11/10/2025
OGGI SIAM TUTTI DOTTORI
Ah, amici del vasto mondo digitale, permettetemi di indossare per un istante il cappello da esploratore delle verità nascoste, alla maniera di un moderno Martin Mystère, per dissolvere le nebbie che avvolgono i titoli professionali nel regno della salute. Oggi, in questa epoca di democratizzazione del sapere, pare che ogni angolo di strada pulluli di “dottori”: medici, fisioterapisti, osteopati, chiropratici – tutti adornati da quel prefisso che evoca autorità e sapienza. Ma ecco il tranello, celato come un antico enigma egizio!
Il termine “dottore” – derivato dal latino “docere”, insegnare – è un ombrello generoso che copre laureati in svariate discipline. Eppure, nella mente del paziente comune, esso si associa inevitabilmente alla laurea in Medicina e Chirurgia, quel percorso rigoroso di sei anni più specializzazione, abilitato a diagnosticare, prescrivere e curare con la forza della scienza evidence-based. I fisioterapisti, con la loro laurea triennale in Fisioterapia, eccellono nella riabilitazione motoria; gli osteopati e i chiropratici, pur abili nelle manipolazioni manuali e nelle terapie alternative, operano in ambiti non sempre regolamentati con lo stesso rigore medico in Italia – dove l’osteopatia è riconosciuta come professione sanitaria dal 2018, ma senza equiparazione alla medicina tradizionale.
Il pericolo? Una confusione subdola, che trasforma il paziente in un viaggiatore smarrito in un labirinto di etichette. Si rischia di affidare la propria salute a chi, pur competente nel suo campo, non possiede le chiavi per aprire tutte le porte della diagnosi medica. Cari amici, informiamoci con precisione: verifichiamo albi professionali, qualifiche e competenze. Solo così eviteremo di scambiare un abile artigiano del corpo per l’architetto supremo della salute. Che ne dite? Condividete le vostre esperienze nei commenti – e ricordate, la vera saggezza inizia dal dubbio della propria ignoranza!