Dottoressa Carmen La Mura Psicoterapeuta

Dottoressa Carmen La Mura Psicoterapeuta Psicologa - psicoterapeuta ad orientamento funzionale, con master in psicodiagnosi.
(1)

Quando sperimentiamo pensieri negativi ed emozioni a valenza negativa molto intense, le aree cerebrali del sistema limbi...
02/11/2024

Quando sperimentiamo pensieri negativi ed emozioni a valenza negativa molto intense, le aree cerebrali del sistema limbico, tra cui l’amigdala, si iper-attivano.

Allo stesso tempo, alcune aree della corteccia prefrontale (come la corteccia prefrontale ventromediale) si attivano per “spegnere” il sistema limbico e regolare le nostre emozioni.

In alcuni disturbi psichici (ad es. disturbi d’ansia o disturbo post traumatico da stress), la corteccia prefrontale ventromediale non riesce a spegnere il sistema limbico iper-attivato. Di conseguenza, chi soffre di tali disturbi vive emozioni negative più intense e durature. La psicoterapia ci dà l’opportunità di imparare a regolare emozioni, pensieri e stati interni (come impulsi e ansia).

Questo comporta cambiamenti in aree della corteccia cerebrale e aree subcorticali, come l’amigdala.

La psicoterapia, in particolare a orientamento cognitivo comportamentale:
➖produce cambiamenti nella struttura, nel funzionamento e nella neurochimica del cervello (Cozolino, 2017; Brooks & Stein, 2015)
➖attiva nuove aree cerebrali, non attive prima del trattamento (Barsaglini et al., 2014)
➖normalizza l’iper-attivazione di alcune aree del cervello tipica di alcuni disturbi psichici (Beutel et al., 2010).

Rimani strano, vivi libero, sii te stesso.
25/10/2024

Rimani strano, vivi libero, sii te stesso.

Stesso albero, stagione diversa.Ricorda, tutto è temporaneo.
12/10/2024

Stesso albero, stagione diversa.
Ricorda, tutto è temporaneo.

"Volevo piangere ma non l'ho fatto. Invece sono stato coraggioso".Questo è ciò che insegniamo ai nostri bimbi? A non pia...
11/10/2024

"Volevo piangere ma non l'ho fatto. Invece sono stato coraggioso".
Questo è ciò che insegniamo ai nostri bimbi? A non piangere, a non provare tristezza, a non esprimere le emozioni? Cresceranno credendo che i coraggiosi non piangono, che non hanno paura, che non esprimono le emozioni e che piangere sia da deboli.

"Volevo piangere e l'ho fatto. Sono stato coraggioso e triste".
Questo è ciò che dovremmo, invece, insegnare: i bambini veramente coraggiosi sono quelli che piangono, provano tristezza e non hanno paura di esprimere le loro emozioni 🌈

25/09/2024

«E’ solo nella tua MENTE»

Le malattie invisibili, soprattutto quelle che coinvolgono la mente, sono sempre oggetto di pregiudizio. La loro stessa “tangibilità” è messa in discussione, così:
1) Una persona che soffre di depressione è solo debole.
2) Una persona che soffre di schizofrenia è una matta.
3) Un bambino che soffre di ADHD* è svogliato, maleducato e non si impegna abbastanza,
4) Una persona che soffre di PTSD** si è lasciata impressionare troppo da un evento.
L’immagine accanto riporta il risultato di 8 tomografie. Per ogni riquadro, a destra si vede come si “illumina” il cervello del gruppo di controllo (sano) e a sinistra si vede come si “illumina” il cervello in presenza di determinati disturbi.
L’immagine non deve trarre in inganno. Quando si parla del nostro sistema nervoso centrale, ciò che è “fisico” non è irreversibile. Ogni disturbo è il frutto di una serie di fattori che si intersecano tra loro in modo estremamente complesso.
Anche la schizofrenia che, tra tutte, è la patologia che più spaventa e più accompagnata da un forte stigma sociale, non è causata univocamente da fattori genetici.
La prossima volta che sei tentato di dire «E’ solo nella tua MENTE» ripensa a tutto questo.
*ADHD
Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività
E’ un disturbo che vede il suo esordio durante l’infanzia. Talvolta accompagna l’individuo lungo l’intera crescita, fino a manifestarsi anche in età adulta.
**PTSD
Il Disturbo Post traumatico da Stress non causa solo un’alterazione del metabolismo cerebrale ma anche del metabolismo dell’intero organismo e della struttura cerebrale. Un “evento stressante”, un “trauma” è in grado di determinare a livello del lobo limbico, una riduzione del trofismo dell’ippocampo. Tale alterazione è riscontrabile con una risonanza magnetica encefalica.
!!!!!!!
La prossima volta che sei tentato di dire «E’ solo nella tua MENTE» ripensa a tutto questo.

Louise Hay disse una volta: "Non incolperei i nostri genitori. Siamo tutti vittime di vittime, e loro non potevano in al...
23/09/2024

Louise Hay disse una volta: "Non incolperei i nostri genitori. Siamo tutti vittime di vittime, e loro non potevano in alcun modo insegnarci qualcosa che non sapevano. Se tua madre non sapeva amare se stessa, e nemmeno tuo padre, era impossibile che ti insegnassero ad amarti; stavano facendo tutto il possibile con ciò che avevano imparato da bambini. Se vuoi capire meglio i tuoi genitori, chiedi loro di parlare della loro infanzia; e se li ascolti con compassione, scoprirai da dove provengono le loro paure e rigidità."

Louise Hay (1916-2017)
Hay è stata una scrittrice e conferenziera statunitense.

E così, all'improvviso, fu Settembre. Il mese dei percorsi interrotti e poi ripresi;delle vite sospese che ricominciano ...
03/09/2024

E così, all'improvviso, fu Settembre.
Il mese dei percorsi interrotti e poi ripresi;
delle vite sospese che ricominciano a fluire;
delle partenze che non hanno mete vacanziere,
ma cercano destinazione dentro i passi di chi resta e continua la storia;
la pagina pulita, il rigo successivo, il "punto e a capo" dopo gli scarabocchi e le cancellature; l'avamposto dei sogni che si fanno sfida,
la culla materna della sfida che si fa certezza;
sei l'anno nuovo dentro l'anno stesso;
la seconda possibilità di chi, fallendo la prima, cerca rivalsa.
Te ne stai accoccolato sul calendario che penzola in cucina, a metà tra l'estate che, silenziosamente, si defila ed un inverno ancora sonnacchioso e intorpidito.
Sei uno scampolo di speranza, voglia di fare,
voglia di ricominciare.

Benvenuto Settembre.

“Dietro una personapiena di rabbia prima ancora dell'urlo c'è un abbraccio di meno un occhiolino contrarioc'è un bacio n...
03/08/2024

“Dietro una persona
piena di rabbia
prima ancora dell'urlo
c'è un abbraccio di meno
un occhiolino contrario
c'è un bacio non stampato bene
una presenza appassita
o un'assenza piena,
prima di combattere quella rabbia
potremmo amare quel vuoto

dietro il terrore del buio
non c'è un uomo pauroso
ma un'infanzia senza abat-jour

dietro una persona
colma di insicurezze
prima ancora del suo dubbio
c'è una pacca sulle spalle non ricevuta
non c'è stato un “stai andando bene, mi fido di te”
manca la forza degli altri come regalo,
c'è un isolamento forzato
o una solitudine esile,
prima di giudicare
potremmo abbracciarla più forte

dietro la paura di amare
non c'è un uomo senza cuore
ma un incantesimo preso a calci

dietro una persona
dannatamente fragile
prima ancora della debolezza
si nasconde una guerra lunga e stancante,
prima di deriderlo
potremmo stargli accanto, unirci in battaglia”.

IL CUORE NON SI SPEZZA, SI PIEGANon è l'altro a spezzare il nostro cuore. Siamo noi stessi a ferirlo, cercando di farlo ...
11/06/2024

IL CUORE NON SI SPEZZA, SI PIEGA

Non è l'altro a spezzare il nostro cuore. Siamo noi stessi a ferirlo, cercando di farlo adattare a situazioni che sappiamo non essere giuste per noi.

Questa verità è difficile da accettare. Spesso preferiamo pensare che siano gli altri a farci del male. Ma in realtà, siamo noi a ignorare quei segnali sottili, a persistere in illusioni e speranze mal riposte. Abbiamo scelto di credere che l'altro potesse colmare un vuoto, portare una felicità che solo noi stessi possiamo veramente trovare.

Il cuore non si spezza, si piega. Si piega sotto il peso delle aspettative insoddisfatte, delle nostre proiezioni e paure. Ci siamo ignorati, abbiamo messo da parte i nostri veri bisogni e desideri, cercando di adattarci a qualcosa che non ci appartiene.

Si piega quando ci accontentiamo di meno di quanto meritiamo, quando accettiamo compromessi che ci fanno male, quando ci raccontiamo che è meglio così piuttosto che affrontare il cambiamento.

Il cuore non si spezza, si piega. E in questa piega, c'è una lezione profonda. Possiamo raddrizzarlo, possiamo guarirlo. Ma questo richiede di affrontare la verità di ciò che siamo e di ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Richiede di lasciar andare ciò che non ci serve, di abbracciare la nostra realtà con gentilezza e coraggio.

Significa aprirsi alla possibilità di nuove strade, nuovi incontri, nuove scoperte su noi stessi.

Il cuore non si spezza, si piega. E nel piegarsi, trova una forza straordinaria. È capace di rigenerarsi, di trasformare il dolore in una comprensione più profonda della vita e di vedere la sofferenza come un passo verso una saggezza maggiore.

Il cuore non si spezza, si piega

11/06/2024

- Cosa sono io? - chiese il sale allo zucchero visto che nessuno gli aveva mai detto cosa fosse.
- Sei sale - rispose lo zucchero.
- Come te?
- No, io sono zucchero.
- E come fai a dirlo? Guarda, siamo uguali - replicò il sale.
- Sembriamo uguali ma siamo diversi.
- Non ci credo, sono sicuro di essere zucchero anche io.

Poi un giorno qualcuno versò un cucchiaino di sale in una tazzina da caffè.

- Zucchero?
- Sì?
- Devo chiederti scusa, avevi ragione.
- Ti sei reso conto di essere diverso da me?
- Sì, sai, ho visto che se mettono un cucchiaino di me nel caffè lo fanno per errore perché è te che vogliono mettere nel caffè, non me. Io nel caffè non vado bene, mi buttano via.
- Non preoccuparti, a volte abbiamo bisogno di un incidente di percorso per capire chi siamo davvero, per capire qual è il nostro posto giusto.
- E pensi che anche io abbia un posto giusto?
- Certo, tutti ne abbiamo uno.
- Ma perché se siamo diversi dentro, se abbiamo un posto diverso dove stare, in apparenza io e te siamo uguali?
- Per ricordare che è facile sembrare altro, confondersi, sbagliare strada, che bisogna un po' perdersi prima di riuscire a trovarsi.

Sabrina Ferri
"Biglietto omaggio per la vita"

“La leggenda giapponese del bambù che devi leggere quando le cose non vanno come vuoi.”Molto tempo fa, due agricoltori s...
09/06/2024

“La leggenda giapponese del bambù che devi leggere quando le cose non vanno come vuoi.”

Molto tempo fa, due agricoltori stavano passeggiando per il mercato quando, ad un certo punto, la loro attenzione venne catturata da una bancarella sulla quale erano esposti dei semi che non avevano mai visto prima, così decisero di fermarsi per chiedere informazioni dal venditore

“Mercante, che semi sono questi?”, chiese uno dei due uomini.

“Sono semi di bambù. Vengono da Oriente e sono semi molto speciali”, rispose il venditore.

“E perché sono tanto speciali?”, chiese uno dei due agricoltori.

“Se li prenderai e li pianterai, saprai il perché. Hanno solo bisogno di acqua e concime”, rispose il mercante.

Così i due agricoltori, mossi dalla curiosità, comprarono diversi semi di quella strana pianta chiamata bambù.

Una volta tornati nei loro rispettivi terreni, i due agricoltori piantarono quei semi e iniziarono fin da subito ad innaffiarli e a concimarli, proprio come aveva detto di fare il mercante.

Dopo qualche tempo, le piante di bambù non erano ancora germogliate, a differenza di tutte le altre che continuavano a crescere e che già davano i primi frutti.

Uno dei due agricoltori disse all’altro: “Quel vecchio mercante ci ha ingannati con i semi. Da questi semi non crescerà mai nulla”. E decise di smettere di prendersene cura.

L’altro invece continuò a coltivare i propri semi, dando loro tutta l’acqua e il concime necessari.

Continuava a passare il tempo, ma i semi non germogliavano.

L’agricoltore era ormai sul punto di gettare la spugna, quando un bel giorno vide che il bambù stava finalmente crescendo. Ma non solo, l’uomo era rimasto letteralmente sorpreso per il fatto che in sole sei settimane le sue piante avevano raggiunto un’altezza di 30 metri.

Come è possibile che il bambù abbia impiegato 7 anni per germogliare e che in sole sei settimane sia riuscito a raggiungere una tale altezza?

Molto semplice: durante i 7 anni di apparente inattività, il bambù stava generando un complesso sistema di radici che gli avrebbe permesso di crescere così tanto.

Cosa dobbiamo imparare?
La leggenda del bambù ci da speranza e riflette l’importanza di non darsi per vinti quando dobbiamo affrontare un ostacolo, una sfida o un imprevisto.
A volte l’impegno che mettiamo in quello che facciamo è talmente grande che ci aspettiamo un risultato proporzionale al nostro impegno e quando non vediamo i risultati ci arrendiamo credendo che non siamo capaci nel portare a termine l’impegno preso.
Questa storia ci insegna che la perseveranza e la resilienza costante e continua sono fondamentali per ottenere dei grandi risultati e che, se inizialmente non vediamo i frutti del nostro lavoro, è perché si stanno formando le radici che ci permetteranno di avere risultati più duraturi e costanti nel tempo.

RIFLETTO SPESSO SULLA NATURA PARADOSSALE DEL DOLORE E SUL SUO POTERE INASPETTATO DI ILLUMINAZIONE.Non è forse vero che, ...
29/05/2024

RIFLETTO SPESSO SULLA NATURA PARADOSSALE DEL DOLORE E SUL SUO POTERE INASPETTATO DI ILLUMINAZIONE.

Non è forse vero che, a volte, dobbiamo permetterci di essere spezzati? Sì, spezzati in modo così completo che i frammenti del nostro essere giacciono dispersi davanti a noi, irrimediabilmente visibili sotto la luce cruda della realtà. In questi momenti di totale vulnerabilità, quando sembra che ogni parte di noi sia esposta e tremante, emergono le verità più profonde.

Ricostruirsi dopo essere stati così indifesi e frantumati può sembrare un'impresa titanica. Eppure, proprio attraverso questo processo, attraverso il lento e metodico riordinare di ogni pezzo, scopriamo aspetti di noi stessi precedentemente oscurati. Certo il processo di guarigione non è mai lineare, è piuttosto un percorso tortuoso, a volte ritornando su passi già compiuti, altre volte trovando nuove vie.

Il confronto con il dolore, quindi, si trasforma in un'opportunità unica: quella di riconoscerci non solo per ciò che eravamo, ma per ciò che possiamo diventare. È in questo spazio, fra ciò che è stato perso e ciò che deve ancora manifestarsi, che si accende una nuova luce, una guida verso una comprensione più matura e compassionevole di sé.

Quindi, sì, credo fermamente che a volte sia necessario "schiantarsi", lasciare che le vecchie strutture crollino, per poter scoprire nuovi modi di essere e di relazionarci con il mondo. Questa capacità di emergere dal caos, di trasformare il trauma in un trampolino di lancio per una rinascita, è una delle più grandi testimonianze della resilienza umana.

Non temere il buio, quindi; talvolta, è proprio nell'oscurità più profonda che si nascondono le scintille destinate a illuminare il nostro cammino verso la rinascita.



𝐼𝓁𝓁𝓊𝓈𝓉𝓇𝒶𝓏𝒾𝑜𝓃𝑒 Minillustrazioni-Linz

“A tutti quelli che qualsiasi cosa tu stia passando loro l’hanno passata peggio di te: il dolore non è un valore, non è ...
18/05/2024

“A tutti quelli che qualsiasi cosa tu stia passando loro l’hanno passata peggio di te: il dolore non è un valore, non è una medaglia sul petto. Soprattutto se non vi ha insegnato a rispettare quello degli altri”.

Ogni tantoil mostro che ci portiamo dentroha bisogno di sapereche di lui ci fidiamo. Ci chiede di non aver paura.Di asco...
01/05/2024

Ogni tanto
il mostro che ci portiamo dentro
ha bisogno di sapere
che di lui ci fidiamo.
Ci chiede di non aver paura.
Di ascoltare.
Perché il massimo che ci potrà succedere
sarà scoprire chi siamo.
Ogni tanto
il mostro che ci portiamo dentro
ci ricorda che le battaglie
quelle importanti
si vincono in silenzio.
E di non credere alla perfezione
ma di puntare alla felicità.
E che la fragilità è poesia
quando la mostri alla persona giusta.
E di non temere di restare soli
ma di tenerci distanti
da chi non vogliamo accanto.
Di non aver paura
di quel piccolo dolore
che ci portiamo a spasso.
L’importante è fare spazio
è saper lasciare andare
quando arriva il momento.
Saper cambiare il passo.
Ogni tanto
il mostro che ci portiamo dentro
non sa come farsi sentire.
Per questo è costretto ad urlare.
E ci ricorda di vivere.
Di sbagliare.
Di pensare di meno e di lasciarci andare.
Di non allontanarci troppo da chi ci Ama
e di Amare spietatamente
anche a costo di farci male.
Ogni tanto il mostro che ci portiamo dentro
ci supplica di ricordare
che i veri mostri sono quelli
che ci dicono che ormai è troppo tardi.
Per cedere alla gentilezza.
Per credere ai miracoli.
Per fare cazzate.
Per chiudere gli occhi
prendere la rincorsa
e provare a volare.
I veri mostri sono quelli
che ci dicono che ormai
non è più tempo di crederci.
Non è più tempo di sognare.

Illustrazione di: John Kenn Mortensen
Andrew Faber

La psicoterapia può aiutarti.
17/03/2024

La psicoterapia può aiutarti.

Indirizzo

Santa Maria La Carità
80050

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dottoressa Carmen La Mura Psicoterapeuta pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Dottoressa Carmen La Mura Psicoterapeuta:

Condividi