Dott. Ivan Conia - Neuropsicomotricità

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Dott. Ivan Conia - Neuropsicomotricità

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Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, Iscritto n. 191 dell'albo della professione sanitaria di terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, presso l'Ordine TSRM PSTRP di Milano Como Lecco Lodi Monza-Brianza Sondrio

26/04/2023

👶Come è possibile favorire e stimolare i movimenti a terra del bambino/a nei primi mesi di vita? 📌Ecco 4 strategie che possono tornare utili:
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✅ Predisporre uno spazio adatto: la prima cosa da fare è innanzitutto predisporre uno spazio adatto, abbastanza ampio e sicuro per poter lasciare condurre al bambino/a tutte le sperimentazioni del movimento. Un esempio può essere rappresentato dal classico tappetino a puzzle colorato.
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✅ Fare tummy time: il tummy time, ossia la posiziona prona del neonato mentre è sveglio a giocare supervisionato dal genitore, è fondamentale per permettere lo sviluppo del tono muscolare e della coordinazione.
Si può incominciare già a 2 mesi o anche ad 1 mese sul petto di mamma e papà,con brevi sessioni da pochi minuti e andando via via ad aumentare le sessioni e il minutaggio
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✅ Non abusare dei dispositivi: in alcuni momenti, sdraiette, ovetti, girelli e box possono tornare utili. Tuttavia, se vengono usati troppo, impediscono al bambino di muoversi in maniera libera e spontanea, precludendo scoperte e sperimentazioni.
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✅ Far nascere nel bambino/a il desiderio di spostarsi: per stimolare il movimento e lo spostamento può essere utile promuovere il desiderio e la necessità di muoversi nei bambini. Come? Ad esempio posizionando alcuni giocattoli nel loro spazio circostante. In questo modo, per poterli raggiungere il bambino/a dovrà organizzarsi e pianificare il proprio spostamento nello spazio.
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✅ Non accelerare i tempi: il bambino impara a strisciare, gattonare, camminare quando è pronto. Accelerare i tempi non solo non è utile ma potrebbe risultare dannoso per il suo sviluppo.
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04/04/2023

Su come un neonato veda nei primi giorni esistono tanti miti, come ad esempio quello che all'inizio vedano sono in bianco e nero, ma non è affatto così 👀
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Alla nascita il neonato percepisce ciò che è entro i 20-25 cm (pressappoco la distanza tra i suoi occhi e il viso della mamma al momento dell'allattamento). Per fare un paragone, vede come un miope senza occhiali 🤓
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Intorno al 2-3 mese, i suoi occhi riescono a compiere dei movimenti di inseguimento di un oggetto , mentre al 3 mese inizia a mettere a fuoco e inizia a percepire la profondità dello spazio, consentendogli di vedere e quindi manipolare gli oggetti. In questi mesi il bambino è attratto da colori forti e ad alto contrasto 🔎
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Al 5 mese i suoi occhi si allineano in maniera stabile.
Dai 6 mesi, la messa a fuoco è sempre più precisa e consente al bambino di vedere e osservare anche gli oggetti più piccoli. Emerge anche la capacità di identificare un oggetto anche quando ne vede solo una parte e quindi di riconoscimento della sua esistenza anche quando non lo vede. Diventa quindi molto divertente il gioco del "cucù".
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Intorno agli 8-9 mesi la capacità visiva del bambino è praticamente uguale a quella di un adulto, e gli consente, di individuare e riconoscere oggetti e persone anche a distanza.
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09/03/2023

⚠️È importante riconoscere i segnali di un possibile ritardo nello sviluppo per poter intervenire precocemente e aiutare il tuo bambino a raggiungere i suoi obiettivi di crescita.
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Ecco alcuni segnali da tenere d'occhio:
❗️Non vengono raggiunte le tappe dello sviluppo (come rotolare, sedersi, camminare) entro i tempi previsti o in modo atipico
❗️Non vi è interesse a interagire con l'ambiente circostante o con altre persone
❗️Non compare il linguaggio gestuale (come indicare con il dito, fare cenno con la testa) o quello verbale entro i tempi previsti
❗️Non è presente il contatto di sguardo (oppure è fugace)
❗️Sono presenti comportamenti ripetitivi o rigidi
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Se noti uno o più di questi segnali, è opportuno svolgere un approfondimento che possono aiutare a capire meglio la situazione e a intervenire nel modo più appropriato per il bambino/a.
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07/03/2023

🧩Nella terapia neuropsicomotoria, il gioco è lo strumento fondamentale presente nella "cassetta degli attrezzi" di ogni TNPEE.
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💡Quello che agli occhi di un genitore o di un non-addetto ai lavori può sembrare un semplice momento di gioco libero e divertimento, in realtà nasconde tanti aspetti importanti.
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🔍Il gioco è lo strumento rivelatore che più di tutte le altre attività, rende manifesto il mondo interno di ogni bambino, comprese le proprie difficoltà e fragilità. Inoltre, dalle caratteristiche del gioco che il bambino/a porta in terapia (ripetitivo, povero, rigido, immaturo, ecc), è possibile trarre degli indicatori del suo sviluppo.
Attraverso il gioco è possibile osservare come il bambino interagisce con il prossimo, con l'ambiente circostante, con l'oggetto, con le regole e le attese.
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📌E non finisce qui: il gioco, dopo aver permesso al TNPEE di osservare e comprendere ogni bambino/a nella propria originalità, diventa il mezzo per poter lavorare sulle difficoltà e fatiche precedentemente osservate.
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🎯Le attività, i giochi e i materiali non vengono scelti a caso: sono selezionati attentamente e vengono utilizzati secondo specifiche strategie in maniera funzionale al raggiungimento degli obbiettivi terapeutici.
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Il gioco terapeutico non può essere lasciato completamente alla spontaneità del bambino, ma deve essere sempre finalizzato verso obiettivi terapeutici connessi allo sviluppo delle funzioni adattive.
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02/03/2023

⚠Il disturbo oppositivo-provocatorio è caratterizzato da un insieme di comportamenti che assumono l'aspetto di una costante sfida nei confronti delle figure dell'ambiente significativo
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🎭 Questi comportamenti spesso vanificano i tentativi di stabilire rapporti di cooperazione e condivisione, rischiando che si verifichino dinamiche di allontanamento ed emarginazione con il gruppo di pari.
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❓Quali sono le manifestazioni di questo disturbo? Sono problemi di regolazione emotiva e comportamentale come collera, irritabilità e rabbia, che sfociano in condotte di sfida e provocatorietà verso il prossimo
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28/02/2023

💡I disturbi da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) sono caratterizzati da una serie di comportamenti disfunzionali che interferiscono nella vita quotidiana del bambino/a.
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⚠I comportamenti che caratterizzano i disturbo possono essere ricondotti a tre aree disfunzionali: l'iperattività, l'impulsività e la disattenzione.
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Facendo riferimento a queste tree aree disfunzionali si vengono a definire 3 sottogruppi:
1️⃣Nel primo sottogruppo prevalgono i comportamenti riferibili a iperattività e impulsività
2️⃣Nel secondo sottogruppo prevalgono i comportamenti riferibili alla disattenzione;
3️⃣Nel terzo sottogruppo infine sono ugualmente rappresentati i tre tipi di comportamento
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07/02/2023

🏃‍♂️I progetti di educazione psicomotoria alla scuola dell'infanzia rappresentano per i bambini un’occasione unica e speciale per parlare di sé e della propria interiorità, attraverso il corpo e il movimento.
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💡Il movimento del corpo in relazione con l’ambiente è uno dei canali privilegiati per scoprire i propri confini e i propri limiti; è il mezzo per esplorare e costruire l’esperienza spazio-temporale; è il mezzo per conoscere l’altro e condividere con lui le proprie esperienze.
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❌Spesso però la psicomotricità a scuola viene confusa con il “gioco libero”, la "ginnastica" o con l’attività motoria”. Questi ultimi, pur essendo comunque utili e di valore educativo per la crescita del bambino, sono profondamente diversi dalla psicomotricità.
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✅La psicomotricità infatti prevede un contesto e una metodologia specifica (obiettivi, setting spazio temporale preciso, regole condivise) e soprattutto un approccio e uno sguardo consapevole ed empatic sul valore del gioco del bambino da parte del TNPEE, che si sintonizza sulla globalità dell'individuo permettendo al bambino di viversi protagonista attivo, secondo le proprie modalità, tempi e competenze.
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❗Inoltre i progetti di educazione psicomotoria rappresentano un importantissimo strumento di prevenzione, in quanto grazie all'osservazione congiunta di insegnanti e TNPEE è possibile individuare difficoltà, disagi e fattori di rischio in maniera precoce, andando eventualmente ad attivare un percorso di valutazione e terapia neuropsicomotoria individualizzato.
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03/02/2023

🗣️Il tono della voce è considerato uno dei canali di comunicazione non verbali utilizzati dagli esseri umani accanto ai gesti, al movimento del corpo e all’espressione facciale. Le diverse qualità della voce umana come il tono, il volume, il ritmo, la velocità e l’intensità influenzano l’interazione umana fin dall’inizio della vita.
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🛠️Non solo nella terapia della neuro e psicomotricità ma in tutte le discipline che si basano sulla relazione, la voce rappresenta uno dei più importanti strumenti della "cassetta degli attrezzi" del terapista.
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🗨️La voce è un potente strumento per comunicare emozioni e stati d'animo. Come terapisti dell'età evolutiva, il tono di voce gioca un ruolo cruciale nella creazione di un ambiente sicuro e rassicurante per i nostri giovani pazienti. Con un tono calmo e lento può infondere sicurezza e tranquillità, un tono deciso può contenere e dare confini.
Le parole sono importanti, ma come le diciamo è altrettanto fondamentale.
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31/01/2023

🤔Questa è una delle prime domande che ogni TNPEE dovrebbe porsi per poter iniziare un percorso valutativo e riabilitativo con un bambino.
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🧲Perché è così importante sapere se ad un bambino/a piacciono di più gli animali o o le macchinine? Perché sapere quali giocattoli o quale categoria di giochi è più interessante ci consente di creare con maggior facilità un’alleanza terapeutica con il bambino, fondamentale per poter riuscire a strutturare delle attività specifiche per poter raggiungere gli obbiettivi stabiliti.
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📈Inoltre, capendo quali sono gli interessi dei bambini/e e scegliendo delle attività, dei giocattoli e dei materiali ad hoc, ci consente di stimolare in loro maggior livelli di attivazione e motivazione, fondamentali per una buona riuscita di ogni intervento.
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❓Se hai bisogno di aiuto resto sempre a disposizione ai seguenti contatti:
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27/01/2023

Quello che siamo oggi ha a che fare con quello che ci è accaduto ieri. La persona che siamo oggi ha a che fare con come ci hanno parlato, come ci hanno toccato, come ci hanno trattato.
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🎭Parlare di salute mentale non consiste solo nel descrivere, elencare e nominare o le malattie mentali in età adulta, ma ha anche a che fare con la prevenzione della salute mentale infantile.
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Anche i bambini possono soffrire di ansia, depressione, psicosi. Anche i bambini possono sperimentare l'angoscia. Dunque è molto importante considerare questo aspetto ed è molto importante capire che il gioco è lo strumento più potente per ascoltare, comprendere e plasmare il disagio che i bambini provano, proteggendoli e creando degli spazi e dei momenti sicuri per loro.
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🫶A te che stai leggendo, a tutti coloro che si relazionano ogni giorno con i più piccoli, se hai a cuore il benessere mentale dei più piccoli, non voltarti dall'altra parte se osservi che in loro qualcosa non va: chiedi aiuto, perché i modi per aiutarlo/a esistono e sono davvero tanti.
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26/01/2023

La maggior parte delle volte in cui viene riscontrata una difficoltà in un bambino/a, questa non si manifesta in un solo ambito ma spesso coinvolge anche gran parte delle altre aree: quella del linguaggio, motoria, emotiva, comportamentale ecc.
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🔗Risulta dunque necessario intervenire in maniera sinergica e coordinata su diversi aspetti. Per questo insieme al .animalamente lavoriamo in èquipe.
La nostra è un’equipe che si coordina e collabora per rispondere ad ogni necessità, con l’obbiettivo di stimolare e potenziare lo sviluppo del bambino nella sua globalità e di supportare la famiglia nell'intero percorso
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🎨Viene definita “multidisciplinare” perché al suo interno lavorano professionisti di ambiti differenti e con diverse modalità di lavoro: TNPEE, logopedisti, neuropsichiatra infantile, psicologi e psicoterapeuti, pedagogisti ed educatori.
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👀Il confronto e la discussione nella periodica riunione di èquipe permettono di scambiare informazioni preziose, osservare il caso dai diversi punti di vista degli altri professionisti ed elaborare strategie congiunte per massimizzare i benefici per ogni bambino e la propria famiglia.
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Anche la scuola e la famiglia sono elementi importanti di questa collaborazione e sono sempre coinvolti nel percorso terapeutico e riabilitativo e contribuiscono a creare una rete di lavoro intorno al bambino a 360°.
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24/01/2023

Il ritardo dello sviluppo è un argomento del quale si sente parlare molto spesso ed è uno di quelli che di frequente turba i pensieri di tanti genitori nei periodi in cui i loro piccoli stanno raggiungendo le prime tappe di sviluppo.
Tuttavia, quando si parla del concetto di "ritardo" è doveroso fare alcune premesse:
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🔸Non esistono appuntamenti rigidi: i tempi per le acquisizioni delle varie tappe di sviluppo non sono appuntamenti rigidi e serrati, rappresentati da pochi giorni, ma piuttosto delle ampie finestre temporali entro il quale ci si aspetta che compaia un certo comportamento o una certa competenza.
🔸Non fare confronti: ogni bambino/a è unico/a e si sviluppa a un ritmo diverso. Non c'è bisogno di preoccuparsi se il tuo bambino non parla o cammina alla stessa età o nello stesso momento degli altri bambini.
🔸Ogni bambino/a impara quando è pronto per farlo: le prime conquiste sono uno dei momenti più gioiosi nella vita di genitori: sovraccaricarli di aspettative e ansie rende impossibile godere di questi attimi. Cercare perciò di anticipare queste conquiste è controproducente sia per i genitori che per i bambini, che vengono spronati a fare qualcosa per il quale non hanno ancora sviluppato tutte le risorse necessarie.
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Fatte queste premesse dunque, quando è possibile parlare di "ritardo"?
👉Un ritardo nello sviluppo si configura quando una certa abilità o competenza non si manifesta entro l'intervallo temporale previsto per la sua comparsa. In questi casi è necessario svolgere un approfondimento con uno specialista.
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Indirizzo

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20831

Sito Web

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