Mauro Parisi - Massaggi & counseling filosofico

Mauro Parisi - Massaggi & counseling filosofico abituati a identificarci in ruoli, a segmentare le competenze acquisite.

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Massaggi Saronno Tutto il mio vissuto e i miei studi si riassumono nell’ascoltare chi mi chiede di essere ascoltato, di donar sollievo e benessere con le pratiche manuali olistiche, di offrire consulenza filosofica a coloro che faticano a trovare lo sprint necessario per sentirsi a pieno nella vita.

Mi chiedo spesso cosa voglia dire davvero “vivere per ciò che sono”.Credo che non esiste un "io" separato dal resto: sia...
30/09/2025

Mi chiedo spesso cosa voglia dire davvero “vivere per ciò che sono”.

Credo che non esiste un "io" separato dal resto: siamo immersi in relazioni e realtà diverse tra persone, ambiente, cultura sociale.

Anche la natura ci modella ogni giorno: il clima, la luce, il cibo, il sonno. La personalità non nasce dal nulla, prende forma da tutto questo.

Perfino rifiutare la cosiddetta “normalità” è comunque un modo di relazionarsi al modello da cui si prende distanza. Non si esce mai dal gioco: si decide solo da quali forze lasciarsi guidare.

Per me “essere se stessi” significa scegliere a quali desideri restare fedeli dentro ai vincoli concreti della vita: corpo, tempo, responsabilità.

Non inseguire ideali astratti, ma distinguere i desideri che nutrono da quelli che ci soffocano.

Un desiderio che merita fiducia si riconosce così:
• ti fa respirare meglio, non ti contrae;
• apre spazio nelle relazioni, non ti chiude in una maschera;
• resta nel tempo, non è solo un picco momentaneo;
• ti rafforza dentro, non solo fuori.

La chiamerei fedeltà selettiva: scegliere di coltivare ciò che ci dà forza e dignità.

Mauro Parisi - Massaggi & counseling filosofico

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29/09/2025

28/09/2025

LA VITA CHE VORREI..
Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un video su tiktok in cui si parlava dell' insoddisfazione esistenziale; in effetti, molte persone sentono che la vita che stanno vivendo non è quella che vorrebbero. Nel Buddhismo questo stato particolare è definito " la sofferenza del non avere ciò che si desidera"; è una delle forme di malessere menzionate nel primo discorso che il Buddha diede ai suoi primi allievi. ( *Era un insegnamento diretto a persone scelte appositamente, non un discorso pubblico in senso stretto). La cosa interessante è che dalla prospettiva del Dhamma, questa forma di malessere è determinata dalla mente stessa di chi la sperimenta. Non c'è un agente esterno che la causi o che la possa eliminare al posto nostro. Ma qual è la sua causa? Forse vi sorprenderà, ma il problema non risiede nel MONDO esterno percepito come cattivo, ingiusto e spietato ( e in effetti lo è) ma nel MODO in cui noi ci relazioniamo a esso. Il problema risiede nell' aspettativa che le cose non siano come sono, che siano come vogliamo noi. Questo è esattamente il desiderio illusorio che il Buddha indicò come fonte del dukkha. La cosa interessante è che non è una condanna definitiva: è possibile liberarsi da quel malessere correggendo il modo in cui guardiamo alle cose, riconoscendo le aspettative come il gioco di una mente infantile e illusa. Tutto ciò non implica un atteggiamento arrendevole e disfattista nei confronti della vita e del mondo; se una cosa ( affetti, lavoro eccetera) non funziona, ed è possibile cambiare in meglio, si cambia. Questo è un modo di coltivare l'equanimità, la via di mezzo tra l'emotività e il diniego. La cosa importante, specialmente nell' epoca dell' iperconnessione e dei social, è imparare a non farsi risucchiare dal vortice delle impressioni sensoriali. Un fattore importante in questo senso è il custodire la mente-cuore, coltivando la vigilanza alle porte dei sensi; la vigilanza filtra le esperienze lasciando passare ciò che è benefico e mettendo da parte ciò che ha un effetto tossico sulle nostre vite. Ma attenzione: abbandonare non significa negare né bloccare. Le esperienze spiacevoli devono essere contemplate, riconosciute e poi lasciate andare, che significa che non vengono attenzionate, accolte, volarizzate o rimuginate ma riconosciute come temporanee, afflittive, impersonali. La nostra pratica è questa. Camminiamo insieme, un passo alla volta. Ognuno è responsabile della propria vita, ma con il sostegno dei tre gioielli e degli amici nel Dharma possiamo farcela. Ci vediamo martedì sera per proseguire il nostro percorso nel Dhamma.
Buona domenica..🤗

🪷 I chakra non sono realtà fisiche, ma narrazioni persuasive.🪷 Non esistono nei nostri tessuti, non ci sono nei libri di...
26/09/2025

🪷 I chakra non sono realtà fisiche, ma narrazioni persuasive.

🪷 Non esistono nei nostri tessuti, non ci sono nei libri di anatomia né nelle ricerche biomediche. Eppure hanno avuto un successo planetario. Perché?

🪷 Perché la storia dei chakra, dalla loro nascita nei testi tantrici fino alla rielaborazione occidentale con i colori, con l'idea dell'energia a vortice e le varie psicologie associate, ha creato un mito facile da diffondere e difficile da mettere in discussione.

🪷 Nella tradizione indiana i chakra appartengono a un contesto esoterico e religioso: simboli ritualistici, legati a mantra, divinità, meditazioni e pratiche iniziatiche. Non erano strumenti psicologici, né servivano a “diagnosticare” blocchi emotivi.

🪷 È stata la cultura occidentale, con la sua forma mentis diversa, a trasformarli. Qui i chakra sono diventati etichette psicologiche e strumenti di lavoro: chiavi di lettura del corpo, pretesti per nuove "diagnosi" olistiche, e rituali ibridi che mescolano spiritualità, counseling, new age e benessere.

🪷 La mappa dei chakra funziona perché è semplice: sette cerchi colorati messi in verticale. Una scala che parte dal basso "materiale" e arriva all’alto "spirituale". Un arco narrativo che tutti possono riconoscere:

1. Mūlādhāra (radice): stabilità, radicamento, vita materiale, sopravvivenza

2. Svādhiṣṭhāna (sacrale): fluidità, piacere, creatività, sessualità

3. Maṇipūra (plesso solare): potere personale, fuoco interiore, digestione fisica e psichica, volontà

4. Anāhata (cuore): amore, compassione, equilibrio

5. Viśuddha (gola): purificazione, espressione, verità, voce

6. Ājñā (fronte/“terzo occhio”): intuizione, discernimento, immaginazione, visione

7. Sahasrāra (corona): coscienza, unità, apertura al trascendente, spiritualità

🪷 È una favola ordinata che risponde al bisogno umano di crescere, di sentirsi in viaggio verso “qualcosa di più alto”.

🪷 La persuasione nasce da questo: ridurre la complessità in simboli chiari.
Il corpo è intricato, fatto di sistemi nervosi, sanguigni, endocrini, immunitari e la mente che è un labirinto tortuoso ancora da scoprire.

🪷 I chakra invece rassicurano: se c'è un’emozione bloccata o un malessere in un punto preciso, c’è una presunta chiave per sbloccarlo. È un linguaggio facile, immediato, che rende accessibile ciò che altrimenti sarebbe caotico.

🪷 E poi ci sono i bias cognitivi, che fanno il resto:

• Autorità antica: "se arriva dall’India, dev’essere vero", perché un'idea millenaria suona sempre più saggia.

• Bias della semplicità: il cervello preferisce sette colori e sette parole a centinaia di pagine di neurofisiologia.

• Bias di conferma: esercizi sul respiro, massaggi, meditazione, yoga hanno effetti reali (riduzione dello stress, più calma, più lucidità). Sentiamo il beneficio e lo facciamo attribuire ai chakra, non alla fisiologia.

• Placebo rituale: simboli, candele, colori, mantra… tutto questo amplifica la suggestione, e l’esperienza diventa più intensa.

• Potere di comunità: chi usa quel linguaggio appartiene a un gruppo. Dire “ho il quarto chakra bloccato” invece di “sono ansioso” è più poetico, più condivisibile, più riconoscibile in certi ambienti. È un codice che crea appartenenza, ed è così che la cultura olistica li ha resi centrali.

🪷 La verità è che i chakra non spiegano il corpo. Spiegano noi stessi: la nostra fame di ordine, di percorsi lineari, che rendono tutto un po' più comprensibile. Non sono "ruote energetiche", sono mappe narrative che hanno il potere di convincere, rassicurare, orientare.

🪷 E se per alcuni funziona, non è perché "ruotano" dentro di noi, ma perché noi "ruotiamo" intorno a loro, proiettando i nostri bisogni, i nostri vuoti, le nostre speranze.

Mauro Parisi - Massaggi & counseling filosofico

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🚷La politica è un teatrino patetico. Non è più ricerca di bene comune, ma un gioco di ruoli, slogan e interessi personal...
25/09/2025

🚷La politica è un teatrino patetico. Non è più ricerca di bene comune, ma un gioco di ruoli, slogan e interessi personali.

🚷Funziona come un mercato al ribasso: chi urla di più, chi mente meglio, chi manipola e persuade, allora è bravo e raccoglie consensi.

🚷È patetica perché si spaccia per guida morale, ma vive di compromessi sporchi.

🚷Patetica perché promette cambiamento e ripete sempre gli stessi fallimenti.

🚷Patetica perché si regge su un’illusione: far credere al popolo di contare qualcosa, quando in realtà conta solo il loro potere.

Mauro Parisi - Massaggi & counseling filosofico

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C’è un momento che per me vale tutto: quando i miei ospiti, dopo il massaggio, mi dicono che finalmente hanno sentito la...
25/09/2025

C’è un momento che per me vale tutto: quando i miei ospiti, dopo il massaggio, mi dicono che finalmente hanno sentito la testa svuotarsi, che i pensieri si sono fermati, che dentro è rimasto solo quiete.

Io li guardo e mi emoziono, perché so quanta fatica ci vuole, oggi, a ritrovare quello spazio.
In quelle parole sento che il mio lavoro ha davvero senso: il corpo si scioglie, la mente respira, e per un attimo tutto torna semplice.

Ogni volta che mi confidano questo, io stesso mi sento grato. È il motivo per cui faccio quello che faccio: creare un luogo dove le persone possano sentirsi di nuovo intere, leggere, presenti.

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🔥✝️📚Se si distruggessero tutti i libri religiosi, tra mille anni l’uomo creerebbe nuovi racconti, nuovi dèi, nuovi riti....
24/09/2025

🔥✝️📚Se si distruggessero tutti i libri religiosi, tra mille anni l’uomo creerebbe nuovi racconti, nuovi dèi, nuovi riti. Perché la religione nasce dal bisogno umano di dare un senso alla vita, non da prove verificabili.

🔥🔬📚Se si distruggessero tutti i libri di scienza, tra mille anni le stesse scoperte riaffiorerebbero: la mela cadrebbe ancora dall’albero con lo stesso principio, i pianeti disegnerebbero ancora le loro orbite, la luce obbedirebbe ancora alle stesse leggi invisibili. Potranno avere nomi diversi, ma le regole non cambiano, perché la scienza non dipende dai testi, ma dal metodo che permette di riscoprire ciò che esiste indipendentemente da noi.

Mauro Parisi - Massaggi & counseling filosofico

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24/09/2025
✨️Se guardiamo l’essere umano come essere fine a se stesso, senza le narrazioni che si è cucito addosso, il quadro è bru...
22/09/2025

✨️Se guardiamo l’essere umano come essere fine a se stesso, senza le narrazioni che si è cucito addosso, il quadro è brutale: non c’è alcun senso ultimo.

✨️È un animale che si è convinto di controllare il mondo, di potersi evolvere, di avere un diritto naturale alla vita. Eppure la storia non parla di progresso, ma di ripetizioni: guerre, inganni, illusioni di grandezza. Persino i nomi che restano in memoria per secoli non provano una vera evoluzione, sono solo echi, falsi ricordi.

✨️Di fronte a questo vuoto la mente vacilla, e allora inventa. Costruisce religioni, ideologie, filosofie, oppure si rifugia in sensi più sobri e quotidiani: fare bene un lavoro, amare qualcuno, lasciare una piccola traccia.

✨️Tutto serve a non restare fermi, ma resta pur sempre un inganno. Anche il dire “mi basta vivere il presente” o “trovo senso nell’aiutare gli altri” è un costrutto fragile, non più solido di credere a un dio.

✨️L’essere umano non può vivere senza inganni.
Senza, scivolerebbe in un nichilismo sterile dove ogni gesto pesa quanto un altro e nulla vale lo sforzo. Con inganni ciechi, invece, rimane intrappolato nelle sue stesse illusioni. L’unica via praticabile è riconoscerli, accettarli e usarli.

✨️Vuol dire vivere sapendo che i propri sensi sono invenzioni, e proprio per questo poterli scegliere con lucidità.

✨️È come il teatro: se ti dimentichi che è finzione, sei ingenuo; se pensi solo che sia finzione, ti annoi; se ti lasci coinvolgere pur sapendo che è finzione, allora vivi davvero lo spettacolo.

✨️Così funziona l’esistenza. Non ci offre un senso, ci costringe a inventarne uno. La differenza sta nella consapevolezza: non inseguire verità assolute, non aggrapparti a dogmi, ma scegliere quali illusioni coltivare, perché alcune rendono la vita abitabile e altre la riducono in rovina.

✨️Alla fine non è un “senso ultimo” a salvarci, ma la capacità di maneggiare i nostri inganni senza diventarne schiavi.

Mauro Parisi - Massaggi & counseling filosofico

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EMPATIA, ALTRUISMO e SOLIDARIETÀ sono tre parole che si muovono nella stessa direzione, ma ognuna custodisce un senso di...
21/09/2025

EMPATIA, ALTRUISMO e SOLIDARIETÀ sono tre parole che si muovono nella stessa direzione, ma ognuna custodisce un senso distinto.

L’empatia è la base PERCETTIVA, l’altruismo è l'AZIONE che ne può nascere, e la solidarietà il PATTO che si crea quando quell’azione diventa reciproca.

Insieme formano un ciclo: sentire, agire, appartenere. È in questo flusso che la nostra umanità prende corpo.

Mauro Parisi - Massaggi & counseling filosofico

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