31/08/2025
Non te la devi meritare la vita, te la devi godere!!!!
- Sono a casa.
Frigorifero – Ah, guardate chi c’è.
Water – Il signorino s’è degnato.
Pianta di basilico – Bentornato, ti sei divertito in vacanza?
- Un sacco, ho beccato una spiaggetta di sabbia dove non c’era quasi nessuno.
Pianta di basilico – La spiaggetta di sabbia. Bravo.
- Grazie.
Pianta di basilico - Io sono quasi morta.
- Eddài.
Pianta di basilico – Ti piace torturare le piante? Ti eccita?
- Adesso ti do da bere.
Valigia – Mi disfi?
- Sì.
Valigia – Lo giuri?
- Lo giuro, dammi solo un secondo che risolvo qua…
Valigia – Lo chiedo perché la valigia con cui sei andato a Vienna a Natale del 2023 è ancora lì.
Valigia del 2023 – Riesco a sentire le mutande marcirmi dentro.
- Allora, datemi un secondo e facciamo tutto. Sono appena tornato, mangio una cosa e…
Frigorifero – Cosa?
- Eh?
Frigorifero – Dico, cosa vorresti mangiare?
- Non lo so.
Frigorifero – Faccio io?
- Sì, fai tu.
Frigorifero – E allora ti andrebbe una bella fetta croccante di niente?
- Dovevo fare la spesa prima di partire.
Frigorifero – Spero che almeno ti sia portato qualcosa dall’aeroporto.
Tabasco del Duty Free - Hola, mi nombre es Tabasco Montoya, mataste a mi padre.
Prepárate a morir.
- La risolviamo, giuro. Vado un secondo in bagno…
Water – L’hai fatta con un altro.
- Ma no.
Water – Lo sento. Avevi detto che era una cosa speciale, una cosa nostra.
- Dovresti essere contento, ti ho spiegato quanto per me sia difficile aprire la coppia…
Water – Mi fai schifo.
- Cos’è questa puzza?
Water – Evidentemente non io, m***a infedele!
- No, sul serio. C’è una puzza in questa casa che non…
Sacchetto dell’umido – Ciao.
- Ciao sacchetto dell’umido.
Sacchetto dell’umido - Sei un piccolo uomo. Un piccolo uomo senza memoria e senza onore.
- Calma, se mi concedete un giorno di pausa…
Calendario – 117 giorni 4 ore 36 minuti.
- A che?
Calendario – A Natale.
- Va bene, sapete una cosa? Durante questa vacanza ho avuto un’epifania.
Frigorifero – Oh no.
Basilico – Ricomincia.
Water – Ogni anno così…
- Da oggi in poi si cambia.
Specchio – Cos’è che fai tu?
- Cambio?
Specchio – Ma guardati. Guarda come stai.
- Mi rimetto in forma.
Cyclette – Chi sono io? Perché sono qui?
Specchio – Su, su, Cyclette…
Cyclette – No! Io devo capire! Devo sapere! Non sono una sedia! Non sono uno stendibiancheria! Ma allora perché ho tutti questi vestiti sopra di me?
- Mi licenzio.
Bollette – Geniale.
Mail – Fermo lì. Ci sono trenta persone che chiedono se la loro mail ti trova bene.
- E tu che gli hai detto che odio il mio lavoro, questa città e sono sull’orlo di una crisi di nervi?
Mail – Gli ho detto che preferiresti più riunioni dal vivo, quest’anno.
Specchio – Lo vedi? Sta già succedendo.
- Cosa?
Specchio – Tu vai in vacanza, stai via cinque giorni, una settimana. Torni pieno di foto, bei ricordi, con la sabbia nella valigia e il costume ancora bagnato, e questo è quello che trovi.
Per forza poi sei nevrastenico. Sai come si chiama sta cosa che t’aspetta a casa? La tua vita, ecco come si chiama.
- Per quello dico che cambio.
Specchio – Ma lo dici ogni anno, e ogni anno non cambi e ogni ultima domenica d’agosto sei lì depresso a rimetterti pazientemente nella corsia dei soliti errori. E io lo capisco pure
che i margini di miglioramento sono stretti, eh.
Portafoglio – Strettissimi.
Specchio – Ma quando vai in vacanza che succede?
- Che succede?
Specchio – Scappi, fuggi, evadi. Ma lo vedi pure te che sono verbi sbagliati perché sottintendono che il resto dell’anno stai in prigione. Tu ti senti in prigione?
- Be’…
Xanax – Ci si sente, ci si sente.
- Magari un po’.
Specchio – E allora cambiala sta vita, se tornarci è una sentenza, se ti fa fare gli incubi, se significa avere un bite sul comodino, la tachicardia a colazione e l’ansia all’idea di ricominciare a essere di nuovo te fino alla prossima evasione d’agosto. Se ti senti libero
solo 5 giorni l’anno, un problema ci sarà, o no?
- Sì, vabbè, è arrivato lui, è arrivato. Sembri uno di quegli articoli dove ti dicono di mollare tutto e girare il mondo dimenticandosi di dirti che prima devi avere i genitori notai. Ma lo sai quant’è difficile cambiare? Lo sai quanta fatica ho fatto per mettere in piedi questa vita di m***a?
Specchio – Certo che lo so, c’ero. E so anche che sei cresciuto in una famiglia, in un Paese, in un mondo dove il cambiamento è sempre spaventoso. Dove cambiare significa perdere. Ma mica devi far saltare in aria tutta la tua vita in un colpo solo. Il cambiamento può avvenire per gradi.
- Come?
Specchio – Tu vai in vacanza e ti diverti perché scopri che riesci a vivere a un ritmo diverso dal solito. Perché è una finestra su quello che potresti essere. Non è che qui non puoi portarti a casa un po’ di quel ritmo. Andare a vedere una mostra, un panorama, farti qualche giro in più, mangiare con più gusto, trattarti con appena più riguardo o vivere giornate un po’ più intense. È che ogni giorno non lo fai. Qualche giorno perché non puoi
farlo, qualche giorno perché decidi di non farlo. Ti condanni da solo a una routine che odi convincendoti che la tua vita non possa essere divertente. E sai perché?
- Perché penso di dovermela meritare.
Specchio – Eccoci qua. Ma tu non te la devi meritare, te la devi godere.
Portafogli – Nei limiti del possibile.
- Hai ragione, avete ragione tutti. Io ci provo davvero, lo giuro.
Specchio – Bravo.
- Magari comincio con qualcosa di piccolo. E trovo il sistema per non farmi abbattere dalle piccole storture di ogni giorno.
Specchio – Esatto.
- Di non ricascare nella routine.
Specchio – Questo è lo spirito.
- Perché con un po’ di impegno si può fare.
Specchio – Si può fare!
- E perché io non voglio più stare in prigione.
Specchio – Non lo vuoi più!
- Perché io mi sono rotto!
Caldaia – Anch’io.
Lavatrice – Anch’io.
Ordine Psicologhe e Psicologi del Veneto
L'illustrazione è di Amandine Delclos.