
09/07/2025
"C’è un aspetto che l’intelligenza artificiale difficilmente potrà replicare: le competenze basate sulla comunicazione non verbale. Quando una persona riferisce un sintomo, a volte basta guardarla in faccia per capire che quel sintomo non ce l’ha davvero, o che non è così importante come dice, o viceversa. È una percezione sottile, che passa dallo sguardo, dall’espressione, dal modo in cui si muove. Questo tipo di intuizione, che nasce dall’esperienza e dall’osservazione diretta, oggi l’IA semplicemente non ce l’ha. E forse non ce l’avrà mai. Per questo interpretare le risposte che derivano da dati all’apparenza oggettivi è fondamentale. Serve contesto, serve empatia, serve osservare la comunicazione non verbale. È lì che si colgono le sfumature: la stessa frase detta con tono diverso cambia completamente significato. E questo, per ora, l’intelligenza artificiale non è in grado di coglierlo. Forse un giorno svilupperanno algoritmi capaci di leggere la mimica facciale, forse arriveremo anche lì. Ma attualmente no. E fino ad allora, l’essere umano resta insostituibile."
Nell’articolo di oggi approfondiamo la storia del dott. Armando Mancini, medico specializzato in medicina interna e neurologia, con quasi 50 anni di esperienza clinica.
Responsabile del reparto di Medicina Interna della Casa di Cura Pierangeli, il dott. Mancini ci racconta il suo cammino umano e professionale, tra scienza, impegno quotidiano e uno sguardo sempre rivolto al futuro della medicina.
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