11/09/2025
Delinquente assolto!
Quanti ne abbiamo???
Parecchi!!!
Si rifanno pure una vita, tanto ormai l’hanno scampata.
Non si può accettare una cosa del genere!
Quando una sentenza definisce sette minuti di violenza inaudita, con un volto frantumato in 21 placche di titanio, come “uno sfogo comprensibile”, il nostro Paese scivola in un abisso medievale di tolleranza verso la violenza maschile.
È questo che accade oggi a Lucia Regna, la donna colpita con una furia devastante dall’ex marito, insultata, minacciata di morte.
Eppure quell’uomo è stato condannato ad una pena irrisoria, perché i giudici hanno ritenuto la sua rabbia “umana e spiegabile”.
La “colpa”? Lucia avrebbe “sfaldato il matrimonio”.
Questa logica ribalta i ruoli e la vittima viene colpevolizzata, l’aggressore quasi compreso.
Una giustificazione che sa di resa culturale, che legittima la violenza come risposta accettabile al dolore maschile. È il punto e’ sempre questo perché, evidentemente, la logica secondo cui una donna maltrattata (persino uccisa) “se la sia cercata” non riusciamo a scardinarla…neppure nella mente di chi giudica queste vicende indossando una toga e pronunciandosi “in nome del popolo italiano”
È esecrabile, è inaccettabile. Significa dire alle donne che se osano ribellarsi, se osano separarsi, se osano vivere liberamente, la violenza subita diventa una “reazione naturale”.
Una sentenza così non solo ferisce Lucia, ma manda un messaggio devastante a tutte: “Se denunciate, se resistete, lo Stato non vi proteggerà.
Potrebbe persino giustificare chi vi massacra”.
Questa non è giustizia..
E noi abbiamo il dovere di dirlo ad alta voce.