03/10/2025
🟢𝗖𝗶𝗯𝗶 𝘂𝗹𝘁𝗿𝗮-𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝘁𝗶: 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘀𝗼𝗻𝗼, 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗹𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗺𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲' 𝗲' 𝘂𝗿𝗴𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶𝗺𝗶𝗻𝘂𝗶𝗿𝗹𝗶
𝗜𝗻𝘁𝗿𝗼𝗱𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲
Negli ultimi decenni i cibi ultra-processati (Ultra-Processed Foods, UPF) hanno progressivamente preso quota nelle nostre abitudini alimentari: sono prodotti industriali formulati prevalentemente con ingredienti estratti o derivati (zuccheri, oli, farine raffinate, additivi, aromi, coloranti) e progettati per durata, consistenza e palatabilità. Sebbene convenienti, numerose ricerche indicano che un elevato consumo di UPF è associato a un aumento del rischio di sindrome metabolica, ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e potenzialmente steatosi epatica non-alcolica (NAFLD).
𝟭) 𝗘𝘃𝗶𝗱𝗲𝗻𝘇𝗲 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗮𝗹𝗶 (𝘀𝗶𝗻𝘁𝗲𝘀𝗶)
𝗦𝗶𝗻𝗱𝗿𝗼𝗺𝗲 𝗺𝗲𝘁𝗮𝗯𝗼𝗹𝗶𝗰𝗮
Meta-analisi e revisioni sistematiche rilevano un’associazione significativa tra consumo elevato di UPF e aumento del rischio di sindrome metabolica (cluster di sovrappeso/obesità addominale, ipertensione, dislipidemia, iperglicemia). Gli autori sottolineano la necessità di studi longitudinali addizionali, ma il segnale è robusto.
𝗜𝗽𝗲𝗿𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗰𝗮𝗿𝗱𝗶𝗼𝘃𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲
Studi osservazionali e analisi su coorti indicano che un maggior apporto di UPF è associato a un aumento dell’incidenza di ipertensione; alcuni lavori mostrano correlazioni con eventi cardiovascolari, anche se i risultati su CVD incidente possono variare tra popolazioni e sesso. Ridurre gli UPF potrebbe quindi contribuire a ridurre il carico pressorio e, di conseguenza, il rischio cardiovascolare.
𝗗𝗶𝗮𝗯𝗲𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗶𝗽𝗼 𝟮
Meta-analisi di alta qualità evidenziano che il consumo totale di UPF è associato a un aumentato rischio di sviluppo di diabete di tipo 2, con relazione dose-risposta: ogni porzione aggiuntiva di UPF al giorno si associa a un aumento misurabile del rischio.
𝗙𝗲𝗴𝗮𝘁𝗼 (𝗡𝗔𝗙𝗟𝗗 / 𝗶𝗻𝘀𝘂𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲𝗽𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮)
La letteratura emergente suggerisce un’associazione tra elevato consumo di UPF e steatosi epatica non-alcolica; tuttavia, rispetto a obesità, diabete e ipertensione, le prove su NAFLD sono ancora meno numerose e gli autori chiedono più studi prospettici e meta-analisi aggiornate per definire meglio la relazione e il nesso causale.
𝟮) 𝗤𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗹𝗶 𝗺𝗮𝗻𝗴𝗶𝗮𝗺𝗼? 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗲𝗻𝘁𝘂𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗺𝗼 (𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮, 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼, 𝗮𝗱𝘂𝗹𝘁𝗶, 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶)
Italia (stime e indagini nazionali/Europee)
In Europa i contributi energetici da UPF variano molto tra paesi: in alcune analisi gli adulti italiani mostrano quote relativamente basse rispetto ad altri Paesi europei — stime indicate intorno al ~12–13% dell’apporto energetico da UPF per adulti in alcuni studi europei, mentre nella popolazione pediatrica italiana la quota può salire intorno al ~25% dell’energia totale. Questi valori riflettono indagini condotte su coorti italiane e studi europei comparativi.
Mondo (variazioni nazionali e medie)
Una review sistematica mondiale ha mostrato ampie differenze: in molti paesi ad alto reddito il contributo energetico da UPF supera il 30–50% delle calorie totali; in altri paesi, specialmente con modelli alimentari tradizionali, la quota è molto più bassa. Perciò, la fascia globale è ampia e dipende fortemente dal contesto socioeconomico e culturale.
Stati Uniti (esempio per confronto)
Fonti governative e analisi recenti segnalano che negli USA più della metà delle calorie giornaliere proviene da alimenti ultra-processati (valori intorno al 55–60% per gli adulti; ancora più alti nei bambini/adolescenti). Questo è utile come termine di confronto per capire l’entità del fenomeno in contesti con forte penetrazione di UPF.
Nota metodologica: le percentuali possono essere espresse come quota di energia (calorie) apportata dagli UPF o come percentuale di peso/porzioni; studi diversi usano metriche differenti (energia vs. grammi vs. frequenza), per cui le cifre non sono sempre confrontabili “pane a pane”. Le cifre qui riportate sono rappresentative delle tendenze descritte nelle pubblicazioni citate.
𝟯) 𝗤𝘂𝗮𝗹𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶 𝗰𝗶𝗯𝗶 𝘂𝗹𝘁𝗿𝗮-𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗶𝘂' 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶?
Tipologie frequentemente incluse nella categoria UPF e maggiormente consumate:
Bevande zuccherate (soda, energy drink, succhi addizionati)
Snack dolci confezionati (biscotti, patatine, barrette)
Cereali per la colazione altamente zuccherati e pronti
Carni lavorate (salumi, salsicce, wurstel) e prodotti a base di carne processata
Piatti pronti/ready meals surgelati o conservati
Prodotti da forno industriali (merendine, torte confezionate)
Prodotti a base di farine raffinate pronti all’uso (mix, impasti, snack)
Prodotti dolciari e cioccolato industriale ad alto contenuto di zucchero/grassi.
Questi alimenti sono spesso ricchi di zuccheri semplici, grassi saturi/trans (o grassi industriali), sale, additivi e poveri di fibre, micronutrienti e alimenti integrali.
𝟰) 𝗠𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝘀𝗺𝗶 𝗽𝗹𝗮𝘂𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮𝗻𝗼 𝗹’𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗨𝗣𝗙
📍Elevata densità energetica e poveri di fibre → favoriscono surplus calorico e incremento ponderale.
📍Eccesso di zuccheri aggiunti e bevande zuccherate → peggior controllo glicemico, insulino-resistenza e rischio diabete.
📍Elevato apporto di sale e grassi poco salutari → incremento della pressione arteriosa e profilo lipidico sfavorevole.
📍Additivi e nanoparticelle (emulsionanti, conservanti, aromi sintetici) → ipotesi di alterazione microbiota e infiammazione intestinale (meccanismo suggerito, in studio).
📍Palatabilità e progettazione “reward” → consumo eccessivo per motivi sensoriali/comportamentali, con possibili aspetti simili a comportamenti di dipendenza al cibo in sotto-gruppi.
⛔️Questi meccanismi, combinati con stili di vita sedentari, spiegano come UPF e fattori ambientali possano convergere nell’aumentare rischi metabolici e epatici.
𝟱) 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼 𝗹𝗲 𝗲𝘃𝗶𝗱𝗲𝗻𝘇𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗵𝗶𝗼? (𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗶 𝗻𝘂𝗺𝗲𝗿𝗶 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶)
Meta-analisi su diabete: consumo maggiore di UPF è significativamente associato a maggior rischio di sviluppo di diabete di tipo 2, con rapporto dose-risposta (es. un’aggiunta giornaliera di porzione incrementa modestamente il rischio).
Studi su ipertensione mostrano associazioni tra quartili superiori di consumo UPF e maggiore incidenza di ipertensione rispetto ai quartili più bassi.
Metanalisi sulla sindrome metabolica rilevano associazioni significative tra alto consumo di UPF e aumento della probabilità di presentare MetS.
(Questi numeri variano per disegno dello studio, popolazione, misurazione dell’esposizione e controllo dei confondenti; quindi vanno interpretati insieme al contesto metodologico di ciascuno studio.)
𝟲) 𝗥𝗮𝗰𝗰𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗲 𝗺𝗶𝗿𝗮𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗶𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗨𝗣𝗙 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗲𝘁𝗮 (𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗻𝗱𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮)
Obiettivo generale: diminuire progressivamente la quota di UPF sostituendoli con alimenti minimamente processati, ricchi di fibre e nutrienti (frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce, carni magre preparate in modo semplice, frutta secca non salata).
Azioni concrete:
Colazione: sostituisci cereali ultra-processati e barrette con yogurt naturale + frutta fresca + una piccola porzione di cereali integrali o fiocchi d’avena.
📍Spuntini: porta con te frutta fresca, frutta secca non salata, hummus con verdura cruda invece di patatine e merendine.
📍Bevande: elimina bevande zuccherate; preferisci acqua, acqua frizzante, tè non zuccherato.
📍Pasti pronti: limita i piatti pronti industriali a 1 volta al mese; privilegia cotture semplici in casa (forno, padella antiaderente, vapore).
📍Etichette: cerca ingredienti riconoscibili (meno ingredienti = spesso meglio); evita lunghe liste con nomi chimici e additivi.
📍Cucina programmata: prepara grandi porzioni sane (es. legumi, cereali integrali, pesce) e porziona per la settimana così riduci la tentazione delle soluzioni rapide e ultra-processate.
📍Coinvolgi la famiglia: i modelli alimentari si trasmettono—ridurre gli UPF nell’ambiente domestico protegge bambini e adolescenti.
𝟳) 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵é 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗻𝘂𝘁𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮? 𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗳𝗮𝗿𝗹𝗼
Se noti aumento di peso non spiegato, valori pressori elevati, glicemia alterata, affaticamento epatico o se desideri modificare profondamente le tue abitudini alimentari in modo sicuro ed efficace, la consulenza con un biologo nutrizionista o dietista è utile per:
🔹valutare lo stato metabolico e i fattori di rischio,
🔹creare un piano alimentare personalizzato e sostenibile,
🔹impostare obiettivi realistici e misurabili,
🔹ricevere supporto comportamentale per ridurre progressivamente UPF e migliorare qualità della dieta.
𝟴) 𝗕𝗿𝗲𝘃𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗿𝗶𝗮𝘀𝘀𝘂𝗻𝘁𝗶𝘃𝗮
Le prove accumulate suggeriscono che l’elevato consumo di cibi ultra-processati è associato a un aumento del rischio di sindrome metabolica, ipertensione, diabete di tipo 2 e probabilmente anche di patologie epatiche (NAFLD), con ampissime differenze tra paesi riguardo alla quota di energia giornaliera fornita da questi alimenti. Ridurre gli UPF nella dieta quotidiana — sostituendoli con alimenti minimamente processati — è una strategia sensata per migliorare la salute metabolica e cardiovascolare a livello individuale e di popolazione.
✅𝑰𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂 𝒐𝒈𝒈𝒊: 𝒑𝒓𝒐𝒗𝒂 𝒂 𝒆𝒍𝒊𝒎𝒊𝒏𝒂𝒓𝒆 𝒖𝒏𝒂 𝒄𝒂𝒕𝒆𝒈𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝑼𝑷𝑭 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒔𝒆𝒕𝒕𝒊𝒎𝒂𝒏𝒂 (𝒆𝒔. 𝒃𝒆𝒗𝒂𝒏𝒅𝒆 𝒛𝒖𝒄𝒄𝒉𝒆𝒓𝒂𝒕𝒆) 𝒆 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒊𝒕𝒖𝒊𝒔𝒄𝒊𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝒂𝒍𝒕𝒆𝒓𝒏𝒂𝒕𝒊𝒗𝒆 𝒔𝒂𝒏𝒆.
✅𝑻𝒊𝒆𝒏𝒊 𝒖𝒏 𝒅𝒊𝒂𝒓𝒊𝒐 𝒂𝒍𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝟕 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒊 𝒆 𝒗𝒂𝒍𝒖𝒕𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒂𝒑𝒑𝒐𝒓𝒕𝒐 è 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒐𝒔𝒕𝒐 𝒅𝒂 𝑼𝑷𝑭: 𝒔𝒑𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒂𝒑𝒆𝒗𝒐𝒍𝒆𝒛𝒛𝒂 è 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒐.
✅𝑷𝒓𝒆𝒏𝒐𝒕𝒂 𝒖𝒏𝒂 𝒗𝒊𝒔𝒊𝒕𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝒖𝒏 𝒏𝒖𝒕𝒓𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊𝒔𝒕𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒖𝒏 𝒑𝒊𝒂𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂𝒍𝒊𝒛𝒛𝒂𝒕𝒐: 𝒑𝒊𝒄𝒄𝒐𝒍𝒊 𝒄𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒆𝒏𝒖𝒕𝒊 𝒏𝒆𝒍 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐 𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒂𝒊 𝒓𝒊𝒔𝒖𝒍𝒕𝒂𝒕𝒊 𝒑𝒊ù 𝒅𝒖𝒓𝒂𝒕𝒖𝒓𝒊.
👉“𝑂𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑡𝑎 𝑎𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 è 𝑢𝑛 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑖: 𝑜𝑔𝑔𝑖 𝑠𝑐𝑒𝑙𝑔𝑜 𝑖𝑙 𝑚𝑖𝑜 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒, 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜𝑙𝑙𝑜 𝑙𝑒 𝑚𝑖𝑒 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑢𝑑𝑖𝑛𝑖 𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑠𝑐𝑜 𝑖𝑙 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑒𝑟𝑖𝑡𝑜. 𝑃𝑟𝑒𝑛𝑜𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑡𝑢𝑎 𝑣𝑖𝑠𝑖𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑛𝑢𝑡𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑎 — 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑓𝑜𝑟𝑚𝑒𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑙’𝑖𝑛𝑡𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜.”
✴✴✴ 𝐒𝐓𝐀𝐘 𝐓𝐔𝐍𝐄𝐃 ✴✴✴
𝗗𝗼𝘁𝘁 𝗚𝗲𝗻𝗻𝗮𝗿𝗼 𝗜𝗽𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗼
𝐶𝑜𝑛𝑠𝑢𝑙𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑁𝑢𝑡𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 & 𝐹𝑎𝑟𝑚𝑎𝑐𝑒𝑢𝑡𝑖𝑐𝑎
𝐼𝑛𝑓𝑜 & 𝑝𝑟𝑒𝑛𝑜𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖
𝐂𝐞𝐥𝐥: 𝟑𝟐𝟕 𝟔𝟗𝟖𝟐𝟑𝟎𝟎
Riferimenti principali
Shu L. et al., Ultra-processed food consumption and increased risk of metabolic syndrome: a systematic review and meta-analysis, 2023.
Study on UPF and hypertension (systematic analyses), PubMed 2023–2024.
Delpino FM et al., Ultra-processed food and risk of type 2 diabetes — meta-analysis, 2021–2023.
Grinshpan LS et al., UPF and NAFLD — systematic review, 2023 (evidence emerging; 2025 update available).
Marino M. et al., Systematic review of worldwide consumption of ultra-processed foods, 2021 (global patterns).
Mertens E. et al., UPF consumption in Europe: contribution to energy intake; Italy details, 2021.
Stanford/CDC reports and syntheses summarizing dati Usa (55–60% calorie from UPF negli adulti USA; quote più alte nei bambini)