19/04/2025
Storia di un’odissea a lieto fine.
In media, una persona dedica 2-10 secondi a un post su Facebook prima di passare al successivo.
Questo post è lungo, lo premetto, ma è utile, se qualcuno prenderà il tempo di leggerlo.
Gli interessati, Federico C. e sua madre, Deborah C., mi hanno autorizzato a diffondere la storia e i dati, nell’interesse che qualcuno che vive in una situazione simile, leggendo quanto segue, possa trovare una soluzione ai suoi problemi.
"Buongiorno, sono Deborah, la madre di Federico, e vi racconto un’odissea di dolore durata 12 anni.
Federico oggi ha 20 anni, e iniziò a combattere col suo mal di testa all’età di 8 anni. Esso lo costringeva ad assentarsi da scuola e ne condizionava la vita quotidiana. Non riusciva a seguire attività sportive e fu costretto ad abbandonare anche la sua passione, il pianoforte, che studiava dall’età di quattro anni e mezzo. Le prime visite da vari pediatri non ci confortarono se non in modo molto limitato.
I pareri dei medici imputarono le cause alla scuola, alla sua sensibilità vista come eccessiva, e lo curarono inizialmente con granuli omeopatici (senza risultato), passando in seguito a medicinali antidolorifici come il Moment, due volte al giorno.
Nel frattempo ci venne consigliato di consultare il centro per le cefalee all’Istituto G. Gaslini di Genova. Ormai il mal di testa aveva preso il sopravvento fino al punto di fargli perdere ANNI di scuola, nonostante fosse un bambino diligente.
Su consiglio medico, fu applicato il controllo quotidiano delle cefalee attraverso un diario nel quale gli era stato chiesto di annotare tutti gli orari ed episodi in cui compariva il dolore. I medici ritenevano improbabile che il mal di testa fosse realmente continuo, senza tregua, anche la notte, e intanto noi trascorrevamo notti insonni.
L’incomprensione da parte dei medici ci scoraggiò, portandoci ad abbandonare questi tentativi, anche perché le cure con Imigran non portavano benefici, e un bambino che diventava progressivamente un adolescente p***e progressivamente la voglia di lottare, riducendosi a dormire sempre e diventando anche inappetente.
Spronati dai medici a provare con le attività sportive, provammo ad accompagnarlo, a stimolarlo, senza che egli manifestasse alcun interesse, anzi, l’aumento del dolore durante lo sforzo fisico lo portava a desistere.
Intanto gli anni passavano, il mal di testa permaneva, e non si riusciva a trovare alcun conforto, alcuna soluzione. Si dice che piova sempre sul bagnato, e come se non ce ne fosse già abbastanza, la situazione peggiorò ulteriormente a seguito di un tamponamento in auto, in seguito al quale Federico accusò anche fastidio al collo causato dal colpo di frusta, e dolore localizzato alla fronte.
A questo punto ci venne consigliato di sentire il parere di un ortopedico, che dopo averlo visitato ci indirizzò a un fisiatra. Vennero prescritti esami come la telespinografia su carta millimetrata, in seguito ai quali ci venne consigliato di migliorare e rettificare la postura attraverso ginnastica correttiva, appositi plantari e massaggi. Questo iter portò lievi miglioramenti.
Successivamente, durante un consulto avvenuto nel corso di un ciclo di manipolazioni, peraltro con effetto positivo solo transitorio (24 h di lieve miglioramento, seguite da giorni di peggioramento!), un osteopata sostenne che il plantare utilizzato era addirittura dannoso, e che purtroppo la schiena stava peggiorando.
Per il dolore alla fronte che (ci dicevano) aveva avuto origine dall’incidente d’auto, sarebbe stata opportuna una visita da un otorinolaringoiatra, e diligentemente ci recammo da un otorino di fiducia, a Tortona, che ci consigliò, dopo varie visite, di sottoporre Federico a un intervento chirurgico ai seni paranasali e turbinati. L’intervento venne effettuato, inizialmente portò giovamento, ma l’ennesima recidiva ci fece cadere nuovamente in depressione.
I consigli benevoli di un neuropsichiatra ed ulteriori test facevano trasparire l’eventualità che a causare il disturbo fossero deficit psicologici. Un’ulteriore visita neurologica all’ospedale di Sestri Ponente diagnosticava cefalea causata da forte emotività.
Successivamente facemmo visitare Federico da un emerito professore: la cura prescritta iniziò con la somministrazione di Topamax dosaggio 50 mg per arrivare al dosaggio di 100 mg. Questa volta il risultato fu addirittura disastroso. Federico, perennemente a letto, non riusciva a seguire la scuola e non reagiva a nessuno stimolo, per quanto positivo potesse essere. Spronato a forza ad affrontare la vita con positività, rispondeva con stanchezza, o con rabbia. Tra l’altro la cura gli aveva causato un forte dimagrimento ed episodi di nausea e vomito.
Nell’anno 2005 un ictus devastante aveva colpito la nonna materna, in presenza del solo Federico. Il suo comportamento in quelle circostanze, a soli 10 anni, dimostrava la sua capacità di reazione, infatti fu lui stesso a chiamare il 118, informandoli del malore della nonna. Gli esami a cui fu sottoposta la nonna Anna furono anche una sentenza.
Colpendo l’emisfero sinistro, l’ictus aveva causato una grave emiparesi, costringendola a una triste infermità. Quindi un sostegno importante per entrambi veniva meno. Nonostante la tragedia continuai ad affrontare il dolore con forza, aiutando Federico e trascurando completamente il mio essere fisico e mentale, dedicandomi interamente a lui.
Nel frattempo provai a farlo seguire da uno studio dentistico per la postura dentale. Gli venne installato l’apparecchio ortodontico. Dopo svariate e dolorose sedute ed operazioni per la correzione dei denti (il tutto rallentato dall’eterno mal di testa), quando le speranze erano ormai perdute ed io e Federico stavamo andando alla deriva, accadde l’imprevisto.
Una cara collega, vedendomi triste, in seguito alle mie spiegazioni mi indicò il nome di un osteopata che, secondo lei, ci avrebbe sicuramente aiutato, come aveva fatto con lei.
Col cuore piccolo, sfiduciata da dodici anni di sofferenze ed aspettandomi l’ennesima delusione, prenotai un appuntamento presso lo Studio medico dove lavorava un certo Riccardo Vaccaro, fisioterapista e osteopata, che curava la gente con il Metodo Solère.
Analizzò la nostra storia, con uno scetticismo legato alla durata del dolore e alla giovane età di Federico alla sua comparsa. Ciononostante, valutò mio figlio con attenzione e riscontrò, a suo dire, alcuni elementi degni di approfondimento.
Trattò il ragazzo, e già dopo la prima seduta Federico, con un sorriso rincuorante, mi confermò di aver trovato fiducia e conforto. Sempre a suo dire, si trattò di un trattamento particolarmente lungo (4/5 sedute) in rapporto agli standard del metodo Solère.
Da quel momento, la vita per noi ebbe finalmente una svolta positiva; il mal di testa diminuì rapidamente e drasticamente, al punto che Federico si è iscritto con convinzione alle scuole serali, e ha cominciato ad uscire più spesso con gli amici. Ma non solo: ha cercato e trovato lavoro, e soprattutto ha ritrovato la serenità e l’energia interiori che gli mancavano da molto, troppo tempo.
Ora il mal di testa si presenta raramente, ad un’intensità più che accettabile, e Federico lo sconfigge con la sola convinzione di poterci riuscire. Utilizza farmaci antidolorifici in rarissimi casi.
Dobbiamo a Riccardo Vaccaro, persona eccezionale per la sua professionalità, modestia, onestà e sincerità, un ringraziamento di vero cuore per la nostra rinascita.
Grazie, Debora e Federico.
Lo stesso caso, visto da me.
È un caso che mi è rimasto in testa e che ha condizionato il mio approccio a tutti i casi successivi, fino ad oggi.
Ho valutato Federico per una CEFALEA che svariati professionisti hanno cercato di curare per circa 12 anni.
In cura da quando aveva 7 anni, l’anzianità del problema mi ha fatto capire che il problema era ostico, probabilmente irrisolvibile.
La VAS (scala del dolore) al momento della prima consultazione era 7/10.
Oltre alla cefalea, Federico riferiva di soffrire di stitichezza e bruciori di stomaco.
L’origine patologica era abbondantemente esclusa dalle decine di visite che non hanno riscontrato altro che “sospetti”, senza mai identificare le reali cause del problema.
Diagnosi e trattamenti medici:
12 anni di ricerche diagnostiche
2 ricoveri al centro cefalee di Pisa
Tentato praticamente ogni tipo di farmaco per il mal di testa, sia allopatico che omeopatico.
Neurologo: Topamax 100
Gli effetti collaterali dei farmaci (dimagrimento, inappetenza, sonnolenza, dolori di stomaco) richiedono 2 interventi al pronto soccorso per reazioni allo stomaco
Gaviscon per lo stomaco
Omeprazolo per lo stomaco
In fase acuta Toradol sublinguale
OKI bustine e sublinguale
Novalgina
Nuovo ricovero al centro cefalee Milano (vengono somministrati diuretici per sospetto problema alle tonsille cerebellari)
Lieve attenuazione
Aspirine americane (sollievo)
Auricoloterapia (senza risultato)
Ciclo di sedute di osteopatia con manipolazioni (senza risultato, sollievo per 24 ore, peggioramento i giorni successivi)
Fisioterapia (tens, kinesiterapia)
L’iter si conclude con una richiesta di ricovero al CIM (centro di igiene mentale).
La valutazione da me svolta porta all’ipotesi che l’unica possibilità fra quelle offerte dal Metodo SOLERE® è quella di una somatizzazione acquisita. Ma quale? (Ce ne sono 6.)
Mi baso su tutto ciò che ho appreso nei corsi del Prof. Solère e decido di applicare il trattamento chiamato NE 47: Seduta 1 di normalisations énergétiques somatizzazione acquisita del livello Yang Ming. (Durata, circa 5 minuti, stimolazione di precisi e codificati punti riflessi del corpo)
Rivedo Federico e la sua tenace mamma 7 giorni dopo la prima seduta, il dolore è scomparso per tutta la settimana.
Non ricorda un periodo senza mal di testa, non ricorda di essere stato così bene. Migliora nelle attività (a volte non si alzava da letto, ora ha voglia di passeggiare).
Qualche bruciorino di stomaco e intestino regolare.
Seduta 2: normalisations énergétiques
Post 2: ricominciano mal di testa, dapprima leggeri poi pesanti durante la settimana. In certi momenti deve prendere antidolorifici.
Riferisce dolore in regione occipitale, aumentato alla pressione sul cuscino.
Il dolore è già presente la mattina al risveglio, e quando presente dura fino alla sera quando va a dormire.
Si tratta di un dolore descritto come superficiale ed acuto.
Il ragazzo tuttavia constata che dorme bene, cosa che non accadeva da molto tempo.
Seduta 3: normalisations énergétiques® + normalisation articulaires®
Vista l’età in fase “mutatoria”, a complemento del trattamento decido di aggiungere NE 8.
La CEFALEA è nuovamente migliorata. Nessun episodio, solo tachicardia al mattino (dopo 6 gg.) durata dalle 11 del mattino fino a sera quando si è coricato.
Riprende ad andare in palestra dopo che da anni non riusciva più a fare attività sportiva a causa del mal di testa. Sente il mal di schiena (citato tra i sintomi accessori) decisamente migliorato.
Nelle 3 settimane successive, senza trattamento, il ragazzo sta “quasi” bene.
Ha avuto 4 episodi di cefalea, lievi, in 21 gg., in nessuno dei quali ha dovuto far ricorso a farmaci.
Tutti contenti?
Mamma e Federico sì.
Ma i criceti continuavano a correre nella ruota dentro al mio cervello.
Perché … “quasi” bene?
Se la normalizzazione energetica è avvenuta, quel "quasi" non è logico.
Ho lasciato in stand-by la questione…
Successivamente (e fortunatamente), tempo dopo torna in consultazione dopo una forte crisi di cefalea durata circa 3 gg., dovuta a una forte discussione con la madre che scopre che Federico non è andato a scuola.
Pur essendosi iscritto a scuola serale, non riesce a frequentarla poiché quando arriva davanti all’ingresso non riesce ad entrare, si blocca e gli viene l’ansia.
La crisi di cefalea si placa da sola, ma tornano da me per la faccenda della scuola.
Spiego che il campo psicologico non mi compete, ma mi frulla ancora per la testa la reazione che non mi ero spiegato dopo la seconda seduta, il "quasi" della fine del primo trattamento, e questa nuova recidiva mi invita a una riflessione ancora più approfondita, dalla quale scaturisce un secondo tentativo.
Nella prima consultazione mi ero fatto portare fuori strada dai bruciori di stomaco che dovevano invece essere dovuti a qualche altra causa. (invece, da metodo, in somatizzazione acquisita avrei dovuto ascoltare LA MAMMA! e nella lettera c'è tutto...)
SI RICOMINCIA DA ZERO!
Una seduta differente.
Sempre Normalisations énergétiques®,
Sempre Somatizzazione acquisita, ma su un altro supporto: il livello Shao-Yin
Eseguo le 3 sedute ad una settimana di distanza l’una dall’altra: NE.50/51/52
Da quel momento (con grande risultato già dalla prima seduta) , dopo 5 mesi
Federico non ha più avuto nulla.
Lavora di giorno, studia la sera, esce con amici, fa sport. Come, anzi, meglio di molti suoi coetanei.
In totale sono state effettuate 8 sedute con il metodo SOLERE.
Se io fossi stato meno asino (senza offesa per gli asini), ne sarebbero bastate 3.
Non sono neanche un Santo, come sostenuto dalla madre di Federico, perché mi sono fatto pagare.
P.S. Il Metodo Solère® è stato concepito da Roland Solère ed il genio che ha permesso di curare Federico per interposta persona è lui. Io sono solo un uomo fortunato che lo ha incontrato.