12/10/2017
Oggi vorrei proporre una riflessione che è nata in me un po' per caso e a partire da un evento apparentemente molto semplice : alcuno bambini che scartano, felici e incuriositi, degli ovetti con sorpresa. Una riflessione riguarda il tempo : il tempo dell attesa speranzosa, del fiato quasi trattenuto e dei piccoli salti fatti per gestire ed esprimere l'emozione vissuta in questo tempo "prima di..". Un tempo, dunque, di valore per comprende i propri desideri e per capire "cosa è importante per me". Ad un certo punto ecco che l adulto dà il via e le mani dei bambini si muovono veloci, spesso troppo per il lavoro fino-motorio che devono compiere. "Rallenta, scarta con calma" dice l adulto ed ecco che la sorpresa diventa realtà proprio li tra le loro mani. Ecco che scoprono il tempo del corpo, a volte limitante e non veloce come il tempo del pensiero. I bambini a questo punto, a seconda della sorpresa che troveranno, si trovano a vivere due possibili emozioni: la gioia di trovare un gioco che corrisponde alle loro aspettative (che solitamente è il personaggio ricercato) oppure la frustrazione (rabbia o tristezza) di trovare una sorpresa non all''altezza di quanto sperato. In una piccola esperienza possono sperimentarsi nella gestione di emozioni molto importanti che vivono nella quotidianità. L' attesa speranzosa, la gestione della gioia che può diventare eccitazione, l accettazione della delusione... sono tutti aspetti che vivono in questo caso nel piccolo ma che fanno parte della vita di tutti i giorni e che raccontano di come ciascuno di noi è fatto, narrano continuamente della nostra identità.