21/01/2024
21 maggio 2023, durante Valencia-Real Madrid l'attaccante del Real, Vinicius, riceve per tutta la partita insulti razzisti dal pubblico di casa.
- giornalista: "Buonasera Ancelotti, partirei dalla partita pazza di oggi. Cosa non ha funzionato per voi?
- Ancelotti: "Non voglio parlare di calcio. È successo qualcosa di molto più grave, e parlare di calcio significa dimenticare quello che è successo.
- giornalista: "Può raccontarci cos'è successo a Vinicius?"
- Ancelotti: "Ci sono stati insulti a razzisti di una parte dello stadio ad un giocatore. E questo non può succedere nel calcio di oggi."
- giornalista: "Posso chiederle cosa ha detto a Vinicius?"
- Ancelotti: "Gli ho chiesto se se la sentisse di continuare perchè era un ambiente impossibile per lui. E lui che ama il calcio mi ha detto che voleva continuare. Che io debba pensare di togliere un giocatore perchè la gente gli urla scimmia, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona nel nostro mondo. Arrivederci".
20 gennaio 2024, ieri sera, durante Udinese-Milan, il portiere del Milan, Maignan, è stato bersagliato da insulti razzisti provenienti da un gruppo di "tifosi" dietro la sua porta. Gli insulti sono continuati anche dopo la prima sospensione, Maignan ha abbandonato il campo seguito dai compagni, per poi riprendere a giocare dopo alcuni minuti.
- giornalista: "Un commento su quello che è accaduto a Maignan?"
- Cioffi (allenatore Udinese): "Ha già parlato il direttore sportivo, parliamo di calcio che è la cosa migliore. Non per sdrammatizzare, ma per sorvolare."
Il razzismo riguarda tutti. Riguarda qualsiasi sport e qualsiasi ambito della società. Episodi di discriminazione per il colore della pelle accadono in Serie A, come nei campi di provincia, nelle palestre dei campionati giovanili (giusto poche settimane fa in una partita under 14 di basket a Ferrara un giovane arbitro cinese è stato bersagliato di insulti per le sue origini), nei palasport, nei bar, negli uffici, per strada, sugli autobus. Ogni giorno il razzismo si alimenta di "se", di "ma", di "è goliardia", di "non volevano offenderlo per davvero", di tutti quei comportamenti e di quelle parole che nei fatti cercano in qualche modo di trovare una minima giustificazione. Uno stadio, un palasport, un evento seguito dalle tv, con protagonisti beniamini del pubblico, rappresentano un palcoscenico importantissimo dove le parole e i gesti assumono un peso specifico enorme per le tante persone che vedono e che ascoltano.
Le parole di Carlo Ancelotti (alle quali si è unito l'allenatore del Valencia condannando subito il comportamento dei suoi tifosi) sono tutto ciò che serve per sensibilizzare, condannare, educare, lanciare messaggi chiari, sfruttare la propria posizione privilegiata per dare l'esempio, e dare un cazzotto al razzismo.
Le parole dell'altro allenatore sono tutto ciò di cui non abbiamo bisogno.
Grazie Carlo, e un abbraccio a Maignan.