ADMS ONLUS

ADMS ONLUS A.D.M.S. ONLUS: ASSOCIAZIONE DIABETE MELLITO E CELIACHIA SARDEGNA L'A.D.M.S.

(Associazione Diabete Mellito e Celiachia Sardegna)
è nata nel giugno del 1998, con lo scopo di favorire e
migliorare la qualità della vita dei diabetici e/o celiaci e delle
loro famiglie.

21/03/2022

ASSEMBLEA ORDINARIA PER I SOLI SOCI IN REGOLA CON IL VERSAMENTO DELLE QUOTE ASSOCIATIVE

Il giorno 23 marzo alle ore 23:00 è convocata, in prima convocazione, l'Assemblea ordinaria dei SOCI IN REGOLA CON IL VERSAMENTO DELLE QUOTE ASSOCIATIVE, e il 24 marzo alle ore 10:00, in seconda convocazione, per discutere e deliberare i seguenti punti all'o.d.g.:
1- approvazione rendiconto 2020
2- approvazione e rendiconto 2021

In linea con le restrizioni COVID-19 l'Assemblea si terrà in modalità telematica, wz.
I soci interessati a partecipare sono pregati di inviare la propria adesione al numero 3286987642.
I soci interessati a visionare il bilancio, possono fare richiesta al medesimo num.

20/07/2020

La denuncia della capogruppo del M5S Desirè Manca dopo i sopralluoghi:"I medici hanno le mani legate, dalla Regione basta proclami ma fatti"

15/03/2019
20/08/2018

LAMENTI? NO TRISTE REALTA

La speranza di una organizzazione sanitaria regionale plasmata sulle reali necessità e condizioni della gente sarda svanisce progressivamente.

L’arroganza dei nuovi decisori in sanità, il loro distacco dalla realtà, l’indifferenza riguardo le conseguenze sulla qualità della vita delle nostre popolazioni, che non sono le loro, è palese.

Sono diabetico e parlo di diabete.
Sto assistendo allo smantellamento della già traballante organizzazione per la prevenzione e cura di questa drammatica malattia, deciso nelle segrete stanze, da chi evidentemente non sa cosa voglia dire essere o avere un figlio, un genitore, un coniuge diabetico.

Parliamo di una patologia grave, che fa morire, che ti amputa, che ti condiziona la vita.

Ci si aspetta di trovare, in una regione leader mondiale in prevalenza ed incidenza, investimenti e risorse eccezionali, più che in altri settori, lavorando fianco a fianco con le associazioni, per percorsi, con il malato adeguatamente attrezzato in presidi ed ausili.

Un obbiettivo primario, quindi.
Dovremmo indicare la strada ad altri, siamo invece drammaticamente ultimi nella capacità di decidere, di coinvolgere, di organizzare e di investire.

Leggo una delibera dell’AOU di Sassari (n. 560 del 6 Luglio 2018) che smantella l’unico vero presidio per il diabete presente nel nord ovest della Sardegna, per tutto il centro – nord dell’isola, che fa didattica e ricerca in quanto sede di scuola di specializzazione.

Decisione assurda ed incomprensibile timidamente giustificata dall’idea di potenziare il territorio.
Idea giusta quest’ultima, ma non in contrapposizione a quella di mantenere in vita un centro che possa fare assistenza di livello superiore per i malati dentro e fuori l’Azienda (piede diabetico, patologie oculari, cardiovascolari, pazienti critici e/o fragili, gravide) complicanze oggi drammaticamente non trattate e che nessuno, spero, abbia il coraggio di dire che si possano fare in periferia dove si è raggiunto lo stadio di pre-coma e dove, comunque, di potenziamento ancora non si vede niente.
Necessitano investimenti, quindi, non tagli o spostamenti.
Più personale, ausili, presidi, un progetto ed un programma per una malattia endemica in Sardegna come da nessun altra parte in Italia.
Più coinvolgimento.
Decisioni cruciali vanno condivise. Con gli operatori medici e sanitari, con le associazioni, con i pazienti.

L’evidente distacco dei decisori dalla sanità reale non è colmabile da “consulte” o “tavoli tecnici” raramente convocati e mai ascoltati.

Viene in mente quanto gli ultimi mondiali di calcio hanno mostrato:
i Messi ed i Ronaldo hanno fallito e son tornati a casa.
Ha vinto il collettivo francese.

Michele Calvisi

03/07/2018

Un gelato contro l’ignoranza

Magnifica serata con i bambini e ragazzi con diabete e le loro famiglie.

Per il terzo anno consecutivo sono onorato di essere stato invitato a partecipare giovedì 28 Giugno
ad uno straordinario incontro organizzato dalla diabetologia pediatrica di Alghero, nato da un’idea
della dottoressa Lidia De Luna e Giovanna Lina Conti, che a mio parere concretizza ciò che per una
patologia cronica come il diabete dovrebbe essere un fatto scontato, ovvero il continuo scambio di
infarmazioni finalizzate alla correzione di eventuali errori comportamentalinella gestione del
diabete di tripo 1.

Le Dottoresse hanno parlato e spiegato in termini sociali e pratici di ipoglicemia, unica vera
urgenza/emergenza del diabete, e del suo trattamento sia in terapia multiniettiva che con microinfusore

I bambini hanno giocato nel giardino della sede e a tutti è stato offerto il gelato, consumato
nello spazio verde del polisoccorso.

E’ il plauso va a quei medici, come i due appena citati, che utilizano il proprio tempo libero per
metterlo a disposizione delle mamme e dei ragazzi con diabete al fine di migliorare le conoscenze
sulla condizione che li accompagnerà per tutta la propria vita.

Il Polisoccorso di Alghero ha generosamente messo a disposizione la propria struttura per accogliere
una trentina di bambini e di ragazzi con diabete di tipo 1 ed altrettanti genitori vogliosi di
condividere i dubbi e le paure che la gestione della salute dei loro figli comporta.

Provocatoriamente si è scelto di offrire a tutti i partecipanti una gelato, al fine di smontare un
vecchio luogo comune che vede la persona con diabete impossibilitata a mangiare dei dolci.

Il tema portante della serata è stato quello dell’ipoglicemia, trattato dalla De Luna e della Conti
in maniera alquanto originale, ossia non come lezione frontale bensì coinvolgendo i ragazzi con
diabete in prove pratiche, mettendoli cioè davanti alle diverse opzioni alimentari in grado di
correggere un evento ipoglicemico in base alla sua gravità.

Per la prima volta,dopo tanti anni di convegni e di incontri specifici, noto con piacere che si è
dato l’adeguato risalto all’importanza del glucagone, un vero e proprio salvavita nell’eventualità
di una ipoglicemia con perdita di coscienza.

Gli interventi sono stati moltissimi ed appassionati, mentre diversi genitori hanno messo in evidenza
degli aspetti inquietanti legati alla scarsa sensibilità degli organismi scolastici in tema di
informazione e di conoscenza della patologia diabetica dei propri figli, a cui spesso viene negato
persino il diritto vitale di misurarsi le proprie glicemie in classe.

A tal riguardo mi ripropongo di ritornare a breve sul tema per illustrare più dettagliatamente la
delicata questione ai media locali per denunciarne l’estrema gravità.

Concludo auspicando che sempre più operatori sanitari imitino questo virtuoso esempio di comunicazione,
essenziale per rendere meno isolati e più partecipi quei giovani cittadini i queli spesso si trovano a
combattere contro la più terribile malattia che non si chiama diabete, bensì ignoranza.

GELATANDO...Ciao a tutti anche quest'anno ci piacerebbe passare una serata con i bambini e ragazzi con diabete e le loro...
20/06/2018

GELATANDO...

Ciao a tutti anche quest'anno ci piacerebbe passare una serata con i bambini e ragazzi con diabete e le loro famiglie. Parleremo di ipoglicemia, unica vera urgenza del diabete, e del suo trattamento sia in terapia multiniettiva che con microinfusore
Ci incontreremo presso la sede del Polisoccorso in via Liguria ad Alghero il 28 giugno alle ore 17,30.
I bambini potranno giocare nel giardino della sede e a tutti verrà offerto il gelato. Potrete dare le vostre adesioni al reparto di Pediatria di Alghero dalle ore 8 alle ore 15 al tel. 079/9955272

Vi aspettiamo numerosi

Michele Calvisi, Lidia de Luna, Giovannalina Conti, Cinzia Coccimiglio

14/06/2018

I diabetici sardi non possono curarsi come nel resto d’Italia: “Chi decide per noi?”
"Chi decide per i diabetici sardi? Nei giorni scorsi i pazienti Diabetici della Sardegna hanno visto sfumare per l’ennesima volta la possibilità di potersi curare come nel resto d’Italia utilizzando farmaci cosiddetti innovativi": leggete l'allarme dei presidenti delle associazioni
Di Redazione Cagliari Online 13 giugno 2018
Facebook


Chi decide per i diabetici sardi? Nei giorni scorsi i pazienti Diabetici della Sardegna hanno visto sfumare per l’ennesima volta la possibilità di potersi curare come nel resto d’Italia utilizzando farmaci cosiddetti innovativi.

Lo ha deciso la Commissione Tecnica insediata presso la Regione Sardegna impegnata periodicamente a stabilire ciò che si può o non si può concedere in termini di farmaci appunto. Le motivazioni che abbiamo avuto modo di leggere sono a nostro avviso poco sostenibili e poco hanno a che fare con le reali esigenze terapeutiche.

Ciò che in realtà a nostro modo di vedere si cela dietro la decisione presa è il solito e discutibile ragionamento puramente economico riferito ad un periodo ristretto di tempo.

Stabilito infatti che il maggior costo iniziale che si affronta si traduce assolutamente in maggiori risparmi nell’arco degli anni successivi perché siabbattono le complicanze e le ospedalizzazioni, così recitano tutti gli studi e le ricerche anche recenti, non si comprende perché si continui ad adottare una politica ed una strategia economica assolutamente miope se non addirittura assolutamente cieca in termini di prospettive migliori per il singolo ma anche per la collettività.

Non appare neppure superfluo sottolineare che, sempre recenti studi dimostrano come le terapie innovative abbattono la mortalità e prevengono pericolosi eventi cardiovascolari.

Vorremo essere rassicurati sul fatto che dietro questa decisione ci sia stata veramente la volontà di fare il bene dei Diabetici sardi come qualcuno ha dichiarato, ma per contro dobbiamo registrare un fatto quanto meno bizzarro visto che a noi consta invece che la totalità dei Diabetologi della Sardegna rappresentano attraverso i loro documenti ufficiali l’auspicio e la possibilità di utilizzare il farmaco.

Medesima situazione ed incongruenza che purtroppo registriamo sul fronte dei nuovi sensori per il monitoraggio glicemico sui quali la Consulta Regionale per la Diabetologia si è espressa a favore del loro utilizzo e distribuzione in convenzione già da 2 mesi ma che ancora oggi non vede avviato il relativo processo di approvvigionamento.

Le domanda che ci sorgono spontaneamente e sulle quali attendiamo risposta sono:

“dove si inceppa il meccanismo, ma soprattutto, chi è che decide per i diabetici della Sardegna?

Rappresentanti delle Associazioni dei pazienti diabetici:

Francesco Pili Diabete Zero Onlus

Stefano Garau Coordinamento delle Associazioni dei diabetici della Sardegna

Marcello Grussu Aniad Sardegna

Ultima modifica: 13 giugno 2018

23/05/2018

L'ADMS associazione diabete mellito Sardegna organizza per il 25 Maggio 2018 una Serata dedicata al tema del Monitoraggio in continuo della glicemia per le persone con diabete.
Tale evento si terrà alle ore 15:00 presso la sede dell'associazione in via Mario Carboni 45/A

23/05/2018

PROPOSTA AZIONE TUTORAGGIO PER PAZIENTI DIABETICI
Il diabete è una vera e propria epidemia in costante crescita in tutto il mondo ed è senza dubbio uno dei più importanti problemi di sanità pubblica a livello mondiale. Anche in Italia i numeri delineano quella che a buon conto può essere definita una patologia "sociale": ne soffre piu’ del il 5,4% degli italiani, ossia oltre 3,27 milioni di persone, a cui va aggiunto circa 1 milione di persone che non sanno di avere la patologia.
In Sardegna la prevalenza del diabete è di circa il 6%, per un totale di oltre 110.000 persone, di cui almeno 1000-1200 con diabete tipo 1 insulino dipendente.
In Italia ogni minuto viene effettuata una nuova diagnosi di diabete, ogni 3 minuti e mezzo un soggetto con diabete ha un attacco cardiaco.
All'aumentare della prevalenza aumentano anche i costi economici oltre che sociali: in media ogni malato spende 2.600 euro l'anno per la sua salute, di cui solo il 4,2% deriva dalla spesa per i farmaci per il diabete, mentre il 50,2% è legato ai costi dei ricoveri ospedalieri dovuti a complicanze cardiovascolari, renali, oculari e neuropatiche.
Alcuni lavori scientifici hanno calcolato che il costo per i pazienti che presentano complicanze sia addirittura quadruplo rispetto ai pazienti non complicati ( Economicaspects in the management of diabetes in Italy. Marcellusi A, Viti R, Sciattella P, Aimaretti G, De Cosmo S, Provenzano V, Tonolo G, Mennini FS.BMJ Open Diabetes Res Care. 2016 Oct 10;4(1)).
Per ridurre il rischio di gravi complicazioni, le ricadute sulla qualità della vita e l'elevato assorbimento di risorse, è fondamentale fare prevenzione, oltre che assicurare un autocontrollo puntuale e un adeguato trattamento.
Al momento vi è carenza per il supporto sociale ed educativo dei pazienti diabetici tipo 1 e 2 che presentano tra l’altro, due problematiche diverse.
Si propone di costituire nell’ambito della ADMS un gruppo di volontariato che si prenda cura di questi aspetti. In particolare:
a) Diabetici tipo 1 all’esordio:
Famiglie di pazienti con diabete tipo 1 in regime di volontariato supporteranno le famiglie in cui ci sia stato un recente caso di insorgenza di diabete tipo 1 infantile
b) Diabetici tipo 1 dopo l’esordio ma in non completa autosufficienza
Pazienti diabetici tipo 1 con esperienza di gestione del diabete aiuteranno i pazienti in difficoltà nella gestione quotidiana del diabete incluso lo sviluppo del counting dei carboidrati, le iniezioni di insulina, sedi di rotazione
c) Diabetici tipo 2 in terapia orale con difficolta’ di accesso alle strutture ospedaliere
Pazienti diabetici tipo 2 con esperienza nella gestione della modifica dello stile di vita

OPERATIVAMENTE

1) Identificazioni delle persone diabetiche disposte a fare azione di tutoraggio sia per i punti a),b) e c)
2) Corsi differenziati per i diversi punti da parte di personale sanitario in volontariato (medici, infermieri, dietisti/nutrizionisti, laureati in scienze motorie, podologi), i corsi si prevedono che prendano due ore a serata per un periodo di 10 serate a tema con superamento di esame finale a quiz per valutare l’apprendimento
3) Corso in tre serate da due ore ciascuno con uno psicologo per la “comunicazione sanitaria”, anche in questo caso esame finale per la valutazione dell’apprendimento
I corsi saranno rivolti a 6-10 persone alla volta e prevedono una certificazione finale.
Prima di iniziare si cercherà supporto da chi ha gia’ fatto questo percorso (ass ADIUVARE per esempio)

Nel contesto della comunità, l’infermiere formato può promuovere la salute facilitandone la partecipazione attiva addestrando/formando “leader informali”, affinché si realizzi una formazione tra pari (health coach). Particolarmente interessante nel contesto Europeo l’esperienza del modello HOPE (European Hospital and Healthcare Federation) promossa nel 2009 in Danimarca (HOPE (European Hospital and Healthcare Federation) (2009). Health Professionals in Europe: New roles, New Skills. Sintesi dei principali risultati della conferenza finale a Lisbona dell’HOPE Exchange Programme 2009. Scaricabile al seguente indirizzo:
http://www.hope.be/wp-content/uploads/2015/10/HOPE-exchange_2009-synthesis1.pdf
Si tratta di un articolato modello di nuovi ruoli e competenze assistenziali per i diversi professionisti della salute nell’ottica della multi-professionalità e del TS che prevede, inoltre, l’inclusione dei pazienti stessi tra gli attori del team multidisciplinare, con esplicitazione e regolamentazione dei compiti di cui il paziente stesso deve farsi carico all’interno del team.

COUNSELING BREVE INFORMATIVO DA PARTE DI UN OPERATORE SANITARIO
Per quanto riguarda le modalità di trasmissione del messaggio, la formazione deve essere mirata a sviluppare gli aspetti correlati alla comunicazione. Tra le varie possibilità, molto utile può risultare una formazione specifica al counseling breve informativo, strumento utile, come già detto, a sviluppare l’empowerment delle persone e a supportarne il coinvolgimento nel percorso sanitario (engagement). La formazione al counseling si fonda sull’apprendimento attraverso l’esperienza. L’approccio didattico è orientato ad una stretta connessione tra gli aspetti pratico-esperienziali e l’approfondimento teorico e favorisce il “saper essere” e il “saper fare”. Molto spazio viene lasciato all’esercizio dell’arte dell’ascolto, dell’osservazione e del colloquio, anche attraverso il lavoro di gruppo e i role-playing.

15/05/2018

L'ADMS associazione diabete mellito Sardegna organizza per il 25 Maggio 2018 una Serata dedicata al tema del Monitoraggio in continuo della glicemia per le persone con diabete.
Tale evento si terrà alle ore 15:00 presso la sede dell'associazione in via Mario Carboni 45/A

15/05/2018

L'ADMS associazione diabete mellito Sardegna organizza per il 25 Maggio 2018 una Serata dedicata al tema del Monitoraggio in continuo della glicemia per le persone con diabete.
Tale evento si terrà alle ore 15:00 presso la sede dell'associazione in via Mario Carboni 45/A

03/05/2018

Convocazione dell'assemblea dei soci ADMS.ONLUS

(associazione diabete mellito e celiachia Sardegna).



Convocazione assemblea annuale



Si comunica che, il giorno 10 Maggio 2018 alle ore 23.30 in prima convocazione

ed in seconda convocazione alle ore 15.30 dell'11 Maggio 2018 si terrà l'assemblea.



Ordine del giorno:

Discussione del consuntivo attività svolta nel 2017

Preventivo di attività da svolgere nel 2018

Bilancio consuntivo 2017

Bilancio preventivo 2018

varie ed eventuali

Sassari, 18 Aprile 2018

10/04/2018

LA SUPERCAZZOLA

Chi non ricorda la famosa scena della “Supercazzola”, tratta dal noto film “Amici miei”, nel quale un goliardico gruppo di amici si prende gioco degli incolpevoli passanti articolando delle frasi prive di alcun senso logico?
Vogliamo, a tal proposito, regalarvi la motivazione ufficiale con la quale la simpatica Commissione del Prontuario Regionale della Sardegna, composto da ben ventitré membri tra medici e farmacisti (tra i quali però non figura, opportunamente, alcun diabetologo), boccia la rimborsabilità nella Regione Sardegna di un atteso farmaco per la cura del diabete, viceversa presente nel resto del Paese, pomposamente affermando che “…l’associazione fissa, soprattutto in ambito ospedaliero, non permette, nella maggior parte dei casi, di sostituire i due principi attivi già assunti separatamente”.
Ed a questo punto chiediamo all’arguto lettore se abbia compreso il senso logico di una tale enigmatica motivazione, specificando che il senso scientifico è sfuggito persino ai diabetologi che ci hanno segnalato l’ennesima beffa sanitaria, permettendoci così di suggerire alla burlona Commissione di aggiungere a tale supercazzola, un altrettanto giocoso“prematurato scappellamento a destra”, che tanto sarebbe stato gradito al grande Ugo Tognazzi.
Ma al danno si aggiunge anche la beffa,considerando che tale Commissione rappresenti un costo, costituito dal tempo utilizzato da ben ventitré dirigenti pagati dalla Sanità Pubblica per riunirsi nel suddetto conclave, e per tal motivo sarebbe perciò doveroso un operato ben più serio e soprattutto responsabile verso i contribuenti che corrispondono loro i ben lauti stipendi.
Cosicché all’ennesima burla della Sanità Sarda c’è davvero ben poco da sorridere, soprattutto quando a pagare il conto finale della goliardata sono le incolpevoli persone con diabete, le quali a causa della negazione alle cure migliori sono esposte al rischio delle pericolose complicanze di una malattia che, ricordiamolo ancora una volta ai simpatici censori regionali, uccide poco meno delle malattie cardiovascolari e dei tumori, rappresentando inoltre una rilevante problematica sociale legata ad amputazioni, cecità e dialisi.
Auguriamo pertanto ai diabetici sardi, parafrasando Samuel Beckett, ovvero l’indiscusso maestro del teatro dell’assurdo, di non finire annichiliti in una malinconica quanto inutile attesa delle cure a furia di aspettare il misterioso Signor Godot, ma che possano finalmente trovare risposte alla loro legittima richiesta di un’assistenza mai più discriminante rispetto ai diabetici del resto d’Italia. Amen.

15/03/2018

DIABETE / RAS mozioni n. 399 e 400 del 12.3.2018

E' con viva soddisfazione, che riportiamo con esito positivo
i riscontri avuti dalle mozioni che Antonello Peru ha avanzato
alla Giunta Regionale della Sardegna,a tutela e difesa dei pazienti
diabetici. A Peru, va il nostro più sentito ringraziamento per aver
accolto,condiviso e sostenuto da subito le istanze avanzate dalla nostra associazione.
Peru, al quale si è successivamente unito Augusto Cherchi,
ha rivolto all'attenzione dell'Assessorato Regionale alla Sanità,
la necessità che il sistema sanitario regionale, garantisse
al popolo dei diabetici, i dispositivi per l'autocontrollo della glicemia
con particolare attenzione al diabete giovanile.
Il diritto dei pazienti diabetici di migliorare la qualità delle proprie cure,
è stato il focus sul quale, pertanto, si sono concentrati gli interventi dei Consiglieri
Regionalipresenti in aula.Su questo tema, l'Assessore Regionale Luigi Arru, ha assunto l'impegno
per la creazione di una rete ospedaliera coordinata, che veda coinvolti in
forma multidisciplinare, diabetologi, nutrizionisti, associazioni e pazienti diabetici,
e di ricorrere a tutti gli strumenti più idonei alla cura della patologia.
Un primo, importantissimo step, è stato quindi raggiunto con l'auspicio che altri obiettivi
possano essere conseguiti, e che questo sia solamente un importante punto di partenza.
L'associazione avrà cura di monitorare il percorso intrapreso e di verificare che
gli impegni assunti in sede regionale, vengano rispettati.

10/03/2018

Ma i nostri amati politici lo sanno che cos'è il diabete?

I recenti fatti che hanno visto protagonisti i nostri beneamati politici e funzionari che si occupano di assistenza diabetologica, ovvero interrogazioni regionali, mozioni e notizie sui media locali, sono stati utili a riportare finalmente l'attenzione su una razza in via d'estinzione in Sardegna: la persona con diabete.

Abbiamo allora pensato di sottoporre a tali decisori delle nostre vite di diabetici, una semplice domanda, per valutarne la loro preparazione in materia: si può morire di diabete? La risposta è NO.

Ma è paradossalmente proprio questa evidenza, ossia che non si muoia di diabete ma bensì a causa delle sue complicanze (come l'ictus, l’infarto, le nefropatia, la retinopatia ed il piede diabetico), ad offrire ai preposti decisori un alibi diabolico, vale a dire "caro diabetico, ti curo con gli strumenti ed i farmaci più obsoleti, sperando che tu non te ne accorga. Amen".

La persona con diabete viene da loro considerata come un semplice costo, per la gioia dei voraci funzionari che hanno come unico obiettivo l'abbattimento ti tali costi, e con essi anche l'annullamento fisico e psicologico del povero diabetico.

Avere a disposizione i migliori strumenti tecnologici per la gestione del diabete (come i microinfusori ed i sensori), così come gli antidiabetici di nuova generazione, rappresenterebbe piuttosto la migliore garanzia di risparmio per il sistema sanitario in una logica di medio periodo, poiché è ampliamente dimostrato come un sistema di assistenza mediante strumenti più moderni conduca a minori ospedalizzazioni, così come ad una migliore qualità ed aspettativa di vita.

A questo punto ci è doveroso rivolgere ai sapienti politici un'ulteriore domanda: sapete qual è la maggiore paura che vive una persona con diabete?
Ogni diabetico sa che è la paura dell’ipoglicemia.
Questa è la condizione che più si avvicina a quella della morte.
Nella peggiore situazione si perdono i sensi ed è necessario un aiuto esterno per riprendersi, rischiando perciò di fatto la propria vita.

Per minimizzare tali ipoglicemie oggi esistono nuove terapie e strumenti tecnologicamente avanzati in grado di avvisare quando la glicemia scende troppo, cosicché grazie a questi piccoli strumenti la qualità di vita delle persone con diabete migliora decisamente.

Purtroppo però la nuova fantapolitica della nostra Regione si è impadronita dei destini di noi persone con diabete, decidendo di favorire solo uno sparuto gruppetto di fortunati a ricevere gli agognati microinfusori, spesso dopo un’attesa logorante di qualche anno. E questo avviene per la cecità (quella non certamente causata dal diabete), dei nostri cari amministratori che, al soldo dei politici, osano perciò giocare la partita del risparmio calpestando le vite dei diabetici.

Mai ci eravamo sentiti così soli, mai così abbandonati, mai così discriminati, al punto che diventa necessario emigrare oltre Tirreno per procurarsi le nuove cure, oppure pagarle di tasca propria. Tutto ciò è davvero immorale nonché inaccettabile.
Noi diabetici sardi intimiamo perciò di smetterla con questa gara al massacro ai nostri danni, non intendendo più essere considerati il salvadanaio personale degli amministratori nostrani.
Esigiamo la medesima dignità ed un pari accesso alle cure dei nostri fratelli diabetici del resto dell’Italia.
Cari politici, avete solo un anno scarso di tempo per attuare questa parità di trattamento, prima di essere spodestati dai centomila diabetici sardi per sempre dalla vostra morbidissima poltrona.

Michele Calvisi

12/02/2018

Lettera aperta (con preghiera di massima CONDIVISIONE)

Basta con l'incapacità degli incapaci.

Immaginate una persona con diabete al quale vengano ridotte il numero di strisce reattive per misurarsi la glicemia e che a quella stessa persona non venga concesso l’uso del microinfusore e del sensore nonostante delle glicemie pericolosamente variabili. Quindi supponete che venga anche privata della possibilità di utilizzare un sistema di controllo glicemico non invasivo, che pertanto gli eviterebbe oltre duemila punture al polpastrello l’anno.
Inoltre immaginate che il proprio diabetologo venga impossibilitato a prescrivergli le insuline più sicure a discapito delle altre.

Immaginate adesso che questo sciagurato diabetico (il termine “persona” di prima si è tragicamente dissolto) abbia l’imprudenza di vivere in Sardegna, proprio nella Regione che detiene il primato mondiale dell’incidenza del Diabete Giovanile, e che paradossalmente risulti proprio l’unica zona in Italia in cui non siano rimborsati i moderni strumenti diagnostici e le nuove e più sicure terapie.

Cinismo, starete pensando? Accanimento antidiabetico?

Tutto dannatamente reale, vi rispondo io, e sta succedendo esattamente in questo momento, ai danni degli oltre centomila diabetici sardi e con il coinvolgimento indiretto di ulteriori trecentomila familiari (potrebbe essere il partito di maggioranza in una prossima tornata elettorale).

Ho scelto di riadattare la storiella della rana bollita di Chomsky alla graduale perdita di diritti che vivono attualmente le persone con diabete della Sardegna: la rana immersa nel pentolone sul fuoco d’acqua tiepida dapprima ci si trova bene, e man mano che la temperatura aumenta trova conforto fino a quando però il calore diviene talmente insopportabile che essa perde le energie, finendo così fatalmente bollita.
Se viceversa fosse stata immersa nel pentolone già bollente ne sarebbe fuoriuscita con un semplice balzo.

Ebbene, lo scaltro e cinico politico isolano ben conosce la dinamica della rana bollita e la applica al nostro povero diabetico levandogli non di botto, bensì gradualmente i propri diritti, in maniera da impedirgli una ferma reazione che viceversa lo avrebbe potuto salvare.

Ciò a cui stiamo assistendo passivi è un'ignobile trama architettata da un nugolo di oscuri lacchè del potere, che al servigio dell’assessore di turno applicano con zelo i tagli lineari dei costi della sanità, contrariamente al principio costituzionale di un accesso paritario ed omogeneo alle cure, uguale a Bolzano così come a Trapani, così come sancito dalla sentenza 4546 del 29 settembre 2017 del Consiglio di Stato.

Volete sapere cosa pensa il sottoscritto Michele Calvisi, forte dei suoi quarant’anni e passa di diabete, di come andrà a finire questa storia?
Penso che la rana (la persona con diabete consapevole) troverà le energie per spiccare il balzo prima che il calore gli annienti le forze per andare a spegnere la fiamma assassina, e con rinnovato vigore si ribellerà contro quegli stessi politici che attentarono alla sua incolumità, impedendone di fatto la loro rielezione allo scranno fatato.

L’arma che ha una persona con diabete per impedire all’incompetenza ed alla malafede di minare le conquiste ottenute negli anni è una scura mina di matita, indelebile proprio come lo è la cronicità che avvolge la nostra condizione di portatori di diabete.
E’ giunto quindi il momento di urlare al mondo l’ingiustizia che stiamo subendo, denunciando la f***e azione di chi sta scegliendo di discriminarci rispetto ai nostri pari condizione del resto d’Italia.
Mi ritengo fortunato di essere arrivato all’età di settantasette anni senza le nefaste complicanze della patologia, ben consapevole di aver raggiunto questo traguardo grazie al mio spirito di sopravvivenza, proprio ciò che sarebbe servito alla rana per evitare di finire bollita nel pentolone dell’inganno.

Pertanto chiediamo all’attuale sistema sanitario regionale di prendere atto che noi diabetici di Sardegna esigiamo un immediato cambio di rotta, che non vogliamo mai più essere considerati diabetici di serie D, che nessun nostro fratello dovrà pagare mettendo in pericolo la propria vita per condonare le vostre scelte immorali, che i microinfusori ed i sensori glicemici siano forniti senza discriminazione, che i nuovi glucometri meno invasivi siano rimborsati anche in Sardegna come già lo sono nel resto dell’Italia, che i nuovi antidiabetici (incluse le nuove insuline), approvati dall’Ente Regolatorio Europeo ed Italiano del Farmaco, lo siano persino nella sperduta terra di Sardegna in accordo con la Legge.

Questo chiediamo a gran voce, denunciando il rischio delle complicanze acute e croniche a cui si stanno pericolosamente esponendo i diabetici sardi mediante questa criminale azione di discriminazione.
In assenza di immediate risposte adeguate volte a correggere tutto ciò appena esposto, ci attiveremo per organizzare una adeguata azione volta a tutelare i nostri diritti nelle opportune sedi.

Indirizzo

Sassari

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 16:00

Telefono

079395800

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando ADMS ONLUS pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a ADMS ONLUS:

Condividi