15/03/2024
EDUCARE E PREVENIRE, SENSIBILIZZARE.
Tre milioni e mezzo di persone in Italia soffrono di disturbi alimentari.
L'esordio è sempre più precoce, interessa la fascia di popolazione compresa tra gli 8 e i 13 anni.
Il dato preoccupante è che anoressia, bulimia nervosa e binge eating costituiscono causa di morte.
È difficile riconoscere di aver bisogno di aiuto, per vergogna, o forse per la paura di essere giudicati: secondo alcuni dati, soltanto una piccola percentuale di chi soffre di DCA si rivolge ai servizi di cura.
È necessario attuare programmi di prevenzione basati sull’informazione, progetti ben strutturati volti a stimolare la discussione e lo sviluppo di un maggior senso critico.
CRITICI NEI CONFRONTI DEI MODELLI IMPOSTI DALLA SOCIETÀ.
Questi interventi comprendono le diverse problematiche adolescenziali, il rapporto col proprio corpo, il riconoscimento del sé, l’autostima, le difficoltà interpersonali.
Parallelamente, la prevenzione “secondaria”, che ha la funzione di identificare i casi il prima possibile rispetto all’insorgenza del disturbo, in quanto, a livello clinico, un trattamento intrapreso anzitempo è molto più efficace.
Nella multifattorialità del problema, è rilevante la carenza dei servizi di fronte una richiesta crescente d’aiuto, la disparità nella distribuzione dei centri di supporto, la legge Bilancio 2024, che ha scelto di non rifinanziare il fondo creato per l’autonomia dei livelli essenziali di assistenza.
Ma questa è assolutamente una questione, costituzionalmente, sociale.
L’articolo 1 del disegno di legge riconosce l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, il disturbo da alimentazione incontrollata e il disturbo evitante/restrittivo come MALATTIE SOCIALI.
La prospettiva sociale, riguarda tutti e tutte noi. Nessuno dovrebbe essere indifferente.
È necessario garantire una presa in carico completa. È necessaria un’azione strutturale. Sono necessari punti di accesso ai servizi che siano raggiungibili a e da tutti, in ogni parte del paese.
È necessario riconoscersi nella fragilità umana. Nella vulnerabilità. Nella cura.
NEL DONO DELLA CONDIVISIONE.
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