10/05/2025
Cellule mesenchimali per curare la cartilagine delle articolazioni ginocchio,spalla, anca.
La cartilagine articolare è un tessuto che, se lesionato, è difficile da guarire e da “sostituire” o da rigenerare. Tuttavia, oggi è possibile curarne le lesioni ricorrendo alle cellule mesenchimali prelevate dal midollo osseo o dal tessuto adiposo del paziente.
Le cellule mesenchimali sono cellule primitive, non specializzate, che possono trasformarsi in tipi diversi di cellule del corpo. Grazie a loro è possibile stimolare la ricrescita di tessuti ed ossa danneggiati.
Le cellule mesenchimali stimolano la rigenerazione della cartilagine, un tessuto difficile da guarire.
La cartilagine è un tessuto fondamentale per le articolazioni perché garantisce un perfetto scorrimento dei capi articolari. E’ costituito dai condrociti, cellule molto specializzate e delicate che possono usurarsi facilmente a causa del normale invecchiamento dei tessuti o in presenza di altre patologie, di solito causate da traumi.
La struttura della cartilagine non è vascolarizzata quindi la sua capacità di rigenerazione è limitata e questa caratteristica la rende una delle parti del corpo più fragili e soggette a usura.
Oggi grazie alle cellule mesenchimali, è possibile intervenire per stimolare la rigenerazione della cartilagine, ottenendo una naturale ricrescita biologica del tessuto e innescando un processo di autoguarigione, senza ricorrere a materiali sintetici esterni.
Le cellule mesenchimali vengono prelevate dallo stesso paziente e dopo un particolare trattamento di purificazione, vengono iniettate nell’articolazione danneggiata (innesto autologo).
Come avviene questo tipo di intervento?
Questa tecnica avviene in due momenti.
Il Medico preleva una piccola porzione di tessuto midollare o di tessuto adiposo del paziente.
Successivamente, inserisce le cellule nell’articolazione danneggiata del paziente in anestesia locale. Ha quindi inizio il processo di riparazione cellulare.
Si tratta di una tecnica innovativa, che ha l’obiettivo di risolvere in modo non invasivo, importanti patologie degenerative, come l’artrosi.
La tecnica è molto efficace nei pazienti affetti da artrosi nelle forme iniziali,
per l’artrosi avanzata non può garantire un completo processo rigenerativo, ma permette di ridurre il dolore, l’infiammazione e l’attrito dovuti all’artrosi.
E’ una tecnica autologa, quindi:
* il rischio di rigetto è basso
* è impossibile che il paziente contragga malattie infettive da un altro donatore
* l’organismi assorbe molto più velocemente il prodotto perché le cellule sono del paziente
* i tempi di recupero sono veloci e i benefici si protraggono fino a medio-lungo termine
Come avviene l’intervento con cellule derivanti dal tessuto adiposo?
L’intervento avviene in un unico tempo operatorio, senza ricovero
Senza dolore in circa 30 min