15/09/2020
Le prossime elezioni regionali offrono delle scelte da fare, sul lavoro fatto e sui programmi proposti.
Riguardo il lavoro fatto, occorre dire che l'emergenza per le conseguenze della mareggiata dell'ottobre 2018 nel Tigullio è
stata gestita bene, più faticosa la gestione .del Covid19 ma è stata superata in qualche modo.
Rimane lo svuotamento sistematico della sanità pubblica sul nostro territorio e nella Regione in generale, frutto di una ferma volontà di privatizzazione che usa risorse pubbliche a beneficio della sanità privata.
Ricordiamo che la sanità privata ha per natura scopo di lucro e si occupa di settori specialisti che producono remunerazione, mentre la sanità pubblica si deve occupare anche
di tutto il resto, cioè delle situazioni residue e magari ingrate, in termini di costi e di criticità.
Il sottrarre risorse a quella pubblica, in termini di strutture, personale e attrezzature, significa ritardare le risposte, impoverire il servizio e, in ultima analisi, penalizzare chi non è in grado di rivolgersi al privato, pagando di tasca propria (se può).
Fosse solo per quest'ultimo aspetto, questa politica è da respingere perchè in contrasto col diritto alla cura per la salute garantito dalla Costituzione a tutti i cittadini, ricchi e poveri.
Per questo vediamo con estrema preoccupazione la probabile riaffermazione dell'Amministrazione Toti e in particolare la sua gestione della parte sanitaria; praticamente certar per l'incosistente e velleitaria alternativa della Lista Sansa del cui programmae consistenza non vale neanche la pena parlare.
Dopo l'esperienza del Corona Virus la coscienza della gente sull'importanza della sanità pubblica è certamente cresciuta e noi vorremmo contribuire a tradurla in un condizionamento forte da coltivare ed alimentare nel tempo, in primis evitare la privatizzazione dell'ospedale di Rapallo (non parliamo di quello di Santa, esempio eclatante di mercificazione della Sanità, la cui vicenda è semplicemente penosa, anche se non ne conosciamo tutti i risvolti).
Gian Luigi Cademartori