Luca Picciuto - Logopedia e Neuropsicologia

Luca Picciuto - Logopedia e Neuropsicologia Laurea con lode in psicologia clinica per infanzia e adolescenza. Laurea in Logopedia.

Consulenze psicologiche in età evolutiva e adolescenziale
Orientamento scolastico e professionale
Consulenza familiare e di coppia
Diagnosi e Consulenze Individuali
Esperto del processo luttuoso e/o di separazione
Tecniche comportamentali per la risoluzione, depressione, stati d'ansia e Attacchi di panico

23/09/2025

A scuola di calma

Nella confusione si fanno strada i nostri meccanismi istintivi, le reazioni emotive più profonde. L'eccesso di stimoli conduce ad una regressione neuro-comportamentale profonda. È sempre più necessario costruire calma ed è necessario farlo in condivisione tra scuola e famiglia. Si parla di pace solo in termini cognitivi, ma l'alleniamo davvero? Quanto tempo dedichiamo alla calma, alla quiete, alla pace? Quanto tempo ci confrontiamo nel dialogo? Quanto tempo dedichiamo alla risoluzione condivisa di un problema?
Nel tentativo di proporre alle scuole l'abitudine dell' ora di dialogo settimanale, l'ora dedicata le proposte, alla gratitudine, allo scambio di pareri, alla risoluzione di conflitti ho sempre avuto molta difficoltà. Non c'è tempo, non c'è voglia. Quando propongo a genitori di scrivere insieme ai figli, di leggere insieme, di confrontarsi su regole, limiti, routine non vi è continuità. La calma si costruisce, si può, ma ci vuole pazienza, forza e serietà. Fare la pace con le urla non porta nel luogo giusto.

Se dovessi scegliere dieci testi fondamentali questo è tra primi a cui penserei. Leggendolo, rileggendolo, sfogliando l'...
12/09/2025

Se dovessi scegliere dieci testi fondamentali questo è tra primi a cui penserei. Leggendolo, rileggendolo, sfogliando l'ultima copia trovata (in prima edizione 🫣😍) mi viene un magone di nostalgia e timore. La stiamo proteggendo la fantasia? Togliamo le erbacce, innaffiamo, zappiamo? La fantasia antidoto alla sofferenza inevitabile dell' essere umano, elemento necessario non per scappare, ma per danzarci insieme. Adesso che ogni fastidio è censurato la fantasia diviene un mondo di cui usufruire passivamente. Una nenia che ci conduce alla sonnolenza perpetua. Rodari va ascoltato per mostrarci dove stiamo andando.
Educare alla fantasia attraverso il poco, il vuoto, l'unione di mondi distanti. Educare alla fantasia per riscoprire che non abbiamo necessità di comprare, ma basterebbe fidarsi di noi.

31/08/2025

LE SCUOLE

Crescere è un viaggio che chiede paesaggi diversi, e ogni scuola dovrebbe essere il luogo giusto per abitare quel tratto di cammino.
Al nido il corpo è la prima lingua: mani che afferrano, piedi che corrono, si cade, ci si sporca. È all’aperto, tra erba, vento e terra, che i bambini imparano a conoscere il mondo con tutti i sensi, a sentirsi vivi dentro lo spazio che li accoglie. Senza pennarelli, senza fogli.
Nella scuola dell’infanzia la parola fiorisce, il dialogo prende forma. È il tempo delle storie lette insieme, delle voci che si ascoltano, del lessico che si arricchisce e apre nuovi orizzonti di pensiero. Qui il bambino scopre che il linguaggio non serve solo a nominare, ma a immaginare, a creare, a tessere legami con gli altri.
Con la scuola primaria l’esperienza diventa scoperta consapevole: leggere, scrivere, contare non sono solo strumenti, ma nuove chiavi per aprire le porte della realtà e trasformare il fare quotidiano in pensiero. L'arte come nucleo intorno al quale gira tutta la conoscenza e la creatività.
Nella secondaria il cammino porta verso l’astrazione, la riflessione, il confronto con le idee. Qui nasce il pensiero critico, la capacità di immaginare possibilità, di scegliere la propria strada. Allenare il dialogo, il dialogo, il dialogo.
Ogni età chiede il suo tempo, il suo linguaggio, la sua scuola. Perché l’educazione non è un’unica forma da ripetere, ma un paesaggio che si trasforma insieme ai passi di chi cresce.

Non anticipiamo, non copiamo. Partiamo dal rispetto di bambini e bambine e di questa professione.

30/08/2025

Il dolore è parte inevitabile della vita, elemento fondante, nucleo dal quale partire per crescere come individuo e società. Dalla capacità di entrare ed uscire da esso, di riuscire ad esserci in comunicazione vi è gran parte della nostra salute psichica e relazionale. Riuscire a parlarne, a rappresentarlo, quasi guidarlo è salvifico. Nel dolore è necessario ampliare i nostri pensieri per non cadere in circuiti chiusi, è necessario domandarsi come si sta, imparare a sentirsi ancora, imparare a comunicarlo. Se non si ascolta il proprio dolore, non si ascolta quello altrui. Ci si allontana, nel silenzio, nel vuoto, nel buio. Il corpo e la mente segnalano costantemente se si sta fuggendo da esso.

30/08/2025

I fratelli che si vogliono bene litigano e non è assolutamente vero il contrario!

Il litigio per i bambini è una variabile dell’amicizia. Nessun bambino litiga con gli estranei ma solo con i coetanei verso cui ha un forte interesse.

Togliamoci dalla testa anche un altro pregiudizio “si fanno male” qualcuno equipara persino i litigi alla violenza. Nulla di più sbagliato. I bambini vogliono giocare e il litigio è parte di questo gioco, è parte della relazione. Si tratta di un momento in cui vogliono lo stesso giocattolo, in cui i desideri coincidono ma creano contrasti, un momento dove quello che è tuo vorrei fosse mio ma la resistenza dell’altro lo rende impossibile. È un indice di qualità genitoriale avere un buon metodo educativo nella gestione dei litigi tra i fratelli. Il peggiore è quello di cercare il colpevole.

Come se uno dei comportamenti più normale fosse addirittura una colpa a cui deve corrispondere una pena. Anche l’idea di dare sempre la soluzione, questa forma di interventismo che rende i figli dipendenti dalla presenza dell’adulto, appare decisamente infelice.

Educare è un processo lento, lentissimo. Educarci a conoscerci è un'arte senza fine. Allenare la gestione e la capacità ...
21/08/2025

Educare è un processo lento, lentissimo. Educarci a conoscerci è un'arte senza fine. Allenare la gestione e la capacità di comprensione delle emozioni e delle sue manifestazioni è un processo in costante evoluzione. Da settembre si riparte con la volontà di crescere insieme.

16/08/2025

PERCORSI DI EDUCAZIONE EMOTIVA IN GRUPPO

Perché l’educazione emotiva?

Numerose ricerche in psicologia dello sviluppo e neuroscienze affettive dimostrano che un buon livello di alfabetizzazione emotiva:

migliora la capacità di gestire lo stress;

riduce comportamenti impulsivi o aggressivi;

favorisce empatia e cooperazione;

sostiene l’apprendimento scolastico attraverso un clima emotivo positivo.

Quando queste competenze non vengono sviluppate, il rischio di ansia, isolamento sociale o difficoltà relazionali aumenta, soprattutto in una fase delicata come quella preadolescenziale.

Il valore del piccolo gruppo

Il contesto di piccolo gruppo (5–8 partecipanti) offre vantaggi specifici rispetto a interventi frontali o di massa:

Sicurezza relazionale – Il numero ristretto favorisce un clima di fiducia, in cui i ragazzi si sentono più liberi di condividere pensieri e vissuti.

Interazione diretta – Ogni partecipante ha spazio per esprimersi e ricevere feedback personalizzato.

Apprendimento esperienziale – Attraverso giochi di ruolo, discussioni guidate e attività creative, i ragazzi sperimentano concretamente le strategie di gestione emotiva.

Osservazione reciproca – Vedere come i coetanei affrontano emozioni e conflitti stimola riflessione e auto-consapevolezza.

Approccio e metodologie

Un percorso efficace di educazione emotiva in piccolo gruppo per preadolescenti può includere:

Riconoscimento delle emozioni attraverso il linguaggio verbale e non verbale;

Tecniche di autoregolazione come respirazione consapevole o visualizzazioni;

Problem solving collaborativo per affrontare situazioni di conflitto;

Narrazione e storytelling per esplorare emozioni in contesti sicuri;

Feedback riflessivo per consolidare gli apprendimenti.

Il conduttore del gruppo – psicologo, educatore o insegnante formato – ha il compito di garantire un equilibrio tra struttura e spontaneità, stimolando l’espressione ma guidando verso obiettivi chiari.

Benefici a lungo termine

Gli effetti positivi non si limitano alla sfera emotiva. Ragazzi che hanno partecipato a programmi strutturati di educazione emotiva mostrano, nel tempo:

maggiore resilienza di fronte a difficoltà scolastiche e personali;

relazioni più stabili e rispettose;

migliore capacità di prendere decisioni ponderate;

riduzione di comportamenti a rischio.

In una società sempre più complessa, fornire strumenti emotivi solidi significa aiutare i futuri adulti a navigare il mondo con consapevolezza e responsabilità.

16/08/2025

PERCHÉ LO SCROLLING È COSÌ ATTRAENTE

Il gesto dello scorrere sullo schermo è associato a un flusso continuo di contenuti, spesso brevi e altamente stimolanti. Questa modalità di fruizione sfrutta:

Il rinforzo intermittente: il cervello riceve piccole “ricompense” sotto forma di immagini, suoni e novità imprevedibili.

Il rilascio di dopamina: ogni nuovo contenuto può attivare i circuiti della gratificazione, creando una spinta a “vedere ancora un altro video”.

L’assenza di pausa cognitiva: il flusso senza fine riduce i momenti di riflessione e favorisce il consumo passivo.

2. Rischi specifici per i bambini

Il cervello infantile è in una fase di plasticità estrema: connessioni neurali si formano e si consolidano sulla base delle esperienze. L’uso precoce e prolungato dei social con scrolling compulsivo può influire in diversi modi.

A. Sviluppo cognitivo

Riduzione della capacità di attenzione: la costante alternanza di stimoli rapidi può rendere più difficile concentrarsi su compiti lenti e complessi.

Minore sviluppo delle funzioni esecutive: pianificazione, autocontrollo e problem solving necessitano di attività che richiedono attesa e riflessione.

B. Benessere emotivo

Esposizione a contenuti inappropriati: algoritmi non sempre filtrano materiale inadatto all’età.

Confronto sociale precoce: immagini idealizzate possono influenzare l’autostima già in fasi di sviluppo sensibile.

Sovraccarico emotivo: un eccesso di stimoli visivi e sonori può provocare irritabilità e ansia.

C. Sviluppo sociale

Riduzione delle interazioni dal vivo: il tempo speso online può sostituire giochi cooperativi e conversazioni reali, fondamentali per imparare empatia e gestione dei conflitti.

Rischi di isolamento: alcuni bambini possono rifugiarsi nei contenuti digitali per evitare situazioni sociali difficili.

3. La finestra critica dello sviluppo

Secondo studi di neuroscienze dello sviluppo, i primi 10-12 anni di vita sono cruciali per:

lo sviluppo del linguaggio,

la regolazione emotiva,

la costruzione delle capacità di attenzione sostenuta.

Un’esposizione eccessiva a contenuti rapidi e frammentati può spostare queste traiettorie, con effetti che potrebbero manifestarsi anche in adolescenza.

4. Come mitigare i rischi

Supervisione attiva: guardare e commentare insieme i contenuti, trasformando la fruizione in un’esperienza condivisa.

Educazione digitale precoce: spiegare in modo semplice cosa sono i social e come funzionano gli algoritmi.

Alternative concrete: promuovere attività fisiche, giochi creativi e momenti di noia costruttiva.

02/05/2025

Autoefficacia dei genitori

Per un trattamento nell' ambito della neurodiversità (e non solo) è fondamentale mettere al centro la percezione di autoefficacia dei genitori. La letteratura scientifica ( International conference on neuroscience and brain disorders 2021) dimostra quanto sia fondamentale per ottenere dei risultati a lungo termine lavorare sulla capacità dei genitori di sentirsi efficaci nel definire e ottenere degli obiettivi nelle abilità relazionale, adattive, comportamentali dei propri figli. Nella pratica clinica mi accorgo davvero quanto l'approccio emotivo e comportamentale dei genitori possa determinare un' evoluzione della famiglia e del bambino/a. Collaborare settimanalmente con obiettivi chiari e con una bidirezionalità costante permette di stare nelle difficoltà e cavalcarle. Riduce la percezione dello stress familiare e sprona verso traguardi realistici, raggiungibili, concreti. Mi capita di incontrare famiglie che settimanalmente richiedono l'obiettivo, producono tentativi, si modellano, ma non si arrendono. Altre situazioni in cui una diagnosi, ma anche il palesarsi di una difficoltà, pone in una situazione di accettazione passiva, di timore, quasi come se si dovesse giustificare ogni cosa all'interno dell' etichetta. Famiglie che colludono con la disregolazione emotiva o sensoriale, che seguono lo squilibrio, il pensiero ossessivo, la rigidità cognitiva senza più entrarci in dialogo (spesso difficile) e farsi quindi trascinare dalla marea. Lavorare sull'efficacia genitoriale favorisce la costruzione di fondamenta solide su cui sviluppare un percorso educativo equilibrato.

22/04/2025

Educare anche all'aperto

Per me l'educazione è ricerca di benessere, equilibrio e coraggio. Bambine, bambini, ragazzi, ragazze, uomini e donne che stanno bene e hanno coraggio imparano. Facile, facile. Germoglia curiosità, sviluppano il desiderio di comprendere, di affrontare sfide e problemi. A parer mio è importante occuparci di educazione all' aperto all' interno di un approccio integrato, cioè in equilibrio tra dentro e fuori, tra frontale e cooperazione, tra tecnologia e mani sporche. È importante soprattutto essere esempio di coraggio e fiducia. L'aumento della ricerca di sicurezza, di protezione, di appagamento di desideri sta generando fragilità, paure, insicurezza. Mi è capitato di sentire qualche settimana fa un' insegnante affermare che non avrebbe mai più portato la sua classe fuori, non erano capaci, non sapevano regolarsi. È vero che le classi mostrano sempre più difficoltà in tal senso. Bambini e bambine mostrano un' agitazione scomposta, ma la questione è proprio lì. Non vi è un percorso di etero e autoregolazione. Bambini e bambine sono incastrati in stimoli e assenza di confini. Non giochiamo con loro, non giocano tra loro. Vengono invasi da stimoli che poi a scuola spariscono. Ovviamente in questo tipo di percorso vanno rese attive le famiglie. Per poter educare profondamente bisogna essere consapevoli di quanti danni si stia facendo con la tecnologia e l'eccesso di protezione. Educare anche all' aperto costringe all' interazione, alle emozioni, alla comprensione. Educare anche all'aperto consente di entrare in contatto con ciò che vi intorno alla scuola, di prendercene cura. Bisogna essere consapevoli di quanto un' educazione basata sulla lentezza possa costruire benessere ed equilibrio psico-fisico. Non possiamo educare ignorando i segnali di malessere attuali.

Autismo Professionalmente è il tema sul quale sono certo che trascorrerò i prossimi vent'anni. È un universo complesso c...
29/03/2025

Autismo

Professionalmente è il tema sul quale sono certo che trascorrerò i prossimi vent'anni. È un universo complesso che merita massima attenzione. Un tema sul quale bisogna fare ancora molta strada, a tutti i livelli. Negli ultimi anni vi è molto movimento, a volte agitazione, forse confusione. Bisogna lavorare nella fase precoce, nella formazione di noi professionisti, dei genitori, della scuola, della comunità, del contesto di lavoro. Per me sta diventando un'ossessione la formazione, preparazione, supporto e, non so quale altro termine, delle famiglie e delle scuole. Ritengo sia fondamentale portarle verso la massima conoscenza, verso la massima elaborazione, verso una profonda educazione. Le famiglie meritano supporto serio. Si osserva spesso discontinuità di servizi, poca informazione, illusione, accoglienza di deleghe e aspettative non sincere. Si riscontrano progetti mirabolanti con ragazzi che vengono sballottati in mille foto e mille pseudolavori. Si fa propaganda. E in questo campo a me crea rabbia. Si osservano insegnanti che non accolgono la sfida educativa, che giustificano tutto nel nome della diagnosi. Famiglie che cercano colpevoli, senza riuscire a sostenersi nella formazione costante che è purtroppo necessaria. Professionisti con pochi strumenti che ritengono utili per tutti. Le famiglie vanno sostenute e formate perché non si può rischiare che vengano depistate da chi approfitta.
Bisogna avere un approccio educativo, un obiettivo alla volta, settimana dopo settimana e con lo sguardo verso l'orizzonte. Timone fermo nelle tempeste e tappi nelle orecchie al canto delle sirene.

In foto un bel testo appena pubblicato.

04/03/2025

Dobbiamo essere consapevoli di cosa stiamo facendo

La TV ha indubbiamente favorito le potenti dinamiche del consumismo, dell'omologazione dei desideri e anche dei bisogni, ha contribuito a determinare i nostri obiettivi, in molti casi ci ha intrattenuto, probabilmente cullato, spesso addormentato. Le dinamiche e il funzionamento dello scrolling nei social o simili è ulteriormente più profondo. Non solo modifica i nostri bisogni e desideri, può modificare le nostre abilità neuropsicologiche. Può avere un effetto determinante sulle abilità attentive, sul vocabolario, sulla comprensione. Può, e lo sta facendo, favorire costanti dinamiche di allarme, sta favorendo l'incapacità di rilassarsi, strutturando continue reazioni di ansia e stanchezza cognitiva. Si innescano circoli viziosi fatti eccesso di stimoli, allerta, stanchezza, irritabilità o ansia, difficoltà nell' impegnarsi e conseguenti ricadute anche nelle relazioni.
Vedo sempre più frequentemente bambine/i e adolescenti con cellulari in cui sono registrati tempi di attività oltre le 5 ore giornaliere. Ho visto domeniche in cui si registravano 11 ore di attività.
Stiamo destrutturando la loro capacità di sviluppare apprendimento e soprattutto benessere psicologico. Fortunatamente i loro cervelli sono dotati di una maggiore plasticità e si ha la possibilità di recuperare, ma bisogna avere il coraggio e la motivazione di essere presenti. Bisogna dare loro fiducia nell' uscire, di potersi sfidare, incontrare, dialogare. Bisogna dare l'esempio, coltivare passioni. Bisogna essere in grado di gestire un equilibrio, di porre confini e limiti. Bisogna prendere consapevolezza e controllo di strumenti potenti.

Indirizzo

Via Traversa Circonvallazione, 9
San Bartolomeo In Galdo
82028

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