30/08/2020
Se non abbiamo abbastanza vitamina D, rischiamo ipertensione, diabete, patologie autoimmuni e perfino alcune forme di tumore.
Eppure, nel mondo occidentale, tra il 40 e il 75 per cento delle persone ne è carente, con punte preoccupanti fra le donne in menopausa, gli anziani e perfino i giovanissimi, tanto che il British Medical Journal ha evidenziato, negli ultimi anni, il ritorno del rachitismo fra i bambini inglesi: colpa del poco sole e del troppo tempo trascorso in casa davanti a pc e videogiochi.
Ecco come prevenire in tre mosse le possibili carenze.
ESPONITI AL SOLE
La luce solare è la principale fonte di vitamina D: «Fa sì che il 7-deidrocolesterolo, naturalmente presente nell’organismo, si trasformi in colecalciferolo, cioè la vitamina D3», spiega l’esperto.
Non c’è bisogno di strafare e di rischiare pericolose scottature: basterebbero circa 30 minuti al giorno in pieno sole per assicurarsi tutti i benefici (i tempi di esposizione possono variare a seconda della stagione, della latitudine alla quale si abita e del fototipo di appartenenza della pelle).
«Il consiglio è usare il buon senso: questo vuol dire evitare, comunque, le ore più calde della giornata e utilizzare una crema protettiva, sebbene i filtri solari riducano l’efficacia degli ultravioletti», raccomanda Fagnani.
SEGUI LA DIETA SALVA-OSSA
La vita moderna, tuttavia, si svolge sempre meno all’aria aperta e questo spiega come mai molte persone abbiano un deficit di vitamina D: una buona ragione per chiedere aiuto anche alla dieta. Certo, questa sostanza non è presente in grandi quantità nei cibi, ma vale comunque la pena privilegiare alcuni alimenti: «Tra i più ricchi c’è il pesce e, in particolare, il salmone, lo sgombro, il tonno e le sardine, oltre al ben noto olio di fegato di merluzzo.
Poi, anche se in quantità minori, la vitamina D è presente nei latticini e nel tuorlo d’uovo». È importante, inoltre, consumare un quantitativo adeguato di grassi: una dieta fortemente ipolipidica inibisce l’assorbimento della vitamina D, così come quello delle altre vitamine liposolubili»l.
QUANDO SERVE, CI SONO GLI INTEGRATORI
Se, poi, non si ha la possibilità di esporsi al sole e, magari non si ama il pesce, è il caso di puntare sugli integratori.
Ma quali sono i sintomi di carenza?
A parte i rarissimi casi di vera osteomalacia, un disturbo associato all'indebolimento e alla malformazione delle ossa negli adulti in seguito a carenza cronica di vitamina D, i sintomi indicativi di scarsa presenza di questa vitamina sono, nel migliore dei casi, facilmente confondibili e poco evidenti. Ecco perché tante persone sono carenti senza saperlo.
Ecco di seguito alcuni segnali indicativi di deficit di vitamina D in soggetti attivi, ma soprattutto in chi pratica sport ad alto livello.
• Riduzione della forza muscolare; aumento della fatica; mancata risposta ad un allenamento mirato a sviluppare la forza
• Malinconia; minore intensità di allenamento; possibile depressione
• Debolezza ossea generalizzata; dolori; maggiore incidenza di fratture da stress
• Aumento delle infezioni del tratto respiratorio superiore, poiché questa vitamina riveste anche un ruolo chiave nel sostenere il nostro sistema immunitario.
• Aggravamento di disturbi infiammatori e infezioni intestinali
DIAGNOSI
Non dimentichiamo che la vitamina D esercita un effetto positivo anche sull’umore delle persone che sono in salute.
Il laboratorio Analisi Cliniche" Dott.Cervini Antonio " esegue quest'analisi con relativa risposta il giorno stesso del prelievo.
Prendiamoci cura di noi stessi ,la prevenzione può essere più efficace della terapia.
L' ambulatorio Cervini è sempre a vostra disposizione.