06/11/2025
Oggi vi parlerò della figura del Barone Ricciardo Nicola Ricciardelli (foto), e' senza dubbio una delle piu' affascinanti e complesso del panorama storico-sociale di San Severo nel primo novecento. La sua biografia, intrecciata e nobiltà, cultura, idealismo e tragica decadenza, riflette bene il destino di molte famiglie aristocratiche meridionali tra fine ottocento e metà novecento, travolta dal mutare dei tempi e da un nuovo assetto economico e politico. Nato a Napoli il 23 novembre 1900, figlio di Mario Ricciardelli e della Contessa Maria Capitaneo di Modugno (BA), il giovane Ricciardo Nicola apparteneva a una famiglia di antiche origini abruzzesi precisamente di Pescocostanzo (AQ) - che si era poi stabilità in Capitanata, dove possedeva vasti latifondi. La Famiglia Ricciardelli era imparentata con i Del Sordo, altra Famiglia importante sanseverese, e la loro residenza - cittadina - Palazzo Ricciardelli - Del Sordo in via Soccorso - rimane un simbolo del prestigioso e della raffinatezza dell'aristocrazia agraria di quel periodo. Dopo una educazione accurata e cosmopolita, Ricciardelli si iscrisse a diverse facoltà: Agraria e poi economia legislazione Rurale a Roma, quindi giurisprudenza a Bologna. Questa molteplicita' di studi testimonia un'intelligenza vivace, inquieta, e un interesse profondo per i problemi della terra, della legge e dell'economia. Alla morte del nonno il Barone Ottavio, divenne erede di un patrimonio stimato intorno a venti milioni di lire, una cifra imponente per l'epoca. Egli era proprietario di estesissima zona di Porta Foggia comprendendo aree occupate per capirci dove c'era l'ex cinema Marchitto, dalla stazione Esso, e via Marconi fino agli uffici dell'ex Enel. L'ingresso principale dei possedimenti era collocato su viale Giustino Fortunato, e l'antico porticato d'accesso e' ancora visibile, memoria concreta del passato. Tra i segni più tangibili del suo mecenatismo c'è la donazione del terreno del campo sportivo di San Severo, avvenuta nel 1929 e formalizzato con Decreto Ministeriale n. 29848 del 20 aprile 1933. Il terreno, situato in contrada "Chiusa Cavalli" (Guardia S. Monaca), era iscritto alla partita n. 3878, foglio 82, particella 129, con una superficie di circa 1.813 metri quadri. La Gazzetta Ufficiale n. 107 di lunedì 8 maggio 1933,estensione di are 184 e centiare 30 e precisamente la porzione dell'estensione di are 168 e centiare 6, confinante con proprietà Colio Costantino, Società Industrie Agraria, strada Comunale San Marco in Lamis - San Severo, tranvie, altra proprietà dei donati e Viale San Bernardino, giusto tipo planimetrito del geometra Luigi Russi. Veduto l'atto in data 12 novembre 1933, VII a rogito del Dott. Girolamo Buttaoni, notaio residente in Roma, (Rep. 104104), atto con la quale S. E. l'On. Renato Ricci nella sua qualità di Presidente dell'Opera Nazionale Ballila ha accettato la donazione predetto. Veduta la deliberazione n. 6 in data 3 gennaio 1933 - XI, con la quale il Presidente dell'Opera Nazionale Ballila con I poteri di Giunta esecutiva, ha accettato la donazione medesima. L'Opera Nazionale Ballila e' autorizzata ad accettare la denominazione di cui alle premesse del presente decreto, disposta a suo favore dai Signori Ricciardo Nicola Ricciardelli fu Mario e Maria Capitaneo vedova Ricciardelli. Il Barone è la madre la Contessa Maria Capitaneo, donarono ufficialmente l'area per scopi sportivi ed educativi, ma con una clausola testamentaria che prevedeva la restituzione alla Famiglia qualora il terreno non fosse più utilizzato a fini sportivi, Roma, addio 20 aprile 1933 anno XI. Questa clausola, di grande lungimiranza rifletta sia l'orgoglio nobiliare della Casata sia un desiderio di garantire una continuità morale del gesto filantropolo. Dopo I 33 anni di vita il Barone Ricciardelli prese una piega più tormentata affascinato da studi ermetici e filosofie esoteriche, si allontano' progressivamente dagli affari di Famiglia, dilapidando parte del patrimonio. L'amico giovane Dottore Antonio Bonapitacola, anch'egli sanseverese, fu testimone di questa deriva intellettuale e spirituale che culminero - secondo I racconti - in una sorta di rottura con la Chiesa e un isolamento personale che ne segno' la fine. Il Barone Ricciardo Nicola Ricciardelli morì a Roma il 3 settembre 1969, lasciando dietro di sé più domande che certezze, ma anche un patrimonio storico e simbolico che ancora oggi suscita curiosità. Il Barone Ricciardo Nicola Ricciardelli incarna il tramonto della nobiltà terriera del Sud, ma anche un ideale di nobiltà intellettuale e morale che cerco' di conciliare progresso, cultura e impegno sociale. Il suo gesto di donare il terreno per il campo sportivo - e la visione di legare il suo nome all'educazione dei giovani rimangono testimonianze concrete di una figura che, perseguita da contraddizioni, ha lasciato un'impronta autentica e indelebile nella storia di San Severo. Presso Francavilla al Mare (CH), vi è una rampa carrabile di circa 300 mt. denominata"Fonte Letizia" in memoria di Sua nonna Letizia Del Sordo, che adduce al belvedere di Porta S. Franco, una volta passeggio cittadino di proprietà del Barone Ricciardo Nicola Ricciardelli.
O. G.