23/11/2025
Un.post che arriva al cuore
ELASTICO E REGOLAZIONE EMOTIVA
Regolazione emotiva: forse una delle parole più utilizzate da chi lavora con i bambini, è molto di moda, è un obiettivo, è qualcosa a cui si tende...ma facciamo un passo indietro.
La regolazione emotiva è sentire ed essere presenti a se stessi, non significa non uscire dalla finestra di tolleranza ma riuscire a rientrare.
È come un elastico, che viene tirato al massimo e poi ritorna nel suo stato.
Nei primi anni di vita questo elastico e regolato dall'altro -co-regolazione -
quando abbiamo accanto un adulto che resta con noi se piangiamo -senza bisogno di spegnerci -
quando accoglie e legittima senza giudicare,
quando rimane stabile mentre noi oscilliamo.
E così anche il nostro sistema nervoso impara a seguire quel ritmo e così il nostro corpo: " la regolazione emotiva è un processo relazionale prima di diventare una funzione interna".
Pensate, è qua che nascono anche le nostre funzioni esecutive, all'interno della relazione 😲
Il nostro elastico emotivo è proprio il risultato del lavoro sinergico tra sistema limbico, sistema nervoso autonomo e corteccia pre frontale.
E sappiamo ormai che, c'è lo ricorda Schore ma noi dovremo sempre averlo ben presente, " la regolazione emotiva si costruisce nel corpo prima che nelle parole e questo pone l'accento su tutte quelle pratiche che passano attraverso il corpo per sostenere e favorire l'autoregolazione emotiva, in particolare la psicomotricità.
Ricordiamo insieme : tra i 6 e i 12 anni INIZIA la regolazione più consapevole...tra i 6 e i 12, non ai 6 anni! E poi continua ad evolvere fino all'età adulta.
Inoltre spesso noi pensiamo che l'elastico sia tirato solo da una forza, ma nella maggioranza dei casi le forze che lo allungano sono molte, sono carichi multipli che si sono aggiunti durante la giornata.
Quindi se pensiamo al nostro elastico, regolazione emotiva non significa non sentire tensione ma saper ritrovare la propria forma dopo essere stati tirati.
Non serve essere perfetti, serve essere PRESENTI.
Non è essere forti, è rimanere INTEGRI.
Non è evitare l'emozione (se il bambino si allontana in un conflitto non si sta regolando, sta evitando) , è RITORNARCI, ATTRAVERSARLA e trovare un modo di stare al mondo senza perdersi dentro ciò che si sente.
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