Romina Venturini

Romina Venturini Terapie individuali, di coppia e familiari. Terapia EMDR
Valutazioni diagnostiche per DSA

Propone:
- Terapie individuali, di coppia e familiari
- Percorsi psico educativi rivolti a bambini e ragazzi per aiutarli nel loro percorso di crescita: alfabetizzazione emotiva per imparare a gestire le proprie e altrui emozioni, gestione dell'ansia e dell'aggressività;
- Valutazioni diagnostiche per bambini e ragazzi con sospetti disturbi dell'apprendimento.
- Percorsi di tipo abilitativo delle funzioni esecutive, sottostanti ai processi di apprendimento;
- Sostegno ai bambini e ragazzi con difficoltà nel percorso scolastico che potrebbe compromettere la motivazione allo studio, nonché la percezione di sé e l'autostima.

Autorevole non è autoritario... bella riflessione di A. Pellai
26/07/2025

Autorevole non è autoritario... bella riflessione di A. Pellai

QUAL E’ LA DIFFERENZA TRA UN GENITORE AUTOREVOLE E UN GENITORE AUTORITARIO? PERCHE’ UN FIGLIO NON PUO’ FARE A MENO DELL’AUTOREVOLEZZA ADULTA?

C’è stato un tempo in cui un genitore era incontestabile. Si obbediva in silenzio. A volte si subivano regole e “no” che erano senza senso. A volte si davano botte per contenere, regolare e farsi obbedire da un figlio. Questo stile genitoriale improntato su autorità e obbedienza incondizionata è stato spesso fonte di sofferenza e disagio. Ha reso molti figli impauriti o arrabbiati con i propri genitori, impedendo di stabilire quella connessione emotiva e quel supporto di cui un figlio ha molto bisogno e che permette di sviluppare un attaccamento sano e sicuro con chi si prende cura della sua crescita.
Nel tentativo di non finire più nella trappola dell’autoritarismo fine a se stesso, negli ultimi decenni la genitorialità ha preso spesso la direzione dell’affetto incondizionato: “Figlio mio, io per te non sarò mai causa di sofferenza e frustrazione. Accoglierò tutte le tue richieste e sarò la sorgente della tua felicità”. Questo approccio all’educazione è altrettanto deficitario, perché crea fragilità. Il compito di un genitore non è essere il garante della felicità del figlio, bensì è allenarlo alla vita in modo tale che quel figlio sia poi in grado di generare il proprio personale percorso alla ricerca della felicità. Il genitore allena un figlio a costruire il percorso che lo renderà capace di autorealizzarsi. E questo percorso non prevede l’iperprotezione e tanto meno l’eccesso di accondiscendenza verso ogni richiesta che il figlio fa.
La differenza tra genitore autoritario a autorevole sta tutto qui: entrambi questi approcci genitoriali prevedono che l’adulto sostenga in modo fermo il “no” e non prevenga le frustrazioni nella vita del figlio. Ma mentre il genitore autoritario forniva “no” potenti e frustrazioni che a volte erano inutili – se non sadiche – il genitore “autorevole” fornisce i “no” che aiutano a crescere (ovvero i “no” competenti) e aiuta un figlio ad affrontare e gestire quelle frustrazioni che nel principio di realtà non possono non esserci. Senza sostituirsi a lui e senza prevenirle in modo ansioso. Perché per diventare grande, quelle frustrazioni devono essere affrontate e attraversate.
Ecco perché oggi l’autorevolezza è forse la dimensione educativa di cui i nostri figli hanno in assoluto più bisogno.
(A.Pellai “Allenare alla vita. I dieci principi per ritornare ad essere genitori autorevoli” Mondadori ed., 2024).

Credo che questo messaggio oggi serva molto al mondo adulto. Se lo credete anche voi, condividetelo con altri genitori ed educatori.

24/05/2025

Oggi, 24 maggio, come psicologi e psicologhe, come cittadini e cittadine, insieme a tante e tanti, partecipiamo simbolicamente all'iniziativa 50.000 sudari per Gaza, per sollecitare, ancora una volta, lo sguardo del mondo sull'abisso di morte che si sta consumando sotto gli occhi di tutti e l’indifferenza di molti.

Questo gesto rappresenta il nostro sgomento e la nostra volontà di non restare in silenzio di fronte alla tragedia umanitaria in corso.
Un genocidio, che si sta consumando nell'indifferenza.

Gaza è ormai un luogo di indicibile sofferenza.
Secondo alcune stime, a partire da ottobre 2023 sono oltre 115.000 i feriti e quasi 80.000 i morti (The Lancet), gran parte dei quali civili, tra cui migliaia di bambini.

Emergency, presente sul campo, conferma una catastrofe umanitaria senza precedenti, con un sistema sanitario al collasso e una popolazione sotto assedio, ridotta alla fame, privata di acqua, cure e dignità.

Come professionisti della salute mentale, non possiamo restare indifferenti davanti alla distruzione sistematica del tessuto umano, psichico e simbolico di un popolo.

Ogni essere umano ha diritto a una vita libera dalla violenza, dalla fame, dal terrore. A Gaza, questi diritti stanno venendo calpestati ogni giorno.
Chi sopravviverà a questa carneficina sarà per sempre segnato, dal trauma, dalla perdita, dall’assenza di futuro.

Non possiamo restare indifferenti davanti a tutta questa disumanizzazione: per essere al fianco di chi soffre, per la pace, per il diritto di esistere.

La distruzione sistematica di infrastrutture civili, il blocco degli aiuti umanitari, l’uccisione indiscriminata di civili e bambini rappresentano violazioni gravi del diritto internazionale e del diritto umanitario. La recente richiesta di mandato d’arresto da parte della Corte Penale Internazionale nei confronti dei leader di Hamas e del governo israeliano è un richiamo potente al principio della responsabilità. Nessuno Stato, nessun leader, può agire al di fuori della legge internazionale.
Il lenzuolo bianco che oggi esponiamo è un simbolo di lutto, ma anche di ricerca di umanità.

La pace non è improvvisazione.
È una scelta politica, culturale e sociale.
È responsabilità.
È rifiuto dell’indifferenza.
È impegno.

Il Direttivo di AltraPsicologia

I figli non diventano come te ma prendono spunto, sono i tuoi movimenti a suggerire i loro futuri carismismettono di gat...
11/05/2025

I figli non diventano come te
ma prendono spunto,
sono i tuoi movimenti
a suggerire i loro futuri carismi
smettono di gattonare
perché ti imitano le gambe,
ti vedono in piedi e imparano ad alzarsi,
la tua voce indica ma non guida,
la tua voce mostra ma non dimostra,
a condurre la loro educazione
sono i tuoi gesti,
le maniere sono le vere prime parole
che imparano
avranno difficoltà diverse dalle tue
ma le affronteranno con i modi
che ti hanno visto addosso
nei momenti di buio pesto,
non avranno il tuo stesso destino
ma arriveranno a destinazione
somigliando alle tue attitudini
e vi ritroverete ad avere seti diverse
versando il bicchiere allo stesso modo,
avrete vocazioni diverse
ma una simile sensibilità di ricezione
i figli non diventano come te
ma prendono consiglio dalle tue mosse,
non devono diventare i tuoi sogni irrealizzati
devono realizzare i loro
non devono finire di scrivere la tua storia
ma se ti va bene
leggeranno la loro accanto a te.

GIO EVAN

Nel passaggio  tra infanzia e adolescenza spesso fatichiamo a riconoscere il bambino che fino a qualche mese fa amava fa...
26/03/2025

Nel passaggio tra infanzia e adolescenza spesso fatichiamo a riconoscere il bambino che fino a qualche mese fa amava farsi coccolare, passava la serata con noi sul divano, teneva la porta della cameretta aperta…
Ora è “quell’orso” che si avvicina quando meno te lo aspetti e si allontana quando tu lo vorresti vicino!
Questo andare lontano e poi riavvicinarsi è vitale per la crescita dei ragazzi ed una prova per noi genitori.
Siamo in grado di lasciare andare quel bambino/a che dipendeva in tutto e per tutto da noi e che ora invece chiede il suo spazio e il desiderio di cavarsela da solo? Siamo in grado di accettare e tollerare che potrebbe sbagliare, accusare il colpo?
Siamo in grado di lasciare che quel bambino/a diventi un ragazzo/a e poi una giovane donna/giovane uomo?
Ebbene sì… questo è il percorso per diventare grandi…
E’ una nuova sfida che ci vede coinvolti come genitori, ma anche come coppia che deve ritrovare il proprio baricentro.

07/01/2025
Abbi cura del tuo temponon inseguire chi non si fermanon rincorrere strade che non senti tue.Cammina piano, ma cammina s...
15/12/2024

Abbi cura del tuo tempo
non inseguire chi non si ferma
non rincorrere strade che non senti tue.
Cammina piano, ma cammina sempre.
Chiudi gli occhi
quando vivere ti pesa sulle spalle.
Fai spazio dentro di te
che il tuo respiro sappia di vento
di bosco, di cose che non hanno confini.
Lavora al tuo infinito senza mai fermarti
giorno dopo giorno
anche nei giorni più bui
anche quando il cielo si chiude a pugno.
Abbi cura del tuo essere
dei tuoi slanci
dei tuoi errori
di tutto ciò che ti rende vivo.
E ricordati sempre:
non sei qui per essere perfetto
ma per essere vero.
E la verità, credimi
è la bellezza che nessuno può toglierti.
Ascolta il tuo sguardo
quando si posa sulle cose piccole
quelle che gli altri non vedono
ma che tengono insieme il mondo.
Ridi, canta, sogna
fallo con la forza di chi sa
che la gioia è un atto di coraggio.
Ricordati di Amare con tutto il corpo
con le mani aperte
e il cuore n**o.
Amare il vuoto che abita il silenzio
l’ombra che ripara la luce
la distanza che unisce le cose.
Amare
come chi impara a guardare
come chi si inginocchia davanti
a qualcosa di più grande
di più eterno.
Amare
perché siamo nati per questo
per accarezzare la vita
e dalla vita, lasciarci accarezzare.

Andrew Faber

“Il bambino, bisogna farlo ridere. E’ più importante farlo ridere che rivelargli chi sa quali misteri, fargli parte di c...
24/10/2024

“Il bambino, bisogna farlo ridere.
E’ più importante farlo ridere che rivelargli chi sa quali misteri, fargli parte di chi sa quali segreti. Il dialogo è ridere insieme, a un certo punto e al novanta per cento. Il riso è la cosa in più, il dono inatteso, l’al di là della protezione e della sicurezza. Ridete con lui, è vostro per la vita. Divertitevi con lui, divertitelo, arrivate alla molla del riso scatenato, senza più né senso né misura: è una conquista i cui effetti dureranno per un tempo incalcolabile. E chi non vorrebbe essere ricordato dal figlio come l’uomo con cui si sono fatte quelle risate matte, liberatrici, educatrici... Volete un altro aggettivo? Catartiche. Bisogna aver riso col bambino al di là di ogni equilibrio, perché l’equilibrio sia un ritorno riposante, una sensazione
rasserenante, e non una conquista faticosa"

Gianni Rodari


Matteo Bussola "La neve in fondo al mare"
24/08/2024

Matteo Bussola
"La neve in fondo al mare"

Non è vero che i bambini dimenticano in fretta quello che vivono, respirano, sentono e vedono. I bambini sono sensibilis...
21/08/2024

Non è vero che i bambini dimenticano in fretta quello che vivono, respirano, sentono e vedono. I bambini sono sensibilissimi e incamerano le cose importanti per la loro sopravvivenza. Si accorgono dei toni e delle emozioni dei loro genitori, anche quando questi fanno di tutto per sembrare sereni e felici. I bambini guardano con occhio e cuore super attento alle loro figure di riferimento. Ciò non significa che ogni cosa è un trauma, un evento irreversibile che renderà per sempre la loro vita infelice. I bambini così come sono vulnerabili, sono anche capaci di riparare le loro ferite! L’importante è accorgersi, non sottovalutare né sopravvalutare, è importante guardarli e non nascondersi dietro a frasi come “è piccolo, dimentica”. Tutto ciò che viene taciuto o ignorato rimane come “impronta sul cemento fresco” (Cit. A. R. Verardo)

Non "disimpegnamoci" mai da noi stessi.«Quando finisce un amore…non soffriamo tanto del congedo dell'altro, quanto del f...
20/07/2024

Non "disimpegnamoci" mai da noi stessi.

«Quando finisce un amore…non soffriamo tanto del congedo dell'altro, quanto del fatto che, congedandosi da noi, l'altro ci comunica che non siamo un granché. In gioco non è tanto la relazione, quanto la nostra identità; l'amore è uno stato ove per il tempo in cui siamo innamorati, non affermiamo la nostra identità, ma la riceviamo dal riconoscimento dell'altro; e quando l'altro se ne va, restiamo senza identità. Ma è nostra la colpa di esserci disimpegnati da noi stessi, di aver fatto dipendere la nostra identità dall'amore dell'altro.E allora, dopo il congedo, il lavoro non è di cercare di recuperare la relazione dell'altro, ma di recuperare quel noi stessi che avevamo affidato all'altro, al suo amore, al suo apprezzamento»

Umberto Galimberti

Buon 25 Aprile🌻
25/04/2024

Buon 25 Aprile🌻

Tra le tante attività che finirono sotto la scure del fascismo, ci fu anche la psicologia e in particolare la psicoanalisi.
Già dal 1932, infatti, in Italia veniva pubblicata La Rivista di Psicoanalisi, organo ufficiale della Società Psicoanalitica Italiana.
Dopo solo due anni di attività, però, la pubblicazione della rivista fu vietata dal regime fascista e nel 1938 fu sciolta anche la SPI.

Cesare Musatti, che sotto il regime fascista fu allontanato dall'insegnamento universitario, come tanti psicoanalisti ebrei che furono perseguitati durante il fascismo, rifondò La Rivista di Psicoanalisi nel 1954.

Buon 25 Aprile a tutti e tutte!

Indirizzo

Centro Stand Up
Savignano Sul Rubicone
47039

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