
08/10/2025
Glucocorticoidi
Osteoporosi indotta da glucocorticoidi: una sintesi delle evidenze
I glucocorticoidi orali possono portare a un aumento del rischio di fratture e fragilità ossee. Ecco una sintesi delle evidenze disponibiliglucocorticoidi orali sono utilizzati da circa il 3% della popolazione adulta a livello globale per varie malattie croniche. Gli individui in trattamento orale a lungo termine con glucocorticoidi mostrano una prevalenza stimata di osteoporosi o fratture fino al 30-50%, rendendo la terapia con glucocorticoidi la causa più comune di osteoporosi secondaria e iatrogena
✅. La perdita ossea si verifica rapidamente durante i primi mesi di terapia con glucocorticoidi. Pertanto, il rischio di frattura aumenta già 3-6 mesi dopo l’inizio del trattamento e rimane costantemente elevato con la terapia con glucocorticoidi in corso.
Una recente review pubblicata su The Lancet Diabetes & Endocrinolgy ha esaminato lo stato dell’arte sulle conoscenze nel campo, esplorando l’uso e i limiti delle tecnologie di imaging attuali ed emergenti, degli strumenti di previsione, e delle le strategie di trattamento per prevenire e trattare l’osteoporosi indotta da glucocorticoidi.
👉 La revisione mostra come la patogenesi dell’osteoporosi indotta da glucocorticoidi sia multifattoriale, coinvolgendo diversi meccanismi biochimici e genetici, aumentando l’osteoclastogenesi, modificando l’omeostasi del calcio, trans-attivando i geni che causano gli effetti avversi dei glucocorticoidi, compresa la perdita ossea e prolungando la vita degli osteoclasti, contribuendo così ad un aumento transitorio del riassorbimento osseo.
I glucocorticoidi agiscono poi catabolicamente sul muscolo scheletrico. Fino al 60% dei pazienti trattati con glucocorticoidi a lungo termine mostra atrofia muscolare e debolezza muscolare, con conseguente riduzione del carico meccanico sullo scheletro.
Per il futuro, lo sviluppo di nuovi farmaci e tecniche analitiche forniranno sicuramente più opzioni di trattamento e un approccio personalizzato alla terapia.
Fonte: https://www.thelancet.com/journals/landia/article/PIIS2213-8587(25)00251-7/fulltext