carla otilia sno

carla otilia sno Psicologo, Psicoterapeuta, Psico-Oncologo di II° livello con Master in Cure Palliative e Terapia d

18/08/2025

"Mi vorrai sempre bene, mamma?" "Mi vorrai sempre bene, papà?"
Vi è mai capitato di sentirlo chiedere ai vostri figli, magari quando erano più piccoli?
I bambini lo chiedono con naturalezza e spontaneità. Ce lo chiedono perché hanno bisogno di sapere che l'amore che un genitore prova nei loro confronti non cambierà. Hanno bisogno di sentirselo dire, di sicurezza, di sapere che, qualunque cosa succeda, mamma e papà gli vorranno sempre bene e saranno al loro fianco sempre.

Smettono di chiederlo espressamente qualche anno più tardi, quando diventano preadolescenti. E, quando crescono ancora, potrà a volte sembrarci che non "gliene importi più". Sembrano quasi voler rifuggire lo sguardo degli adulti e dei genitori in modo particolare per focalizzarlo sui loro pari.
Attenzione, però, questo non significa che non ne abbiano più bisogno e che non lo vogliano più: anzi, è forse proprio in quei momenti che ne hanno maggiormente necessità ed hanno bisogno di sentire che l'amore di un genitore è sempre presente. Si sentono come “osservati” dagli altri, come sotto un riflettore che punta la luce su di loro e sono pronti a essere giudicati e criticati. Vogliono sapere che mamma e papà, invece, possono amarli in modo incondizionato, che hanno ancora la stessa attenzione nei loro confronti, che li osservano e sanno andare al di là delle parole o dei silenzi.

Hanno bisogno di sentirsi dire "Si, ci sono e ti amerò per sempre. Anche quando crescerai, anche quando cambierai, anche quando non avrai più bisogno di me nello stesso modo in cui ne hai bisogno ora".

07/07/2025

"Dai un bacio agli zii!", "Su, abbraccia i nonni!" "Bacia la cuginetta!"

Quante volte, anche durante le vacanze, quando più facilmente si trascorre del tempo in famiglia, capita di dire o sentire affermazioni di questo tipo nei confronti dei bambini?
Eppure è importante non forzarli, ma tenere conto che non esiste un unico modo per esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti. Certamente è compito dei genitori e degli adulti educare i più piccoli anche al rispetto, di sé e degli altri, e all'educazione affettiva. Ciò che conta è aver cura di rispettare i loro tempi e le loro modalità. Per questo non ci si deve "offendere" se un bambino non dà un bacio quando gli viene chiesto, soprattutto se è piccolo.
Ha le sue motivazioni personali se con qualcuno si lascia andare e con altri no, motivazioni che vanno sempre comprese e ascoltate. L'educazione, il ringraziare, il salutare sono elementi fondamentali nella crescita di un figlio, ma non bisogna obbligarli a manifestare affetto quando e nei modi in cui lo richiede un adulto.

Si potrebbe allora riformulare la richiesta dicendo ad esempio che “Gli zii sarebbero felici di poterti dare un bacio o un abbraccio. Se ti va, quando vuoi, puoi farlo". Questa modalità, infatti, permette a ogni bambino di vivere le emozioni in modo equilibrato e di sentirsi libero di esprimerle. I bambini hanno bisogno di sperimentare il valore delle parole e dei gesti, per comprendere che i sentimenti hanno una grande importanza e, come sempre, lo impareranno anche attraverso l'esempio e il rispetto degli adulti.

04/07/2025
09/06/2025

Psicologia e sport: una sinergia che fa la differenza

Sabato 7 giugno, il consigliere Danilo Corona è intervenuto in rappresentanza dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia al convegno “4 anni per prepararsi, 1 sola occasione per eccellere”, organizzato da FIPsiS Lombardia con Regione Lombardia, CONI, Italia dei Giochi e altri enti del territorio.

Una giornata di confronto sul ruolo della psicologia dello sport nella preparazione olimpica e paralimpica: un ambito in cui mente e corpo lavorano in stretta sinergia.

La psicologia può offrire strumenti concreti per affrontare la pressione delle competizioni, ritrovare motivazione nei momenti di stallo, gestire la fatica mentale, superare un infortunio e affrontare la transizione alla fine della carriera agonistica. Non si tratta solo di “allenare la testa”, ma di accompagnare l’atleta, e il team che lo circonda, lungo tutte le fasi del percorso sportivo.

Come Ordine, crediamo sia fondamentale continuare a promuovere questa integrazione tra discipline, valorizzando le competenze psicologiche anche in ambito sportivo.
corona.psicoterapeuta CONI

19/05/2025
Con 24ora - Ho appena ottenuto un riconoscimento come fan più attivo/a! 🎉
13/04/2025

Con 24ora - Ho appena ottenuto un riconoscimento come fan più attivo/a! 🎉

02/03/2025

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