Dott.ssa Marianna Mura Psicologa e Psicoterapeuta

Dott.ssa Marianna Mura Psicologa e Psicoterapeuta Terapia individuale, di coppia e familiare. Valutazioni psicodiagnostiche cliniche. Terapie online

🔴 “A 14 anni non ci si fidanza.”Davvero? È questa l’analisi migliore che sappiamo offrire davanti all’ennesimo femminici...
29/05/2025

🔴 “A 14 anni non ci si fidanza.”
Davvero? È questa l’analisi migliore che sappiamo offrire davanti all’ennesimo femminicidio?

Quando una quattordicenne viene uccisa, e il primo pensiero pubblico è: “non doveva avere un fidanzato”, non stiamo facendo prevenzione. Stiamo solo perpetuando una cultura tossica in cui la colpa è sempre della vittima.

A 14 anni ci si innamora. Si esplora, si sbaglia, si cresce. È un diritto dell’adolescenza.
Il problema non è l’età.
Il problema è la violenza.
È il controllo.
È il possesso mascherato da amore.
È l’idea che l’altro ti appartenga, e se ti lascia, lo puoi punire.
Se davvero vogliamo cambiare qualcosa, servono responsabilità condivise:

In famiglia, smettiamola con i messaggi ambigui:
“Ti prende in giro perché gli piaci”, “È gelosa perché ci tiene”, “Ti tratta così perché ti vuole bene.”
No. Il bene non umilia, non fa paura, non ferisce e non controlla.
Ai figli insegniamo che non devono farsi piccoli per essere amati, né pensare che l’amore dia diritto di invadere, dominare o ferire l’altro.
L’amore maturo non chiede di annullarsi. L’amore sano riconosce i confini, accetta i no e cresce nella libertà.

Nelle scuole, educhiamo alle emozioni, al consenso, alla gestione del rifiuto. Non sono “temi opzionali”. Sono fondamentali.

Nei media, basta romanticizzare la gelosia e il possesso. Le parole costruiscono realtà. Chi comunica ha il dovere di non alimentare narrazioni tossiche.

Chiediamoci davvero dove stiamo fallendo se ancora oggi cresciamo figli convinti che per essere amati debbano annullarsi, o che davanti a un rifiuto abbiano il diritto di punire.
Se una società non insegna a gestire la frustrazione, allora insegna — anche senza volerlo — che la violenza è un’opzione.

Gli ultimi fatti di cronaca hanno creato grandi spunti di riflessione soprattutto tra le mamme. Ero al parco e ascoltavo...
09/04/2025

Gli ultimi fatti di cronaca hanno creato grandi spunti di riflessione soprattutto tra le mamme. Ero al parco e ascoltavo delle donne, probabilmente madri di figli maschi, evidentemente spaventante e in buona fede, raccontarsi le loro modalità di “educazione” rispetto al tema del femminicidio. Una frase che mi ha colpita è: “Io gliel’ho detto: se ti lascia o non ti vuole non farci caso, il mondo è pieno di ragazze”.
Sicuramente l’obiettivo di questa madre è quello di consolare e di rassicurare il figlio, ma io trovo che, in realtà, questa sia una risposta che nega totalmente la sofferenza che il rifiuto genera. Un tentativo comprensibile di protezione, ma che rischia di insegnare che il no di qualcun altro non ha valore, e che le emozioni che proviamo quando veniamo rifiutati vanno ignorate o cancellate.
In un momento storico in cui la cronaca ci restituisce troppe storie di relazioni non rispettate, confini oltrepassati e rifiuti trasformati in violenza, educare all’accettazione del no è più che mai una responsabilità educativa.

Educare al rifiuto significa: insegnare che un “no” non è un’offesa. Non ricevere ciò che si desidera fa parte della vita e non intacca il proprio valore personale.
“Capisco che ci sei rimasto male, ci tenevi. Il suo no va rispettato, e anche se fa male, non significa che non vali.”

Riconoscere e dare spazio alla frustrazione, alla tristezza, alla rabbia, senza giudicare.
“È normale sentirsi tristi o arrabbiati quando qualcuno ci dice di no. Possiamo parlarne insieme, se vuoi.”

Mostrare che si può essere rifiutati e stare comunque bene condividendo le proprio esperienze: “a volte anche a me capita che qualcuno non voglia passare del tempo con me o non sia d’accordo con quello che dico. All’inizio ci sto male, poi comprendo e cerco il modo di ritrovare il mio equilibrio”.

Essere d’esempio: “mi avevano detto che forse mi avrebbero dato quel progetto, ma non è andata così. Ci sono rimasta male, però so che posso farcela anche senza”.

Coltivare fin da piccoli la capacità di affrontare il rifiuto prepara a relazioni più sane, a una maggiore tolleranza alla frustrazione e a un senso di valore che non dipende dall’approvazione altrui.

Come ti senti con l’arrivo della primavera? La primavera è un risveglio: la natura si colora, le giornate si allungano e...
24/03/2025

Come ti senti con l’arrivo della primavera?

La primavera è un risveglio: la natura si colora, le giornate si allungano e il nostro umore cambia.
Fin dall’antichità, questo momento dell’anno ha segnato la rinascita dopo il buio dell’inverno. Persino nell’arte, come in “Giardino in fiore” di Claude Monet, la primavera è un’esplosione di colori che trasmette energia e vitalità.

Ma non per tutti è un periodo di leggerezza. Alcuni sperimentano astenia primaverile o persino sintomi depressivi, dovuti all’adattamento dell’organismo ai nuovi ritmi di luce e temperatura. Stanchezza, sbalzi d’umore e difficoltà di concentrazione sono comuni.
Ascoltare il proprio corpo e rispettare i suoi tempi è fondamentale per affrontare al meglio questa fase di transizione.

Ecco alcune semplici strategie:

✨ Esponiti alla luce naturale – Il sole stimola la produzione di serotonina, migliorando l’umore e l’energia.
🏃‍♂️ Muoviti di più – Anche una passeggiata all’aria aperta aiuta a ridurre lo stress e a ritrovare l’equilibrio.
🥗 Mangia cibi di stagione – Frutta e verdura ricche di vitamine sostengono il benessere psicofisico.
🧘‍♀️ Dedicati a momenti di relax – Yoga, meditazione o semplici pause dalla routine favoriscono un adattamento più armonioso.
👥 Socializza – Uscire, condividere esperienze e coltivare relazioni positive amplifica i benefici della stagione.

Buon primo lunedì di primavera 🍀

Oggi celebriamo i papà, ma è anche l’occasione per riflettere su come il ruolo paterno sia profondamente cambiato nel te...
19/03/2025

Oggi celebriamo i papà, ma è anche l’occasione per riflettere su come il ruolo paterno sia profondamente cambiato nel tempo e su quanto questo abbia inciso sul benessere psicologico dei figli.
Un tempo, il padre era spesso una figura autoritaria e distante. Il suo compito principale era quello di provvedere economicamente alla famiglia, mentre l’educazione e l’accudimento emotivo erano quasi esclusivamente responsabilità della madre. Il padre rappresentava l’autorità, colui che imponeva le regole, spesso con severità e senza spazio per il dialogo. Questo modello educativo ha spesso portato a figli insicuri, con difficoltà emotive e relazionali.
Curiosamente, però, per decenni la responsabilità delle difficoltà psicologiche dei figli è ricaduta quasi esclusivamente sulle madri. La psicoanalisi classica, per esempio, ha spesso individuato nella madre la causa principale dei disagi emotivi, attribuendole colpe e responsabilità e lasciando i padri in secondo piano. Si parlava di “madri anaffettive”, “madri soffocanti”, “madri distaccate”, mentre si sorvolava sull’impatto di padri assenti, autoritari o incapaci di fornire un supporto emotivo.
Oggi, per fortuna, questa visione sta cambiando. Il modello di paternità è molto diverso e sempre più studi dimostrano che un padre coinvolto emotivamente ha un impatto positivo enorme sullo sviluppo psicologico dei figli. Un padre che ascolta, sostiene e comprende aiuta i figli a sviluppare più autostima, intelligenza emotiva e sicurezza nelle relazioni.
Essere padre oggi non significa solo dare regole, ma esserci davvero. Significa educare con l’esempio, con l’empatia e con la vicinanza emotiva. Questo è un dono prezioso per le nuove generazioni. 👏🏼💪🏻❤️
Auguri

“Accettare i propri limiti: quando e perché è così difficile?”Crescere significa scoprire chi siamo, ma anche e, sopratt...
11/03/2025

“Accettare i propri limiti: quando e perché è così difficile?”

Crescere significa scoprire chi siamo, ma anche e, soprattutto, riconoscere chi non siamo. Eppure, non è così semplice, anzi: accettare i propri limiti è una delle sfide più difficili da affrontare.

Ma a che età ce ne rendiamo conto?

Durante l’infanzia, quando ancora non abbiamo esperienza di ciò che ci circonda, ci sentiamo onnipotenti. Crediamo che tutto sia possibile, finché non ci scontriamo con le prime frustrazioni.
Durante il periodo adolescenziale, invece, si comincia a metterci alla prova, spesso spingendoci oltre. In questo caso i limiti vengono sfidati, non accettati.
È durante la fase adulta che iniziamo a fare davvero i conti con le nostre capacità, i nostri confini e il fatto che NON POSSIAMO FARE TUTTO. Di conseguenza, è possibile sperimentare un senso di frustrazione o inadeguatezza.

Ma come si supera questa difficoltà?

✅ Capendo che il limite non è un fallimento: Non poter fare tutto non significa non valere. È parte della nostra umanità.

✅ Accettando che dire “no” è sano: non siamo obbligati a soddisfare tutte le richieste o aspettative.

✅ Smettendo di paragonarsi agli altri: ognuno ha il proprio percorso. Confrontarsi in modo rigido è solo un modo per sentirsi sempre in difetto.

✅ Cambiando prospettiva: un limite può anche essere una risorsa. Riconoscerlo ci permette di scegliere meglio dove investire energie e talenti.

“Accettare i propri limiti” è il punto in cui smettiamo di lottare contro ciò che non possiamo cambiare e iniziamo a costruire con ciò che abbiamo. È il momento in cui comprendiamo che non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, se non a noi stessi.

Accettare i propri limiti è il primo passo per vivere con più leggerezza, autenticità e pace interiore.

💔 DIPENDENZA AFFETTIVA: QUANDO L’AMORE DIVENTA CATENE 🧠L’amore dovrebbe essere un legame che arricchisce, non una prigio...
18/02/2025

💔 DIPENDENZA AFFETTIVA: QUANDO L’AMORE DIVENTA CATENE 🧠

L’amore dovrebbe essere un legame che arricchisce, non una prigione emotiva. La dipendenza affettiva si manifesta quando una relazione diventa il centro assoluto della propria vita, portando a sofferenza, insicurezza e perdita di sé.

🔹 Segnali di dipendenza affettiva:
✅ Paura intensa dell’abbandono
✅ Bisogno costante di approvazione e conferme
✅ Sacrificare i propri bisogni per l’altro
✅ Difficoltà a stare da soli
✅ Relazioni tossiche e ripetitive

🔹 Le conseguenze:
💭 Bassa autostima e insicurezza
😔 Ansia e depressione
🔄 Relazioni squilibrate e disfunzionali
💔 Difficoltà nel prendere decisioni indipendenti

Come uscirne?
🌱 Lavorare sull’autostima e sull’indipendenza emotiva
🔍 Riconoscere i propri bisogni e desideri
🛑 Imparare a mettere confini sani nelle relazioni
💬 Chiedere aiuto a un professionista, se necessario

L’amore vero non è dipendenza, ma scelta reciproca. Se ti riconosci in questi segnali, ricorda che il primo passo verso la libertà è la consapevolezza.

Buon San Valentino! 💌 Oggi celebriamo l’amore in tutte le sue forme: romantico, familiare, amicale e, soprattutto, l’amo...
14/02/2025

Buon San Valentino! 💌

Oggi celebriamo l’amore in tutte le sue forme: romantico, familiare, amicale e, soprattutto, l’amore per se stessi. ❤️

L’amore sano non è fatto di perfezione, ma di comprensione, rispetto e crescita reciproca. Ricordiamoci che amare significa anche accogliere i propri bisogni emotivi e quelli dell’altro, senza perdere di vista la propria identità.

Cogliamo questa giornata come un’opportunità per riflettere su come coltiviamo le nostre relazioni e, soprattutto, su quanto ci prendiamo cura di noi stessi. L’autostima e l’autocompassione sono le basi di ogni legame autentico.

Oggi, regalati gentilezza e affetto. Te lo meriti.

“Non devi esserlo se non lo vuoi… non è il tuo lavoro”💭💝
09/10/2024

“Non devi esserlo se non lo vuoi… non è il tuo lavoro”💭💝

16/02/2024



👉 Pubblicata la circolare n.34 del 15-02-2024 dell’INPS in merito al Bonus Psicologo.

✅ La domanda per l’anno 2023 potrà essere presentata a decorrere dal 18 marzo 2024 fino al 31 maggio 2024.

Stanziati 10 milioni di euro per l’anno 2023 (erogabili nel 2024).

Il beneficio, a decorrere dall’anno 2023, è riconosciuto ai soggetti in possesso, al momento della presentazione della domanda, dei requisiti di seguito descritti:
• residenza in Italia;
• valore ISEE in corso di validità, ordinario o corrente, ai sensi dell’articolo 9 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, non superiore a 50.000 euro.

Le soglie sono le seguenti:
a) con un valore ISEE inferiore a 15.000 euro, l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 1.500 euro per ogni beneficiario;
b) con un valore ISEE compreso tra i 15.000 e i 30.000 euro, l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 1.000 euro per ogni beneficiario;
c) con un valore ISEE superiore a 30.000 e non superiore a 50.000 euro, l’importo del beneficio, fino a 50 euro per ogni seduta, è erogato a concorrenza dell’importo massimo stabilito in 500 euro per ogni beneficiario.

A partire dall’anno 2023, il beneficiario ha 270 giorni di tempo, decorrenti dalla data di pubblicazione del messaggio, comunicante il completamento delle graduatorie e l’adozione dei provvedimenti, per usufruire del Bonus in oggetto e delle sessioni di psicoterapia utilizzando il codice univoco attribuito.

Qui link alla circolare: https://bit.ly/3HZe0p0

Auguri a tutti voi❤️ Buon 2024🎉🥂
01/01/2024

Auguri a tutti voi❤️ Buon 2024🎉🥂

Indirizzo

San Valentino Torio

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00

Telefono

+393284750958

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