
21/12/2022
SENZA CAMBIAMENTO NON C'E' VITA
Il cambiamento è il motore della vita. Tutto ciò che esiste in natura muta di continuo, istante dopo istante. Pensare di fermare un qualsiasi cambiamento in atto sarebbe come pensare di poter fermare il tempo che scorre. Impossibile. Noi stessi cambiamo di continuo e di conseguenza necessitiamo di nuove situazioni nella nostra vita, cosa che spesso accettiamo malvolentieri. Siamo così abitudinari, così rinchiusi nella nostra roccaforte del finto benessere, nella nostra zona di comfort, che non vogliamo sentire parlare di cambiamento. Il solo pensiero di dover cambiare qualcosa nella nostra vita, o nella nostra mente, ci terrorizza fino al midollo. Non è un caso se ancora oggi il “posto fisso” e il “per sempre” sono degli idoli sempre consacrati. Così, a poco a poco, nel non seguire i nostri mutamenti, moriamo dentro. Perché senza cambiamento non c’è vita.
Chi non accetta la responsabilità del cambiamento diventa un oggetto inanimato, intrappolato in convinzioni granitiche che non accettano la vita che è perenne, continua trasformazione. Perché devo cambiare? Ho forse sbagliato qualcosa nella mia vita? Perché cambiare questa convinzione o quella direzione? Non è molto più comodo lasciare tutto così com'è? Il nostro Ego, sempre bello tronfio, mosso da spirito autarchico, ci porta a difendere le nostre scelte, anche se poi probabilmente non sono state scelte libere e consapevoli ma scelte frutto di indottrinamenti e manipolazioni esterne. Per questa ragione fare un passo diverso dalle nostre convinzioni ormai incrostate da anni, risulta estremamente difficile. Respirare aria di cambiamento potrebbe significare doverci confrontare con noi stessi, per vedere e rivedere le cose da un’altra angolazione. E potrebbe significare dover fare dell’autocritica, un processo piuttosto faticoso ma che regala l’uscita dal girone dantesco, dove si vivono anni fotocopia.
Ogni cambiamento infatti, richiede impegno, costanza, un po’ di grinta, un po’ di sana follia e tanto coraggio. Perché nel cambiamento è insito il fatto che andremo a stravolgere una parte del nostro essere, del nostro fare.
Occorre accettare le situazioni che la vita ci presenta, anche se a volte non è così semplice. Così come non bisogna confondere l’accettazione con la rassegnazione, poiché rassegnarsi significa assumere una situazione di passività, mentre accettare, l’accettazione, comporta il prendere delle decisioni che possono condurre a certi cambiamenti, per rivisitare, modificare alcuni modi di pensare, ormai divenuti nella nostra mente degli schemi rigidi di interpretazione della realtà.
“Accettare significa avere fiducia nella vita e nel suo mistero. Trovare il coraggio di cambiare quello che è in nostro potere e imparare ad accettare quello che invece non dipende da noi, fiduciosi che tutto quello che accade avviene per uno scopo, che è stato scelto da noi tanto tempo fa e il fatto che non lo ricordiamo non significa che non sia vero, ma solo che deve essere di nuovo portato alla coscienza.” (Dal libro “La cattiva abitudine di essere infelici” di Ivan Petruzzi)
Rinunciare al cambiamento rappresenta il tarlo più dannoso della vita umana, quello che scava voragini interiori fin dove non arriva più la luce. Si diventa stanziali, aggrappati con le unghie e con i denti ai propri schemi mentali, ai propri pensieri sempre più statici, si diventa paladini dell’abitudine e del “così fan tutti”, gli uni uguali agli altri, tutti impegnati nel proteggere quella poca sicurezza da stringere fra le mani, rinunciando all'opportunità di diventare esploratori della vita.
Come ho già scritto, cambiare significa accettare, accettare le trasformazioni della vita che la rendono vita, ma significa anche accogliere dentro di sé qualcosa che non sarà più, per fare posto a qualcosa di nuovo. Ne “I dolori del giovane Werther” di Goethe, Werther si suicida non perché vuole morire, ma perché non accetta la separazione dalla fidanzata Charlotte, soprannominata Lotte, in altre parole non accetta il cambiamento come condizione del vivere.
Ecco perché ritengo che senza cambiamento non c’è vita. Il cambiamento è inevitabile, tutto muta e niente resta uguale. “Tutto scorre” direbbe Eraclito. Il problema nasce dal fatto che l’uomo desidera spasmodicamente di poter esercitare un qualsivoglia controllo sui cambiamenti della propria vita, ma la vita accade, lei danza al ritmo di un suono misterioso, mistico, e non ci è dato conoscere come si svilupperà la melodia.
L’unica cosa saggia da fare è accettare proprio l’imprevedibilità stessa dei cambiamenti e tenersi pronti a tutto, tenere le vele ben spiegate, così da cambiare e non lasciarsi cambiare. Perché scegliere è scegliersi.
tragicomico.it