23/10/2024
Psicoterapia e salute mentale.
La salute mentale di tutti noi, non è mai rigida stabilita’, ma al contrario capacita’ di modificarsi, di non avere paura di cambiare, di lasciarsi andare e di saper poi riprendere il controllo, di vivere per se’ stessi per riuscire poi ad amare gli altri, di accettarci per come siamo, di valorizzare soprattutto le nostre risorse, dando il giusto peso ai nostri difetti, di smettere di ricercare nell’altro proprio quelle qualità che non possiede, trascurando di apprezzare quelle che ha.
Ogni situazione umana evolve attraverso continui cambiamenti: in fondo la vita è un avvicendarsi di equilibri instabili, fatti di disordine più che di ordine e credo sia proprio questo uno degli aspetti della nostra esistenza più difficile, complesso ma anche più affascinante col quale confrontarsi.
Non sempre saremo in grado di farlo, proveremo e riproveremo, ancora, ma non importa, alle volte nella vita non conta tanto arrivare ma avere una strada da seguire.
La psicoterapia, da questo punto di vista, è un processo che dovrebbe avere fondamentalmente un significato perturbatorio, finalizzato a favorire l'evoluzione spontanea, ovvero l'automaturazione di un individuo che sta affrontando un periodo di disagio o di sofferenza psichica.
Un terapeuta dovrebbe collaborare col suo paziente per passare dalla narrazione della sua storia, alla co-costruzione di una storia, che potrebbe apparire alla fine anche molto diversa rispetto alla narrazione originaria fornita dallo stesso paziente.
ll paziente, alla fine, è l’unico che sa veramente cosa è meglio per lui, ma potrebbe aver bisogno di aiuto, e alla volte anche di un po' di tempo, per arrivarci, ed il terapeuta dovrebbe facilitare questo percorso, sostenendolo rispetto alle sue paure e, nel contempo, invitandolo a sfidarle.
Non si “cura” il disagio di una persona ma ci si può “prendere cura “ di una persona che vive in una situazione di disagio.
Ogni relazione d’aiuto andrebbe intesa come “opportunità” e non come “cura”, soprattutto se il concetto di cura è legato ad un rigido determinismo biologico, che nell’ambito della sofferenza dell’animo umano, risulterebbe incapace di coglierne appieno, dell’animo appunto, la straordinaria complessità e soprattutto l’infinita bellezza.
Cristian Ceccarelli