06/04/2025
A una settimana dall’incontro sullo svezzamento mi sento di condividere qualche riflessione.
Durante il cerchio, prima delle informazioni tecniche, abbiamo condiviso quello che rappresenta questo passaggio, sia dal punto di vista dei genitori che del bambino/a. Sono spuntate molte parole: cambiamento, relazione, scoperta, novità, sperimentazione, frustrazione, autonomia e tante altre ancora.
Dai vissuti condivisi mi sento però di aggiungerne un’altra: intuizione.
Infatti ogni madre ha condiviso delle potenti intuizioni, pervenute tramite l’osservazione del loro piccolo. Queste intuizioni dicevano tanto: sui gusti del bambino, su quando era il momento giusto di iniziare a proporre cibo.
È interessante che per un passaggio così importante dello sviluppo del bebè, importante alla pari dell’iniziale a camminare (e di una portata simile) ci siano ancora - culturalmente - tante imposizioni e tabù. Perché nessun pediatra dirà mai di costringere un bambino a camminare quando non è pronto. O viceversa nessun dottore dirà mai di tenere un bambino legato ad un passeggino fino ai tre anni, per evitare il rischio di caduta (che successivamente ci sarebbe di sicuro, e anche forte e rovinosa se il bambino non ha mai avuto modo di esercitarsi nella sua fisiologica fascia di apprendimento). Non ci sarà una tabella di marcia da seguire: a 9 mesi solo sul pavimento di legno, a 10 sull’erba e a 12 mesi sul ghiaino. Perché quando si parla di cibo, latte e poppate invece c’è questo bisogno quasi morale di prenderne il controllo e depotenziare la diade mamma-bambino?
Per cui ecco il mio augurio e intento, spero non assuma la sfumatura dell’ennesimo consiglio non richiesto: che le madri abbiano la possibilità di fidarsi delle proprie intuizioni e del proprio istinto nella cura del proprio piccolo e che i professionisti che le circondano possano semplicemente fornire delle informazioni utili e aiutare le madri a fidarsi di ciò che sentono e valorizzarlo.
Grazie a della disponibilità e dell’invito!
In foto: il mio primo cucciolo, qualche anno fa, alla scoperta di una deliziosa fetta di anguria.