29/10/2024
Carissimi,
In questi giorni in cui il mondo si prepara a festeggiare Halloween, ci troviamo a riflettere sul significato più profondo di questa ricorrenza e sull’opportunità di riportarla alle sue radici autentiche. Dietro Halloween, infatti, vi è un’antica festa di origine celtica chiamata Samhain, che segnava la fine di un ciclo annuale e l’inizio di uno nuovo, un passaggio tra luce e oscurità. In questa notte, la barriera tra mondo terreno e ultraterreno si diceva si assottigliasse, permettendo un momento di contatto con gli antenati.
Non solo presso i Celti, ma anche nelle nostre campagne fino a pochi decenni fa, le famiglie si riunivano alla vigilia di Ognissanti per ricordare i nonni, raccontare storie di vita vissuta e onorare chi non c'era più, alcuni lasciavano del cibo sulla tavola prima di andare a dormire. Era un modo per mantenere viva la memoria e riconoscere la loro presenza dentro di noi come spiriti protettori della famiglia e della comunità.
Ma allora, perché non tornare a questa usanza intima e significativa? Accendere una piccola candela, riunirsi attorno al fuoco, e narrare ai nostri figli la storia dei loro avi. Non sarebbe forse questo un modo per mantenere vivo il legame con loro?
Oggi, tuttavia, Halloween si è trasformato in una festa fatta di travestimenti spaventosi e immagini di mostri, dove la paura sembra prevalere sulla compassione e sul senso di vicinanza ai nostri cari trapassati. Siamo portati a chiederci: è davvero necessario infondere timore in un momento che potrebbe rappresentare, invece, una consapevole celebrazione dei legami con i nostri antenati?
Questa riflessione vuole essere uno spunto per ricordare che, oltre il consumismo e le mode, esistono valori profondi che attendono di essere riscoperti. Forse, la vera festa potrebbe essere un’occasione di raccoglimento e condivisione, un momento in cui riappropriarci del significato originario del ricordo e della gratitudine verso chi ci ha preceduto.
Come scriveva Thich Nhat Hanh:
"Se guardi profondamente nel palmo della tua mano, vedrai i tuoi genitori e tutte le generazioni dei tuoi antenati. Tutti loro sono vivi in questo momento. Ognuno è presente nel tuo corpo. Tu sei la continuazione di ciascuna di queste persone."
Riflettiamo insieme su ciò che veramente conta e portiamo nel cuore i nostri antenati con amore e rispetto.
Con affetto,
Francesco