si può, ma proprio non riesco a comprendere chi rinuncia a porsi obiettivi o dall' altro lato non ha nient'altro che l'urlo o il generare timore.

28/11/2024

Si sta concludendo il mese dei PEI, PDP e di riunioni varie per definire obiettivi, strategie, metodi, valutazioni.
Periodo triste.
Purtroppo c'è ancora tanto lavoro da fare.
Purtroppo mi fido delle parole e poi quando non si traducono in realtà vi rimango profondamente deluso. Sempre, ogni volta.
Non tanto per difficoltà e complessità che credo ormai di comprendere, ma per indifferenza, superficialità, arroganza.
Una sorta di serena ignoranza che non ricade su se stessi, ma sul più debole. Un' assenza di empatia, ma anche incapacità di vedere oltre, di prevedere le conseguenze, di percepire l'origine del domino.
Un' incapacità nel mettersi in discussione, nel rinunciare a parti di sé. Un' arroganza che protegge la propria rigidità, povertà culturale, impreparazione.
C'è ancora tanto lavoro da fare su troppi livelli. Formazione dei genitori, docenti, clinici.

Una formazione che porti ognuno a fare con serietà e responsabilità, con razionalità. Senza giustificazioni o tentativi di rivoluzioni che vorrebbero cambiare tutto per non cambiare niente.

22/09/2024

L'agenda settimanale di bambine e bambini è completa?
È rimasto uno spazio per il vuoto, il silenzio, un abbraccio senza parole?
Un pomeriggio per vedersi senza lezioni?
Un momento per invitare un compagno?
Una passeggiata senza traguardo?
Così tanto per sentire il vento fresco sul viso, immaginare senza binari, leggeri e confusi come un aquilone.
Credere per un momento di essere qualsiasi cosa senza sbagliare, senza imparare.
C'è un luogo senza rumori, video, adulti che vogliono insegnare?
È rimasto uno spazietto stretto per un solletico o anche una pernacchia?

G. Addazi, in Alfabeto della scuola democratica;
22/09/2024

G. Addazi, in Alfabeto della scuola democratica;

Lavori in corso📖🌳⚠️La passione per l'educazione, l'equilibrio e la prevenzione mi porta in quest'estate a continuare il ...
22/08/2024

Lavori in corso📖🌳⚠️

La passione per l'educazione, l'equilibrio e la prevenzione mi porta in quest'estate a continuare il percorso di studio verso una scuola e una società aperta, una scuola e una società capace di essere dinamica e inclusiva. Il tema dell'outdoor education necessita una grande formazione e la possibilità di essere sperimentato in diversi contesti. Stiamo cercando di strutturare percorsi che possano divenire consuetudine. Soprattutto il nostro territorio non può trascurare quello che abbiamo fuori dalle mura o utilizzarlo solo per eventi episodici.

19/07/2024

Indirizzo

Via Traversa Circonvallazione, 9
San Bartolomeo In Galdo
82028

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