PsicoAnsia

PsicoAnsia Chi soffre d’ansia può anche manifestare depressione o viceversa: a circa la metà delle persone depresse viene anche diagnosticato un disturbo d’ansia.

L'associazione è stata fondata da un gruppo di psicologi psicoterapeuti con lo scopo di aiutare le persone che vivono un disagio emotivo a raggiungere un proprio equilibrio in modo che possano vivere in uno stato di benessere e salute psicologica. L’ansia è un’emozione che viene sperimentata quando la persona percepisce o ipotizza una minaccia ad uno scopo (matrimonio, laurea, relazioni amicali, s

alute, giudizio sociale…) importante della sua vita. Quando l’ansia è eccessiva, pervasiva e ingiustificata rispetto alle situazioni, diventa un elemento che peggiora il rendimento o prestazione (Sassaroli, Lorenzini, Ruggiero, 2006) e può determinare lo sviluppo di un disturbo d’ansia (fobie, disturbo d’attacchi di panico, ansia generalizzata, fobia sociale, disturbo post-traumatico da stress) o di un disturbo ossessivo-compulsivo.

30/06/2023

Il progetto ha previsto incontri settimanali a cura della dottoressa Lucia Epifani e della dottoressa Roberta Sciore

09/05/2023

6/7 maggio 2023: Processed Based Therapy di S. Hofmann. Un romantico ritorno alla CBT in un’ottica processuale valorizzando tanto le tradizionali competenze cognitive e comportamentali, quanto quelle di accettazione e mindfulness derivate dagli approcci della cosiddetta Terza Onda. Una grande opportunità di approfondimento e arricchimento per cui ringraziamo Sandra Sassaroli, Gabriele Caselli, Giovanni Ruggiero e Roberta Stoppa.

06/12/2020

👉 No alle "autodiagnosi": rivolgiti a un professionista! 💪

09/05/2020
17/04/2020

Stop ansia ai tempi del Coronavirus

Manuela Scarpantoni Psicologa-Psicoterapeuta
Sofia Piccioni Psicologa-Psicoterapeuta

Da febbraio 2020, la vita quotidiana delle persone è notevolmente cambiata a causa della presenza del nuovo virus Sars-Cov-2. Per limitare l’espansione del contagio, la sanità pubblica ha adottato la quarantena come misura di prevenzione e di contenimento. In altre parole, il distanziamento fisico e la restrizione dei movimenti di persone potenzialmente contagiate, favoriscono la limitazione della diffusione della malattia. In seguito all’arrivo del virus in Italia, gradualmente tutta la popolazione è stata sottoposta a quarantena. Il trascorrere dei giorni, oltre l’iniziale paura per il nuovo virus e l’impotenza di fronte uno scenario incontrollabile, hanno contribuito all’aumento di emozioni disfunzionali e/o di disagi psichici.

A tal riguardo, in questo contesto l’ansia è un’emozione che se non eccessiva e pervasiva può essere funzionale poiché aiuta l’individuo a reagire, ad esempio mediante il rispetto delle regole di igiene e l’uso dei dispositivi di protezione individuale. Contrariamente, livelli elevati di ansia contribuiscono alla formazione di pensieri catastrofici e comportamenti disfunzionali fino allo sviluppo o al mantenimento di disturbi d’ansia (fobie, attacchi di panico….), disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo post traumatico da stress.

Diversi studi (Hawryluck L. et al. 2004; Marjanovic Z .et al. 2007) hanno evidenziato come durante la quarantena ci sia la paura di poter sviluppare i sintomi della malattia e infettare altre persone. Una ricerca (Brooks et al. 2020) pubblicata sulla rivista “The Lancet” ha messo in rilievo le conseguenze psicologiche più frequenti nelle persone in quarantena. Analizzando 24 studi effettuati in precedenti epidemie (es. Sars, Ebola, Mers…), i ricercatori hanno valutato che disturbi come l’ansia, la depressione, il disturbo post-traumatico e l’irritabilità duravano mesi dopo la fine della quarantena. Uno studio (Bay et al., 2004) condotto su personale sanitario che lavorava con i malati di Sars ha osservato che dopo la fine del periodo di quarantena, gli operatori riportavano elevata ansia, insonnia, irritabilità, diminuzione della produzione lavorativa. Uno studio svolto dopo il periodo di quarantena, ha rilevato la presenza di comportamenti disfunzionali volti a ridurre l’ipotetico rischio di contagio, come il lavaggio compulsivo delle mani e l’evitamento di luoghi affollati (Cava M.A. et al. 2005).

Dunque, cosa fare per gestire l’ansia durante e dopo la quarantena?

In primo luogo, è fondamentale provare a modificare pensieri molto negativi e catastrofici con pensieri realisti e positivi sul presente e il futuro. Lo scopo è quello di bloccare il rimuginio ansioso e circuiti viziosi di pensieri negativi, livelli elevati di ansia e comportamenti disfunzionali. Il pensiero positivo permette di avere consapevolezza del rischio ma consente di gestire ansia elevata e limitare comportamenti eccessivi come condotte fobiche o lavaggio compulsivo delle mani. Inoltre, distrarre il pensiero su qualcosa di piacevole o svolgere un’attività rilassante, agevola lo sviluppo di emozioni funzionali.

Durante e dopo il periodo di isolamento forzato è possibile riprendere attività in sospeso come lettura di libri, visione di film, corsi di formazione on line o cimentarsi in nuove mansioni come giardinaggio, pittura, scrivere poesie o libri per liberare la creatività. La coesione e la vicinanza fra i membri della famiglia può essere mantenuta mediante comunicazioni chiare ed efficaci, ascolto reciproco e svolgimento equilibrato di attività formative (es. aiuto compiti scolastici), ludiche e rilassanti. Tutto ciò può contribuire alla formazione di sicurezza e protezione in particolare nei bambini e adolescenti.

Sin dall’inizio dell’emergenza, occorre limitare l’ascolto di informazioni e notizie non attendibili ma far riferimento solo a quelle provenienti da fonti ufficiali (OMS, ISS, Protezione Civile). Mantenere la routine giornaliera con sonno regolare, alimentazione adeguata e attività fisica permette di allearsi con il benessere psicologico. Inoltre, l’uso di tablet, pc e in particolare le videochiamate permettono ai nostri amici, parenti e anziani di colmare il vuoto, l’impotenza e di ridurre la percezione di isolamento.



Bibliografia
Bai Y et al., (2004). Chou P. Survey of stress reactions among health care workers involved with the SARS outbreak. Psychiatr Serv; 55: 1055–57.
Brooks S.K. et al. (2020). The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. Lancet; 395: 912–20.
Cava M.A. et al. (2005). The experience of quarantine for individuals affected by SARS in Toronto. Public Health Nurs ; 22: 398–406.
Hawryluck L. et al (2004). SARS control and psychological effects of quarantine, Toronto, Canada. Emerg Infect Dis; 10: 1206–12.
Marjanovic Z. et al (2007) The relevance of psychosocial variables and working conditions in predicting nurses’ coping strategies during the SARS crisis: an online questionnaire survey. Int J Nurs Stud; 44: 991–98.

12/04/2020
04/04/2020
04/04/2020
🔹GESTIRE LO STRESS E SVILUPPARE RESILIENZA (tratto da Psy.it) ✔️ Sapevi che lo stress è un modo che utilizza la nostra m...
25/03/2020

🔹GESTIRE LO STRESS E SVILUPPARE RESILIENZA (tratto da Psy.it)

✔️ Sapevi che lo stress è un modo che utilizza la nostra mente per adattarsi?

Ma attenzione⚠️!

Dipende molto dal modo in cui vediamo gli eventi e le situazioni che affrontiamo.

Con “resilienza” si indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi negativi e può essere potenziata da ciascuno di noi, soprattutto quando siamo motivati a farlo da circostanze particolari.

La resilienza è una risorsa! Come svilupparla?

✅Occorre adottare un atteggiamento costruttivo, organizzarsi restando sensibili ed aperti alle opportunità che la vita può offrire in ogni situazione, anche negativa, senza alienare la propria identità.

✅Con un atteggiamento resiliente possiamo gestire al meglio il nostro stress, utilizzando le nostre risorse in modo utile per noi stessi e chi ci circonda.

❗️Ad esempio la casa può essere vista come rifugio anzichè come prigione, il tempo come ritrovato anzichè perso.

Possiamo utilizzare il tempo per rivedere le nostre priorità, i nostri valori , prenderci cura di noi stessi e dei nostri familiari.

DECRETO EMERGENZA 11 MARZO E ATTIVITA’ PROFESSIONALI 12/03/2020 Il Decreto 11 marzo sull’emergenza non cambia nulla per quanto riguarda le attività effettuate da professionisti sanitari – ivi inclusi gli Psicologi – e sullo spostamento di persone. ...Leggi Altro

Anche la nostra  mente👤🧠 può aiutarci a proteggere la nostra salute.Come? Considerando che esistono  pensieri  💡 utili a...
08/03/2020

Anche la nostra mente👤🧠 può aiutarci a proteggere la nostra salute.

Come?

Considerando che esistono pensieri 💡 utili a proteggerci e ❌pensieri dannosi, che possono portare a comportamenti poco efficaci per salvaguardare la salute nostra e degli altri.

Uno dei pensieri dannosi, che, ultimamente circola abbondantemente può essere sintetizzato così: “ o ci si protegge dal virus al 100% oppure non ha senso farlo”.

🚨La risultante è che alcune persone non adottano le indicazioni ministeriali perché lo ritengono uno sforzo inutile, che non le preserva certamente dal contagio.

Questo pensiero riflette un noto costrutto della psicologia: IL PENSIERO DICOTOMICO.

👩🏼‍💻 Il pensiero dicotomico consiste nell’elaborare la realtà in un modo binario, privo di gradazioni intermedie frutto del bisogno di semplificare, incasellare la realtà.

❗️Perché il pensiero del “tutto o nulla” andrebbe rivisto?

Perché racchiudere i bisogni, i sentimenti, le motivazioni e le azioni umane entro categorie rigide è come ridurre la realtà a un’immagine composta di due soli colori.Ne impedisce la comprensione.

✅Fai posto a riflessioni articolate, meno perentorie. Potresti cominciare considerando che a qualsiasi giudizio ne corrisponde uno opposto e che può esisterne un terzo che comprende parte di entrambi.

👉🏼Ad esempio: “ preferirei avere la certezza di essere sempre protetto al 100% in ogni luogo in cui vado ma ciò non è possibile, perché il rischio zero non esiste.
Questo non significa che io non possa fare nulla.
Non fare nulla aumenta esponenzialmente le probabilità di contagiare ed essere contagiati. “

Iniziamo ORA ad adottare le semplici indicazioni ministeriali perché è l’unica cosa davvero utile che possiamo fare.

Guardando le cose da una prospettiva diversa possiamo cogliere particolari mai notati, ma necessari ad avere una visione...
10/02/2020

Guardando le cose da una prospettiva diversa possiamo cogliere particolari mai notati, ma necessari ad avere una visione d’insieme che ci possa permettere di vedere nuove strade da poter percorrere e di scegliere consapevolmente quella che riteniamo più “giusta” per noi.

22/01/2020

In partenza il gruppo di skills training di regolazione emotiva. Un ciclo di 8 incontri a cadenza bisettimanale presso il nostro studio in Via Dell'Olmo a San Benedetto del Tronto. Per informazioni: 3335207029 dr.ssa Lucia Epifani

🔺Lo “Skill Training” serve appunto ad allenare alcune abilità. Abilità che servono per vivere meglio la quotidianità con...
14/01/2020

🔺Lo “Skill Training” serve appunto ad allenare alcune abilità.
Abilità che servono per vivere meglio la quotidianità con noi stessi e con l’Altro. Anche se a volte non le utilizziamo, abbiamo le potenzialità per farlo! Ecco perché si parla di allenamento.
Buon training!

In partenza il gruppo di skills training di regolazione emotiva. Un ciclo di 8 incontri a cadenza bisettimanale presso il nostro studio in Via Dell'Olmo a San Benedetto del Tronto. Per informazioni: 3335207029 dr.ssa Lucia Epifani

Non è mai troppo tardi per cambiare prospettiva.
09/01/2020

Non è mai troppo tardi per cambiare prospettiva.

Dove sta andando la tua energia mentale?🔶Quando pensiamo alla nostra energia, è normale pensare all'energia fisica e  no...
05/11/2019

Dove sta andando la tua energia mentale?

🔶Quando pensiamo alla nostra energia, è normale pensare all'energia fisica e non all'energia mentale. Talvolta le fonti di esaurimento mentale non sono così facili da individuare.

🔲Ecco alcune trappole energetiche:
- Se ti svegli pensando alla giornata che verrà, ti piace la tua mattinata attuale prima di iniziare?
- Se hai un appuntamento di cui sei preoccupato, stai pensando all'appuntamento prima ancora di essere lì, trascorrendo il tempo preoccupandoti, quando in realtà l'appuntamento dura 30 minuti a fronte di 2 settimane trascorse a preoccupartene?

🔶Potresti considerare che:
- La preoccupazione non fa cambiamenti. Le azioni si.
- La preoccupazione ruba la serenità del presente.
- La tua energia mentale viene spesa al meglio su ciò che puoi controllare.
- Preoccuparsi non farà cambiare una persona, l'unico modo in cui cambierà è se lo vuole.

➡️Prova questo esercizio:
- fai un respiro profondo
- Osserva la situazione
- Sei nel momento presente o nel passato/futuro?
- Cosa potresti fare con questa energia se la lasciassi andare?

Indirizzo

San Benedetto Del Tronto

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 19:00

Telefono

0735 587194

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