08/05/2022
"Si chiama zuo yuezi in Cina, cuarantena in America Latina, samchilil in Corea, pantang in Malaysia. Ma esiste anche nelle tradizioni antiche dei Nativi Americani, dell’India, dell’Indonesia, della Costa d’Avorio, della Giordania, del Libano, dell’Egitto, della Palestina, della Moldavia, dello Zambia, del Giappone, e molte altre.
E’ il concetto della sacralità del puerperio.
Il puerperio, quel periodo che segue la nascita di un bambino, e che vede la madre impegnata nel passaggio tra la simbiosi uterina e la nuova realtà.
E’ un tempo prezioso, sensibile, che dura 6-8 settimane.
In questo tempo, la donna recupera le energie impiegate nel parto, trasforma il suo corpo da una forma gravida a uno stato di nutrizione diversa, evoluta. Allatta - con il suo latte, con il latte di formula -, contiene, addormenta, dà amore, consola, culla, passeggia (oh, quanto passeggia!), si prende cura, si preoccupa, si sveglia, osserva, risponde, canta, tocca, pulisce, parla, fa spazio. Radica ancor di più quel legame che aveva costruito insieme al suo bambino nel grembo. Lo prende, lo trasforma. Ci litiga, ci fa pace. Supera gli ostacoli, scende a compromessi.
Non solo, si chiude un capitolo: pur dando inizio alla relazione extrauterina con suo figlio, si chiude il capitolo della massima espansione, della massima apertura che le era stata richiesta in gravidanza e nel parto.
Lei si richiude, chiude il suo corpo, che ha accolto, ospitato e accompagnato; ora basta. Per ora basta. Si riallinea e pur essendo madre, apre un nuovo paragrafo della sua vita di donna.
Durante il puerperio accadono tutte queste cose. Per questo motivo, la donna ha bisogno di sostegno e assistenza. Ha bisogno che il mondo si fermi attorno a lei e che la supporti in questo grande, incommensurabile lavoro. Lei lo fa per se stessa, per il suo neonato, per la sua famiglia e per la comunità intera. Pertanto, la comunità intera e la sua famiglia hanno degli obblighi civili e umani nei suoi confronti.
Hanno il dovere di onorarla, rispettandola, difendendo quella bolla che lei sta creando attorno se stessa, il suo partner e il suo cucciolo, dandole tempo, alleviandola dai compiti che ora non le spettando, facendole la spesa, preparandole da mangiare, lavandole i piatti, facendole il bucato, badando ai suoi bambini più grandi, assicurandole la possibilità di riposare e dormire. Nutrendola. Il nutrimento della donna che ha appena partorito è fondamentale per la sua salute e per la salute del neonato. E’ un nutrimento fatto di cibo buono, sano, caldo, di tisane, di golosità che le facciano ve**re l’acquolina in bocca; ma anche di cuscini sistemati, coperte sulle spalle, compagnia o viceversa rispetto della sua intimità e voglia di solitudine, di massaggi, di tocco gentile, di cortesie e aiuti concreti, di impacchi e bagni caldi.
La legittimazione del puerperio è un atto sociale che riguarda tutti, ognuno di noi.
Come ostetrica assumo un ruolo in prima linea; eppure, tanto devo ancora crescere come amica, sorella, zia."
Ostetrica Claudia Sfetez