15/04/2024
Buongiorno con una delle frasi del fondatore dell'osteopatia in ambito craniale, W.G Sutherland.
Le mani, il nostro strumento di lavoro.
Di certo, non l'unico.
Vi lascio un estratto di un articolo scritto dal collega e ricercatore in ambito osteopatico A. Gasperoni Ferri nel quale spiega in maniera semplice e molto chiara questo concetto:
"Al di là della semplice sensazione tattile, la mano e le dita giocano nell’osteopata due ruoli inaspettati.
Vedono, ed è in effetti facile dimostrare che, nelle affermazioni degli osteopati a proposito delle loro mani, il vocabolario relativo alla visione è in primo piano. Ma occorre aggiungere a questo dato il fatto che le dita e le mani “pensano e sanno”.
Gli osteopati manifestano in effetti una predisposizione molto particolare ad essere capaci di associare delle conoscenze classiche – come l’anatomia, mantenute ad un livello alto durante tutta la vita professionale – con la capacità di “ascoltare le loro mani”, di lasciarle fare, di seguirle con il pensiero quando a volte sembrano condurre là dove non era previsto andare.
Avere fiducia nella propria mano è una dimensione essenziale della pratica osteopatica e del suo apprendimento. Sottolineiamo che l’ordine nel quale Sutherland enuncia le quattro capacità delle dita osteopatiche, pensare, sentire, vedere, sapere, è stupefacente, poiché non presenta una successione lineare che va dalla sensazione al pensiero, o l’inverso, ma è un insieme nel quale le funzioni sensoriali, sentire e vedere, sono inquadrate da funzioni intellettuali, pensare, sapere. Questa formula è ben conosciuta dagli osteopati che spesso la citano, almeno parzialmente. Suggerisce la complessità del rapporto tra mano e pensiero nella pratica osteopatica e ci invita ad esplorarlo."
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