Comune di San Cipriano Picentino - POC Campania 2014-2020

Comune di San Cipriano Picentino - POC Campania 2014-2020 Questa pagina ufficiale del Comune di San Cipriano Picentino, riassume la programmazione POC CAMPANIA 2014-2020 e gli eventi sanciprianesi

Comune di San Cipriano Picentino        ✨✨✨ ACCENDI IL NATALE ✨✨✨                       🌲 Contest natalizio🌲Ecco le foto...
17/12/2019

Comune di San Cipriano Picentino
✨✨✨ ACCENDI IL NATALE ✨✨✨
🌲 Contest natalizio🌲
Ecco le foto partecipanti alla prima edizione del contest natalizio ✨ ACCENDI IL NATALE ✨
Vincerà la foto che riceverà più like👍👍👍 dalle ore 12.00 del 17 dicembre 2019 fino alle ore 12.00 del 7 gennaio 2020.
come si vota?
Basta aprire l'album e mettere il LIKE👍 alla foto delle decorazioni natalizie che più vi piacciono.
Buon Contest a tutti!!!

L'orologio pubblico del 1875Nel 1875, su commissione della Giunta Municipale da Milziade Nastri "artefice di Lancusi", m...
19/02/2018

L'orologio pubblico del 1875

Nel 1875, su commissione della Giunta Municipale da Milziade Nastri "artefice di Lancusi", meccanico di precisione e fabbrica di orologi pubblici.

L'orologio, è tipico da torre, funzionante ancora con ingranaggi originali e caricato a mano ogni 24 ore, composto da un sistema di tre parti (macchina ovvero organo motore - treno e scappamento), suoneria e quadrante.

La prima viene conservata nella c.d. sala dell'orologio, che si trova al primo piano dell'ex convento, le ultime due sono ben visibili all'esterno, installate l'una sul tetto dell'edificio e l'altro, un disco di marmo di Carrara con lancette bronzee, in corrispondenza dell'ingresso principale della struttura.

La particolarità della suoneria, è che essa è formata da un alto telaio in ferro battuto con due campane che scandiscono i rintocchi delle ore e dei quarti, installato sul piccolo campanile della chiesa conventuale.

La macchina ha un'ossatura di ferro, lungo un metro e trenta centimetri e largo quarantacinque once sopra il quale mediante cuscinetti di ottone montati a vite, vengono consiganti tutti i pezzi. In pratica rispecchia il modello francese "Lepanse e Vaguer di Parigi" con una autonomia di trenta ore.

Cultura alla legalità, vuol dire far partecipare i ragazzi al processo che porta alla sconfitta del bullismo, della prep...
15/02/2018

Cultura alla legalità, vuol dire far partecipare i ragazzi al processo che porta alla sconfitta del bullismo, della prepotenza, dell'odio. Tutto questo è , il cortometraggio realizzato dai ragazzi, dirigenti e dal supporto dell'amministrazione comunale e Giffoni Experience, dell'Istituto Comprensivo di San Cipriano Picentino.

"Tacere non è acconsentire, ma subire Quando subiamo dobbiamo sentirci obbligati a parlare Parlare porta a essere compresi e aiutati Comprendi e aiuta chi su...

13/02/2018

Un bellissimo progetto, un cortometraggio realizzato dai ragazzi e docenti dell'Istituto Comprensivo "Genovesi" di San Cipriano Picentino.
Il titolo del cortometraggio è che significa in italiano "seguace" e che nel significato proprio di internet indica le persone che seguono una pagina facebook, un profilo instagram o twitter o youtube.
Il significato dell'interpretazione dei ragazzi vuole lanciare un messaggio contro lo stalking e le violenze che si perpetrano attraverso l'uso sbagliato che si fa del mezzo social, creando sacche di cyberbullismo, mentre il principio sacrosanto che vuole lanciarsi attraverso il cortometraggio è la "legalità."

Di seguito alcune immagine tratte dal Liratv di ieri 12 febbraio 2018.

Cenni della nostra storia..dalla fiera del 16 luglio al racconto della signora Concetta.Il 30 maggio 1931, il Commissari...
07/02/2018

Cenni della nostra storia..dalla fiera del 16 luglio al racconto della signora Concetta.

Il 30 maggio 1931, il Commissario Prefettizio Cav. Col. Enrico Chiari, vista l'istanza dei cittadini e visto il parere favorevole della prefettura, delibera di istituire una fiera, da tenersi il 16 luglio di ogni anno in contrada Mandrizzo del capoluogo di San Cipriano Picentino.

La fiera, detta del "Carmine" fu indetta per il 16 luglio di ogni anno dopo quella di San Vito a Capitignano del 15 giugno e dopo quella di San Giovanni del 24 giugno.

Tale fiera venne istituita quindi per un solo giorno fino alle ore 12 dello stesso. In sostanza si trattava di un mercato di bovini e suini e viene ricordata nei documenti fino al 1968. Tale vicenda viene raccontata anche in un libretto anonimo dal titolo "Rinvenimento della Madonna e Costruzione della nuova chiesetta", databile tra il 1928 e il 1931 e conservato presso l'Archivio Parrocchiale di San Cipriano.

Vi ricordate quando abbiamo parlato del miracolo della statuetta della Madonna ritrovata da Giuseppe Cioffi? Ebbene in questo libricino, si racconta della Famiglia Milella, ereditaria della casa colonica oggetto del miracolo e di tutto il terreno intorno.

La famiglia Milella originaria di Napoli, cede il terreno per la costruzione della ca****la come atto di devozione e liberalità, disciplinandone di intesa con l'autorità ecclesiastica locale, la cura e la custodia e riservando per sè e gli eredi, il favore spirituale di una giornata di preghiera settimanale.

Nel 2000 gli eredi Milella hanno donato i restanti trentamila ettari di terreno che formano oggi il parco comunale della Madonnella.
Ricordando anche la signora Concetta, che curava la buona tenuta della ca****la, assicurandone la pulizia, l'ordine, la celebrazione annuale delle Sante Messe e contribuiva con il suo racconto a mantenere viva la memoria dell'evento miracoloso.

I confini territoriali. Una storia che coinvolse anche Benedetto Croce nei primi anni Quaranta del XX secolo.Nel 1558 ve...
01/02/2018

I confini territoriali. Una storia che coinvolse anche Benedetto Croce nei primi anni Quaranta del XX secolo.

Nel 1558 venivano già descritti minuziosamente, i confini territoriali di quello che diventerà molto più tardi il Comune di San Cipriano Picentino, formato in epoca francese, dai villaggi di San Cipriano, Vignale, Filetta e Pezzano, riuniti in quattro parrocchie.

Pomponio delle Calce,procuratore, riassume all'epoca descritta, attraverso un rogito, la vicenda feudale della Baronia.

Egli riporta i confini territoriali con il monte Tavenna, la Cerreta o Monnacon e gli adiacenti Troncito e Cirro Crociato, la collina del Capo d'Onto che attacca al Monte di Dentro o Selva.

I confini, ricordava il procuratore Della Calce, "sono per lo monte" di Tovenna la via pubblica che dall'articolante e dalla terra di San Cipriano conduce a quella di Filetta, da occidente il vallone detto il Mulinello, gli arbosti nominati Salzanici da mezzo giorno, il vallone del Tovernese ai territori chiamati Canale e Costale da Tramontana.

Sopra detta montagna demaniale vi è la chiesa di San Maria di Tovenna, dove l'articolata montagna di Cerreta o sia Monna confina con i demaniali di Giffoni e beni posseduti da alcuni particolari della terra di Vignale da Oriente: il vallone detto della Sordine e i demaniali di S. Severino, da occidente e tramontana i beni di alcuni particolari cittadini di essa articolante da mezzo giorno: il monetto di Campitello..."

La questione dei confini, si trascinerà fino agli anni Quaranta del XX secolo, arrivando a coinvolgere Benedetto Croce nel 1947, quando riceve da parte del sindaco dell'epoca Giuseppe Noschese, la richiesta di intercedere presso il Governo al fine di modificare la riperimetrazione territoriale operata dopo la ricostituzione dei Comuni aggregati in epoca fascista (in particolare riguardante Giffoni Sei Casali) dalla quale, San Ciprino Picentino p***e molte delle sue terre demaniali.

Il catasto generale della Terra di Filetta e Pezzano del 1754, costituisce il documento più antico conservato nell'archi...
24/01/2018

Il catasto generale della Terra di Filetta e Pezzano del 1754, costituisce il documento più antico conservato nell'archivio comunale.

Nel catasto, veniva descritta la relazione di parentela con il rappresentante e l'età anagrafica, in sostanza "il fuoco" veniva descritto a partire dal "pater familias", nella sua costituzione anagrafica, abitativa, lavorativa e patrimoniale.

Oltre a ciò, nel catasto vi era l'indicazione dell'abitazione, della sua consistenza, della sua ubicazione e dello stato di proprietà.

All'interno dei documenti, si ritrovano descritte le case ed i possedimenti del Dottor FIsico Magnifico Nicola Barra, sposato con Lucrezia Mandia, discendente dei Barra che avevano ricevuto il patronato della Ca****la della Concezione nella Chiesa di San Giovanni Battista in Pezzano; sono elencati in molti beni della famiglia Noschese, importante per essere stata la fondatrice della Chiesa di San Giovanni Evangelista "delli Noschesi".

La Chiesa dell'Annunziata di Pezzano era il centro dell'antico abitato di Pezzano.

Semplice nella decorazione, viene ristrutturata nel 1980. Ancora oggi, gli anziani del paese, ricordano che "davanti alla ca****la", si riunivano i bambini a giocare e tutta la comunità del borgo in occasione di feste e avvenimenti.

Nella foto la Ca****la della Santissima Annuzziata (detta di San Francesco)

La storia di San Cipriano...Di Cipriano giovane sappiamo che è nato pagano a Cartagine intorno al 210. Battezzato verso ...
15/01/2018

La storia di San Cipriano...

Di Cipriano giovane sappiamo che è nato pagano a Cartagine intorno al 210. Battezzato verso il 245, nel 249 è vescovo di Cartagine. Nel 250 l’imperatore Decio ordina che tutti i sudditi onorino le divinità pagane (offrendo sacrifici, o anche solo bruciando un po’ d’incenso) e ricevano così il libello, un attestato di patriottismo. Per chi rifiuta, carcere e tortura. O anche la morte: a Roma muore martire papa Fabiano. A Cartagine, Cipriano si nasconde, guidando i fedeli come può dalla clandestinità.

Cessata la p***ecuzione (primavera 251) molti cristiani, che hanno ceduto per paura, vorrebbero tornare nella Chiesa. Ma quelli che non hanno ceduto si dividono tra indulgenti e rigoristi. Cipriano è più vicino ai primi, e con altri vescovi d’Africa indica una via più moderata, inimicandosi i fautori dell’epurazione severa. A questo punto le sue vicende s’intrecciano con quelle di Cornelio, un presbitero romano d’origine patrizia. Eletto papa a 14 mesi dal martirio di Fabiano, si trova di fronte a uno scisma provocato dal dotto e dinamico prete Novaziano, che ha retto la Chiesa romana in tempo di sede vacante. Novaziano accusa di debolezza Cornelio (che è sulla linea di Cipriano) e dà vita a una comunità dissidente che durerà fino al V secolo.

Da Cartagine, Cipriano affianca Cornelio e si batte contro Novaziano, affermando l’unità della Chiesa universale. Non è solo sintonia personale con papa Cornelio: Cipriano parte dall’unità dei cristiani innanzitutto con i rispettivi vescovi, e poi dei vescovi con Roma quale sede principalis, fondata su Pietro capo degli Apostoli. Ucciso in guerra l’imperatore Decio, il suo successore Treboniano Gallo è spinto a p***eguitare i cristiani perché c’è la peste, e la “voce del popolo” ne accusa i cristiani, additati come “untori” in qualunque calamità. Si arresta anche papa Cornelio, che muore in esilio nel 253 a Centumcellae (antico nome di Civitavecchia). E viene definito “martire” da Cipriano, che appoggia il suo successore Lucio I contro lo scisma di Novaziano. Lucio muore però dopo un anno (254). Gli succede Stefano I, e durante il suo pontificato c’è uno strappo con Cartagine, per il battesimo amministrato da eretici e scismatici, che è valido per Stefano e nullo per Cipriano.

Questi poi accusa Stefano di considerare ingiustamente il primato di Pietro come un diritto all’ingerenza continua nella vita delle singole Chiese. Il dissidio si estende pericolosamente, ma nell’agosto 257 papa Stefano muore, e intanto l’imperatore Valeriano ordina un’altra p***ecuzione. Cipriano viene mandato in esilio, dove apprende che il nuovo papa Sisto II è morto martire a Roma, col diacono Lorenzo. Liberato, può far ritorno a Cartagine; ma nel settembre 258 lo arrestano di nuovo, e il giorno 14 muore decapitato a Sesti. In questo stesso giorno Cornelio e Cipriano sono ricordati per sempre insieme dalla Chiesa.

Il 16 settembre, il santo patrono viene festeggiato nel Comune di San Cipriano Picentino.

Sotto il video della processione del 2015.

https://www.youtube.com/watch?v=G59e1iMmpUs

Storia e personaggi di San Cipriano Picentino.Il Cancelliere Manlio Torquato Francesco Mele, la Biblioteca Popolare e il...
10/01/2018

Storia e personaggi di San Cipriano Picentino.

Il Cancelliere Manlio Torquato Francesco Mele, la Biblioteca Popolare e il Circolo Culturale Dopolavoristico Sociale.

Il Cancelliere Mele nasce a San Cipriano Picentino il 13 luglio del 1900. Figlio di Andrea, possidente e pittore-decoratore (sono diversi...

Il 1 dicembre 1665 Francesco Antonio Candido della terra di Vignale riceve il Diploma di Laurea in Filosofia e Medicina ...
04/01/2018

Il 1 dicembre 1665 Francesco Antonio Candido della terra di Vignale riceve il Diploma di Laurea in Filosofia e Medicina dalla Scuola Medica Salernitana nella persona del Priore Tommaso Gattola.

E’ uno degli esemplari esistenti sicuramente più belli, che testimonia l’importanza della Scuola fino al 25 gennaio 1811, data in cui il governo Murat, riconobbe per decreto solo all’Università di Napoli, la possibilità di rilasciare lauree in medicina. Il documento è conservato oggi nell’Archivio di Stato di Salerno.

Il sogno premonitore di Giuseppe Cioffi e la statuetta di Maria SS del Carmine.
02/01/2018

Il sogno premonitore di Giuseppe Cioffi e la statuetta di Maria SS del Carmine.

Chiesetta della Madonna del Carmine Il 6 maggio 1895, i sanciprianesi furono scossi da un evento miracoloso. Giuseppe Cioffi, giovane d...

Pillole di storia...picentina.Quando i picentini si allearono con Annibale di Cartagine contro Roma.La storia e le vicis...
29/12/2017

Pillole di storia...picentina.

Quando i picentini si allearono con Annibale di Cartagine contro Roma.

La storia e le vicissitudini di San Cipriano Picentino sono, tutto sommato, non dissimili da quelle del dei comuni e piccolissime frazioni sparpagliate nella valle e sui monti.

Pochi sanno che le popolazioni denominate Picentine erano già sul territorio nord-est di Salerno secoli e secoli prima di Cristo; le loro origini sarebbero, secondo recenti opinioni, da ricercarsi per lo più nel Mediterraneo pre-indoeuropeo. L'attuale capoluogo di provincia, Salerno, era ed è storicamente in territorio Picentino (come quasi tutta la Costiera Amalfitana e quella Cilentana) e non esisteva ancora all'epoca della quale accenneremo se non un nucleo, contrada o borgo di questo importante popolo che chiamiamo oggi, prima dell'avvento romano epiceno, definitivamente, Civiltà Protopicentina.

Queste popolazioni nostrane avevano già raggiunto una vera e propria identità sociale evoluta e molto lontana dagli antichi e semplici stereotipi neolitici, anche perché tale territorio si prestava di per sé ad una crescita culturale; infatti, oltre ai contatti mercantili con antichi navigatori (Pelasgi e popolazioni delle isole Egee, poi i Fenici del Libano e di Cartagine), su questo territorio sono transitate, lasciando il loro bagaglio culturale, civiltà quali l'Etrusca e la Greca.

Nel 268 a.C. Roma deportò, per infliggere loro una punizione esemplare a causa della loro ribellione, una grande massa di popolazione ancora di cultura neolitica chiamata Piceni dalla costa Adriatica (nel Marchigiano) alla cosiddetta baia di Posidonia (oggi denominato golfo di Salerno). Questa deportazione determinò l'invenzione della denominazione (tutta Romana) di Picentino. Distinzione pervenutaci tramite Catone. Nel mezzo del territorio Picentino (che, secondo Plinio il Vecchio, andava dal fiume Sele al Sarno) fu edificata la città di Picentihia, con ogni probabilità su di un più antico insediamento greco detto Pisfinis o Fisfinis.

Nella seconda guerra Punica (III secolo a.C.) i Picentini, insieme a diverse popolazioni confinanti, si allearono ad Annibale e combatterono contro Roma, la quale poi li p***eguì ferocemente.

Nel 194 a.C., sempre a causa di ribellioni e fermenti in queste contrade, Roma dovette inventarsi la colonia marittima di Salerno per controllare meglio la situazione locale. Sembra infatti che questa centuriazione (composta da intere famiglie di soldati spostati nella zona quale caposaldo) fu localizzata, secondo gli storici, sul monte Bonadies di Salerno, ma con ogni probabilità logica a Terravecchia o a Montevetrano, nell'attuale valle Picentina.

Durante la fine delle guerre sociali (tra il 91 e l'88 a.C. circa) la città di Picenthia fu rasa al suolo (secondo Lucio Anneo Floro) e la popolazione venne dispersa sui monti vicini. Fu fatto divieto alla popolazione di costituirsi in grossi nuclei sociali dopo che, consorziatisi con popolazioni limitrofe, sembrerebbe abbiano dato una sconfitta all'esercito romano. È in questo modo che si costituiranno i nuclei primordiali che formeranno in seguito i paghi, i vichi ecc., piccoli aggregati umani che con il tempo divennero veri e proprio borghi, località, contrade, come ad esempio Vernieri, Acquamierla, Pozzilli, Grandini, Pigne, Torre, Taverna, Pezzano, Casalino, Filetta, Vignale, Pizzo, Nido, Acquara, Vetrale ecc. e San Cipriano, l'unico che attualmente detiene l'aggettivazione di Picentino (e che riveste la funzione aggregativa e di capoluogo) attribuitagli ufficialmente con Decreto Regio di Vittorio Emanuele II il 23 ottobre 1862.

Notizie dal territorio...il ritorno della sorgente "Arenosa".Dopo il caldo estivo e il ritorno del freddo e di qualche p...
27/12/2017

Notizie dal territorio...il ritorno della sorgente "Arenosa".

Dopo il caldo estivo e il ritorno del freddo e di qualche pioggia abbondante soprattutto a ridosso delle cime delle montagne che circondano San Cipriano Picentino, il bacino idrico che alimenta la sorgente, è tornato a riempirsi e a consentire all'Arenosa di sgorgare a valle.

L'Arenosa è molto importante, soprattutto per l'irrigazione agricola ed è riconosciuta nell'omonima località come un vero e proprio patrimonio storico e sociale per gli abitanti della zona. La sorgente Arenosa, è famosa anche per le sue proprietà naturali, favorevoli a coprire il fabbisogno umano.

Il 23 ottobre 1862, Vittorio Emanuele II proclama da Torino, con decreto regio, la denominazione di San Cipriano Picenti...
18/12/2017

Il 23 ottobre 1862, Vittorio Emanuele II proclama da Torino, con decreto regio, la denominazione di San Cipriano Picentino.

Il sindaco dell'epoca, Pio Marotta, tramite la Prefettura di Salerno, ottenne tale importante documento.

Una copia, rara, è conservata presso l'Archivio Storico del Comune di San Cipriano Picentino (Sez. Atti, Piante e disegni).

E' un foglio di 35,5 cm per 24,5 cm, firmato in copia dall'allora Presidente del Consiglio e Ministro degli Interni, Urbano Rattazzi.

Il suffisso , come si evince dalla lettura delle carte di accompagnamento al Decreto, prodotte dal Consiglio Comunale tra il 1861 e il 1863, ci fanno comprendere come tale scelta non avvenne in maniera "casuale".

Esso costituisce infatti, l'ultimo e definitivo atto della lunga e secolare mutazione territoriale e toponomastica dell'attuale Comune di San Cipriano Picentino, con le frazioni di Vignale, Pezzano, Filetta e Campigliano.

La foto sotto ritrae il decreto del 1862 firmato da re Vittorio Emanuele II e controfirmato dal ministro Urbano Rattazzi.

Quel 28 ottobre 1933 in cui i cittadini di San Cipriano si incontrarono, simbolicamente, nell’opera del Torelli (fante p...
12/12/2017

Quel 28 ottobre 1933 in cui i cittadini di San Cipriano si incontrarono, simbolicamente, nell’opera del Torelli (fante portabandiera) con i fratelli emigrati oltreoceano.

Nel lontano 1933, esattamente il 28 ottobre, l’allora sindaco di San Cipriano Picentino, Romualdo Tisi, inaugurò il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale. L’opera, raffigurante un fante portabandiera, venne realizzata su commissione del “Comitato Locale per la costruzione del Monumento ai Caduti”, impiegando le offerte dei cittadini residenti e di quanti erano emigrati negli Usa, in particolare a New York e Filadelfia.....continua...

https://percorsievutate.blogspot.it/2017/12/quel-28-ottobre-1933-in-cui-i-cittadini.html

N el lontano 1933, esattamente il 28 ottobre, l’allora sindaco di San Cipriano Picentino, Romualdo Tisi, inaugurò il Monumento ai Caduti ...

Una passeggiata di 544 anni fa...a San Cipriano Picentino.Tra il 1473 e il 1474, il giovane Jacopo Sannazaro, insieme a ...
08/12/2017

Una passeggiata di 544 anni fa...a San Cipriano Picentino.

Tra il 1473 e il 1474, il giovane Jacopo Sannazaro, insieme a suo fratello Marco Antonio e alla madre Masella, iniziarono a visitare i possedimenti che furono del nonno Baldassarre Santomango, volti a formare ed unire la Baronia delle Terre di San Cipriano Picentino, Filetta e Pezzano. I luoghi che lo hanno ispirato in Arcadia, fanno pensare che lo stesso poeta fu ospitato dalla Famiglia Sabbato che dimorava nel borgo che si chiamerà “Delli Vernieri”. Durante quel periodo Jacopo Sannazaro, visita la vecchia Chiesa di San Cipriano, la Ca****la della Confraternita di Maria SS.ma del Rosario e San Giuseppe, ma anche la casa dei nobili Cioffi e la Piazza Maggiore detta anche la Croce (Piazza Umberto I). Nella Piazza Maggiore vi erano i fondaci e le botteghe dell’Arte della Lana ed era un fiorente centro politico dove il Governatore della Baronia vi teneva assemblee pubbliche dal Balcone del Tribunale della Baronia. Di fronte, dove nel 1647 sorgerà il Convento di San Francesco da Paola, si estendeva la “Sovoncola” con fonte Bagnara, principale sorgente del paese. Dalla Piazza si arriva ai Marotti, che prende il nome della famiglia facoltosa che vi abitava. Arrivando al borgo dei Luri, dove nei primi anni del XVI secolo verranno edificate le case soprane delle famiglie Mele e Autuori. La chiesa di Santa Maria del Soccorso o Sant’Anna viene ricordata in quei luoghi per aver dato rifugio e salvezza a tante persone durante la peste del 1656.

"Natale in festa - gara di dolcezze" - un evento che si rinnova tra tradizioni e solidarietà con Gennaro Aievoli Sonia A...
06/12/2017

"Natale in festa - gara di dolcezze" - un evento che si rinnova tra tradizioni e solidarietà con Gennaro Aievoli Sonia Alfano Maria Rosaria Paraggio

Si terrà il prossimo 10 dicembre alle ore 17, l’edizione di “Natale in Festa” – gara di dolcezze natalizie, presso il Palazzo delle Cultu...

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