20/10/2024
Il caro amico Daniele mi ha regalato l'ultimo libro della grande scrittrice Chandra Candiani. Si intitola "I visitatori celesti" e parla di vecchiaia, malattia e morte, temi che difficilmente trattiamo. La sua scrittura è come sempre magistrale, carezze sull'anima.
La fragilità del corpo che cambia, del corpo stanco e malato, le nostre paure si infrangono grazie ai visitatori celesti che ci mostrano l'altra faccia della medaglia. Questa incantevole donna, superati i 70 anni, ci parla di corpi che diventano sempre più inabitabili, forse perché "è solo un modo per accompagnarci più o meno gentilmente all'uscita". Perchè riusciamo a vedere la bellezza del mistero in un neonato e non in un corpo vecchio? Siamo tutti portatori di pesi ai quali la Candiani dedica questo piccolo e prezioso volume e ci ricorda l'evoluzione, "Sento che non smetterò mai di di trasformarmi, di lavorare al cambiamento, nemmeno morendo." Noi siamo di più del corpo e "la consapevolezza visita tutti."
-C'è una folla arida nella vita di chi cade fuori dall'umano accettabile, una folla che corre, scappa, si riempie di impegni, di incontri, di relazioni, e non si sofferma mai, non chiede sinceramente "Come stai?" intendendo "In quale condizione di essere sei?" perché non lo chiede a se stessa, è muta nei confronti di sé, fa e strafà, magari opere di bene, ma non c'è, non vibra, non sente, perché non sente se stessa; è un accumulatore di immagini di sé, magari immagini spirituali, ma non c'è cuore che batte, paura che scuote, dolore condiviso, non c'è contatto ed eco, riflesso di te in me.-
Queste sono forse le parole più belle che abbia mai letto ultimamente o forse semplicemente mi risuonano molto in questo momento della mia vita. Questo piccolo capolavoro mi ha riportato anche alla passione per il mio lavoro. Lo amo immensamente e non ne sono schiava perché la libertà non ha prezzo; mai dobbiamo aver paura di voler essere felici.