17/06/2025
- Il Cibo come Energia -
Il cibo non è solo nutrimento per il corpo, ma è anche una fonte di energia per la mente e per i nostri corpi sottili in formazione. Ogni alimento che consumiamo contribuisce a costruire non solo la nostra forza fisica, ma anche questi involucri di coscienza e potenza che cerchiamo di sviluppare. È per questo che, in molte tradizioni spirituali, si dà grande importanza alla qualità del cibo. Alimenti come il miele e la frutta secca, con le loro proprietà naturali, sono visti come veri e propri doni della natura, capaci di nutrire il corpo e l’anima. Al contrario le bevande alcoliche e i cibi grassi, o quelli legati alla sofferenza degli animali, appesantiscono non solo il nostro fisico, ma anche la nostra mente, creando una sorta di velatura energetica che può influire negativamente sul nostro equilibrio interiore.
- Digiuno e Rigenerazione -
In questa ottica, brevi periodi di digiuno, come ad esempio un giorno alla settimana, possono essere visti come una pratica di rigenerazione, sia per il corpo che per la mente. Il digiuno non è solo una pausa fisica per organi come il fegato e la milza, che hanno un ruolo fondamentale nel mantenimento del nostro benessere energetico, ma è anche un’opportunità per ristabilire un contatto più profondo con il nostro centro interiore. Questi organi, infatti, giocano un ruolo cruciale nel sostenere la nostra energia sottile, quella stessa energia che ci permette di intraprendere pratiche come la meditazione.
Durante il digiuno, non stiamo solo dando riposo al nostro corpo, ma stiamo anche permettendo alla mente di purificarsi, di alleggerirsi da pensieri e preoccupazioni legati al cibo, e di riconnettersi con uno stato di quiete e silenzio interiore. Questo stato di quiete è il terreno ideale per la meditazione e per pratiche spirituali più profonde. Rifletti un attimo attorno a quante associazioni, proiezioni e compensazioni sono collegate al cibo (status sociale, gratificazione, lussuria, gola, ecc..).
Resistere alla tentazione del cibo, essere controllori di questa funzione, non solamente esercita la nostra volontà ma produce anche salutari conseguenze. E’ un “non atto” che riduce ed argina i processi infiammatori interni, potenzia la risposta immunitaria, riduce la possibilità di intolleranze e, grazie all’autofagia, induce le cellule a liberarsi da tossine e sostanze di scarto. In assenza di nuovi nutrienti da elaborare, il corpo può finalmente rivolgere l'attenzione alla pulizia interna. Il fegato, uno degli organi principali nella gestione delle tossine, ha l'opportunità di smaltire le riserve di sostanze nocive accumulate nel tempo, alleggerendo il carico su tutto il sistema. Allo stesso tempo, anche l'intestino, spesso sovraccarico da abitudini alimentari irregolari o squilibrate, può riposare e rigenerarsi. Si tratta di un vero e proprio processo di intima e assoluta purificazione del corpo e della mente, un esercizio di volontà, di presenza e una correzione dei nostri disfunzionalismi. Inoltre ci permette di comprendere le nostre dipendenze associate al cibo.
Tratto da “MEDITAZIONE LA TUA PORTA VERSO LA CONSAPEVOLEZZA”