Prof. Paolo Prandoni

Prof. Paolo Prandoni Prof. Paolo Prandoni

Esperto nella prevenzione e cura delle malattie trombotiche
Specialista in Mal

Paolo Prandoni

Esperto nella prevenzione e cura delle malattie trombotiche
Specialista in Malattie Cardiovascolari, Medicina Interna, Ematologia
Già Ordinario e Direttore Clinica Medica II, Università di Padova

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APPELLO PER IL SOSTEGNO ALLA FONDAZIONE ARIANNA ANTICOAGULAZIONE Segue Rassegna Bibliografica 22/25Cari amici,vi prego d...
17/08/2025

APPELLO PER IL SOSTEGNO ALLA FONDAZIONE ARIANNA ANTICOAGULAZIONE
Segue Rassegna Bibliografica 22/25

Cari amici,
vi prego di leggere attentamente l’appello che premetto all’attuale selezione bibliografica, a sua volta comprensiva di 5 articoli:
1) confronto tra alte e basse dosi di DOAC per la prevenzione secondaria a lungo termine del TEV in soggetti con trombofilia severa e/o e storia di pregressi episodi tromboembolici: subanalisi del Registro START-2 a cura della Fondazione Arianna Anticoagulazione;
2) confronto tra aspirina e tienopiridine in monoterapia dopo un breve periodo di duplice anti-aggregazione in soggetti reduci da rivascolarizzazione coronarica: revisione sistematica e meta-analitica della letteratura;
3) confronto tra apixaban e rivaroxaban per la terapia del TEV in soggetti anziani: risultati di un registro nazionale svedese;
4) valutazione del rischio emorragico in soggetti in trattamento contemporaneo con inibitori del fattore Xa e farmaci antiaritmici: risultati di una vasta indagine territoriale sudcoreana;
5) valutazione del rischio di TEV a seguito di stati infettivi maggiori: revisione sistematica e meta-analitica della letteratura

PS. Link per il collegamento alla Fondazione:
DONATION PAGE – Fondazione Arianna
https://anticoagulazione.it/supporta-la-ricerca-di-anticoagulazione-it/

ELASTOCOMPRESSIONE PER LA PREVENZIONE DELLE RICORRENZE DI SINCOPI VASO-VAGALI? RISULTATI DELLO STUDIO COMFORTS-IIPrecede...
10/08/2025

ELASTOCOMPRESSIONE PER LA PREVENZIONE DELLE RICORRENZE DI SINCOPI VASO-VAGALI? RISULTATI DELLO STUDIO COMFORTS-II
Precede un breve ricordo del Prof. Palareti e segue la Rassegna Bibliografica 21/25

Lo spazio maggiore è dedicato ai risultati di uno studio in doppio-cieco controllato vs placebo (COMFORTS-II), eseguito per testare il valore delle calze elastiche a compressione graduata nella prevenzione della ricorrenza di sincope vaso-vagale e pubblicato in JACC. Segue un breve editoriale di accompagnamento, che divulgo per esteso.

A seguire:
- i risultati di un altro trial controllato e randomizzato, eseguito per testare il rivaroxaban nel confronto con la warfarina per la gestione della trombosi ventricolare sinistra in soggetti reduci da infarto miocardico;
- i risultati di un confronto, basato sulle informazioni di un ampio registro giapponese (TULIPE), tra pazienti con e senza neoplasie esposti al trattamento con DOAC per il subentrare di un episodio di TEV;
- la valutazione del rischio di emorragie, e della capacità del modello CHAP per prevederlo, in soggetti di razza nera nel confronto con soggetti di razza bianca esposti al trattamento anticoagulante esteso per un episodio di TEV idiopatico;
- il confronto tra vecchi e nuovi famaci anticoagulanti in soggetti con trombofilia ereditaria a seguito di un episodio di TEV, basato sui dati di un ampio registro nazionale israeliano;
- i risultati di una subanalisi degli studi registrativi di confronto tra vecchi e nuovi farmaci anticoagulanti in soggetti con fibrillazione atriale, eseguita per testare l’outcome a lungo termine di soggetti anziani, fragili ed in precedente trattamento con dicumarolici;
- infine i risultati a lungo termine della chiusura dell’auricola sinistra in soggetti con fibrillazione atriale, basati sui dati di un ampio registro nordamericano.

Non posso però non dedicare l’apertura al ricordo di un caro collega ed amico, il Prof. Gualtiero Palareti di Bologna, spentosi l’8 agosto all’età di 80 anni, di cui allego una foto recente. E' quasi superfluo parlarne, chi non lo conosce? Ha rappresentato per molti decenni un riferimento unico ed insostituibile per la gestione della terapia anticoagulante in Italia. Ha dato contributi scientifici di grande rilievo al progresso delle conoscenze in ampi settori della Medicina Vascolare, ed ha contribuito in maniera rilevante alla creazione ed alla diffusione capillare in Italia dei Centri per il controllo dell’anticoagulazione. Sopravviverà nel ricordo di quanti lo hanno conosciuto e stimato e nel ricordo di quanti hanno tratto beneficio dalle sue iniziative. Ho il privilegio di essere tra coloro di cui ha scelto di circondarsi per la gestione della Fondazione Arianna Anticoagulazione, la creatura a cui ha dato vita poco più di 10 anni fa, destinata a perpetuarne il ricordo.

DIAGNOSI E GESTIONE DEL TEV DURANTE LA GRAVIDANZA ED IL PUERPERIOCredo di fare cosa gradita ai miei lettori segnalando e...
31/07/2025

DIAGNOSI E GESTIONE DEL TEV DURANTE LA GRAVIDANZA ED IL PUERPERIO

Credo di fare cosa gradita ai miei lettori segnalando e divulgando per esteso anche l'allegato documento, che rappresenta una sommatoria delle principali linee guida internazionali sul comportamento più idoneo da adottare per la diagnosi e la gestione terapeutica del TEV in gravidanza e durante il puerperio.

PERVIETA' DEL FORAME OVALE E STROKEHo il piacere di divulgare per esteso a beneficio dei miei lettori un documento di ec...
29/07/2025

PERVIETA' DEL FORAME OVALE E STROKE

Ho il piacere di divulgare per esteso a beneficio dei miei lettori un documento di eccezionale completezza, pubblicato oggi in JAMA, che mette a disposizione di clinici e ricercatori gli strumenti per orientarsi in una tematica ancora controversa. Mi permetto di ricordare che parliamo di una condizione (pervietà del forame ovale) che interessa, ed automaticamente espone al rischio di stroke nell'eventualità di tromboembolismi venosi degli arti, una persona su 4, e che pertanto bisogna essere pronti ad intercettarne la presenza in tutti i soggetti, soprattutto se giovani, con ischemie cerebrali di incerta interpretazione.

DURATA OTTIMALE DELL'ANTICOAGULAZIONE IN SOGGETTI CON TEV: IMPATTO SULLA SOPRAVVIVENZARassegna Bibliografica 20/25Inusua...
24/07/2025

DURATA OTTIMALE DELL'ANTICOAGULAZIONE IN SOGGETTI CON TEV: IMPATTO SULLA SOPRAVVIVENZA
Rassegna Bibliografica 20/25

Inusualmente ricco e vario questo programma di mezza estate. La Rassegna si apre con una revisione sistematica e meta-analitica della letteratura, che indaga l’impatto sulla sopravvivenza del prolungamento dell’anticoagulazione in soggetti con TEV a rischio di recidiva. Seguono:
- un prodotto della ricerca italiana, che indaga il valore della misurazione plasmatica dei DOAC in fibrillanti con manifestazioni cardioemboliche od emorragiche;
- una revisione sistematica e meta-analitica della letteratura, che esplora efficacia e sicurezza dei DOAC in fibrillanti con iperfiltrazione glomerulare, dimostrando l’infondatezza di un’associazione a lungo temuta;
- un’altra revisione sistematica e meta-analitica della letteratura, condotta per confrontare la chiusura del forame ovale con la sola terapia medica in soggetti con stroke di origina sconosciuta (ESUS);
- i risultati di un’ampia osservazione prospettica, eseguita in Germania per indagare la reale incidenza nella popolazione delle trombosi venose retiniche ed il loro impatto sulla sopravvivenza dei soggetti colpiti.
- il rivaroxaban può migliorare la prognosi di soggetti con cirrosi epatica? Sorprendenti risultati di un piccolo trial clinico in doppio-cieco controllato vs placebo, eseguito in Spagna;
- infine gli importanti risultati di una revisione sistematica e meta-analitica della trialistica recente, condotta per confrontare dosi piene con dosi ridotte di inibitori del fattore X in pazienti con TEV, che integrano quelli dell’articolo d’apertura.

TROMBOLISI SEGUITA DA TIROFIBAN NELL'ICTUS ISCHEMICO IN SOGGETTI NON CANDIDABILI A TROMBECTOMIA: RISULTATI DI UN TRIAL C...
15/07/2025

TROMBOLISI SEGUITA DA TIROFIBAN NELL'ICTUS ISCHEMICO IN SOGGETTI NON CANDIDABILI A TROMBECTOMIA: RISULTATI DI UN TRIAL CLINICO CONTROLLATO E RANDOMIZZATO
Segue Rassegna Bibliografica 19/25

La rassegna si apre con i risultati di un importante studio multicentrico controllato di recente pubblicazione nel NEJM (ASSET-IT), in cui più di 800 pazienti con ictus ischemico di natura non cardio-embolica non candidabili alla trombectomia sono stati randomizzati a ricevere la trombolisi da sola o seguita dall’infusione di tirofiban.

Seguono la segnalazione ed un breve commento di altri 4 articoli:
1) Il primo affronta l’impatto sulla funzione renale dei DOAC nel confronto con gli antagonisti della vitamina K in soggetti con fibrillazione atriale: revisione sistematica e meta-analitica della letteratura;
2) Il secondo propone un semplice score per escludere lo sviluppo di embolia polmonare in soggetti con manifestazioni suggestive di riacutizzazione di BPCO, analizzando le informazioni ricavate da due importanti studi prospettici del passato (PEP e SLICE);
3) Il terzo indaga, ricorrendo ad una revisione sistematica e meta-analitica della letteratura, il valore dell’ECG in soggetti con sospetta embolia polmonare, riabilitando aspetti (forse troppo presto dimenticati) che possono essere di aiuto per accrescere il sospetto clinico;
4) Infine l’ultimo riporta i risultati di un ampio studio retrospettivo di coorte, analizzando la frequenza con cui episodi di recidiva tromboembolica si verificano, dopo l’interruzione della terapia anticoagulante, nel follow-up di giovani donne che avevano avuto un episodio scatenato da un fattore transitorio di debole entità: i risultati portano nuovi elementi a sostegno della decisione di interrompere o mantenere indefinitamente l’anticoagulazione in questa categoria di pazienti, che ha sin qui ricevuto indicazioni controverse dalla letteratura e dalle linee guida.

APIXABAN O RIVAROXABAN PER LA CURA DEL TEV? RISULTATI PRESSOCHE' DEFINITIVI DELLO STUDIO COBRRASegue Rassegna Bibliograf...
08/07/2025

APIXABAN O RIVAROXABAN PER LA CURA DEL TEV? RISULTATI PRESSOCHE' DEFINITIVI DELLO STUDIO COBRRA
Segue Rassegna Bibliografica 18/25

I risultati pressochè definitivi dello studio controllato e randomizzato COBRRA, presentati al recentissimo congresso della ISTH, vanno nella direzione che i confronti indiretti, in larga parte basati su dati amministrativi, avevano lasciato presagire: a sostanziale parità di efficacia, nei primi tre mesi di cura di un episodio di TEV l’apixaban si associa ad un rischio di emorragie maggiori o clinicamente rilevanti nettamente inferiore a quello del rivaroxaban.

Seguono la segnalazione ed il breve commento di altri sei importanti contributi scientifici:
1) La revisione sistematica e meta-analitica degli studi di confronto tra eparine a basso pm e DOAC per la terapia del TEV in pazienti neoplastici;
2) L’identificazione dei fattori associati al rischio di recidiva tromboembolica e di complicanze emorragiche in pazienti neoplastici candidati a terapia anticoagulante per un episodio di TEV;
3) La revisione sistematica e meta-analitica degli studi di confronto tra trombectomia meccanica e trombolisi via catetere in pazienti con embolia polmonare;
4) Farmaci anticoagulanti od antipiastrinici nella gestione dei soggetti con ESUS (ictus di incerta interpretazione)? Revisione sistematica e meta-analitica della letteratura incentrata sull’analisi di sottogruppi;
5) Decorso clinico dell’embolia polmonare subsegmentaria in soggetti esenti da neoplasie, basato sui risultati di un ampio registro norvegese;
6) Il sorprendente ruolo dell’aterosclerosi nel condizionare la prognosi dell’embolia polmonare, basato sui risultati del registro internazionale RIETE.

TEMPISTICA OTTIMALE DEI DOAC IN FIBRILLANTI CON ICTUS ISCHEMICO (CATALYST)Segue Rassegna Bibliografica 17/25Un articolo ...
28/06/2025

TEMPISTICA OTTIMALE DEI DOAC IN FIBRILLANTI CON ICTUS ISCHEMICO (CATALYST)
Segue Rassegna Bibliografica 17/25

Un articolo di grande rilevanza, pubblicato in questi giorni nel Lancet, affronta la ‘vexata questio’ della tempistica ottimale di inizio della terapia anticoagulante con i DOAC in soggetti con ictus ischemico e fibrillazione atriale. I promotori dello studio (CATALYST) riportano i risultati di una meta-analisi di 4 grandi trials clinici controllati, pubblicati in questi ultimi anni, a partire dai dati individuali dei pazienti arruolati nei singoli studi. L’articolo è accompagnato da un breve editoriale, che ho il piacere di divulgare per esteso.

Segue una ricca ed interessante rassegna bibliografica, che include:
1) I risultati di un ampio studio prospettico di coorte eseguito in Nordamerica, che indaga la frequenza di sviluppo di fibrillazione atriale nel follow-up di soggetti con ictus criptogenico;
2) L’impatto della fibrillazione atriale sulla prognosi di pazienti con infarto miocardico: studio retrospettivo di coorte eseguito in Svizzera;
3) Incidenza e mortalità dell’ictus emorragico in soggetti con fibrillazione atriale in epoca moderna: dati territoriali finlandesi;
4) Inconvenienti dell’associazione di amiodarone con i DOAC? Meta-analisi della letteratura;
5) Trombectomia o trombolisi guidata da catetere nel trattamento dell’embolia polmonare a rischio intermedio? Risultati di uno studio retrospettivo di coorte nordamericano;
6) Rischi emorragici derivanti dall’associazione di abelacimab (inibitore del fattore XI) con antipiastrinici? Subanalisi del trial AZALEA-TIMI 71

RISCHI EMORRAGICI CONNESSI CON L'IMPIEGO DEGLI INIBITORI DEL FATTORE XI: ATTUALITA' E PROSPETTIVE Segue Rassegna Bibliog...
13/06/2025

RISCHI EMORRAGICI CONNESSI CON L'IMPIEGO DEGLI INIBITORI DEL FATTORE XI: ATTUALITA' E PROSPETTIVE
Segue Rassegna Bibliografica 16/25

I primi due articoli affrontano rispettivamente i rischi collegati alla necessità di procedure invasive in soggetti con fibrillazione atriale candidati al trattamento parenterale con abelacimab e le potenzialità del DOAC-STOP per antagonizzare l’effetto delle molecole a breve emivita anti FXIa (asundexian, milvexian).

A seguire:
- Una revisione sistematica e meta-analitica della letteratura aiuta ad interpretare i valori di concentrazione ematica raggiungibili con gli attuali DOAC alle diverse posologie in soggetti con fibrillazione atriale.
- E’ possibile in pazienti selezionati con TEV usare l’edoxaban fin dall’inizio del trattamento non preceduto da farmaci per via parenterale? Risultati del registro asiatico COMMAND-VTE.
- Il rischio atteso di emorragia intracranica in soggetti candidati a terapia con apixaban per fibrillazione atriale differisce da quello atteso con l’impiego di aspirina per la medesima indicazione? Risultati di una interessante meta-analisi.
- I DOAC sono abitualmente percepiti come inefficaci per la prevenzione del TEV indotto da cateteri venosi. E’ così? Vediamo i risultati di uno studio prospettico di coorte eseguito in Cina per valutare l’efficacia di dosi preventive di rivaroxaban in donne con neoplasia mammaria candidate a chemioterapia tramite PICC.
- Chiudono la rassegna i fondamentali risultati di un registro prospettico osservazionale europeo destinati al follow-up a lungo termine di diverse centinaia di pazienti con ipertensione polmonare cronica post-tromboembolica candidati ad angioplastica polmonare.

03/06/2025

GESTIONE DEI DOAC

Penso di fare cosa gradita ai miei lettori indicando un link dal quale si può liberamente scaricare un documento aggiornato, pratico e conciso, che illustra le indicazioni all'impiego dei DOAC, e contestualmente ne affronta i più comuni aspetti pratici connessi con il loro impiego.

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA 15/25Imperdibile. Ho destinato lo spazio d’apertura all’articolo pubblicato nel NEJM solo per def...
28/05/2025

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA 15/25
Imperdibile. Ho destinato lo spazio d’apertura all’articolo pubblicato nel NEJM solo per deferenza nei confronti della ‘regina’ delle riviste della Medicina Clinica; ma in realtà i lettori si accorgeranno presto che i risultati e le implicazioni cliniche della maggior parte degli articoli che seguono li rendono decisamente più attraenti, in alcuni casi decisivi.
1) Apertura dunque ai risultati di uno studio randomizzato cinese (BRIDGE-TNK) pubblicato nel NEJM e destinato al confronto tra trombectomia da sola o preceduta dall’infusione di tenecteplase nell’ictus ischemico da occlusione dei grandi vasi del circolo anteriore;
2) A seguire nella testata neurologica di JAMA i risultati di una completa ed aggiornata revisione meta-analitica della letteratura, che fanno luce sull’entità (di proporzioni inattese) del rischio di recidiva di stroke nonostante adeguata anticoagulazione in fibrillanti con storia di ischemia cerebrale. Direbbero gli anglosassoni che è tempo di una ‘call to action’, non si può più ignorare il problema;
3) Abbiamo visto quanti e quanto convincenti siano i risultati, sia singoli che meta-analitici, di studi che suggeriscono l’accorciamento della duplice anti-aggregazione a seguito di rivascolarizzazione coronarica con l’impianto di stent medicati quando si impiega il ticagrelor. Qualche risultato c’è anche per il clopidogrel. E per il prasugrel? Eccoci serviti con i risultati di uno studio randomizzato sudcoreano (4D-ACS), che per giunta valuta anche l’opportunità di ridurne le dosi (5 mg anzichè 10 mg/die) dopo il primo mese;
4) Il ricorso all’ablazione via catetere nei soggetti con fibrillazione atriale è entrato ormai a far parte della pratica clinica quotidiana. Che concorra a ripristinare il ritmo sinusale, più o meno durevolmente, nella maggior parte dei fibrillanti, è fuor di dubbio. Ma ciò si traduce nella riduzione del rischio di stroke? La risposta dai risultati di un’ampia e sistematica revisione meta-analitica della letteratura;
5) Qual è il timing ottimale dell’anticoagulazione in fibrillanti con insufficienza renale cronica a seguito di ictus ischemico? subanalisi dei risultati del noto studio randomizzato OPTIMAS, pubblicata in Stroke;
6) Seguono gli importanti risultati di un ampio registro multicentrico asiatico, che concorrono a portare acqua al mulino della trombectomia meccanica via catetere (procedura che si sta progressivamente affermando sulla scena internazionale) per il trattamento di soggetti con embolia polmonare a rischio intermedio;
7) Per finire i fondamentali risultati di uno studio randomizzato, pubblicato nella testata neurologica del Lancet, che candida autorevolmente l’angiografia TC estesa (includendo almeno 6 cm sotto la carena) in sostituzione di quella convenzionale per il riconoscimento di fonti cardioemboliche di stroke in soggetti con ictus ischemico, riducendo la frequenza di diagnosi di ‘ictus criptogenici’.

DAL REGISTRO RIETE FINALMENTE UN MODELLO DI ALTA EFFICIENZA PER LA STRATIFICAZIONE DEL RISCHIO IN SOGGETTI CON EMBOLIA P...
23/05/2025

DAL REGISTRO RIETE FINALMENTE UN MODELLO DI ALTA EFFICIENZA PER LA STRATIFICAZIONE DEL RISCHIO IN SOGGETTI CON EMBOLIA POLMONARE
Segue Rassegna Bibliografica 14/25

Dal registro RIETE un modello accurato per la stratificazione del rischio in pazienti con embolia polmonare stabile in sostituzione di quello proposto ancor prima della pandemia dalla European Society of Cardiology, che ormai aveva fatto il suo tempo. Fondamentale pubblicazione a cura della principale rivista europea della Cardiologia (Eur Heart J), di cui c’era veramente bisogno. Invito i lettori a prendere nota del sito internet (indicato nella descrizione dell’articolo) liberamente accessibile per ottenere con facilità una informazione utile per orientare la strategia terapeutica ogniqualvolta si faccia diagnosi di questa complicazione.

Seguono 5 articoli di rilevante interesse per la tematica affrontata, il prestigio delle riviste che li hanno accolti e le implicazioni che ne conseguono per la pratica clinica:
1) Quando usiamo le dosi ridotte di DOAC in soggetti con fibrillazione atriale otteniamo un risultato almeno paragonabile a quello ottenibile con la warfarina? Rispondono gli autori di un’ampia indagine retrospettiva territoriale finlandese;
2) Quali sono i risultati attesi con l’impiego dei DOAC nella terapia della TVP dell’arto superiore? Risultati di un’osservazione prospettica osservazionale condotta in un ampio numero di pazienti arruolati nel registro internazionale RIETE;
3) E’ indicata la prevenzione farmacologica del TEV in soggetti in cura con duplice anti-aggregazione durante un ricovero ospedaliero? Risultati di un’indagine retrospettiva condotta nell’arco di un decennio in due strutture ospedaliere tedesche;
4) Qual è il rischio di emorragia gastrointestinale maggiore in fibrillanti candidati alla TAVI per stenosi aortica? Confronto tra edoxaban e warfarina, ricavato da una subanalisi del trial clinico ENVISAGE-TAVI AF;
5) Chiudono la rassegna i risultati di un’ampia revisione sistematica e meta-analitica della letteratura, destinata al confronto tra trombolisi standard e trombolisi assistita da ultrasuoni (entrambe via catetere) per la terapia dell’embolia polmonare.

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Selvazzano Dentro

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