Dott.ssa Domenica Mufale - Biologa Nutrizionista

Dott.ssa Domenica Mufale - Biologa Nutrizionista Elaboro profili nutrizionali personalizzati al fine di proporre un miglioramento del proprio "benessere" psico-fisico. Ricevo a San P. Niceto.

Eseguo valutazione dello stato nutrizionale e della composizione corporea mediante analisi bioimpedenziometrica.

17/10/2025
17/10/2025
13/10/2025

Spesso l’alleato perfetto per la salute di un giovane sportivo è già nel frigo: il latte!🥛

Perché è così importante?

💧Innanzitutto è fatto soprattutto di acqua, fondamentale per idratazione e muscoli in forma.

☝🏼Le proteine del latte sono nobili: contengono tutti gli amminoacidi essenziali, indispensabili per crescita e recupero muscolare. La qualità conta più della quantità: altamente digeribili e ben assorbite, sono perfette per chi fa sport. Durante la digestione, il latte libera peptidi bioattivi che aiutano pressione, difese immunitarie e assorbimento del calcio, sostenendo ossa e muscoli.

E non è tutto: calcio, fosforo e lattosio lavorano insieme massimizzando i benefici
nutrizionali✅

Quindi è una bevanda completa, ricca di proteine, calcio, vitamine e minerali, nutrienti essenziali per la crescita, l’energia e il recupero muscolare nei giovani sportivi.

Come assumerlo?

⏰A colazione, per partire con energia.

🏋🏻‍♀️Dopo l’allenamento, per favorire il recupero muscolare.

🍎Come spuntino, insieme a yogurt o formaggi, per uno snack nutriente.

Fonti:
👉🏼O'Donovan, Caroline.
"Is the best recovery drink already in your fridge? The effect of milk post-exercise on subsequent performance among female Gaelic football players aged 16-18 years." (2016).
👉🏼 Capra, M.E.; Stanyevic, B.; Giudice, A.; Monopoli, D.; Decarolis, N.M.; Esposito, S.; Biasucci, G. Nutrition for Children and Adolescents Who Practice Sport: A Narrative Review. Nutrients 2024, 16, 2803.

10/10/2025

Intorno al legame tra alimentazione e tumore al seno circolano spesso dubbi e falsi miti, in particolare quando si parla di soia e latte.

👉 La soia, a causa del suo contenuto di isoflavoni, è stata a lungo oggetto di discussione. Oggi le evidenze scientifiche ci dicono che il consumo di questo legume non aumenta il rischio di tumore al seno. Anzi, sebbene le evidenze siano limitate, sembra che il consumo di soia sia associato ad una minor mortalità, di conseguenza la relazione tende verso una diminuzione del rischio e non un aumento come spesso si crede.

🥛 Stesso discorso per quanto riguarda latte e latticini: non vi sono evidenze di un aumento del rischio di tumore al seno associato al loro consumo. Per questo motivo non esistono raccomandazioni circa la riduzione del consumo di latte e suoi derivati e non vi sono validi motivi per non consumarli (a meno di allergia, intolleranza o dieta vegana).

Latte e yogurt possono essere consumati tutti i giorni, da 2 a 3 volte. Mentre i formaggi possono costituire la fonte proteica del pasto fino a 3 volte a settimana, prediligendo quelli magri e freschi.

10/10/2025

🧠La psichiatria nutrizionale (Nutritional Psychiatry) è un campo emergente della ricerca che studia il legame tra alimentazione e salute mentale. Si concentra sul ruolo della dieta e degli
integratori nella prevenzione e nella gestione dei disturbi psichiatrici, analizzando come specifici nutrienti possano influenzare la funzione cerebrale, l’umore e il benessere psicologico.

🍎Questo approccio tiene conto di fattori come il microbiota intestinale, l’infiammazione, la qualità della dieta e le carenze nutrizionali, con l’obiettivo di sviluppare strategie alimentari e terapeutiche personalizzate per supportare la salute mentale.

Cosa dice la ricerca?

📌Qualità della dieta e salute mentale: Studi epidemiologici hanno evidenziato un legame tra una dieta di qualità e una migliore salute mentale, sebbene non tutti i dati siano concordi.
📌Nutrizione materna e sviluppo: L'alimentazione durante la gravidanza e nelle prime fasi di vita può influenzare la salute mentale del bambino.
📌Integratori alimentari: La ricerca sugli integratori mostra risultati contrastanti, spesso a causa di effetti placebo. È essenziale determinare chi può beneficiare di specifici nutrienti, in quali dosi e in quali circostanze.

La sfida per il futuro è sviluppare interventi dietetici e nutraceutici personalizzati, basati su biomarcatori come carenze nutrizionali, livelli di citochine infiammatorie, analisi genomiche e del microbiota. Questo approccio potrebbe ottimizzare le strategie preventive e terapeutiche in psichiatria.

Fonte👉🏼Sarris J. Nutritional Psychiatry: From Concept to the Clinic. Drugs. 2019;79:929-934.

10/10/2025

Il latte di capra ha sempre ricoperto un ruolo importante nell’alimentazione dell’uomo durante la storia, iniziando a perdere popolarità durante il secolo scorso, quando il latte di mucca diventò enormemente presente grazie agli allevamenti.

In nutrizione funzionale, il latte di capra può essere utilizzato al posto di quello di mucca.

Le capre sono animali semi-selvatici, che si nutrono in modo naturale e il contenuto proteico del latte di capra è piuttosto interessante. Esso presenta una maggiore quantità di sieroproteine e una minore quantità di caseine. Le caseine presenti nel latte di capra sono del tipo più antico, le A2, digeribili e assimilabili dall'uomo rispetto alla caseina A1 presente nel latte di mucca, spesso causa di fastidi e irritazioni intestinali.

Il latte di capra è corposo, contiene una cospicua presenza di grassi a catena media e a catena corta e i globuli di grasso sono più piccoli rispetto a quelli del latte di mucca. Questi due aspetti rendono i grassi del latte di capra molto digeribili.

Rispetto al latte di mucca, il latte di capra è più ricco di calcio, di fosforo, di potassio e di ferro, con una minore quantità di sodio.

Al latte di capra si attribuiscono poteri antinfiammatori, un aspetto questo che andrebbe approfondito con studi che però al momento mancano.

la biodiversità delle capre in Sardegna e le tecniche pastorali tramandate da secoli fanno la differenza. Il latte di capra e tutti i suoi derivati, fanno parte della tradizione sarda e costituiscono un importante elemento nutritivo anche di quelle aree della Sardegna con alta densità di ultracentenari.

Consapevolezza sempre.

"Non basta perdere peso: senza muscolo si perde salute"
09/10/2025

"Non basta perdere peso: senza muscolo si perde salute"

𝐎𝐛𝐞𝐬𝐢𝐭𝐚̀ 𝐬𝐚𝐫𝐜𝐨𝐩𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚: 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐞𝐬𝐨 𝐢𝐧𝐠𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚
𝑆𝑖 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑜𝑏𝑒𝑠𝑖 𝑒 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑝𝑜𝑐𝑎 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑎 𝑚𝑢𝑠𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒: 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑟𝑝𝑜𝑟𝑒𝑎, 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑙𝑖 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑖𝑙𝑎𝑛𝑐𝑖𝑎.

𝐂𝐨𝐬’𝐞̀ (𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐜𝐢 𝐫𝐢𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚)
L’obesità sarcopenica è la coesistenza di eccesso di adiposità e deficit di massa e funzione muscolare. Non è un dettaglio semantico: questo fenotipo comporta più cadute, più fratture, peggior profilo cardiometabolico e maggiore mortalità rispetto a sola obesità o sola sarcopenia. La review riporta associazioni con ↑eventi CV (OR≈1,97), ↑mortalità CV (HR≈1,63), ↑T2DM (OR≈2,02) e ↑sindrome metabolica (OR≈4,31).

𝐐𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐟𝐫𝐞𝐪𝐮𝐞𝐧𝐭𝐞
Le stime oscillano molto per differenze definitorie e di misurazione: meta-analisi su ≥60 anni ~11% (I² 99,5%); usando criteri diversi, nel NHANES si osservano differenze di fino a 26 volte. L’introduzione dei criteri 𝐒𝐎𝐆𝐋𝐈* sta migliorando l’uniformità, ma anche con SOGLI la prevalenza varia (es. 0,8–15% in coorti recenti). Tradotto: è sottodiagnosticata e dipende da come la cerchiamo.

*𝐒𝐎𝐆𝐋𝐈: 𝐒𝐚𝐫𝐜𝐨𝐩𝐞𝐧𝐢𝐜 𝐎𝐛𝐞𝐬𝐢𝐭𝐲 𝐆𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥 𝐋𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫𝐬𝐡𝐢𝐩 𝐈𝐧𝐢𝐭𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞
👉 Si tratta di un consensus internazionale nato dalla collaborazione tra:

- ESPEN (European Society for Clinical Nutrition and Metabolism),

- EASO (European Association for the Study of Obesity),

- ICFSR (International Conference on Frailty and Sarcopenia Research),

- AOA (Asia-Oceania Association for the Study of Obesity).

Questi enti hanno pubblicato nel 2022 un documento che per la prima volta ha proposto criteri diagnostici unificati per l’obesità sarcopenica, un po’ come già accaduto per la sarcopenia con il consenso EWGSOP.

𝐈𝐧 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚, 𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐭𝐞𝐫𝐢 𝐒𝐎𝐆𝐋𝐈 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐝𝐨𝐧𝐨:

1) 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐨𝐛𝐞𝐬𝐢𝐭𝐚̀ (BMI, circonferenza vita o % di grasso corporeo con cut-off specifici per sesso ed etnia).

2) 𝐕𝐚𝐥𝐮𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 (stretta di mano → Hand Grip Strength; test di performance fisica).

3) 𝐂𝐨𝐧𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨𝐫𝐞𝐚: DXA o BIA multifrequenza (rapporto massa muscolare/ peso, appendicular lean mass, ecc.).

4) 𝐒𝐭𝐚𝐝𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞:

- Obesità sarcopenica I: senza complicanze cliniche.

- Obesità sarcopenica II: con comorbilità metaboliche, funzionali o di fragilità.

𝐌𝐞𝐜𝐜𝐚𝐧𝐢𝐬𝐦𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞 (𝐥𝐚 “𝐝𝐨𝐩𝐩𝐢𝐚 𝐯𝐮𝐥𝐧𝐞𝐫𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀”)
- Infiammazione cronica da adiposità (IL-6, TNF-α) → sintesi proteica muscolare down, resistenza insulinica.

- Stress ossidativo e disfunzione mitocondriale/reticolo endoplasmatico → catabolismo miofibrillare.

- Assetto ormonale: ↓testosterone, GH/IGF-1; ↑cortisolo; adipokine disfunzionali.

- Malnutrizione in obesità: apporto proteico/qualitativo inadeguato anche in eccesso calorico.
Il risultato è un circolo vizioso: meno muscolo → meno funzione/attività → più grasso → più infiammazione → ancora meno muscolo.

𝐃𝐢𝐚𝐠𝐧𝐨𝐬𝐢 (𝐒𝐎𝐆𝐋𝐈 𝐢𝐧 𝟑 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢)

1) 𝐒𝐜𝐫𝐞𝐞𝐧𝐢𝐧𝐠: obesità (BMI o circonferenza vita con cut-off etnici) + sospetto sarcopenia (SARC-F o clinica).

2) 𝐃𝐢𝐚𝐠𝐧𝐨𝐬𝐢:

- 𝐅𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐮𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 (𝐨𝐛𝐛𝐥𝐢𝐠𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚): forza di presa HGS

08/10/2025

𝐒𝐞𝐦𝐚𝐠𝐥𝐮𝐭𝐢𝐝𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨𝐢𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐨𝐝𝐚: 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐞𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐢𝐠𝐫𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞.

Negli ultimi anni il nome Semaglutide è diventato onnipresente, non solo tra i pazienti diabetici per i quali è stato concepito, 𝐦𝐚 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐨 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐧𝐨 𝐨𝐟𝐟-𝐥𝐚𝐛𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐞 “𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐨 𝐝𝐢𝐦𝐚𝐠𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞. Il paradosso è sotto gli occhi di tutti: mentre le linee guida internazionali continuano a ribadire che il cambiamento dello stile di vita (alimentazione equilibrata, attività fisica, gestione dello stress, esposizione alla luce del sole, relazioni sane e del sonno) resta la prima e più efficace forma di prevenzione e terapia per sovrappeso, obesità e patologie croniche, la società contemporanea sembra preferire “𝐥’𝐢𝐧𝐢𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐫𝐚𝐩𝐢𝐝𝐚” alla fatica quotidiana della disciplina.
Nota bene: “𝑳’𝒐𝒃𝒆𝒔𝒊𝒕𝒂̀ 𝒆̀ 𝒐𝒈𝒈𝒊 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒊𝒖𝒕𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒎𝒂𝒍𝒂𝒕𝒕𝒊𝒂 𝒄𝒓𝒐𝒏𝒊𝒄𝒂 𝒆, 𝒊𝒏 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒆𝒔𝒕𝒐, 𝒇𝒂𝒓𝒎𝒂𝒄𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝑺𝒆𝒎𝒂𝒈𝒍𝒖𝒕𝒊𝒅𝒆 𝒆 𝒂𝒏𝒂𝒍𝒐𝒈𝒉𝒊 𝒓𝒂𝒑𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒏𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒔𝒕𝒓𝒖𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒖𝒕𝒊𝒍𝒊 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒈𝒆𝒔𝒕𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒕𝒆𝒓𝒂𝒑𝒆𝒖𝒕𝒊𝒄𝒂; 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒂𝒗𝒊𝒂, 𝒓𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒊𝒎𝒑𝒓𝒆𝒔𝒄𝒊𝒏𝒅𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒍𝒐 𝒔𝒇𝒐𝒓𝒛𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒓𝒆 𝒖𝒏𝒐 𝒔𝒕𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒕𝒂 𝒔𝒂𝒏𝒐, 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂𝒍𝒊𝒛𝒛𝒂𝒕𝒐 𝒔𝒖𝒍 𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒐 𝒄𝒍𝒊𝒏𝒊𝒄𝒐 𝒆 𝒂𝒅𝒂𝒕𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒈𝒓𝒂𝒗𝒊𝒕𝒂̀ 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒅𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆, 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒊̀ 𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒓𝒖𝒊𝒔𝒄𝒐𝒏𝒐 𝒓𝒊𝒔𝒖𝒍𝒕𝒂𝒕𝒊 𝒅𝒖𝒓𝒂𝒕𝒖𝒓𝒊 𝒆 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒆𝒏𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊.”

𝑳’𝒊𝒍𝒍𝒖𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒄𝒐𝒓𝒄𝒊𝒂𝒕𝒐𝒊𝒂

L’immagine che abbiamo postato qui sotto, sintetizza bene questa realtà: una lunga fila di persone in attesa davanti alla “farmacia delle scorciatoie” e porte desolatamente vuote davanti alla sala del “cambiamento di stile di vita”. Il messaggio è chiaro: è 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑓𝑎𝑐𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑒𝑔𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑢𝑛 𝑓𝑎𝑟𝑚𝑎𝑐𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑢𝑚𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑜𝑛𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑜𝑡𝑖𝑑𝑖𝑎𝑛𝑜.

Ma la scorciatoia ha un prezzo. L’uso off-label di semaglutide nei non diabetici solleva importanti questioni:

- 𝑬𝒕𝒊𝒄𝒉𝒆: togliere disponibilità di un farmaco a pazienti che ne hanno reale necessità terapeutica.

- 𝑪𝒍𝒊𝒏𝒊𝒄𝒉𝒆: gli effetti collaterali non sono banali (nausea, vomito, pancreatite, alterazioni della motilità intestinale, ipoglicemia se combinato ad altri farmaci).

- 𝑷𝒔𝒊𝒄𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒉𝒆 𝒆 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒍𝒊: si rischia di rinforzare il concetto che il benessere sia ottenibile in “modalità fast-food”, senza sacrificio, senza educazione alimentare, senza responsabilità.

𝑰𝒍 𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒑𝒓𝒐𝒃𝒍𝒆𝒎𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒇𝒂𝒓𝒎𝒂𝒄𝒐, 𝒎𝒂 𝒍𝒂 𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒍𝒊𝒕𝒂̀
Non è il Semaglutide in sé il “male”: i GLP-1 agonisti hanno un ruolo terapeutico solido nei pazienti con diabete di tipo 2 e obesità severa. Il problema è la mentalità collettiva che si rifugia nella 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗺𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝘁𝗮 e rifiuta l’impegno quotidiano. È lo stesso meccanismo che vediamo con integratori miracolosi, diete lampo o prodotti “bruciagrassi”: scorciatoie che promettono risultati rapidi, ma che non costruiscono salute duratura.

𝗟𝗼 𝘀𝘁𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗯𝗮𝘀𝗲
La letteratura scientifica è inequivocabile: nessun farmaco sostituisce i benefici di un’alimentazione sana, di un’attività fisica regolare e di un sonno adeguato. Sono questi i pilastri della prevenzione cardiovascolare, del controllo del peso, della salute metabolica e della longevità. Senza queste fondamenta, qualsiasi terapia farmacologica diventa un castello costruito sulla sabbia.

La società di oggi sembra preferire la pillola alla disciplina, l’iniezione al sacrificio, l’illusione alla realtà. Ma la medicina e la nutrizione ci insegnano che il cambiamento autentico passa per lo stile di vita: un percorso impegnativo, lento, ma privo degli effetti collaterali di una scorciatoia farmacologica. Ad ogni modo il dibattito rimane aperto in quanto l'argomento è complesso e subentrano molte varianti non ultima quella psicologica della persona.

"𝑵𝒐𝒏 𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆 𝒂𝒈𝒐 𝒐 𝒑𝒊𝒍𝒍𝒐𝒍𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒊𝒕𝒖𝒊𝒔𝒄𝒂 𝒍𝒂 𝒇𝒐𝒓𝒛𝒂 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒄𝒆𝒍𝒕𝒂 𝒒𝒖𝒐𝒕𝒊𝒅𝒊𝒂𝒏𝒂. 𝑰𝒍 𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒇𝒂𝒓𝒎𝒂𝒄𝒐 𝒆̀ 𝒍𝒐 𝒔𝒕𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒕𝒂.....𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒊 𝒇𝒂𝒓𝒎𝒂𝒄𝒊 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒏𝒆𝒄𝒆𝒔𝒔𝒂𝒓𝒊."

📚 𝐁𝐢𝐛𝐥𝐢𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚
- American Diabetes Association. Standards of Medical Care in Diabetes 2024. Diabetes Care.

- Wilding JPH et al. Once-weekly semaglutide in adults with overweight or obesity. N Engl J Med. 2021.

- Garvey WT, Mechanick JI. Pharmacological Treatment of Obesity: Mechanisms and Clinical Applications. J Clin Endocrinol Metab. 2022.

- WHO. Obesity and overweight: key facts. 2023.

07/10/2025

Dato che sul web si trovano simpatici personaggi che, con grande disonestà intellettuale, a mio avviso vi fanno del terrorismo ingiustificato anche sui fiocchi di avena. Vi parlo dei fiocchi di avena e dei motivi per cui li dovreste utilizzare senza problemi.

Non amo particolarmente i cereali e chi mi segue sa che faccio una selezione ma l'AVENA è uno di quei cereali che vi assicuro meritano particolare attenzione da un punto di vista nutrizionale e funzionale.

Vi spiego.

Prima di tutto c’è chi ancora pensa che l’AVENA contenga glutine. Questo cereale ne è privo e l’unica cosa a cui dobbiamo fare attenzione è il fatto che non sia “contaminato” durante la lavorazione. L’Italia è tra i paesi che propongono i fiocchi di avena privi di contaminazione.

Le caratteristiche nutrizionali dell’AVENA sono molto interessanti: parliamo di un cereale a basso indice glicemico, ricco in fibre solubili (9%), con un alto contenuto di proteine (12,5-15%). Il chicco d’avena ha una composizione proteica unica, contiene le globuline che sono considerate proteine molto buone per la nutrizione, a differenza di altri cereali nei quali sono invece presenti le prolamine come principale fonte proteica di stoccaggio. Le proteine dell’AVENA contengono l’aminoacido "lisina", un aminoacido essenziale molto importante, generalmente assente nei legumi e in molti altri vegetali. Anche il profilo lipidico dell'AVENA è interessante, per la presenza di acido linoleico che, secondo le indicazioni dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, contribuisce al mantenimento di livelli ottimali di colesterolo nel sangue.

Spostandoci sul versante FUNZIONALE, l'AVENA include alcune sostanze di estremo interesse. I "Beta Glucani", polisaccaridi capaci di agire positivamente sulla circolazione sanguigna e sul sistema immunitario, oltre ad avere un ruolo nella prevenzione delle patologie dismetaboliche. Gli "avenantramidi", unici nell’AVENA, sono potenti antiossidanti capaci di un’elevata attività nell’uomo.

E veniamo al tasto dolente, per cui molti credono che l’AVENA sia da evitare. Avete mai sentito parlare di Acido Fitico? Considerato per lungo tempo un “anti-nutriente”, ovvero un composto in grado di legarsi a molti minerali importanti causandone una potenziale carenza, l'Acido Fitico ha creato in molte persone una sorta di paura nei confronti di questo cereale che lo contiene. Paura ingiustificata se si seguissero gli studi scientifici di settore, invece di acquisire concetti tramite credenze. E’ sicuramente vero che l’Acido Fitico lega alcuni minerali, impedendone l’assorbimento ma è stato visto che, in una dieta in cui non si mangia solo avena dalla mattina alla sera, questo composto non ha alcun impatto condizionante. La cosa forse più importante è che diversi studi hanno invece nel tempo dimostrato è che l’Acido Fitico ha una potente azione anti-tumorale, di prevenzione nei confronti del tumore al colon. Esso non solo lega minerali ma è in grado di legare anche diverse sostanze cancerogene presenti nell’intestino, formando dei complessi che "mascherano" queste sostanze pericolose e che poi verranno eliminati con le feci.

Tutto questo fa dell’AVENA un cereale FUNZIONALE, che rimane tale anche se molti continuano a professare estremismi più che realtà oggettive. L'AVENA rientra quindi nella nutrizione funzionale anche low carb, preferite sempre le coltivazioni italiane, integrali e biologiche (mi rivolgo in particolare ad alcuni sportivi che comprano avena di dubbia provenienza).

Condividete le informazioni se vi va.

Consapevolezza Sempre ;)

03/10/2025
💪
01/10/2025

💪

🌍 Italia primo Paese al mondo a riconoscere per legge l’obesità come malattia 👏

Il Senato della Repubblica ha approvato questa mattina in via definitiva il Disegno di legge (AS 1483) che introduce disposizioni per la e la cura dell’ .

Un passaggio storico che riguarda circa 6 milioni di italiani e che segna un cambiamento culturale, scientifico e sociale di portata internazionale.

Come Società Italiana di Diabetologia accogliamo con grande soddisfazione questa decisione, un segnale di civiltà e di attenzione verso i pazienti.

In qualità di prima e unica società scientifica italiana membro della World Obesity Federation, ci impegniamo a continuare a sostenere la , la prevenzione e la lotta allo stigma.

📖 Leggi il comunicato e il disegno di legge completo 👉 https://www.siditalia.it/societa/ufficio-stampa/comunicati-stampa

Indirizzo

Via Mendoliere
San Pier Niceto
98045

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:00
17:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 13:00
17:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 13:00
Giovedì 09:00 - 13:00
17:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 13:00
17:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 13:00

Telefono

+393490759370

Sito Web

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