26/12/2023
Alcuni miei clienti credono che io sia legato alle tradizioni perché in questo periodo dell’anno parlo molto del Natale e dell’anno nuovo che si avvicina. In verità quello che a me sta a cuore è più che altro l’aspetto simbolico di questi momenti. Il Natale, concomitante con il solstizio invernale, simboleggia la rinascita. Il fatto che ogni anno celebriamo questa festa, ovvero il ritorno della luce dopo un periodo di buio, ci ricorda che il male se ne va ma poi torna, ciclicamente, perché la sofferenza fa parte della vita, come l’autunno fa parte delle stagioni dell’anno. Ma ci ricorda anche che il malessere non è per sempre: ogni anno c’è un giorno più buio di tutti gli altri, ma dall’indomani la luce torna a prevalere sulle tenebre. Anche la fine dell’anno ha un forte valore simbolico: rappresenta l’occasione per fare un bilancio del nostro cammino e per rivedere le nostre priorità e i nostri obiettivi.
Anch’io sto facendo il mio bilancio. E, man mano che lo faccio, mi sento profondamente grato verso tante persone. Qui, in questo momento, voglio ringraziare alcuni di quelli verso cui mi sento particolarmente grato: i miei clienti. Mi perdo un attimo nei pensieri e immediatamente mi scorrono davanti agli occhi della mente i volti di tutte le persone che hanno deciso di fidarsi di me. Penso alle vostre confidenze, alle paure che mi avete affidato, alle lacrime che avete condiviso con me. Penso che mi avete fatto un dono immenso, permettermi di percorrere un tratto di strada insieme a voi, e l’emozione mi assale. Penso a chi non dava più senso a nulla, quando è entrato la prima volta nel mio studio, penso a chi era prigioniero dell’ansia o della depressione. A chi non vedeva via d’uscita. A chi non riusciva a perdonare. A chi aveva perso l’autostima o la fiducia nella persona che aveva accanto. Penso a quanti di voi hanno avuto la forza di rialzarsi e di affrontare i propri demoni, a quanti hanno deciso di credere ancora nella vita e in se stessi, consapevoli ma disposti a correre il rischio di ricadere o di essere di nuovo traditi. Che privilegio essere stato con voi in quei momenti! Penso anche a chi non ce l’ha fatta, a chi è rimasto nel dolore, a chi ha sentito che non era ancora pronto a uscirne. Grazie, perché mi avete aiutato a non dare nulla per scontato, a non dimenticare che non esiste il momento giusto per tutti. Per qualcuno, semplicemente, non è oggi. Penso anche a quelli che non sono riuscito ad aiutare, a quelli con cui non sono stato efficace. Con voi sono particolarmente in debito, perché siete la ferita pulsante che mi sprona a crescere e migliorarmi instancabilmente.
A ognuno di voi vorrei dire tante cose, ma sono troppe, e anche difficili da esprimere a parole. Mi limiterò a dire che il vostro coraggio vi rende non solo persone da ammirare, ma un esempio da seguire.