12/07/2025
Dalla SIP i consigli dei pediatri per vivere le vacanze con i piccoli in tranquillità.
--Anche i bimbi molto piccoli possono andare al mare, l’importante è fare attenzione agli orari: fino alle 9.30-10 di mattina e dopo le 16.30 il pomeriggio, tenendo comunque sempre conto delle temperature esterne. I neonati sotto i 6 mesi di vita non andrebbero mai esposti al sole e non dovrebbero stare troppo tempo sotto l’ombrellone, in quanto la sua ombra dà un falso senso di sicurezza. In realtà, infatti, non è in grado di filtrare i raggi ultravioletti, anche considerato che la sabbia riflette i raggi solari e può facilitare l’insorgenza di scottature.
--Per il bagno al mare, meglio aspettare che il bambino abbia almeno sei mesi, che abbia cioè raggiunto un’età in cui può apprezzarlo. Molto dipende comunque dal bambino: ci sono piccoli attratti dall’acqua , mentre altri, ne hanno un vero terrore. I primi possono essere assecondati, i secondi non devono assolutamente essere forzati
Bisogna poi ricordare che i bambini hanno una termoregolazione diversa dagli adulti, quindi, è importante fare attenzione alla temperatura dell’acqua. Inoltre, dopo il bagno, occorre sciacquare il bambino con acqua dolce e asciugarlo per bene perché sia l’acqua salata sia la pelle umida a contatto con la sabbia possono facilitare irritazioni a livello cutaneo.
---Per il rapporto con i pasti, se il bambino ha consumato un pasto abbondantissimo costituito da fritture, cibi molto grassi, che richiedono una lunga e laboriosa digestione può avere un senso aspettare le famose 3 ore. Se invece il bambino ha mangiato, come dovrebbe essere, un piatto di pasta condita con olio e pomodoro e magari un po’ di pesce o una fettina di carne può senz’altro entrare in acqua anche subito dopo pranzo. La cosa molto importante, però, è immergersi in acqua gradualmente, bagnandosi prima le caviglie, i polsi, quindi lo stomaco e poi le tempie,coè evitare lo sbalzo termico a cui lo esporrebbe tuffarsi o immergersi di colpo, che potrebbe causare la perdita di conoscenza. Sempre per questa ragione, il bambino non dovrebbe fare il bagno quando è accaldato e sudato: prima di entrare in acqua, sia pure gradualmente, dovrebbe rinfrescarsi all’ombra.
---I segnali per capire quando è il momento di uscire dall’acqua, sono : i brividi di freddo, il raggrinzimento della pelle delle dita e la colorazione bluastra delle labbra.
--Per la protezione solare, al di sotto dei 6 mesi di vita le creme non sono consigliate in quanto la cute è molto sottile e delicata, dunque più permeabile alle eventuali sostanze chimiche presenti nelle protezioni. Inoltre, le creme vanno ad alterare la termoregolazione del bambino e quindi la sua capacità di dissipare il calore. Nei bambini tra i 6 mesi e i 3 anni vanno preferite quelle con fattore di protezione di almeno 50+ e filtri fisici che non penetrano all’interno della pelle e non si associano, quindi, all’assimilazione di sostanze che potrebbero avere effetti collaterali a lungo termine. Dopo i 3 anni si possono eventualmente usare quelle con fattore di protezione 30+. Bisogna, però, sempre considerare il fototipo del bambino: più è chiaro e più è bene usare una protezione alta.
La crema va applicata già 20 minuti prima dell’esposizione al sole e riapplicata ogni due ore. Anche nel caso in cui si tratti di protezioni ‘water resistant’ è bene rispalmare la crema dopo aver fatto il bagno perché quando si friziona il bambino con l’asciugamano, si porta via gran parte della crema protettiva.
---Quando il bambino gioca in spiaggia è buona regola fargli indossare un cappellino, molto leggero, meglio se di paglia bucherellato. Diversamente può trattenere il calore con il rischio che si surriscaldi la testa.
Una maglietta di cotone può essere utile perché diminuisce il rischio di scottature, però non basta: sulla pelle va comunque applicata la crema solare protettiva. A meno che non si scelga una maglietta realizzata in tessuto specifico efficace quale schermo solare.
---Il caldo intenso, associato ad altri fattori peggiorativi (umidità, luoghi chiusi, scarsa aerazione, vestiti spessi) può essere causa di patologie da calore.
Per evitarle educare i bambini a bere sempre molto prima e durante l’attività fisica praticata nella stagione estiva e quando sono esposti al sole per molto tempo, anche se non hanno sete; far indossare abiti larghi, di colore chiaro e cappelli leggeri nelle giornate molto calde; utilizzare creme solari protettive e bagnare frequentemente la testa e la nuca con acqua fresca se esposti al caldo per molto tempo; nei giorni caldi o umidi, limitare l’attività fisica all’aperto durante le ore più calde; educare i bambini ad andare in luoghi freschi riparati dal sole, e riposarsi e idratarsi immediatamente ogni volta che si sentono surriscaldati.
---L’acqua di mare è tossica per l’organismo per via del suo alto contenuto di sale. In più, se il mare è inquinato può contenere agenti infettivi che possono causare vari problemi, primo tra tutti una forma di gastroenterite, i cui sintomi tipici sono nausea, vomito, diarrea. E’ ovvio, però, che una piccola quantità d’acqua salata ingerita non può creare particolari danni.
Quando succede, porgere al bambino dell’acqua dolce, utile per eliminare la quantità di sale contenuta nell’acqua marina assunta.
Anche per la sabbia, i rischi nell’ingerirla sono legati alla presenza di corpi estranei o al fatto di poter contenere germi e batteri che possono causare infezioni gastrointestinali.
--È importante che i bimbo bevano tanta acqua evitando le bevande gassate.
Se il bambino non gradisce l’acqua, a partire dai 3 anni si può somministrare del thè preparato in casa. È poi importante dar da mangiare ogni giorno frutta di stagione. A pranzo, soprattutto in spiaggia, preferire piatti unici e leggeri, che possano sostenere il bambino nelle attività quotidiane senza appesantirlo eccessivamente.
Sì al gelato ma non tutti i giorni. Quelli alle creme non andrebbero consumati più di 2-3 volte a settimana, il consiglio è di alternarli con ghiaccioli e sorbetti alla frutta.
--Per i lattanti è meglio non superare i 1.500 metri restando entro i 2.000 metri fino al compimento di 1 anno d’età. Con i ragazzi poi si può anche arrivare a 3.000 metri.
--- sì,all'aria condizionata, l’importante è tenere una temperatura costante sui 24-25 gradi e usare il deumidificatore. La temperatura va mantenuta costante in tutti gli ambienti perché è il passaggio da una stanza all’altra che potrebbe dar fastidio al bambino.
Stessa cosa vale per la macchina: temperatura sui 24-25 gradi mantenendo il finestrino un po’ aperto per evitare che l’abitacolo diventi troppo freddo.
--le variazioni di pressione all’interno della cabina degli aerei possono comportare barotraumi, con comparsa di otalgia e acufeni, che possono essere ridotti con la deglutizione così da aprire la tuba di Eustachio. Per i lattanti e i bambini più piccoli è possibile minimizzare questi effetti dando loro del cibo o dell’acqua con un biberon o un ciuccio. Ai bambini più grandi si può dare una caramella o un lecca lecca. Se poi, nel bambino in età scolare, il dolore è persistente si può praticare la manovra di Valsava: inspirazione profonda seguita da un’espirazione della durata di 10 secondi circa tenendo tappato il naso con le dita e con la bocca chiusa.
---Per il mal d'auto, in caso di bambini piccoli la cosa migliore è sfruttare, per viaggiare, le ore in cui il bambino dorme. È importante non dare al piccolo tablet o telefonini, come comunemente si fa per distrarli, perché guardare gli schermi all’interno dell’auto può aumentare il malessere per una stimolazione maggiore dell’apparato vestibolare. Bisognerebbe invece coinvolgere il bambino in giochini che gli facciano volgere lo sguardo al di fuori della macchina.
--Per le punture di zanzara,l’alba e il tramonto sono i momenti di maggior circolazione delle zanzare. Per evitare che i neonati vengano punti si possono usare le zanzariere da posizionare sopra la carrozzina. Per i bimbi più grandi, invece, vanno bene i rimedi naturali a base ad esempio di citronella. È importante, però, fare prevenzione e quindi ad esempio togliere l’acqua che ristagna nei sottovasi. In caso di puntura, poi, applicare qualcosa di fresco, come il ghiaccio, e non il limone, come comunemente si pensa, che potrebbe dare infiammazioni cutanee.
---Per lo ‘spannolinamento’va bene tra i 2 e i 3 anni
ma alcuni hanno bisogno di qualche mese in più ed è importante non forzarli. Per cui lo spannolinamento non deve necessariamente avvenire d’estate.
Una volta tolto il pannolino è importante, se si è in spiaggia, non mettere il bambino seduto n**o sulla sabbia per troppo tempo per evitare irritazioni della pelle. La soluzione migliore potrebbe essere quella di stendere un asciugamano e mettere il bambino a giocare lì.
---Si possono fare i vaccini anche d'estate.È importante fare i vaccini seguendo il calendario stabilito e non rimandare a settembre. Dopo aver fatto il vaccino il bambino non deve stare chiuso in casa e non è detto che gli venga automaticamente la febbre.