
07/09/2025
🌿𝐋𝐀 𝐆𝐈𝐍𝐄𝐒𝐓𝐑𝐄𝐋𝐋𝐀 🌿
Osyris alba;
Ginestrella comune;
Zaccapingiadas.
🌿A prima vista questo piccolo arbusto ricorda la ginestra e anche il nome lo farebbe pensare, ad uno sguardo più attento ci rendiamo conto che non lo è affatto: i rami, le foglie e, soprattutto, i fiori sono completamente diversi. Addirittura le due piante appartengono a famiglie diverse: Fabacee per la ginestra, Santalacee per la 𝐠𝐢𝐧𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞.
Che poi, a voler essere proprio pignoli, non è neanche tanto comune, almeno dalle nostre parti. Sulla Giara la si trova solo sporadicamente, soprattutto nelle aree periferiche. Nel costone dell'altopiano è più presente, ma sempre con numeri comunque limitati.
🌿Ha la particolarità di essere una specie emiparassita, significa che pur avendo la capacità di produrre in proprio, tramite la fotosintesi clorofilliana, i nutrienti di cui ha bisogno per vivere, è in grado anche di parassitare altre piante per assorbire da queste acqua e sali minerali.
Nei nostri ambienti si associa soprattutto a leccio, roverella e asparago selvatico.
🌿In questo periodo è facilmente riconoscibile per via delle sue piccole bacche mature di un bel colore rosso vivo, tondeggianti, diametro che non arriva a un centimetro, pochissima polpa. Probabilmente non commestibile, in ogni caso l’odore pessimo che emana se viene schiacciato non invita certo all’assaggio.
🌿Un tempo gli steli molto ramificati, flessibili e resistenti della “𝑧𝑎𝑐𝑐𝑎𝑝𝑖𝑛𝑔𝑖𝑎𝑑𝑎𝑠” (“𝑠𝑝𝑎𝑐𝑐𝑎𝑝𝑒𝑛𝑡𝑜𝑙𝑒”, strano nome sardo locale della pianta di cui non si conosce l’etimologia) erano comunemente utilizzati per realizzare delle robuste scope artigianali molto funzionali soprattutto nei lastricati e nei selciati in pietra dei vecchi cortili.
(📸: testo e foto di Antonello Piras)
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