Psiche e Diritti Umani - Dott.ssa Giuseppina Vaccina

Psiche e Diritti Umani - Dott.ssa Giuseppina Vaccina 📚Dr.ssa in Psicologia Clinica e della Riabilitazione. Dr.ssa in Giurisprudenza, Facilitatore Mindfulness📚

2005 - 2025 - Dr. Psicologia clinica e della Riabilitazione/Giurisprudenza, studi su: Effetti del trauma sulla memoria - Onno van der Hart - Kandel- P. Levine, Pierre Janet, Psicoanalisi Junghiana, Psicologia dell'Anima - James Hillman, Terapia della Gestalt - Fritz Perls, Psicologia degli Enneatipi - Claudio Naranjo, Analisi Transazionale - Eric Bern, Psicologia Umanistica - Carl Rogers, Diritti Umani, Bambino interiore/ violenze familiari/pedagogia nera - Alice Miller - K. Horney - Antonella Lia - Rutschky, Psicologia forense, PNL, Intelligenza Linguistica ed Emotiva.

Non dobbiamo permettere che un passato pesante e difficile possa determinare la nostra vita. Non si può cambiare ciò che...
04/10/2025

Non dobbiamo permettere che un passato pesante e difficile possa determinare la nostra vita.

Non si può cambiare ciò che è accaduto, ma possiamo promettere a noi stessi di riscrivere un altro scenario per noi.

Finalmente poter vivere la verità di ciò che portavamo nel cuore quando siamo nati, e che purtroppo, non hanno saputo leggere e proteggere, in poche parole “amare davvero”.














"La chiave della psicoterapia è la comprensione. Senza di essa nessun approccio o tecnica psicoterapeutica ha senso o è ...
29/09/2025

"La chiave della psicoterapia è la comprensione. Senza di essa nessun approccio o tecnica psicoterapeutica ha senso o è efficace a livello profondo. Solo con la comprensione si è in grado di offrire un aiuto reale. Tutti i pazienti hanno un bisogno disperato di qualcuno che li capisca. Da bambini non furono capiti dai genitori; non venivano considerati individui con dei sentimenti, non venivano rispettati in quanto esseri umani. Lo psicoterapeuta che non riesce a capire la pena dei suoi pazienti, a sentire la loro paura e a conoscere l'intensità della loro lotta per difendere il proprio equilibrio in una situazione familiare che potrebbe condurre alla pazzia, non è in grado di aiutare efficacemente i pazienti a superare il loro disturbo".

- Alexander Lowen -








❤️
29/09/2025

❤️

Scolpire se stessi è il lavoro più difficile che esista. Togliere tutto ciò che non ti rappresenta, che ti hanno obbliga...
22/09/2025

Scolpire se stessi è il lavoro più difficile che esista.
Togliere tutto ciò che non ti rappresenta, che ti hanno obbligato a sopportare, è un lavoro non privo di dolore, fatica e di una infinita pazienza.

Chi proviene da un contesto familiare abusante, senza amore, tossico e insicuro, si ritrova a diventare da adulto, lo scultore per eccellenza della sua vera essenza.

Si impara a dare a se stessi quell'amore di cui siamo stati privati, e a sospendere ogni forma di giudizio malato su di noi, che spesso deriva da chi ci ha cresciuto, essendo infelice e inadeguato al ruolo.

Ogni colpo di scalpello scopre la nostra bellezza nascosta, la forma autentica della nostra creazione originale.

Un percorso psicologico di scoperta è un miracolo che facciamo con le nostre mani, una sorta di giustizia riparativa del cuore e dell'anima che meritiamo dopo tanta sopportazione.

Chi ha patito le angherie di un contesto disfunzionale e anaffettivo, ha dovuto combattere con menzogne e abusi che mortificano l'identità, sprofondando in disagi e depressione.

Niente è più importante di Essere chi davvero siamo.
Da qui nasce la salute mentale e la gioia di vivere.

È il regalo più grande che ci si può fare da soli, è un parto nuovo della tua vita, che finalmente diventa coerente con i tuoi sogni più belli.

I calci e i pugni non si dimenticano, nemmeno dopo  50 anni. Quel respiro che ti manca mentre sei sotto la furia ignoran...
20/09/2025

I calci e i pugni non si dimenticano, nemmeno dopo 50 anni.
Quel respiro che ti manca mentre sei sotto la furia ignorante… e che speri possa finire al più presto… mentre resisti.

Sì resisti, perché altro non puoi fare che subire e soccombere all’oceano nero di quel genitore che non essendo capace di esserlo, sceglie la violenza.

Scarica su di te ciò che non sa fare, fa pagare a te il suo niente, facendoti sentire responsabile.

Ma tu hai solo 5-6-7 anni o poco più o meno, e quei giorni rimangono nei ricordi “presenti”, di un fallimento che non ti appartiene.

Un bambino è solo un bambino, un genitore che picchia duro va denunciato!

È violenza, punto!!!
——-
“Perché non è vietato picchiare un bambino indifeso, quando è invece esplicitamente perseguibile chi produca lesioni a una persona adulta che è invece già in grado di difendersi? (......)

Soltanto il giorno in cui la legge condannerà inequivocabilmente il maltrattamento dei bambini - infliggendo per esempio pene pecuniarie - potremo aspettarci una svolta anche a livello di pubblica coscienza. Anche se non saranno completamente eliminati i delitti in quanto tali, si elimineranno in ogni caso dalla concezione della gente quelle riserve mentali per effetto delle quali questo delitto può ancora essere definito «educazione», «socializzazione» e così via. Una simile legge determinerebbe un'importante cesura, segnerebbe l'avvio di un processo umanitario che creerebbe le necessarie premesse per una radicale svolta nel nostro modo di pensare.”

Alice Miller

Descrizione utilissima, da leggere.
18/09/2025

Descrizione utilissima, da leggere.

Rispondo qui ai molti di voi che mi hanno scritto desiderosi di comprendere meglio quali siano i tratti da osservare con attenzione durante l’infanzia e l’adolescenza.

Preciso che di questo – e di molto altro – parlerò in maniera approfondita all’interno della mia prossima pubblicazione per Mondadori Piemme, tra poco più di un mese uscirà un mio testo che porta un titolo quanto mai eloquente:

L’epoca della rabbia. Ragazzi che uccidono all’ombra di Narciso.

Segnali precoci di una possibile personalità narcisistica in infanzia e adolescenza

1. Bisogno costante di approvazione e ammirazione
Il bambino o adolescente sembra non accontentarsi mai: qualsiasi successo o complimento ha un effetto breve, subito seguito dalla ricerca di nuove conferme esterne.

2. Difficoltà a tollerare critiche o frustrazioni
Ogni rimprovero, anche minimo, può essere vissuto come un affronto personale, scatenando reazioni di rabbia, ritiro o vendetta silenziosa.

3. Tendenza a sentirsi superiore o speciale
Fin da piccoli possono emergere atteggiamenti di disprezzo verso coetanei, insegnanti o familiari, accompagnati dall’idea di meritare trattamenti privilegiati.

4. Scarsa empatia
Fatica a riconoscere o rispettare i sentimenti altrui. Spesso minimizza il dolore degli altri o si mostra indifferente davanti a difficoltà e fragilità.

5. Relazioni manipolative
Nelle prime interazioni con amici o compagni di classe si possono osservare dinamiche di controllo: amicizie “a senso unico”, basate sul vantaggio personale.

6. Oscillazioni di autostima
Dietro la facciata di sicurezza si celano forti insicurezze: passaggi repentini da un’immagine grandiosa di sé a momenti di crollo e di profonda vulnerabilità.

7. Uso precoce di strategie di auto-affermazione
Attraverso bugie, esagerazioni o atteggiamenti teatrali, il bambino/adolescente cerca di mantenere un’immagine di sé sempre vincente e inattaccabile.

Questi non sono indicatori diagnostici isolati, ma segnali che, se persistenti e intensi, possono suggerire un funzionamento di personalità a rischio narcisistico.

Il contesto familiare, il tipo di attaccamento e le esperienze di accudimento giocano un ruolo centrale nello sviluppo di questi tratti.

Se osservate questi indicatori non perdete tempo….chiedete aiuto specialistico…perché la trasformazione in un predatore (o in una predatrice) emotivo potrebbe essere in atto…

Delinquente assolto! Quanti ne abbiamo??? Parecchi!!! Si rifanno pure una vita, tanto ormai l’hanno scampata. Non si può...
11/09/2025

Delinquente assolto!
Quanti ne abbiamo???
Parecchi!!!
Si rifanno pure una vita, tanto ormai l’hanno scampata.
Non si può accettare una cosa del genere!

Quando una sentenza definisce sette minuti di violenza inaudita, con un volto frantumato in 21 placche di titanio, come “uno sfogo comprensibile”, il nostro Paese scivola in un abisso medievale di tolleranza verso la violenza maschile.

È questo che accade oggi a Lucia Regna, la donna colpita con una furia devastante dall’ex marito, insultata, minacciata di morte.

Eppure quell’uomo è stato condannato ad una pena irrisoria, perché i giudici hanno ritenuto la sua rabbia “umana e spiegabile”.

La “colpa”? Lucia avrebbe “sfaldato il matrimonio”.

Questa logica ribalta i ruoli e la vittima viene colpevolizzata, l’aggressore quasi compreso.

Una giustificazione che sa di resa culturale, che legittima la violenza come risposta accettabile al dolore maschile. È il punto e’ sempre questo perché, evidentemente, la logica secondo cui una donna maltrattata (persino uccisa) “se la sia cercata” non riusciamo a scardinarla…neppure nella mente di chi giudica queste vicende indossando una toga e pronunciandosi “in nome del popolo italiano”

È esecrabile, è inaccettabile. Significa dire alle donne che se osano ribellarsi, se osano separarsi, se osano vivere liberamente, la violenza subita diventa una “reazione naturale”.

Una sentenza così non solo ferisce Lucia, ma manda un messaggio devastante a tutte: “Se denunciate, se resistete, lo Stato non vi proteggerà.

Potrebbe persino giustificare chi vi massacra”.

Questa non è giustizia..
E noi abbiamo il dovere di dirlo ad alta voce.

“La vera autorità non ha bisogno delle botte o degli schiaffi per mostrarsi forte e per aiutare il bambino. E’ il contra...
11/09/2025

“La vera autorità non ha bisogno delle botte o degli schiaffi per mostrarsi forte e per aiutare il bambino. E’ il contrario.
Si danno botte e schiaffi se ci si sente deboli e impotenti. In questo caso, non si mostra al bambino l’autorità, ma il potere e l’ignoranza”

- Alice Miller -














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