Dr.ssa Monica Mazzucato - Psicologa Psicoterapeuta

Dr.ssa Monica Mazzucato - Psicologa Psicoterapeuta Mi occupo di: prevenzione, diagnosi, sostegno, consulenza e psicoterapia individuale e/o di coppia.

COS’È L’ANSIA?L’ansia è una risposta emotiva che cerca di tenerci lontani da una minaccia, agisce in funzione del nostro...
06/11/2025

COS’È L’ANSIA?

L’ansia è una risposta emotiva che cerca di tenerci lontani da una minaccia, agisce in funzione del nostro bene, si attiva quando una situazione viene immaginata anticipatamente come pericolosa e, di conseguenza, l’organismo si prepara ad una risposta di attacco o fuga, come bagaglio del mondo biologico e animale.

Derivando dall’emozione primaria della paura, presenta fenomeni neurovegetativi e reazioni simili a quelle legate alla paura: aumento della frequenza del respiro, accelerazione del battito cardiaco, sudorazione, tensione muscolare; l’azione si arresta, l’ambiente viene costantemente monitorato al fine di elaborare i piani di fuga o evitare le situazioni minacciose.

L’ansia può essere adattiva o non adattiva e non è un fenomeno da eliminare in ogni caso. Può costituire un’importante risorsa, come condizione fisiologica, efficace in molti momenti della vita per proteggerci dai rischi, mantenere lo stato di allerta e migliorare le prestazioni (ad es. sotto esame o prima di una gara).

Quando l’ansia diventa eccessiva, ingiustificata o sproporzionata, genera confusione, difficilmente si traduce in piani di azione espliciti o funzionali; il più delle volte si hanno infatti azioni sregolate o blocco dell’azione. Si trasforma in disturbo d’ansia, dando origine a tutta una serie di sintomi e condotte di evitamento, che possono complicare la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni.

Si parla invece di angoscia quando l’ansia, la paura e i correlati fisiologici annessi, non hanno un oggetto chiaro e riconoscibile: si sta male, si ha paura, perfino panico, un peso allo stomaco o difficoltà a respirare, ma senza sapersi spiegare il motivo. In realtà tali sintomi sono sempre riconducibili a qualcosa di presente nel contesto di vita o nei ricordi della persona. Può essere che sia la conseguenza di un trauma e quindi il nesso sia esplicito, ad esempio, una persona che ha l'ansia di guidare in autostrada in seguito ad incidente. Tuttavia, può non esserci sempre un apparente evento scatenante e la persona può aver imparato ad avere paura nel corso del tempo.

Possiamo dunque definire l'ansia come una risposta emotiva riconducibile alla paura. Il nostro cervello ha avuto paura in una certa circostanza e quella paura si va a riattivare in circostanze che ricordano quella situazione; tuttavia, la minaccia non è immediatamente presente. L'oggetto della minaccia può essere più o meno consapevole.

L’ansia può inoltre manifestarsi in forma somatizzata, attraverso sintomi e segnali di tipo vegetativo o muscolo-scheletrico: senso di soffocamento, di costrizione toracica, di fame d’aria, palpitazioni e tachicardia, morsa o cappa alla testa, di tappi alle orecchie, senso di confusione, vertigine, sbandamento, vuoto mentale; disturbi gastrici, intestinali, tensioni muscolari, stanchezza, insonnia, sintomi di conversione o ipocondria.

La tendenza a sviluppare sintomi ansiosi è determinata sia da fattori di predisposizione genetica e temperamentale, sia da aspetti legati alla storia di vita.

Alcune persone possono manifestare ansia riconducibile all'insicurezza; persone spesso molto timide che temono il giudizio, caratterizzate da un blocco dell'azione per la paura di sbagliare. L'errore è la minaccia, perché implica un giudizio verso di sé.

L'ansia da prestazione ha a che fare con la propria parte vulnerabile e insicura che si concentra sugli effetti (ovviamente catastrofici) conseguenti al proprio insuccesso.

Le fobie semplici sono quelle che non si legano a eventi specifici (ad esempio la fobia dei serpenti o dei ragni).

Le fobie di processo sono quelle che derivano da un qualche concatenamento di eventi, paura che la persona può aver appreso nel corso della sua storia familiare. Il cervello non fa distinzioni: se riconosce il non avere via d'uscita come un segnale di minaccia, attiverà l'ansia ogni volta che sentirà di desiderare una via di fuga senza però trovarla...

L’ansia secondaria è la conseguenza dell'aver represso un'altra emozione che, in genere, è paura o più spesso rabbia o tristezza.
Il sintomo, spesso, non è il reale problema, è secondario; altro non è che la risultante finale di un insieme di significati soggettivamente attribuiti dalla persona... e sono questi significati a cui la terapia cerca di dare un senso.

EMOZIONI Le   non si possono scegliere, a volte arrivano e ci portano via, ma sta a noi decidere se farci sommergere opp...
30/10/2025

EMOZIONI

Le non si possono scegliere, a volte arrivano e ci portano via, ma sta a noi decidere se farci sommergere oppure imparare a utilizzarle a nostro favore e trasformarle in energia, forza, ispirazione, capacità di comunicare con gli altri e nostro punto di forza.

Non dobbiamo reprimere ciò che sentiamo o temere l'intensità delle nostre emozioni. Dobbiamo imparare ad ascoltarle, accoglierle, lasciare che ci insegnino qualcosa.

La paura ci serve per proteggerci; la rabbia ci serve per imparare a farci le nostre ragioni e realizzare che i nostri bisogni non sono stati accolti, per esempio. Quindi è possibile che talvolta dietro l'agitazione si nasconda la gioia, dietro la paura si nasconda il desiderio di crescere, dietro la stanchezza ci sia il bisogno di fermarsi e respirare...

Quando arriva un'emozione possiamo respirare profondamente, sentirla nel nostro corpo e chiederci: "cosa sto provando adesso?". Il primo passo è imparare a riconoscere l'emozione che stiamo vivendo per poi poterla trasformare in un seme di forze e bellezza.

Lucio Battisti – Emozioni (Still Video)Ascolta tutta la musica di Lucio Battisti: https://lnk.to/luciobattistiAscolta “Emozioni” su: Spotify: https://open.sp...

"QUANDO IMPARI AD AMARE LA SOLITUDINE NON TI SENTIRAI MAI PIÙ DAVVERO SOLO/SOLA"Viviamo in un mondo che ci chiede di ess...
11/09/2025

"QUANDO IMPARI AD AMARE LA SOLITUDINE NON TI SENTIRAI MAI PIÙ DAVVERO SOLO/SOLA"

Viviamo in un mondo che ci chiede di essere costantemente connessi, circondati da persone, notifiche, rumori, chiacchiere; un mondo che sembra aver paura del silenzio, come se la solitudine fosse qualcosa da evitare a tutti costi.

Non tutti riescono a stare soli, la maggior parte delle persone cerca di riempire ogni momento per non affrontare la noia e per non affrontare il silenzio che fa paura. Quando si è da soli non si hanno filtri, né distrazioni, emerge la propria verità. Non sempre è facile, piacevole, comodo vederla.

Trovarsi da soli con i propri pensieri può essere pesante, quasi insopportabile, ma se si fa amicizia con loro, ci si rende conto di che cosa davvero si deve lasciare andare, che cosa non ci appartiene più e quali sono gli elementi importanti della propria vita, da coltivare per costruire la nostra personalità.

La solitudine e la noia possono essere utilizzati come uno spazio creativo, in cui crescere, progettare, rafforzarsi ed in cui possiamo riprenderci il potere di scegliere chi essere senza condizionamenti esterni.

La compagnia più importante, quella che non ci abbandonerà mai, siamo noi stessi.

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12/08/2025

INVIDIA

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"È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna".
Eschilo

L'invidia nasce da una bassa autostima: ci riteniamo pieni di fragilità, carenze e inferiori agli altri. Invece di ammirare le qualità che non possediamo, proviamo risentimento, rancore e, di conseguenza, invidia.

"Guardando bene, si scopre che nel disprezzo c’è un po’ di invidia segreta. Considerate bene ciò che disprezzate e vi accorgerete che è sempre una felicità che non avete, una libertà che non vi concedete, un coraggio, un’abilità, una forza, dei vantaggi che vi mancano, e della cui mancanza vi consolate col disprezzo".
P. Valéry
♨️

04/08/2025
GENITORI - FIGLI - CELLULARE: MÉNAGE À TROI.Anche in vacanza sembra che i ragazzi non riescano a staccarsi dal cellulare...
17/07/2025

GENITORI - FIGLI - CELLULARE: MÉNAGE À TROI.

Anche in vacanza sembra che i ragazzi non riescano a staccarsi dal cellulare, come fosse un’appendice. Ma cosa rappresenta il cellulare?

Potrebbe essere intrattenimento, ma anche identità, gratificazione, rifugio, approvazione…

Come si può fare per allontanare i propri figli dal telefono?

Qualche piccola riflessione sul da farsi:

- Dato che ogni PROIBIZIONE genera conflitto, in quanto non offre un’alternativa e genera un vuoto, si potrebbe proporre qualcosa di diverso, progettato col figlio, coinvolgendolo nella scelta, facendolo sentire parte attiva e non destinatario passivo: fare insieme.

- Dare l’ESEMPIO: se si chiede al figlio di spegnere il cellulare, non si può tenere lo sguardo incollato al proprio. Durante i pasti, le chiacchiere, le passeggiate… Mostrandogli una scelta possibile anziché una punizione.

- RITUALI: i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di abitudini, rituali attesi, condivisi, ripetuti, senza fare cose eclatanti, condividere il tempo, anziché riempirlo.

- Un po’ di NOIA, per permettere la nascita dei pensieri e l’emergere dei desideri, ma senza lasciarlo da solo, standogli vicino.

- RABBIA: dobbiamo imparare ad accettarla, in quanto parte del processo se vengono messi dei confini. La rabbia è solo la punta di un iceberg, sotto potrebbe esserci la frustrazione. Provare insieme a tradurre l’emozione sottostante.

- Fare qualcosa insieme per la PRIMA VOLTA: guardare insieme le stelle cadenti, lasciare che il figlio cucini un piatto da solo per tutti, il bagno nel mare di sera… qualche cosa di semplice, ma bello ed emozionante da ricordare.

- Piccole REGOLE di spazio e tempo. Stabilire, per esempio, quando utilizzare il cellulare: dalle 16 alle 17; si spegne alle 21… Regole pensate e condivise.

- Momenti di condivisione, risate vere, gioia che nasce dalla relazione, da un abbraccio, per non staccare il figlio dallo schermo, ma fargli riprendere la connessione con la vita vera.

Indirizzo

Via Casale, 143
San Mauro Torinese
10099

Orario di apertura

Lunedì 10:00 - 19:30
Martedì 14:45 - 19:30
Mercoledì 08:45 - 19:30
Giovedì 08:45 - 19:30
Venerdì 14:45 - 19:30

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