La sede dell’azienda è a San Valentino in Abruzzo Citeriore. Un nome lunghissimo per un piccolo paese nelle ridenti colline della provincia di Pescara: a pochi chilometri dalla costa adriatica, ed incastonato nel parco nazionale della Maiella. Il paese ha una lunga storia che si perde nel medioevo italiano, feudo dei Farnese che vi edificarono anche il bel castello, oggi di proprietà in parte della chiesa, in parte privata. Il Duomo di San Valentino e Damiano fu eseguita su progetto di Luigi Vanvitelli, celebre architetto del XVIII secolo: ancora oggi definisce il paese, ed è stata il modello costruttivo della ben più nota Trinità dei Monti a Roma. La sede legale dell'azienda è invece a Pescara, in Via Nicola Fabrizi 215, nel centro della nota località adriatica: Telefono e fax : 085-4223938
email: info@oliobernardi.it
website: www.oliobernardi.it
Il parco nazionale della Maiella ha inserito nel 2003 l’Azienda Agricola Bernardi nel ristretto novero delle aziende consigliate. Questo importante riconoscimento è un vanto per una azienda fa della qualità e del metodo di coltivazione biologico la propria bandiera produttiva e commerciale. La produzione dell’Azienda Agricola Bernardi è esclusivamente di Olio Extravergine di Oliva. Tre tipologie biologico, DOP Aprutino Pescarese ed autoctono del Parco, cui si è aggiunta l’ultima tipologia: il Marulli CRU millesimato. Quest'ultimo è il vanto dell’azienda, espressione produttiva del cuore storico dell’oliveto specializzato, la migliore produzione dell’azienda, l’olio prodotto con la cura massima e con la scrupolosità estrema: solo mille esemplari per anno in bottiglie da 250 millilitri numerate e firmate a mano una per una. Nascita dell'azienda: nel 1936 Rosa Marulli e Giovanni Bernardi emigranti italiani di ritorno da una lunga esperienza a Detroit negli Stati Uniti d’America, decidono di acquistare terreni nel paese natale di origine: San Valentino in Abruzzo Citeriore. Con l’acquisto iniziale dei 3 ettari del terreno di Marulli, nella omonima contrada di origine di Rosa, ha inizio l’affezione alla olivicoltura; seguirono i 6 ettari del terreno di Riparo, ed infine i 6 ettari del terreno di Verra. In quei duri tempi tra le due guerre mondiali l’acquisto di terreni significava non solo investimento immobiliare ma anche la certezza del sostentamento per se e per la propria famiglia, come infatti avvenne durante i lunghi anni della seconda guerra mondiale e l’occupazione tedesca. Nei primi anni settanta la ormai anziana Rosa affiancata dalla figlia Amelia Bernardi e del genero Giacomo Minicucci, decidono di ampliare la produzione olivicola, impiantando un nuovo oliveto specializzato di circa 800 piante, di qualità Diritta di Loreto, Leccino ed Indossa, oltre che impianti di rinfoltimento per un totale di altre 200 piante di olivo, che insieme alle esistenti porta il patrimonio olivicolo a circa 1500 olivi. Ma è soprattutto l’impostazione dell’azienda a cambiare, riducendo la produzione di cereali, e di carni bovine, per dedicarsi ad una scelta olivicola quantomai controversa, almeno per quei tempi. Nuovi metodi di coltivazione, potatura e lavorazione dei terreni, mantenendo però la componente umana al centro della raccolta e della lavorazione. Con l’acquisto a metà degli anni ottanta dell’ultimo terreno sempre in contrada Riparo, nel futuro Parco della Maiella, 6 ettari con più di 200 piante secolari, si completa l’epoca delle acquisizioni e delle trasformazioni. Nell’anno 2000, quasi un segno, l’ultima ristrutturazione: a causa di una improvvisa quanto drammatica malattia della madre Amelia, il figlio Marcello, medico oculista, di ritorno da una lunga esperienza lavorativa a Milano, si ritrova per cause di forza maggiore ad occuparsi dell’azienda di famiglia. Ancora una trasformazione: potatura, più drastica, più di raccolta, secondo i nuovi canoni consigliati dagli esperti dell’agenzia regionale per l’agricoltura (ARSSA), nuovi strumenti di lavorazione dei terreni, nuove concimazioni secondo il metodo biologico consigliate dall’ente di controllo (ICEA), nuovi metodi di raccolta, più meccanizzate nel rispetto della massima qualità. Miglioramenti anche nella raccolta del frutto, con abbandono dei sacchi per la raccolta delle olive, stoccaggio nelle cassette da 20 chili fino in cantina e nei cassoni aerati per il trasporto, e ricerca di nuovi frantoi di massima qualità per aderire ai dettami del consorzio di tutela dell’olio extravergine di oliva, DOP Aprutino Pescarese. Per tanto tutto insieme si decide di aderire contemporaneamente ai dettami del Biologico, del DOP con la guida dell’ARSSA (agenzia regionale sviluppo agricolo). La pianta-differenti cultivar: esistono in Italia più di 359 differenti cultivar (cioè differenti qualità di piante), l’azienda Agricola Bernardi ne utilizza solo 3 nell’oliveto specializzato: Diritta di Loreto, Leccino (tipiche della zona di produzione ed uniche ammesse dal consorzio di tutela DOP), ed Indosso, una oliva da tavola alla base di un altro prodotto tipico regionale l’oliva verde in salamoia all’abruzzese, che però produce anche un ottimo olio ed è autoctona di san Valentino. Negli altri impianti sono presenti numerose altre tipologie di piante tra cui Rosciola, Gentile di Chieti, Frantoio e Pendolino, Moraiolo, oltre ad olivi da frutto come Ascolana, Bella di Spagna, Bella di Cerignola, Santa Caterina, e numerose piante secolari. La potatura utilizzata nell’azienda è quella tradizionale a calice, aperte al centro per favorire l’areazione e quindi la corretta maturazione del frutto, con ramoscelli a scendere, cercando di mantenere l’altezza delle piante tra i 2 ed i 4 metri per facilitare la raccolta. Le lavorazioni di potatura vengono eseguita tutti gli anni metà subito dopo la raccolta (a novembre), e metà ad inizio primavera (marzo), preceduta dalla concimazione secondo metodo biologico, con letame e sovescio di leguminose. La raccolta del legname di potatura lasciando sul posto le cosiddette frasche (rametti più piccoli con le foglie) in modo che possano essere triturate con mezzi meccanici e miscelate alla precedente concimazione ed interrate. Secondo i dettami del metodo biologico le piante non vengono trattate con veleni contro la mosca olearia, ma nei rari anni di infestazione solo con trappole proteiche. Nell’azienda agricola Bernardi si è deciso di mantenere tutte le tipologie: la raccolta a mano viene riservata alle olive da frutto, che devono essere perfette quando lavorate e quindi sulla tavola del consumatore.La raccolta con abbacchiatori ad aria compressa viene utilizzata per rifinire la raccolta meccanizzata con scuotitore, con la tradizionale stesa delle reti sotto le piante e con personale di almeno 6 - 8 addetti alla raccolta. La raccolta con scuotitore fa parte della meccanizzazione spinta di ultima generazione, la migliore come tempi di raccolta, salvaguardia della integrità del frutto, pulizia delle drupe (cioè le olive), sempre però salvaguardando l’integrità delle piante, come solo le macchine di ultima generazione permettono. Con l’uso di tali macchinari si è raggiunto il ragguardevole traguardo delle 5000 piante raccolte, 1500 di proprietà e 3500 di piccoli proprietari della zona, mentre accordi in via di definizione dovrebbe portare tale traguardo verso le 10000 unità. Il trasporto al frantoio avviene solo con cassette da 20 kg e deposizione in cassoni traforati per un trasporto giornaliero di circa 50 quintali, diviso tra il mattino ed il pomeriggio, per essere indirizzate rigorosamente in giornata al frantoio, dove verranno molite entro massimo le 24 ore dalla raccolta, cioè ben al di sotto dei limiti imposti dal consorzio di tutela che fissano il limite di massimo 72 ore tra la raccolta e la molitura. D’altra parte questa è una fase delicatissima della produzione dell’olio extravergine di oliva: per fare un olio di ottima qualità infatti non basta un ottimo frutto, ben maturato sulla pianta, ma è fondamentale rispettare tempi e metodiche di trasporto ed ovviamente una lavorazione eccellente in frantoio. Le olive vanno prima preparate all’estrazione, cioè pulite da detriti, impurità sassi, foglie e rametti, poi lavate con acqua fredda, asciugate ed infine avviate alla lavorazione vera e propria, che consta di 3 fasi: la frangitura, la gramolatura (impastatura) e l’estrazione dell’olio. Nel metodo in continuo, utilizzato dall’azienda per le sue linee di prodotto, si utilizzano frangitori meccanici a dischi, rulli e martelli, che che continuano a lavorare la pasta gramolandola a freddo, in automatico ed in tempi più brevi, pertanto con minori possibili inquinamenti. Defogliazione, lavaggio ed asciugatura, frangitura, gramolazione, ed infine separazione dell’olio dalle altre componenti per centrifugazione nel “decanter”: tutto il processo avviene in circa 90 minuti, con un controllo ottimale e continuo in ogni sua fase fino all’uscita dell’olio. L’azienda agricola Bernardi conserva il prezioso liquido esclusivamente in contenitori di acciaio inox, con serbatoio inferiore per il naturale sedimento (“posa”), in una ampia cantina in passato adibita allo stoccaggio del vino prodotto dall’azienda. Contenitori mantenuti a temperature ideali per la conservazione dell’olio, tra i 5 ed i 15 gradi centigradi, in cisterne da 25 quintali coibentate, mentre l'imbottigliamento è in vetro (0.75, 0.50, 0.25 litri) o in lattine da 5 litri.