21/11/2025
I pericoli di una infanzia digitale e le raccomandazioni dei pediatri
Secondo la Società Italiana di Pediatria (SIP), l’uso precoce e non controllato dei dispositivi digitali sta avendo ripercussioni evidenti sul benessere di bambini e adolescenti, con effetti che si estendono dalla salute fisica a quella mentale e relazionale.
I dati emergenti, presentati agli Stati Generali della Pediatria 2025 in occasione della Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente, segnalano che bastano 30 minuti aggiuntivi di utilizzo quotidiano degli schermi per raddoppiare il rischio di ritardo del linguaggio sotto i due anni, mentre un’ora in più sugli schermi riduce il tempo di sonno di circa 15 minuti nei piccoli tra 3 e 5 anni. L’esposizione oltre i 50 minuti giornalieri si associa inoltre a un rischio maggiore di ipertensione e, già tra i 3 e i 6 anni, di sovrappeso.
L’esperienza della pandemia ha aggravato la situazione, con un aumento di 4–6 ore al giorno dell’esposizione ai dispositivi, quindi la SIP ha ritenuto necessario aggiornare le raccomandazioni sull’utilizzo del digitale nell’età evolutiva del 2018, sulla base di una nuova revisione di oltre 6.800 studi internazionali.
Le raccomandazioni invitano ad evitare l’accesso non supervisionato a Internet prima dei 13 anni e posticipare il primo smartphone personale almeno fino a quella soglia, ritardare il più possibile l’uso dei social media, evitare schermi durante i pasti e prima di dormire, promuovere attività all’aperto, sport e gioco creativo.
La revisione conferma inoltre i rischi trasversali quali l’aumento dell’obesità, la compromissione dello sviluppo cognitivo e del sonno, i problemi visivi, l’ansia, le dipendenze digitali, il cyberbullismo e una precoce esposizione a contenuti pornografici.
Rino Agostiniani, Presidente SIP, evidenzia come l’età pediatrica sia “una fase di straordinaria vulnerabilità e crescita”; per questo è necessario “restituire ai bambini tempo per annoiarsi, muoversi, giocare e dormire”. Elena Bozzola, coordinatrice della Commissione Dipendenze Digitali SIP, aggiunge: “Più esperienze reali, meno digitale non supervisionato: è questa la vera sfida educativa di oggi”.
La tecnol