
29/07/2025
Sonno & neurodivergenza: tra iperattività e ipervigilanza🌈
I disturbi del sonno rappresentano una delle comorbidità più frequenti nei soggetti AuDHD (co-occorrenza tra autismo e ADHD), con una prevalenza significativamente superiore rispetto alla popolazione generale.
Difficoltà nell’addormentamento, risvegli notturni frequenti, sonno non ristoratore e alterazioni del ritmo circadiano sono manifestazioni comuni, spesso sottovalutate ma con impatti rilevanti sul funzionamento diurno, sul tono dell’umore e sulla regolazione emotiva.
Le cause sono multifattoriali e interconnesse: la disregolazione del sistema dopaminergico e serotoninergico, il deficit di produzione e secrezione di melatonina endogena, l’iperattivazione cronica dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), la neuroinfiammazione e l’ipervigilanza sensoriale possono concorrere a disturbare profondamente l’architettura del sonno e il ritmo circadiano.
Inoltre, l’ansia anticipatoria, la ruminazione cognitiva, le difficoltà di transizione da uno stato all’altro (tipiche dell’autismo) e la sovrastimolazione sensoriale possono ostacolare il rilassamento pre-sonno e aumentare la latenza dell’addormentamento. Alcuni soggetti riferiscono anche un'inversione del ritmo sonno-veglia, con picchi di attivazione notturna e sonnolenza diurna, spesso scambiata erroneamente per "pigrizia" o "scarsa motivazione".
Dal punto di vista clinico, i disturbi del sonno nell’AuDHD sono frequentemente associati a un aggravamento dei sintomi nucleari: maggiore impulsività, difficoltà attentive, irritabilità, affaticabilità cognitiva e ridotta tolleranza allo stress. Questo crea un circolo vizioso, in cui la carenza di sonno amplifica i sintomi neurocomportamentali e, a loro volta, tali sintomi ostacolano ulteriormente un sonno ristoratore.
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