"Cristalli di luce " Associazione di promozione sociale

"Cristalli di luce " Associazione di promozione sociale by Sabry L’Associazione nasce dalla necessità di informare sulle tecniche alternative di auto-guarigione e di prevenzione alla malattia.

Con questo non ci si vuol sostituire al medico e/o alla medicina ufficiale, necessari in caso di patologie gravi, ma si vuol essere di supporto per coadiuvare e accellerare dove possibile il ristabilirsi dell'equilibrio fisico-mentale-energetico che ci permette di stare in salute. Lo scopo principale rimane comunque quello di prevenire aiutando ad intraprendere il percorso personale più adatto alle proprie problematiche, agendo appunto sul piano fisico, mentale ed energetico dell'individuo.

18/08/2025

Nella cucina di mia nonna non c’era frigorifero, né bottiglioni blu, né bottiglie d’acqua allineate come soldati su uno scaffale.
C’era una brocca di terracotta, grande, silenziosa, con la bocca coperta da un semplice panno pulito.

Da bambino rimanevo a guardarla. Mi affascinava quel mistero: com’era possibile che l’acqua fosse così fresca, così delicata, senza ghiaccio e senza elettricità?
Un giorno, mentre lei riempiva il mio bicchiere, le chiesi:

— Nonna, perché l’acqua di qui ha un sapore diverso?

Lei sorrise, e con la calma di chi ha vissuto a lungo, mi mostrò il segreto.
Mise la mano nella brocca e tirò fuori una pietra rotonda, grande quanto il palmo della sua mano.
— Questa pietra ha viaggiato più di te e di me messi insieme. È venuta dal fiume, l’ho lavata, bollita e messa qui dentro. L’acqua la riconosce… e si calma.

Mi spiegò che la terracotta respirava, che lasciava passare l’aria e manteneva l’acqua viva, come se scorresse ancora nella corrente.
Che le pietre non davano soltanto minerali, ma anche memoria.
— L’acqua che passa per la pietra e la terracotta non marcisce, non diventa amara. Diventa medicina — disse.

In quel momento non capii del tutto.
Ma con gli anni, quando sostituimmo la brocca con la plastica e la pietra con il nulla, lo compresi.
L’acqua aveva perso la sua anima.

Oggi, ogni volta che bevo acqua col sapore di cloro, chiudo gli occhi e ricordo il tocco delicato del bicchiere di terracotta sulle labbra, quella freschezza che sembrava provenire da una sorgente segreta.
E capisco che mia nonna non mi ha soltanto dissetato… mi ha insegnato che la terra e la pietra custodiscono vita.

Forse è tempo di tornare.
Non per nostalgia.
Ma perché ci sono cose che la modernità non sa imitare.

15/07/2025

🌿 Vieni a conoscere la Scuola Superiore di Naturopatia! 🌿

Da oltre 30 anni ci dedichiamo alla formazione di eccellenza per chi desidera diventare un vero professionista del benessere.

📚 I nostri percorsi formano:
✨ Naturopati
✨ Counselor
✨ Operatori Olistici
✨ Iridologi

🔹 Programmi completi
🔹 Docenti esperti
🔹 Approccio teorico-pratico
🔹 Crescita personale e professionale

👉 Visita il sito: www.scuolasuperioredinaturopatia.it
📍 Iscrizioni aperte per l’anno accademico in partenza a ottobre!

11/06/2025

Tra il 23 e il 24 giugno è il momento giusto per preparare l’oleolito di fiori di Iperico.

L’oleolito di Iperico è un macerato di fiori e parti aeree dei fiori Hypericum perforatum in un olio vegetale (in genere olio di oliva o di girasole bio).
Contiene i principi biologicamente attivi ipericina e iperforina (visibili nel liquido rosso).

☀PROPRIETÀ - Lenitivo, emolliente, cicatrizzante, antirughe, ottimo in caso di l’herpes, scottature solari, ferite, tagli, bruciature da fiamma. Si utilizza direttamente sulla pelle o come ingrediente per autoprodurre unguenti, pomate, balsami e creme.

🌿FACCIAMOLO IN CASA - Mettere le cime del fiore ben pulite e asciutte in un barattolo di vetro coprendo fino all’orlo con olio d’oliva o di girasole. Si copre con un fazzoletto per evitare che entri polvere e insetti, fissato con un elastico lasciando al sole per 21 giorni.
Dopo di che si filtra con un colino o un panno ed è pronto all'uso. Si usa la parte liquida oleolosa che nelle 3 settimane avrà cambiato colore e sarà diventato color rosso rubino.

❗️Non va applicato se si sta al sole. Meglio usarlo la sera e al mattino lavare la zona di applicazione.

Si conserva per 1 anno in una bottiglietta di vetro lontano da fonti di calore e di luce.


#✨

08/06/2025

Pensiamo che la nostra unicità sia il risultato delle nostre scelte, delle esperienze vissute e del carattere che formiamo nel tempo. Eppure, la nostra firma più personale e inimitabile è nata molto prima, in un luogo e in un modo che ha del poetico.

Parliamo delle impronte digitali. Non sono solo semplici segni sulla pelle, ma la prima testimonianza della nostra irripetibile individualità. E la loro storia inizia prestissimo, quando siamo ancora nel grembo materno, tra la decima e la sedicesima settimana di gestazione.

Ma il vero segreto, la parte davvero incredibile, non è quando si formano, ma come. La ricerca suggerisce che a modellarle siano i movimenti unici e spontanei che il feto compie. È come se ogni dito raccontasse una danza silenziosa e personale, una coreografia unica avvenuta nel liquido amniotico.

Ogni linea e ogni spirale che abbiamo sui polpastrelli non è quindi un dettaglio casuale. È la traccia fisica di una storia iniziata prima ancora che potessimo vedere la luce, la prima, silenziosa affermazione della nostra esistenza. La prossima volta che guarderete le vostre mani, pensateci: state guardando la mappa di una danza che solo voi avete ballato.

Quel che non sapevi

29/05/2025

Le api nascondono un segreto sorprendente.
Quando l’alveare perde la sua regina – l’unica in grado di dare vita alla colonia e mantenere l’ordine in una società perfettamente organizzata – tutto sembra perduto. La vita nell’alveare rallenta. Senza nuove uova, il futuro scompare. Nel giro di poche settimane, la colonia rischia di estinguersi.

Ma le api non vanno nel panico. Né aspettano la salvezza dall’esterno.
Con un’eccezionale dimostrazione di intelligenza collettiva e istinto profondo, attivano una procedura d’emergenza spettacolare, difficile da immaginare in un mondo governato da insetti.
---
◆ La trasformazione inizia con una scelta semplice, ma essenziale
Le api operaie selezionano alcune larve comuni – le stesse che normalmente sarebbero diventate semplici lavoratrici. Non sono speciali. Non sono nate diverse. Ma ora, il loro destino cambia completamente.
Vengono scelte per ricevere un nutrimento speciale: la pappa reale. Una sostanza rara, prodotta dalle api nutrici, ricca di proteine, vitamine e composti bioattivi. È un cibo regale nel senso più puro.

La larva nutrita esclusivamente con questa sostanza non segue più il percorso ordinario. In pochi giorni, il suo corpo si sviluppa in modo diverso. Le ovaie si attivano. Il corpo diventa più grande, più forte. La durata della vita si moltiplica per quasi venti volte.
Non lavorerà. Regnerà. Non seguirà la routine. Darà vita.
---
◆ La regina non è scelta in base ai geni. Viene creata.
Ciò che rende davvero affascinante questo processo è il fatto che le api operaie e la regina condividono lo stesso codice genetico. Non è il DNA a determinare il destino. È la nutrizione. La cura. La decisione dell’alveare.
È come se, in una società umana, si potesse prendere un bambino comune e, offrendo il giusto nutrimento, l’ambiente adatto e il sostegno necessario, trasformarlo in un leader straordinario. Senza interventi genetici. Senza artifici. Solo grazie a supporto e visione.
---
◆ Un leader nasce dalla crisi
Questa metamorfosi non salva solo la larva. Salva l’intera colonia.
Una volta che la nuova regina è pronta, assume la guida dell’alveare, inizia a deporre uova, ristabilisce l’ordine e dà inizio a un nuovo ciclo vitale collettivo. Da una minaccia di estinzione, la colonia rinasce più forte, più organizzata, più equilibrata.
---
◆ Una lezione silenziosa, ma profonda
Le api ci mostrano, senza parole, che nei momenti di grande crisi non serve la disperazione – ma la chiarezza. Un piano. La scelta giusta. Cura e direzione.
Nel loro mondo, una regina non nasce. Viene sostenuta. Nutrita. Guidata.

E forse, proprio come nell’alveare, anche nella vita – non conta chi sei all’inizio, ma ciò che ricevi, come vieni accudito e quali decisioni prendono gli altri nei momenti difficili.
Perché a volte, nei momenti più duri, nasce il leader più forte.
Non per fortuna. Ma dalla crisi, dalla visione e dalla trasformazione.

25/05/2025

La figlia che non dà problemi…
Ti è mai toccato essere quella figlia?
Quella che sembra avere tutto sotto controllo, che non ha bisogno che le stiano dietro, che la proteggano o le ricordino cosa deve fare.
Quella di cui i genitori non si preoccupano mai, perché è “molto matura e responsabile”.

Ecco… è molto probabile che quella figlia oggi viva piena d’ansia.

Ogni volta che qualcuno mi dice che i propri figli o figlie sono “molto maturi”… mi preoccupo.
Perché maturità e infanzia sono concetti opposti.
Se c’è una fase della vita in cui bisogna poter essere immaturi, è proprio l’infanzia — e c’è un motivo per questo.

Certo, per gli adulti è comodo che i bambini siano “maturi”, perché significa meno lavoro per noi.
Ma il prezzo che pagano loro è altissimo.

Quella figlia che non dava problemi, probabilmente:

Ha imparato che non può contare su nessuno.

Che le sue emozioni vengono dopo quelle degli altri.

Che è meglio tenersi tutto dentro, perché parlare dei propri sentimenti è un peso per chi le sta intorno.

Che non è abituata a essere vista, e quindi continua a fingere di farcela… anche quando non è così.

Finché un giorno tutto questo diventa insostenibile.
E da adulta, arrivano il dolore cronico, le emicranie, le malattie autoimmuni, il crollo energetico, l’ansia.

Perché ha passato la vita a stare scomoda per far sentire comodi gli altri.
E in più… la lodavano per questo:
"Guarda quanto sei matura, quanto sei responsabile, saggia, ordinata, obbediente…"

Quella bambina ha imparato che i suoi bisogni non erano importanti quanto quelli degli altri.

Se tu sei stata quella figlia che “non dava problemi”,
abbraccia quella bambina dentro di te.
Quella che ha pensato di dover essere grande troppo in fretta.
Ascolta i suoi bisogni, e concedile il permesso di avere una rete di supporto.

Ricorda: chiedere aiuto non è debolezza, è guarigione.
Ti abbraccio con amore,
e abbraccio anche quella piccola parte di te che forse, solo adesso,
ha il permesso di essere piccola. 💛

18/05/2025

Oggi in classe ho portato due mele.
Entrambe belle, rosse, lucide. A vederle così, nessuna differenza.
Ma solo io sapevo che una delle due era stata fatta cadere più volte prima della lezione.
L’avevo raccolta con cura, senza romperla all’esterno. Era ancora perfetta… almeno in apparenza.

Abbiamo osservato insieme le due mele. I bambini le descrivevano:
“Sembrano uguali”,
“Sono buone”,
“Mi viene voglia di mangiarle”.

Poi ho fatto qualcosa di insolito.
Ho preso la mela che avevo fatto cadere e ho cominciato a parlarle male davanti a tutti.
Ho detto che era br**ta, che non mi piaceva, che aveva un colore orribile e un picciolo troppo corto.
E ho chiesto ai bambini di fare lo stesso:
di dirle cose cattive, come se fosse un’altra persona.

Alcuni mi hanno guardata con esitazione.
Uno ha detto: “Ma è solo una mela…”
Ma sono andati avanti:
«Fai schifo»,
«Nessuno ti vuole»,
«Sembri marcia»,
«Non vali niente».

Poi abbiamo preso l’altra mela.
Quella che nessuno aveva insultato.
E le abbiamo detto solo parole belle:
«Sei splendida»,
«Hai un profumo buonissimo»,
«Scommetto che sei dolcissima».

Dopo, le ho tagliate davanti a loro.

La mela trattata con amore era fresca, chiara, croccante.
Quella insultata… era piena di lividi. Molle. Scura.
Era danneggiata dentro, anche se fuori sembrava intatta.

E in quel momento, nella classe è calato il silenzio.
Nessuno rideva. Nessuno parlava.
Gli sguardi erano diversi: avevano capito.

Quelle parole che avevamo detto per finta a una mela,
sono le stesse che ogni giorno tante persone — e tanti bambini — sentono davvero.

Parole che non si vedono.
Parole che non lasciano segni sulla pelle…
Ma che lasciano lividi dentro.

Ho raccontato ai bambini che anche a me, solo qualche giorno fa, qualcuno ha detto qualcosa che mi ha fatto male.
Eppure sorridevo, sembravo serena. Nessuno se ne è accorto.
Ma dentro mi sentivo come quella mela: rotta. Ammaccata. Ferita in silenzio.

La verità è che le parole possono fare più male di uno schiaffo.
E spesso quel dolore resta. Anche quando gli altri non lo vedono.

Per questo dobbiamo insegnare ai nostri figli — e a noi stessi —
che ogni parola ha un peso.
Che si può ferire anche con una frase detta per gioco.
Che la gentilezza non è debolezza: è forza, coraggio, scelta.

E voglio raccontarvi una cosa che mi ha colpita più di tutto:
mentre gli altri insultavano la mela,
una bambina si è rifiutata.
Ha detto: “Io non voglio dire cose brutte. Anche se è solo una mela”.
Quel piccolo gesto vale più di mille lezioni.

Le parole possono costruire ponti.
O scavare ferite.
Possono sollevare.
O distruggere.
E il loro effetto spesso resta per molto, molto tempo.

La lingua non ha ossa,
ma può spezzare un cuore.

Scegliamo le parole con cura.
Usiamole per amare, non per ferire.
Per accogliere, non per escludere.
Per guarire, non per distruggere.

Che i nostri figli crescano imparando il valore del rispetto,
della gentilezza, dell’empatia.

Perché dietro ogni sorriso, potrebbe nascondersi una mela ammaccata.
E noi possiamo fare la differenza.

-Piccole Storie via Le monde littéraire

Indirizzo

Via Paverano 1
Savignone
16010

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando "Cristalli di luce " Associazione di promozione sociale pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Cristalli di luce

L’Associazione nasce dalla necessità di informare sulle tecniche alternative di auto-guarigione e di prevenzione alla malattia. Con questo non ci si vuol sostituire al medico e/o alla medicina ufficiale, necessari in caso di patologie gravi, ma si vuol essere di supporto per coadiuvare e accellerare dove possibile il ristabilirsi dell'equilibrio fisico-mentale-energetico che ci permette di stare in salute. Lo scopo principale rimane comunque quello di prevenire aiutando ad intraprendere il percorso personale più adatto alle proprie problematiche, agendo appunto sul piano fisico, mentale ed energetico dell'individuo.