Studio pediatrico Dott.ssa Anna Valente

Studio pediatrico Dott.ssa Anna Valente Attualità ed aggiornamenti in pediatria per gli amici dello studio medico

28/08/2025

Le malattie trasmesse dalle zanzare possono determinare conseguenze per la nostra salute.

Mentre enti e istituzioni locali si occupano di proteggere la salute pubblica con misure stagionali, ciascuno di noi può fare la propria parte seguendo semplici regole di prevenzione personale e ambientale:

✔️ indossa abiti chiari e coprenti.
✔️ applica più volte al giorno un repellente antizanzare sulle parti scoperte del corpo, sempre dopo la crema solare e, prima dell’uso, leggi attentamente le istruzioni.
✔️ evita profumi, deodoranti, creme o dopobarba che possono attirare gli insetti.

☀ Dai primi di maggio o fino al mese di novembre, piccole norme quotidiane possono evitare la proliferazione casalinga delle zanzare. Cosa puoi fare:

✅ usa zanzariere su finestre e porte, anche in presenza di condizionatori.
✅ garantisci il continuo ricambio d’aria se usi insetticidi.
✅ svuota ogni giorno tutti gli oggetti nei quali può ristagnare acqua, come vasi e sottovasi, annaffiatoi, secchi, piscine gonfiabili, contenitori della spazzatura, ciotole per animali domestici, vasche, cisterne, serbatoi, grondaie.
✅ mantieni pulito il giardino rimuovendo l’erba tagliata e pota le siepi.
✅ usa almeno ogni 3-4 settimane prodotti larvicidi, acquistabili in farmacia o nei negozi specializzati, nelle aree in cui non è possibile evitare i ristagni di acqua (es. tombini, caditoie, pozzetti stradali sia privati che condominiali).

➡ Approfondisci su: rpu.gl/gkeQb

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Dalla SIP i consigli dei pediatri per vivere le vacanze con i piccoli in tranquillità.--Anche i bimbi molto piccoli poss...
12/07/2025

Dalla SIP i consigli dei pediatri per vivere le vacanze con i piccoli in tranquillità.
--Anche i bimbi molto piccoli possono andare al mare, l’importante è fare attenzione agli orari: fino alle 9.30-10 di mattina e dopo le 16.30 il pomeriggio, tenendo comunque sempre conto delle temperature esterne. I neonati sotto i 6 mesi di vita non andrebbero mai esposti al sole e non dovrebbero stare troppo tempo sotto l’ombrellone, in quanto la sua ombra dà un falso senso di sicurezza. In realtà, infatti, non è in grado di filtrare i raggi ultravioletti, anche considerato che la sabbia riflette i raggi solari e può facilitare l’insorgenza di scottature.
--Per il bagno al mare, meglio aspettare che il bambino abbia almeno sei mesi, che abbia cioè raggiunto un’età in cui può apprezzarlo. Molto dipende comunque dal bambino: ci sono piccoli attratti dall’acqua , mentre altri, ne hanno un vero terrore. I primi possono essere assecondati, i secondi non devono assolutamente essere forzati
Bisogna poi ricordare che i bambini hanno una termoregolazione diversa dagli adulti, quindi, è importante fare attenzione alla temperatura dell’acqua. Inoltre, dopo il bagno, occorre sciacquare il bambino con acqua dolce e asciugarlo per bene perché sia l’acqua salata sia la pelle umida a contatto con la sabbia possono facilitare irritazioni a livello cutaneo.
---Per il rapporto con i pasti, se il bambino ha consumato un pasto abbondantissimo costituito da fritture, cibi molto grassi, che richiedono una lunga e laboriosa digestione può avere un senso aspettare le famose 3 ore. Se invece il bambino ha mangiato, come dovrebbe essere, un piatto di pasta condita con olio e pomodoro e magari un po’ di pesce o una fettina di carne può senz’altro entrare in acqua anche subito dopo pranzo. La cosa molto importante, però, è immergersi in acqua gradualmente, bagnandosi prima le caviglie, i polsi, quindi lo stomaco e poi le tempie,coè evitare lo sbalzo termico a cui lo esporrebbe tuffarsi o immergersi di colpo, che potrebbe causare la perdita di conoscenza. Sempre per questa ragione, il bambino non dovrebbe fare il bagno quando è accaldato e sudato: prima di entrare in acqua, sia pure gradualmente, dovrebbe rinfrescarsi all’ombra.
---I segnali per capire quando è il momento di uscire dall’acqua, sono : i brividi di freddo, il raggrinzimento della pelle delle dita e la colorazione bluastra delle labbra.
--Per la protezione solare, al di sotto dei 6 mesi di vita le creme non sono consigliate in quanto la cute è molto sottile e delicata, dunque più permeabile alle eventuali sostanze chimiche presenti nelle protezioni. Inoltre, le creme vanno ad alterare la termoregolazione del bambino e quindi la sua capacità di dissipare il calore. Nei bambini tra i 6 mesi e i 3 anni vanno preferite quelle con fattore di protezione di almeno 50+ e filtri fisici che non penetrano all’interno della pelle e non si associano, quindi, all’assimilazione di sostanze che potrebbero avere effetti collaterali a lungo termine. Dopo i 3 anni si possono eventualmente usare quelle con fattore di protezione 30+. Bisogna, però, sempre considerare il fototipo del bambino: più è chiaro e più è bene usare una protezione alta.
La crema va applicata già 20 minuti prima dell’esposizione al sole e riapplicata ogni due ore. Anche nel caso in cui si tratti di protezioni ‘water resistant’ è bene rispalmare la crema dopo aver fatto il bagno perché quando si friziona il bambino con l’asciugamano, si porta via gran parte della crema protettiva.
---Quando il bambino gioca in spiaggia è buona regola fargli indossare un cappellino, molto leggero, meglio se di paglia bucherellato. Diversamente può trattenere il calore con il rischio che si surriscaldi la testa.
Una maglietta di cotone può essere utile perché diminuisce il rischio di scottature, però non basta: sulla pelle va comunque applicata la crema solare protettiva. A meno che non si scelga una maglietta realizzata in tessuto specifico efficace quale schermo solare.
---Il caldo intenso, associato ad altri fattori peggiorativi (umidità, luoghi chiusi, scarsa aerazione, vestiti spessi) può essere causa di patologie da calore.
Per evitarle educare i bambini a bere sempre molto prima e durante l’attività fisica praticata nella stagione estiva e quando sono esposti al sole per molto tempo, anche se non hanno sete; far indossare abiti larghi, di colore chiaro e cappelli leggeri nelle giornate molto calde; utilizzare creme solari protettive e bagnare frequentemente la testa e la nuca con acqua fresca se esposti al caldo per molto tempo; nei giorni caldi o umidi, limitare l’attività fisica all’aperto durante le ore più calde; educare i bambini ad andare in luoghi freschi riparati dal sole, e riposarsi e idratarsi immediatamente ogni volta che si sentono surriscaldati.

---L’acqua di mare è tossica per l’organismo per via del suo alto contenuto di sale. In più, se il mare è inquinato può contenere agenti infettivi che possono causare vari problemi, primo tra tutti una forma di gastroenterite, i cui sintomi tipici sono nausea, vomito, diarrea. E’ ovvio, però, che una piccola quantità d’acqua salata ingerita non può creare particolari danni.
Quando succede, porgere al bambino dell’acqua dolce, utile per eliminare la quantità di sale contenuta nell’acqua marina assunta.
Anche per la sabbia, i rischi nell’ingerirla sono legati alla presenza di corpi estranei o al fatto di poter contenere germi e batteri che possono causare infezioni gastrointestinali.

--È importante che i bimbo bevano tanta acqua evitando le bevande gassate.
Se il bambino non gradisce l’acqua, a partire dai 3 anni si può somministrare del thè preparato in casa. È poi importante dar da mangiare ogni giorno frutta di stagione. A pranzo, soprattutto in spiaggia, preferire piatti unici e leggeri, che possano sostenere il bambino nelle attività quotidiane senza appesantirlo eccessivamente.
Sì al gelato ma non tutti i giorni. Quelli alle creme non andrebbero consumati più di 2-3 volte a settimana, il consiglio è di alternarli con ghiaccioli e sorbetti alla frutta.
--Per i lattanti è meglio non superare i 1.500 metri restando entro i 2.000 metri fino al compimento di 1 anno d’età. Con i ragazzi poi si può anche arrivare a 3.000 metri.
--- sì,all'aria condizionata, l’importante è tenere una temperatura costante sui 24-25 gradi e usare il deumidificatore. La temperatura va mantenuta costante in tutti gli ambienti perché è il passaggio da una stanza all’altra che potrebbe dar fastidio al bambino.
Stessa cosa vale per la macchina: temperatura sui 24-25 gradi mantenendo il finestrino un po’ aperto per evitare che l’abitacolo diventi troppo freddo.
--le variazioni di pressione all’interno della cabina degli aerei possono comportare barotraumi, con comparsa di otalgia e acufeni, che possono essere ridotti con la deglutizione così da aprire la tuba di Eustachio. Per i lattanti e i bambini più piccoli è possibile minimizzare questi effetti dando loro del cibo o dell’acqua con un biberon o un ciuccio. Ai bambini più grandi si può dare una caramella o un lecca lecca. Se poi, nel bambino in età scolare, il dolore è persistente si può praticare la manovra di Valsava: inspirazione profonda seguita da un’espirazione della durata di 10 secondi circa tenendo tappato il naso con le dita e con la bocca chiusa.

---Per il mal d'auto, in caso di bambini piccoli la cosa migliore è sfruttare, per viaggiare, le ore in cui il bambino dorme. È importante non dare al piccolo tablet o telefonini, come comunemente si fa per distrarli, perché guardare gli schermi all’interno dell’auto può aumentare il malessere per una stimolazione maggiore dell’apparato vestibolare. Bisognerebbe invece coinvolgere il bambino in giochini che gli facciano volgere lo sguardo al di fuori della macchina.
--Per le punture di zanzara,l’alba e il tramonto sono i momenti di maggior circolazione delle zanzare. Per evitare che i neonati vengano punti si possono usare le zanzariere da posizionare sopra la carrozzina. Per i bimbi più grandi, invece, vanno bene i rimedi naturali a base ad esempio di citronella. È importante, però, fare prevenzione e quindi ad esempio togliere l’acqua che ristagna nei sottovasi. In caso di puntura, poi, applicare qualcosa di fresco, come il ghiaccio, e non il limone, come comunemente si pensa, che potrebbe dare infiammazioni cutanee.
---Per lo ‘spannolinamento’va bene tra i 2 e i 3 anni
ma alcuni hanno bisogno di qualche mese in più ed è importante non forzarli. Per cui lo spannolinamento non deve necessariamente avvenire d’estate.
Una volta tolto il pannolino è importante, se si è in spiaggia, non mettere il bambino seduto n**o sulla sabbia per troppo tempo per evitare irritazioni della pelle. La soluzione migliore potrebbe essere quella di stendere un asciugamano e mettere il bambino a giocare lì.
---Si possono fare i vaccini anche d'estate.È importante fare i vaccini seguendo il calendario stabilito e non rimandare a settembre. Dopo aver fatto il vaccino il bambino non deve stare chiuso in casa e non è detto che gli venga automaticamente la febbre.

Ripropongo questo interessante post di alcuni anni fà sulle infezioni respiratorie ricorrenti per invitare i genitori a ...
05/05/2025

Ripropongo questo interessante post di alcuni anni fà sulle infezioni respiratorie ricorrenti per invitare i genitori a rispettare la CONVALESCENZA IMMUNOLOGICA : attendere qualche tempo dopo la fine delle manifestazioni cliniche di un episodio di malattia da infezione delle vie aeree prima di inserire nuovamente il bambino nella comunità infantile frequentata per favorire il recupero anche immunologico.

Cosa sono le infezioni respiratorie ricorrenti?
Le infezioni respiratorie ricorrenti sono un problema frequente in età pediatrica, in particolare nella fascia d’età prescolare. Sono dovute all’immaturità ed “inesperienza” del sistema immunitario, oltreché a una particolare struttura anatomica e funzionale delle vie aeree superiori ed inferiori ancora in via di sviluppo. Questo fa si che in età prescolare i bambini sviluppino malattia, come conseguenza di un’infezione, più facilmente rispetto alle età successive.
Se un adenovirus si diffonde in una scuola materna, esso infetta il 60% dei bambini e ben l’85% dei bambini infettati sviluppa la malattia conseguente. Per un bambino più grande o per un adulto la malattia rappresenta invece l’eccezione.
Nel bambino senza alcuna patologia di età inferiore ai 6 anni sono attesi in un anno fino a 6 episodi di malattia da infezione delle vie aeree. Il 75% di questi episodi sono a carico delle vie aeree superiori e nell’80% dei casi sono dovute a virus. Alcuni bambini si caratterizzano per un’incidenza di malattie da infezione respiratoria che supera quella attesa per l’età : più di 6 infezioni/anno o più di 1 infezione/mese nel periodo di massima esposizione che va da ottobre a febbraio in un bambino che non evidenzi condizioni patologiche di base che giustifichino il recidivare delle infezioni.
Questi sono definiti bambini con infezioni respiratorie ricorrenti (IRR). Il bambino con IRR non va incontro a ripetuti gravi episodi generalizzati od a carico di altri distretti oltre a quello respiratorio, le infezioni sono prevalentemente delle alte e non delle basse vie aeree e recidivano con un andamento stagionale autunno-invernale.
I fattori ambientali sono fondamentali nell’innesco delle IRR. Il principale è costituto dall’immissione precoce in comunità infantili. L’immissione alla scuola materna ed ancor più all’asilo nido aumentano il rischio di incontrare patogeni delle vie aeree e quindi il rischio di sviluppare malattia, accresciuto dalla ridotta capacità del bambino di superare l’infezione in maniera asintomatica. E’ stato ampiamente dimostrato che il numero degli episodi di malattia da infezione delle vie aeree aumenta in proporzione con il numero dei bambini che frequentano l’asilo nido o la scuola materna, mentre è inversamente proporzionale all’età ed alle dimensioni degli ambienti.
Il fumo negli ambienti frequentati dal bambino costituisce il secondo fattore di innesco delle IRR. Il fumo passivo di tabacco determina nel bambino un’aumentata frequenza di malattie da infezione delle vie aeree con un incremento superiore al 50% di tosse cronica, di crisi di broncospasmo e di ospedalizzazione. Il danno da fumo passivo nel bambino è essenzialmente legato ad un’inibizione dei meccanismi difensivi delle vie aeree, quali l’epitelio ciliato ed i macrofagi alveolari. Non esistono differenze per i bambini i cui genitori sostengono di fumare in ambiente domestico ma lontano dal bambino. I prodotti della combustione del tabacco persistono negli ambienti per oltre 24 ore e passano facilmente da un ambiente all’altro, e ben difficilmente vi sono aree di casa che non siano frequentate dal bambino.
Anche l’inquinamento ambientale è un fattore favorente l’insorgenza di IRR, con meccanismo analogo all’inalazione passiva di fumo. Vivere in aree urbane con elevato tasso di industrializzazione comporta una maggiore frequenza di malattie da infezione respiratoria e tosse cronica rispetto ai bambini residenti in aree rurali.
A differenza dei fattori ambientali, i fattori immunologici hanno un ruolo pressoché nullo nell’innesco delle IRR. Il bambino con IRR non ha significativi difetti immunitari: in alcuni casi sono stati rilevati livelli più bassi di alcune classi di immunoglobuline, in particolare IgA ed IgG ma il sistema immune compensa con altri meccanismi.
Il bambino con IRR subisce probabilmente con maggiore frequenza gli effetti immunosoppressivi dell’infezione. E’ stato infatti osservato che dopo un’infezione delle vie aeree i bambini con IRR hanno tempi più lunghi di recupero. E’ stata rilevata una predisposizione familiare. Le IRR sono una condizione benigna, transitoria che si risolve spontaneamente nel corso di uno o due anni; non richiedono alcuna indagine diagnostica. L’anamnesi familiare negativa per immunodeficienze ; l’anamnesi personale di infezioni delle vie aeree non gravi con andamento stagionale e la visita pediatrica che evidenzia l’assenza di condizioni patologiche nei periodi inter critici ed un normale accrescimento sono sufficienti per la diagnosi differenziale. Nei casi dubbi il pediatra potrà prescrivere degli esami ematochimici per valutare le condizioni generali e il sistema immune.
Il pediatra valuterà se e quando serve l’antibiotico in base alla presenza di sintomi e segni che indicano una malattia batterica. A parte gli effetti collaterali che gli antibiotici possono provocare, utilizzando farmaci studiati per curare malattie gravi, si selezionano germi resistenti, capaci di moltiplicarsi nonostante gli antibiotici col rischio di non avere armi efficaci nei casi gravi. La maggior parte delle infezioni sono dovute a virus contro i quali gli antibiotici non hanno alcuna efficacia .Inoltre gli antibiotici costano , ma se usati quando servono, fanno bene e aiutano a guarire più in fretta. Altri farmaci spesso prescritti dai pediatri, perché richiesti dai genitori sono gli immunostimolanti. Sono specialità medicinali che contengono antigeni batterici, cioè frammenti di batteri, o catene proteiche, prodotti fitoterapici o omeopatici, che, assunti dall`organismo sano, ne dovrebbero stimolare la risposta immunitaria ,cioè stimolare la produzione di anticorpi necessari per contrastare il batterio vero e proprio, o il virus, quando questo attaccherà l`organismo. Ci sono pareri contrastanti sul loro uso. Sono stati pubblicati degli studi in letteratura che hanno poi portato alla commercializzazione di questi prodotti. Gli studi che ne hanno valutato l`efficacia nelle infezioni respiratorie sono datati e criticabili dal punto di vista metodologico. Gli studi scientifici hanno evidenziato che non esiste alcuna prova convincente al momento dell’utilità clinica di questi prodotti immunostimolanti. In generale nelle IRR non sono necessarie terapie preventive con antibiotici o trattamenti per migliorare le condizioni immunologiche.
Queste infezioni tendono a risolversi spontaneamente e necessitano tutt`al più di farmaci sintomatici. E’ bene quindi rimettere al pediatra la decisione caso per caso se usare farmaci facendo una valutazione dei rischi e dei benefici.
E’ importante invece la convalescenza: attendere qualche tempo dopo la fine delle manifestazioni cliniche di un episodio di malattia da infezione delle vie aeree prima di inserire nuovamente il bambino nella comunità infantile frequentata per favorire il recupero anche immunologico.

La salute comincia da piccoli: dalla SIP le “6 A” per crescere bene e vivere meglio e più a lungo.Le buone abitudini acq...
04/05/2025

La salute comincia da piccoli: dalla SIP le “6 A” per crescere bene e vivere meglio e più a lungo.
Le buone abitudini acquisite nei primi anni di vita sono infatti un vero e proprio elisir che protegge nel tempo, contribuendo a prevenire molte malattie croniche dell’età adulta.
“Investire nella prevenzione fin dall’infanzia significa agire sulle cause che, negli anni, portano allo sviluppo delle più comuni malattie dell’età adulta come obesità, diabete, tumori e patologie cardiovascolari. È ormai evidente che i comportamenti salutari acquisiti da piccoli si riflettono sull’intero arco della vita, generando benefici per la persona e per la collettività. Per questo è essenziale agire presto, perché bambini più sani oggi saranno adulti più sani domani”Ecco le 6 A da seguire fin da piccoli per vivere in salute anche da grandi:

Allattamento al seno

Il latte materno è il miglior alimento per il neonato: rafforza il sistema immunitario, favorisce lo sviluppo del cervello e protegge da obesità e malattie croniche future. Allattare al seno nei primi mesi di vita è un investimento prezioso per la salute a lungo termine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita.

Alimentazione corretta

Adottare una dieta equilibrata è essenziale per la salute. Segui i principi della dieta mediterranea: tanta frutta, verdura, legumi, cereali integrali, olio d’oliva e poca carne rossa. Riduci gli alimenti confezionati e le bevande zuccherate. Non saltare mai la prima colazione e punta su pasti vari, semplici ed equilibrati. La SIP propone la Piramide alimentare transculturale, uno strumento educativo che integra alimenti tipici di diverse culture, promuovendo varietà e inclusione nelle scelte alimentari.

Attività fisica quotidiana

L’attività motoria regolare è fondamentale per lo sviluppo fisico e mentale. L’OMS raccomanda per bambini e adolescenti (5-17 anni) almeno 60 minuti al giorno di attività fisica moderata o vigorosa. La SIP ha ideato la Piramide dell’Attività Fisica, che incoraggia movimento quotidiano (come camminare o andare in bici), gioco attivo, sport settimanali.

Attenzione agli schermi

Le Raccomandazioni SIP sull’ uso degli schermi prevedono di evitare l’uso di smartphone e tablet nei bambini al di sotto dei 2 anni; limitarlo a massimo 1 ora al giorno per i bambini tra i 2 e i 5 anni; e non più di 2 ore al giorno per quelli tra i 5 e gli 8 anni. È inoltre consigliato evitare l’uso di dispositivi durante i pasti e prima di andare a dormire per non interferire con le abitudini alimentari e il sonno. Ma soprattutto, i genitori dovrebbero dare il buon esempio e non usare il cellulare come babysitter

Abitudini di sonno

Un riposo adeguato è essenziale per il benessere dei bambini. L’American Academy of Sleep Medicine fornisce le seguenti indicazioni sulla durata del sonno:​

Neonati (0-3 mesi): 14-17 ore al giorno​
Lattanti (4-12 mesi): 12-16 ore al giorno, inclusi i sonnellini​
Bambini (1-2 anni): 11-14 ore al giorno, inclusi i sonnellini​
Prescolari (3-5 anni): 10-13 ore al giorno, inclusi i sonnellini​
Scolari (6-12 anni): 9-12 ore al giorno​
Adolescenti (13-18 anni): 8-10 ore al giorno​
Garantire un ambiente tranquillo, una routine serale rilassante e limitare l’esposizione agli schermi prima di dormire sono alcune delle regole per un buon sonno.

Aderenza alle vaccinazioni

Le vaccinazioni sono uno strumento cruciale di prevenzione contro numerose malattie infettive. Seguire il calendario vaccinale nazionale e aderire alle campagne di immunizzazione raccomandate contribuisce a proteggere sia il singolo individuo che la collettività, prevenendo la diffusione di patologie potenzialmente gravi.

La scrittura ha un significato profondamente umanistico e di supporto alla promozione degli apprendimenti di tutte le di...
25/04/2025

La scrittura ha un significato profondamente umanistico e di supporto alla promozione degli apprendimenti di tutte le discipline. Carta e penna, lettura ad alta voce e piccole biblioteche d’aula devono convivere armoniosamente con assistenti virtuali e augmented learning.
Nelle scuole del primo ciclo di istruzione la scrittura è fondamentale e va curata con particolare attenzione, a partire dall’apprendimento del corsivo e della calligrafia, perché agevola lo sviluppo della coordinazione oculo-manuale, allontana i bambini dagli schermi e permette di tutelare gli spazi vitali dell’esperienza concreta, ingrediente necessario, specie nella scuola primaria, per affinare pensiero e ragionamento.

È universalmente nota la correlazione fra saper scrivere e saper concettualizzare, studiare, capire un discorso.

La scrittura è molto più che una tecnologia della parola: è saper strutturare il pensiero in un orizzonte di senso che è anche introspezione, cura di sé. Ed è avviamento al pensiero riflessivo.

Scrivere mette, inoltre, in discussione il mito della velocità: richiede silenzio, concentrazione, lentezza. Non si scrive solo per essere capiti; a scuola si scrive per capire. Per questo la didattica della scrittura assume un ruolo cruciale sin dalla scuola del primo ciclo. Anzi, molto prima, quando ancora piccolissimi i bambini sono stimolati dai messaggi intorno a loro, sentono gli adulti leggere testi, ascoltano narrare storie, sfogliano colorati albi illustrati. E rimangono incantati. Incanto e passione per la lettura e la scrittura nascono lì: dai primi incontri con la parola, col libro e con persone che sanno narrare.la valorizzazione della scrittura manuale non deve tradursi in un’esclusione o in una rigidità che rischia di lasciare indietro alcuni studenti.

Piuttosto, occorre promuovere una didattica capace di integrare linguaggi e strumenti diversi, favorendo da un lato lo sviluppo delle competenze grafo-motorie e, dall’altro, offrendo soluzioni inclusive e personalizzate.

Questo approccio è coerente con i principi dell’Universal Design for Learning (UDL), promossi anche nella normativa italiana attraverso le Linee guida sull'inclusione scolastica degli alunni con disabilità (DM 182/2020), che invitano a diversificare i mezzi di espressione e comunicazione per garantire l’accesso al curricolo a tutti gli studenti. Le tecnologie, dunque, non sono in antitesi con l’esperienza concreta e vitale dei bambini.

Se utilizzate in modo critico e consapevole, possono arricchire l’esperienza scolastica, facilitare la partecipazione attiva e sostenere lo sviluppo del pensiero e della creatività, come evidenziato dagli studi sull’integrazione delle TIC (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione) nella didattica inclusiva.

Scopri il ruolo della scrittura manuale e del corsivo nelle Indicazioni 2025, tra inclusione, innovazione tecnologica e sviluppo del pensiero riflessivo

Il Respiro del Neonato durante il  Sonno.Soprattutto nei primi 2 mesi di vita è spesso evidente, durante il sonno profon...
16/03/2025

Il Respiro del Neonato durante il Sonno.
Soprattutto nei primi 2 mesi di vita è spesso evidente, durante il sonno profondo , il cosiddetto “Respiro periodico”. Si tratta di un tipo di respiro irregolare fatto appunto di alternanza di accelerazioni, brevi pause respiratorie, respiri normali, accelerazioni. E' spesso un meccanismo con il quale il cervello sviluppa il controllo sul respiro. Si riconosce infatti per l’alternanza di respiri brevi a respiri più lunghi, con qualche secondo di apnea. Questa irregolarità respiratoria non deve allarmare e si stabilizza con la crescita del bambino. Stimolando manualmente il piccolo, il respiro cambia durante il periodo in cui la fase del sonno diventa leggera e si regolarizza. Ci sono casi in cui l’apnea nel neonato può essere causata dal reflusso gastroesofageo. La pausa respiratoria che deve destare preoccupazione è caratterizzata da uno stop di più di 10 secondi. Segnali che possono associarsi e che vanno valutati dal pediatra sono la “cianosi”, ossia il cambio di colorito delle labbra che diventano di colore viola/blu; il sibilo durante l'inspirazione o durante l'espirazione;il respirazione accellerato ,l'uso di muscoli del torace per respirare, stridore, tosse, alitamento delle pinne nasali.Vanno valutate con attenzione anche le condizioni generali, la comparsa di difficoltà respiratoria durante la veglia o di difficoltà ad alimentarsi.
Durante il sonno, se il bambino ha raffreddore e febbre, può avere una frequenza stabilmente aumentata e spesso c’è una vera difficoltà respiratoria.In ogni caso, il verificarsi regolare di apnee, rigurgiti, rumori respiratori durante il sonno necessitano di visita pediatrica.

ISDE e ACP chiedono maggiore sicurezza nei giocattoli con una regolamentazione più stringente per proteggere i bambini d...
10/02/2025

ISDE e ACP chiedono maggiore sicurezza nei giocattoli con una regolamentazione più stringente per proteggere i bambini dalle sostanze chimiche nocive.Questa revisione arriva a seguito di riscontri che la legislazione attuale dell’UE non protegge
adeguatamente i bambini dalle sostanze chimiche dannose nei giocattoli .

Oggi sono ammesse nei giocattoli – che i bambini portano notoriamente alla bocca o stringono a sé durante la notte – sostanze chimiche che sono persistenti, bioaccumulabili, mobili e tossiche, nonché interferenti endocrini per l’ambiente. Tutte queste sostanze chimiche sono definite “sostanze chimiche più dannose” in documenti della Commissione europea, e crediamo non debbano trovare posto nei giocattoli.L’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE Italia) e l’Associazione Culturale Pediatri (ACP) hanno quindi inviato una lettera ai Ministri della Salute, dell’Economia e delle Finanze, per chiedere un intervento deciso nella negoziazione del Regolamento europeo sulla sicurezza dei giocattoli. La richiesta mira a garantire che la nuova normativa vieti l’uso di sostanze chimiche pericolose, in particolare PFAS e bisfenoli, noti per i loro effetti dannosi sulla salute, soprattutto infantile.

Recenti e prestigiosi studi scientifici confermano che PFAS e bisfenoli sono sostanze tossiche. Esistono circa 150 bisfenoli preoccupanti e molti sono stati trovati nei giocattoli. I bisfenoli sono stati rilevati nelle urine dei bambini in tutta Europa, e i loro effetti di disturbo ormonale possono causare problemi nello sviluppo, obesità e cancro.
Le attuali negoziazioni tra il Consiglio, il Parlamento e la Commissione sulla revisione della
legge sulla sicurezza dei giocattoli sono fondamentali per garantire che vengano adottate le
disposizioni più rigorose per proteggere i bambini dall’esposizione a sostanze chimiche
dannose, inclusi i cosiddetti forever chemicals (PFAS) e i bisfenoli, che sono classificati
come tossici per la riproduzione e come interferenti endocrini.
Questa revisione arriva a seguito di riscontri che la legislazione attuale dell’UE non protegge
adeguatamente i bambini dalle sostanze chimiche dannose nei giocattoli . I bambini sono
particolarmente vulnerabili a queste sostanze chimiche in quanto i loro corpi sono ancora in fase
di sviluppo: il loro cervello, sistema immunitario e ormonale sono molto fragili e possono essere
facilmente danneggiati anche da piccole esposizioni a sostanze chimiche dannose.

ISDE e ACP chiedono maggiore sicurezza nei giocattoli: necessaria una regolamentazione più stringente per proteggere i bambini dalle sostanze chimiche nocive Oggi sono ammesse nei giocattoli – che i bambini...

SICUREZZA NEI GIOCATTOLI, DIRETTIVA EUROPEA SULLA SICUREZZA DEI GIOCATTOLI 2009/48/CE I prodotti contrassegnati con il m...
10/02/2025

SICUREZZA NEI GIOCATTOLI, DIRETTIVA EUROPEA SULLA SICUREZZA DEI GIOCATTOLI 2009/48/CE
I prodotti contrassegnati con il marchio CE si presumono conformi alla Direttiva Giocattolo così come ai requisiti di tutte le altre Direttive applicabili, garantendone così l'accesso a tutti i mercati degli Stati membri dell'Unione Europea.

I giocattoli non devono avere bordi taglienti, punte acuminate, parti corde libere che possano danneggiare i bambini. Inoltre, se il giocattolo è composto da piccole parti staccabili, queste devono essere di dimensioni tali per cui non possano essere ingerite dal bambino, evitando così il rischio di soffocamento. Se presenti molle e altri meccanismi in movimento, questi non devono essere accessibili alle dita, le cuciture e le parti applicabili devono resistere agli strappi. Infine, i giocattoli nei quali i bambini possono entrare (casette, tende, piccoli scivoli, ecc.) devono essere dotati di fori per la ventilazione e uscite “facili”.
Oltre a ciò, questa parte della direttiva include requisiti specifici e più restrittivi per giocattoli destinati ai bambini al di sotto dei tre anni di età.
Molti giocattoli (pensiamo ai peluche o alle bambole) sono rivestiti di pelo, capelli, nastri o fili che vengono a contatto diretto con la persona. Di questi elementi deve essere garantita la scarsa infiammabilità, al fine di evitare episodi come ustioni, incendi o esplosioni.
Le materie prime di cui è composto il giocattolo devono essere di buona qualità e atossiche. È importante, dunque, che il prodotto destinato al bambino non contenga o contenga il minimo tollerato di determinate sostanze chimiche come antimonio, arsenico, bario, cadmio, cromo, piombo, mercurio, selenio, ecc.
A garanzia di tutto ciò esiste un Regolamento dell’Unione Europea sulle sostanze chimiche denominato REACH (Registration, Evaluation, Authorization and Restriction), che definisce per ogni sostanza campo di applicazione, condizioni, obblighi e soggetti responsabili. Il suo scopo è di garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente, oltre che promuovere la libera circolazione di articoli e delle sostanze chimiche nel mercato UE.
Inoltre, nei giocattoli, è fatto divieto assoluto sull'uso di sostanza CMR (cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione), e sull'impiego di alcune fragranze allergizzanti.
I giocattoli che hanno almeno una funzione che dipende dall'elettricità devono rispettare una serie di requisiti che riducano al minimo il rischio di scosse elettriche, di incendio e di surriscaldamento anomalo.

Un giocattolo deve poter essere pulito efficacemente per evitare il rischio di infezione o contaminazione. Un tessuto dovrebbe essere lavabile, a meno che non contenga un meccanismo che può essere danneggiato a seguito di un lavaggio. Essere lavabile non significa necessariamente immersione in acqua. passare un panno umido è comunque un modo di pulire non aggressivo adattabile alla maggior parte dei giocattoli.

Inoltre, la direttiva sulla sicurezza dei giocattoli prescrive che i produttori forniscano ai consumatori le avvertenze e le precauzioni per quanto riguarda l'uso sicuro dei giocattoli. Tra le altre cose, è importante comprare giocattoli adatti all’età del bambino e togliere tutte le parti dell’imballo prima di metterlo a sua disposizione.

La Commissione Europea e l’Administrative Cooperation Group (AdCo) per la sicurezza dei giocattoli hanno pubblicato una nota, nel dicembre 2023, relativa alla sorveglianza del mercato sulle palline magnetiche ad alta trazione e sui kit di costruzione magnetici.

All’interno della stessa viene stabilito che le palline magnetiche e i kit di costruzione magnetici sono considerati giocattoli, anche se destinati agli adulti (+14 anni). Questi prodotti sono molto pericolosi quando ingeriti, poiché possono causare necrosi, un blocco intestale, una perforazione o danno grave interrompendo l’adeguato apporto di sangue. Sono soggetti alle verifiche in accordo alla norma EN 71-1, sia che si tratti di giocattoli che di non giocattoli (come ad esempio gli articolo promozionali magnetici)

La conformità del giocattolo alla Direttiva potrebbe essere garantita da un ente terzo indipendente che può svolgere test e analisi del rischio sul prodotto, volti a individuare eventuali criticità rispetto ai requisiti prescritti.
Fondamentalmente i test sul giocattolo si dividono in:

Prove meccaniche (trazione, torsione, caduta, intrappolamento, ecc) e infiammabilità.
Analisi chimiche per verificare l’assenza o la presenza entro i limiti di legge di alcune sostanze quali ad esempio ftalati, metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici solo per citarne alcune. Tali sostanze tossiche causano gravi danni alla salute, possono infatti essere mutagene, cancerogene, tossiche per la riproduzione.
Test elettrici se il prodotto li necessita.

Indirizzo

Via Tiziano Vecellio 8/A
San Giorgio Ionico
74027

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:00
Martedì 16:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 12:00
Giovedì 09:00 - 12:00
Venerdì 16:00 - 19:00

Telefono

0995927784

Sito Web

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