PSYGO Alice Bandino

PSYGO Alice Bandino Dal 2014 lo studio Psygo è a servizio della prevenzione e della sensibilizzazione sul disagio psico-emotivo e al sostegno emotivo al singolo e alla comunità.

Dottoressa in Psicologia clinica e di comunità, laureata presso l'Università degli Studi di Padova, specialista in Psiconcologia, Esperta in Adolescenza e Psicologia delle Emozioni, in seguito a una ricerca di tesi su 2000 studenti sardi, effettuata nel 2010/2011, i cui dati son stati presentati anche a Ginevra nel 2015, dalla docente Prof.ssa Vanda Lucia Zammuner, ricercatrice internazionale sull'Intelligenza Emotiva. Dal 2014 svolge la professione in studio e alla comunità, unica vincitrice sarda nel 2015 di una borsa di studio del C.N.O.P per un progetto contro il Razzismo, attivato in cinque istituti scolastici sardi; ideatrice del progetto di prevenzione "AperiPsy", patrocinato sia nel 2017 che nel 2018, dall'Ordine degli Psicologi della Sardegna. Primo nel suo genere in Sardegna: la Psicologia che per una sera al mese esce dagli studi per presentarsi alla Comunità in un ambiente informale ma mai banale, toccando temi di interesse sociale con un contatto diretto col pubblico.

Siccome in giro c'é gente malata o pervertita, i genitori non hanno la libertà di condividere le proprie emozioni di gio...
17/09/2025

Siccome in giro c'é gente malata o pervertita, i genitori non hanno la libertà di condividere le proprie emozioni di gioia. Non sarebbe meglio investire maggiormente sulla promozione della salute mentale e curarli?

🔴 Pedofilia, l'allarme choc del Telefono Azzurro: "Non postate le foto dei bambini al primo giorno di scuola" >> https://buff.ly/T4L9i5z

Se tu sostieni per anni che le armi servono e sono indispensabili per difendersi, devi anche mettere in conto che dovrai...
12/09/2025

Se tu sostieni per anni che le armi servono e sono indispensabili per difendersi, devi anche mettere in conto che dovrai difenderti da chi ha avuto l'arma grazie a te e al tuo voto.

Non poteva che essere lei, Alexandria Ocasio Cortez, a rispondere alle vergognose frasi di Donald Trump, che è arrivato ad accusare la “sinistra” dell’omicidio di Charlie Kirk.

Ed è una risposta che dovrebbero leggere anche e soprattutto trumpiani e trumpini di casa nostra.

“L’atteggiamento di Trump che ha accusato la sinistra radicale è irresponsabile. Dobbiamo agire insieme. La nostra responsabilità è di raffreddare l’ambiente, di ridurre il livello di caos che sta mettendo a rischio la tenuta di questo Paese e la sicurezza delle persone. Solo dopo possiamo pregare.

E tutto questo è possibile farlo a cominciare dal controllo delle armi. Chi ha una storia di violenza non deve avere accesso alle armi, e questo non deve essere usato come argomento per dire che si vuole abrogare il diritto delle persone di possedere un pi***la.

Possiamo girarci intorno, ma non è possibile che in uno Stato qualcuno possa accedere alle armi facilmente, un violento non deve avere armi.
Gli shooter sono spesso persone prive di emozioni, mentalmente instabili. Servono controlli severi perché molte volte nelle persone la cui salute mentale peggiora aumenta la propensione alla violenza.
La nostra responsabilità è che vi sia una legge valida negli interi Stati Uniti che regolamenti il possesso d’armi.”

Questo mi aspetto che faccia e dica un politico serio, un democratico.

Non vuote parole retoriche ma atti, proposte e leggi di civiltà.

Non bisogna sottostare ai ricatti quando si é vittime. Fotografare, registrare senza consenso e poi diffondere il materi...
10/09/2025

Non bisogna sottostare ai ricatti quando si é vittime. Fotografare, registrare senza consenso e poi diffondere il materiale é reato. Se siete ricattati potete denunciare. Anche questi uomini pensavano di farla franca, nel silenzio e nell'omerta'. Invece son stati immortalati per sempre con le loro miserie. Uomini piccoli e insignificanti che pagano per la loro idea malsana e patriarcale di rovinare la vita di queste donne . Farabutti e disgustosi, dietro uno schermo...

❤️
04/09/2025

❤️

Clizia Incorvaia senza filtri

"Il corpo di una donna è sempre in continuo mutamento e poi ci sono gli “ormoni 😅 che giocano un grande ruolo sulla nostra forma e sulle mente !!!
Le gravidanze che cambiano il tuo corpo etc la depressione post partum (per chi come me si è trovata ad affrontarla) la vita lavorativa, emozionale e familiare … ovviamente il nostro corpo ne risente.
Pensate che mi sono accorta facendo le analisi del sangue che mi si era rallentata la tiroide e che avevo un po’ di insulino resistenza (mai avuta) così mi sono rivolta a degli specialisti e adottando un alimentazione sana e allenandomi da un mese e mezzo tre volte a settimana, mattoncino dopo mattoncino sto riappropriandomi del mio corpo, salute fisica corrisponde a salute psichica: “mens sana in corpore sano” e il mantra più saggio che io conosca!
Volersi bene, e aver un buon rapporto con la propria mente e il proprio corpo, lavorando su noi stesse è fondamentale per essere più gioiose amorevoli e forse amare di più.
Non so se il condividere le mie esperienze può essere d’aiuto ad alcune di voi.
Ma sempre con VERITÀ MI APRO A VOI 🙏❤️"

- Clizia Incorvaia

La comunità degli psicologi avvertiva già dal 2020/2021 che le conseguenze pandemiche si sarebbero presentate non solo a...
28/08/2025

La comunità degli psicologi avvertiva già dal 2020/2021 che le conseguenze pandemiche si sarebbero presentate non solo a breve termine ma anche a medio-lungo.

● «Mia moglie», c'è un'altra piattaforma: la denuncia della vicesegretaria del Pd Lazio, Valeria Campagna. Ci sono anche immagini di Elly Schlein e di Meloni.

«Commenti osceni dal 2024 sulla piattaforma phica.eu. Sono schifata e delusa» seguìto dalle denunce di Alessandra Moretti, Alessia Morani, Lia Quartapelle.
***
Dopo il caso della piattaforma «Mia moglie» in cui gli utenti postavano foto rubate alle proprie mogli e compagne per sottoporle al pubblico giudizio, emergono casi analoghi di immagini pubblicate senza il consenso delle dirette interessate.

Lo schema si ripete: scatti dati in pasto a commentatori più o meno anonimi con un corollario di frasi volgari, valutazioni sul corpo, sull’atteggiamento, sull’abbigliamento della malcapitata di turno.

Googolarsi, in questi giorni, è diventata un’abitudine per molti. È capitato anche a Valeria Campagna, consigliera comunale a Latina e vicesegretaria dem del Lazio, che ha voluto denunciare pubblicamente, oltre che alla Polizia, la scoperta compiuta sulla piattaforma phica.eu: le sue foto esposte senza consenso.

E non è la sola.

Tra le foto rubate ed esposte a commenti terribili ci sono anche quelle di Giorgia Meloni e della segretaria del Pd, Elly Schlein, delle parlamentari dem Alessandra Moretti, Alessia Morani, Lia Quartapelle.

«Ho scoperto – scrive Valeria Campagna in un lungo post – che alcune mie foto sono state pubblicate su un forum online senza il mio consenso. Non solo immagini in costume, ma momenti della mia vita pubblica e privata. Sotto, commenti sessisti, volgari, violenti. Alcuni addirittura parlano di me dal vivo. Oggi sono schifata, arrabbiata, delusa. Ma non posso tacere. Perché questa storia non riguarda solo me. Riguarda tutte noi. Riguarda il nostro diritto di essere libere, rispettate, di vivere senza paura».

Ricorda la consigliera: «Tutto è partito da un post del 2024: “Vicesegretaria del Pd Lazio, trovo sia veramente fisicata questa ragazza. Davvero tanta roba. Che ne pensate?”. Da lì, per mesi, una discussione aggiornata ogni volta che spuntava una nuova foto “interessante”, con commenti dal “Che lato B ragazzi mmm” fino a “Devo darle un voto di sb**ra”, “La sfonderei subito” e altri che preferisco non scrivere».

«Non è un caso isolato – aggiunge. Dopo il gruppo Facebook «Mia moglie», ecco un’altra piattaforma che vive violando la nostra libertà e dignità. Un sito che pubblica video e foto di donne senza permesso, lasciando spazio a centinaia di commenti violenti e predatori. In particolare, ho trovato un’intera sezione dedicata a me, nella parte sulle donne in politica. Alcuni commenti parlano del mio corpo dal vivo. Significa che sono persone che mi conoscono, della mia stessa città, che si sentono autorizzati a parlare di me come fossi roba loro».

Prosegue Campagna: «E c’è ancora chi colpevolizza noi: perché abbiamo pubblicato una foto in costume, perché abbiamo indossato una gonna corta, perché ci siamo mostrate con un vestito scollato. Come se la responsabilità fosse nostra. Come se il nostro corpo fosse sempre disponibile, pubblico, a disposizione degli occhi, delle parole e delle mani maschili. Io la chiamo col suo nome: cultura dello stupro. Becera, vomitevole, inaccettabile. Una cultura che legittima e giustifica la violenza, che ridicolizza chi denuncia, che colpevolizza le vittime invece di chi agisce. Figlia di una cultura patriarcale che normalizza l’idea che il corpo delle donne sia da possedere. Ho denunciato tutto alla Polizia. Invito chiunque si trovi nella mia stessa condizione a fare lo stesso: denunciare, segnalare, non restare in silenzio».

Il sito in questione raccoglie una enorme quantità di foto. Un caso analogo a quello di Valeria Campagna, lo ha scoperto proprio giovedì anche l'eurodeputata Alessandra Moretti (Pd): «Ho sporto denuncia penale contro il sito del forum Phica che ho scoperto da anni rubava foto e spezzoni delle trasmissioni tv a cui ho partecipato per poi modificarle e darle in pasto a migliaia di utenti. Ne è seguito un lungo elenco di commenti osceni che lede non solo la mia sfera emotiva, ma anche l’incolumità di tante donne esposte a questa schifosa nuova modalità delle foto postate senza consenso. Quello che mi interessa di più - aggiunge - è che tutte reagiscano e denuncino questi gruppi di piccoli uomini che continuano ad agire impuniti nonostante le tante denunce. Bisogna che la battaglia contro la violenza di genere sia comune alle donne e agli uomini perché il problema della violenza è dei maschi e noi ne siamo vittime. Vanno chiusi e vietati questo genere di siti che istigano allo stupro ed alla violenza. Invito tutte e tutti a denunciare in massa, abbiamo avuto vari esempi di come le donne siano esposte e trattate come merce di scambio, dal gruppo 'Mia moglie' in poi , ma proprio perché può accadere a tutte noi e sopratutto alle più giovani, bisogna che chi ha una maggiore visibilità e maggiori responsabilità, come nel mio caso, si faccia promotore di battaglie in difesa dei diritti e, aggiungo, in difesa della sicurezza delle donne: violenza porta violenza».
*
Michele Marangon
Corriere della Sera
27 agosto 2025

Se ne deve parlare perché non si può più tacere. In tutto il mondo aumentano i soprusi contro donne e bambine.Che colpa ...
26/08/2025

Se ne deve parlare perché non si può più tacere. In tutto il mondo aumentano i soprusi contro donne e bambine.Che colpa possono avere le vittime? Come può una donna pensare che mentre mangia, dorme o fa la doccia, suo marito la fotografi o la droghi per farla violentare dal vivo o online da altri? Perché non ci si può fidare della persona che dovrebbe essere il tuo più grande sostenitore? Cosa sono diventati oggi i rapporti di coppia?

Manon Garcia, filosofa esperta di questioni femministe e scrittrice, ha seguito il processo a porte aperte a Dominique Pelicot, che per nove anni ha drogato la moglie e poi l’ha fatta stuprare da uomini reclutati su una chat online, e l’ha analizzato in Vivere con gli uomini

Questo ha un incarico pubblico...e abbiamo visto da che parte sta.
24/08/2025

Questo ha un incarico pubblico...e abbiamo visto da che parte sta.

● “L’omosessualità? È una malattia. In alcuni Paesi è pure reato e si viene impiccati. Poi il politicamente corretto sistema tutto. Ma qualche scienziato, prima del woke e del gender, aveva messo nero su bianco trattarsi di malattia“.

Chiariamolo subito: non è una gaffe, non è un lapsus, non è un errore di comunicazione.

È un proclama violento, osceno, incivile. Firmato da Antonio Lamiranda, portavoce di FdI a Paderno Dugnano e assessore all’Urbanistica a Sesto San Giovanni.

Sì, proprio così: uno con un incarico pubblico.

Avete letto bene. Evoca l’impiccagione come esempio. Come se fosse un’opzione legittima. Come se fosse un riferimento normale.

Poi spara contro il “politicamente corretto”, come ogni fascistello in crisi d’identità quando non può più insultare impunemente.

Non siamo davanti a una provocazione.

Siamo davanti all’emblema di ciò che è la destra in Italia. Gente che non ha più vergogna. Gente che va in giro fiera di pensare come si pensava ai tempi delle leggi razziali. Gente che, in un Paese normale, verrebbe cacciata a calci dal dibattito pubblico.

E invece no.

Non solo nessuno lo ha cacciato, ma siede ancora lì: a gestire deleghe pubbliche, a rappresentare i cittadini, a prendere decisioni che riguardano tutti. Anche le persone che ha appena definito “malate”.

Nessuno lo manderà a casa o ne chiederà l’espulsione da FdI. Men che meno Giorgia Meloni.

Perché in quella banda che si definisce partito, non ci si vergogna di queste oscenità.
Ci si costruisce la carriera.
*
Abolizione del suffragio universale

I violenti non sono malati, sono però figli di quella cultura che li vede in diritto di fare tutto e imporre doveri vers...
23/08/2025

I violenti non sono malati, sono però figli di quella cultura che li vede in diritto di fare tutto e imporre doveri verso se stessi. Sono spesso supportati da stili educativi dove i loro bisogni vengono soddisfatti come ordini. Questi uomini necessitano di approvazione, anche solo per sentirsi dire "che bella moglie",,,"beato..." e più si sentono gratificati come uomini virili (?) più la condividono.
Compito della psicologia, della psichiatria, della medicina ma anche della sociologia quello di fare più prevenzione e lavorare in rete con le Istituzioni. Un rso non risolve niente a medio o lungo termine.

Il ddl che Fratelli d’Italia ha presentato al Senato per introdurre lo psicologo forense e il Tso per chi si macchia dei reati da Codice rosso rischia di far fare al
contrasto alla violenza contro le donne un grande passo
indietro.

Per prima cosa il ricorso al Tso, con intervento di
psichiatri e psicologi, implica la medicalizzazione della
violenza contro le donne: significa far passare il messaggio che gli uomini rei di maltrattamenti,
stupro, stalking o femminicidio siano malati. Questo è un grave
errore, dal momento che la violenza maschile non è la
conseguenza di una o più malattie psichiatriche ma bensì di una
matrice culturale di stampo patriarcale e si consuma nell'ambito di relazioni segnate dalla caratteristica asimmetria di potere tra uomini e donne. Disconoscere le cause culturali del fenomeno ci riporterebbe quindi a una lettura non corretta della violenza maschile, rischiando di vanificare non solo tutte le battaglie femministe ma anche l'efficacia stessa delle leggi che abbiamo ottenuto.

In secondo luogo non è necessario introdurre ulteriori figure nel processo, che
potrebbero tra l'altro non essere adeguatamente specializzate e rischierebbero poi di rendere più complicato il processo stesso, ma puntare semmai sulla maggiore formazione e specializzazione degli operatori di giustizia che già oggi operano.

20/08/2025

Sempre peggio!

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17/08/2025

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Nel 1974, Marina Abramović intraprese un esperimento sociale rivoluzionario che sfidava i limiti del comportamento umano. Dispose un tavolo con 72 oggetti, che spaziavano da elementi innocui come fiori a armi pericolose, compresa una pi***la carica, e si dichiarò completamente passiva per sei ore. Il suo invito era semplice ma profondo: le persone potevano fare qualsiasi cosa volessero, e lei non avrebbe reagito.

All’inizio, i visitatori si avvicinarono con gentilezza—offrendo fiori, sorrisi e tocchi delicati. Ma con il passare delle ore, l’atmosfera cambiò drasticamente.

L’esperimento rivelò presto un lato più oscuro della natura umana. Gli atti di aggressione e irrispetto aumentarono: alcuni partecipanti cominciarono a tagliarle i vestiti, graffiarle la pelle, premere spuntoni sul corpo e persino maneggiare la pi***la, con una persona che mise il dito sul gr*****to. Nonostante ciò, nessuno intervenne per proteggerla o difenderla, mostrando quanto facilmente empatia e limiti sociali possano crollare quando sparisce la responsabilità. L’assenza di reazione di Marina sembrava incoraggiare le persone a superare limiti che probabilmente non avrebbero mai oltrepassato in circostanze normali.

Quando le sei ore terminarono e Marina finalmente si mosse, la folla si disperse rapidamente, molti incapaci di incontrare il suo sguardo—forse confrontati con le proprie azioni. Questo esperimento fu più di una performance artistica; fu un riflesso crudo sulla psicologia umana, mostrando come dinamiche di potere e disumanizzazione possano liberare crudeltà quando spariscono i vincoli morali. Ci costringe a chiederci: fino a che punto arriveremmo se non ci fossero conseguenze?

Il lavoro di Marina resta uno specchio potente sulla fragilità della civiltà e sulla profondità del comportamento umano.

Indirizzo

Via Roma 171
San Gavino Monreale
09037

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:30
Martedì 09:00 - 22:30
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 22:30
Venerdì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 20:00
Domenica 09:00 - 13:00

Sito Web

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Our Story

Psicologa, dottoressa in Psicologia Clinica e di Comunità. Spec in Psiconcologia. Riceve a S.Gavino M.le, solo su appuntamento al 3471814992