23/12/2025
Dicevamo proprio nell'ultimo incontro dell'importanza del gruppo, del ritrovarsi, sostenersi, fare progetti insieme; tutto questo ci dà una forza superiore per portare avanti il nostro progetto di vita. Queste festività saranno un bel banco di prova per la nostra pratica, rappresentano un ulteriore metafora della vita, avremo giorni carichi di impegni, di incontri, di ricordi, di momenti di gioia, di altri meno piacevoli, sarà tutto un rutilare che ci farà sembrare il tempo denso, carico e la nostra pratica, il nostro personale procedere, faticherà non poco a trovarsi uno spazio tranquillo e libero per essere coltivato.
Dovremo quindi avere ancora più determinazione e questa volta con meno aiuti, dovremo prendere in carico totale la nostra pratica, dimostrare a noi stessi che ci crediamo.
Un anno finisce ed anche questo è un momento importante, si fanno bilanci e nuovi programmi, tutto sembra davvero dover finire per poi iniziare nuovamente, in una data che qualcuno ha stabilito, ma in realtà si tratta solo di un ciclo che si ripete, dovremo essere noi a dare il significato e la direzione ad un cambiamento, se lo riterremo necessario.
La fine dell’anno è un momento dove si fanno progetti, propositi, in genere di cambiamento.
Il cambiamento non è una cosa che possa avvenire in tempi brevi, se oggi ci ritroviamo con atteggiamenti o abitudini che riteniamo sbagliate, con alcuni aspetti della vita che non ci soddisfano pienamente dobbiamo pensare che tutto questo si sia formato in un arco di vita molto lungo e se mai riusciremo a cambiarlo, non potrà avvenire solo in seguito ad un desiderio e a uno schiocco di dita. Ci vorrà forza e determinazione e non pensate di non averne, ne abbiamo tutti in grande quantità, spesso non è solo adeguatamente direzionata.
Dobbiamo fare dei progetti piccoli, perché un percorso, anche lungo e soddisfacente, deve per forza essere compiuto con piccoli passi.
Facciamo tutti un progetto per l’anno nuovo, una cosa (aspetto, caratteristica, attitudine, atteggiamento ecc.) che vogliamo abbandonare e una cosa che vorremmo sviluppare.
Non andiamo a caso, in modo leggero, o peggio in modo troppo pesante, ma scegliamo due particolarità precise, una che non ci soddisfa e dalla quale vorremmo allontanarci e una invece a cui miriamo e che vorremmo fare nostra.
Dobbiamo partire da cose piccole, magari importanti, ma non troppo difficili da realizzare, le stabiliamo da qui al 31 di dicembre, con calma e consapevolezza e facciamo un piccolo contratto, nel senso che prendiamo un foglio e scriviamo (meglio se a mano) i nostri due propositi, terremo questo foglio in un posto sicuro, significativo, non sarà nemmeno necessario condividere il nostro intento con altri. Poi dovremmo avere un oggetto che ci ricorda del nostro progetto, può essere un orologio, braccialetto, immagine sullo schermo di un PC ecc. che ogni volta che lo/la guarderemo ci ci faccia rammentare del nuovo proposito.
Il progetto deve avere una scadenza a breve, una settimana, quindici giorni, massimo un mese e poi dovrà essere rinnovato e lo si potrà portare avanti quanto riterremo opportuno, ma rinnovandolo costantemente del periodo che riteniamo ideale, non superiore ad un mese.
Ricapitolando…
Il cambiamento ha bisogno di tempo e di piccoli passi, ma soprattutto ha bisogno di fiducia nelle proprie possibilità.
Darsi degli obbiettivi troppo alti, complicati, difficili o che presuppongono troppo tempo per essere realizzati, ne decreta irrimediabilmente una fine prematura.
Per creare fiducia in noi stessi dobbiamo riuscire ad arrivare costantemente ad un traguardo. Possiamo fare in modo di riuscirci con obbiettivi importanti, non facili da raggiungere, ma che siano ampiamente alla nostra portata, bisogna agire con consapevolezza da questo versante, dobbiamo darci tempi non troppo lunghi per non scoraggiarci ed abbandonare, per stanchezza o noia. Arrivare alla fine di un progetto, anche breve, ci dà la carica e la voglia di iniziare nuovamente ad impegnarci e la somma di tanti piccoli tempi, costanti, mantenuti, vissuti in modo positivo, potrà produrre comunque un percorso anche infinito, che dura una vita.
Crearci delle routine ci aiuta, fare un contratto, organizzarci, creare importanza intorno al nostro progetto, proteggerlo, sarà un motore che lo porterà avanti nel tempo.
Partiamo da oggi, ognuno per conto proprio, senza il bisogno di raccontare i particolari, creiamo il nostro progetto che prenderà forma dal primo gennaio, nel tempo considereremo le difficoltà, i successi, i traguardi intermedi o anche le correzioni che vorremo apportare alla proposta iniziale.
Se il problema è la determinazione o la costanza nel riuscire nelle cose, è importante anche il linguaggio che usiamo, sia quello che usiamo normalmente che quello che useremo nel contratto. In questo caso è meglio scrivere lo “faccio”! ... “fare” è una parola che presuppone una forte determinazione, avere già l'intento di riuscire, in queste pratiche la parola "provare"; “ci provo” è da cancellare dal vocabolario, perché, nascosta, ha già la radice di una possibile sconfitta e la nostra mente è molto sensibile a seguire le radici nascoste nelle parole. Quindi come diceva un grande saggio: "c'è solo fare o non fare, non esiste provare"
Ok? Si parte?
Buone feste, ma soprattutto buon cammino...