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iPsy (www.ipsyblog.com) nasce dall'idea di Florencia Pavan di creare uno spazio di condivisione di pensieri, riflessioni e opinioni, accessibili a tutti, sulla psicoanalisi e psicoterapia.

“Trova il tuo potenziale. Dai un significato alla tua vita”. A chi ci prova ogni giorno. Ai miei pazienti🌱
09/04/2025

“Trova il tuo potenziale. Dai un significato alla tua vita”.

A chi ci prova ogni giorno. Ai miei pazienti🌱

Letture di Gennaio e Febbraio
01/03/2025

Letture di Gennaio e Febbraio

12/04/2024

Povere Creature!” di Y. Lanthimos. Recensione di Sandra Maestro

“Povere creature” mi è tornato in mente durante una seduta, mentre trattavamo con una paziente temi relativi alla differenza tra limite e confine, tra controllo e regolazione, tra impulso e desiderio .

Tratto dall’omonimo romanzo di Alasdair Gray, il film narra l’estroso esperimento di un famoso chirurgo, ormai vecchio e piuttosto malconcio , che innesta in una giovane donna morta suicida, il cervello del feto che ha in grembo, resuscitandola. Una scenografia fiabesca e oniroide introduce lo spettatore in paesaggi caratterizzati da prospettive da grandangolare, con immagini di città, case e palazzi, allungate ad occhio di pesce, con sfondi in bianco e nero alternati a colori vividi e tinte accese. Al centro della trama le vicissitudini della giovane creatura, Belle, allevata con amore paterno e iper-protettivo dal suo creatore, ma poi lasciata libera di seguire il suo desiderio di esplorazione e conoscenza del mondo. Il mix di grottesco ed ironia rende la visione del film molto gradevole ed avvincente malgrado la sua lunga durata.

Link nel primo commento ⬇️

10/04/2024

GLEN GABBARD e THOMAS OGDEN
Quando si è alle prese con una situazione clinica nell'esercizio privato, non di rado ci si rivolge a un collega fidato. Ascoltarsi in questo contesto è significativamente diverso da quando si parla ai pazienti, ai propri studenti o ai colleghi di cui si è supervisori. Gli analisti, rivolgendosi a un supervisore, non si sforzano di capire l'altro, come farebbero nel loro lavoro con i pazienti. Nel lavoro dell'analista con un supervisore il grado di maturità (Loewald, 1960) si sposta nell'altra direzione. Le insicurezze e le angosce dell'analista sono al centro dell'attenzione, poiché l'analista ha richiesto esplicitamente l'aiuto di un supervisore. L'accento va su ciò che l'analista non sa. L'analista espone al supervisore la sua non comprensione - i dubbi su di sé, l'angoscia, la paura, la vergogna, la colpa, la noia, i punti ciechi, il desiderio sessuale, l'invidia, l'odio e il terrore - manifestando così un atto di fede. L'esperienza dei propri limiti (come analista e come individuo) e l'accettazione di quei limiti da parte del supervisore concorrono a plasmare l'identità dell'analista all'insegna dell'umiltà, della curiosità su di sé e della consapevolezza che la propria analisi è un compito che dura tutta la vita. Una porzione dell'identità dell'analista comporta conflitto, ambivalenza, desideri intensi e paure dell'infanzia, e il tentativo di scendere a patti con il fatto che l'analisi personale dell'analista non gli ha permesso di trascendere il tormento interno che inizialmente lo ha avvicinato al lavoro analitico. Inoltre, il fatto che il supervisore non si ritiri in reazione alle difficoltà dell'analista conferma all'analista di essere “sufficientemente buono,” secondo l'espressione di Winnicott (1951, p. 285), di risultare accettabile agli altri e di essere inevitabilmente lontano da una comprensione esaustiva e dal raggiungimento dei risultati terapeutici auspicati.
SUL DIVENTARE PSICOANALISTA, L'Annata Psicoanaltica Internazionale, 7, 2014:140-141

08/04/2024

“La questione rilevante, che nel lavoro analitico assume un particolare valore, risiede nel fatto che la parola, in analisi, non sia solo la parola proferita: il corso dell’analisi è tessuto di parole mai pronunciate eppure presenti, parole che costituiscono la trama del «discorso interiore», del paziente e dell’analista. Sappiamo che quando l’analista tace, egli in realtà parla continuamente con se stesso e con gli interlocutori che via via si presentano, o si nascondono, alla sua mente. E proprio questa ricchezza e fluidità del discorso interiore dell’analista che gli permette di sospendere la sua attenzione e di funzionare in modo associativo: di avviare il suo «ascolto perlaborativo». Il «discorso interiore» del paziente è ciò che possiamo indovinare a partire dalle sue parole, dai silenzi e da ogni altro elemento significativo…: è ciò che ci induce continuamente a chiederci a «chi» il paziente sta parlando quando si rivolge a noi, ma anche a chi sta parlando, dentro di sé, quando egli tace. Che cosa, di tale lavoro interno del paziente, ha direttamente a che fare con la perlaborazione? attraverso quali indizi possiamo cogliere, se pur indirettamente, il silenzioso lavoro perlaborativo del paziente?
Se la perlaborazione si riferisce al tipo di lavoro interiore che il paziente compie in relazione agli accadimenti psichici, affettivi in primo luogo, durante la cura, essa avrebbe a che fare con le modalità con cui il paziente «assimila», in cui si appropria di ciò che è stato «trattato» dall’analista e gli è stato restituito come interpretazione.… La perlaborazione, pur essendo espressione della resistenza (di transfert), dovrebbe perciò arrivare a riattivare il funzionamento associativo nel paziente: il «discorso interiore» del paziente. L’avvio della perlaborazione avrebbe dunque a che fare con quel momento cruciale in cui il paziente, attraverso l’interpretazione, può fare l’esperienza che uno stesso avvenimento è presente dentro di lui sia nella sua veste di evento del passato sia come attualizzazione nel transfert”.

Roberta Guarnieri, Durcharbeitung. Il tempo silenzioso della perlaborazione, iRivista di Psicoanalisi 2012, LVIII, 2

16/03/2024

“Past lives ” è un film fatto di suoni, colori, silenzi oltre che di dialoghi e parole. Tutti questi elementi si fondono in un girotondo che sembra raccontare una dimensione pre-verbale come legame con la madre (terra) e con le origini.

È un film sulla nostalgia, intesa secondo il pensiero di Pontalis (2000) come desiderio di qualcosa di nuovo, il baluginio vitale di qualcosa che nasce. Pontalis dice: “Il tempo che passa e distrugge cerca di mutarsi nella figura ideale di un luogo che resta. Il paese natale è una delle metafore della vita”
(Marta Oliva)

Leggi l'intera recensione sul sito.
Link nei commenti ⬇️⬇️⬇️

08/03/2024

𝗗𝗼𝗻𝗻𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗮
𝐴𝑓𝑓𝑖𝑑𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑜𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑒𝑡𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑒 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑖 𝑐𝑖𝑣𝑖𝑙𝑖 𝑴𝒂𝒚𝒂 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐𝒖 𝑙𝑎 𝑐𝑒𝑙𝑒𝑏𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑖𝑒𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 114a 𝑮𝒊𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒂 𝑰𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝑫𝒐𝒏𝒏𝒆



Buon 8 Marzo

05/03/2024

Il Centro Veneto di Psicoanalisi è una sezione locale della Società Psicoanalitica Italiana.

04/03/2024

👇 Venerdì 15 marzo alle ore 20:30, in occasione della XIII Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, vi aspettiamo al Teatro San Marco Di Vicenza per lo spettacolo teatrale "La Voce".

💪 Uno spettacolo di sensibilizzazione sui Disturbi Alimentari.
L'entrata è gratuita con prenotazione obbligatoria al link https://shorturl.at/uCRTZ

✌ Inoltre, sabato 16 marzo, è previsto un laboratorio gratuito per genitori su "Il silenzio - Linguaggio non verbale e comunicazione". Info e prenotazioni bridge@vicenzaforchildren.it, 3929900987

Polo Bridge Vicenza for Children Fondazione Monte di Pietà di Vicenza ULSS 8 Berica Città di Vicenza

10/02/2024

Immagine: Opera di Jonathan Connor

10/02/2024

La Responsabilità dello psicoanalista: Codice deontologico e setting interno.
R. Rizzitelli, M. Naccari, N. Loiacono, L. Resele e A. Marzi

Introduzione a cura di Renata Rizzitelli

Nell’intento di inserire in questo spazio SPIWEB i contributi relativi alle attività in essere nella SPI relative all’interazione fra noi psicoanalisti e le istituzioni, non è casuale che venga inserita per prima un’attività a cura del gruppo “Psicoanalisi e Giustizia”, dedicata ai soci ed ai candidati della SPI stessa. Mi pare importante che possa essere valorizzato il lavoro del gruppo “Psicoanalisi e giustizia”, il quale ha determinato come fosse significativo realizzare uno spazio per definire e chiarire la posizione dello psicoanalista rispetto alle più fondamentali norme etiche e deontologiche che dovremmo osservare nella gestione del nostro ruolo nei vari ambiti all’interno dei quali siamo chiamati ad operare, ovviamente nei nostri studi, ma anche presso le varie istituzioni.

Leggi tutto su Spiweb

https://www.spiweb.it/la-cura/la-responsabilita-dello-psicoanalista-codice-deontologico-e-setting-interno-r-rizzitelli-m-naccari-n-loiacono-l-resele-e-a-marzi/

06/02/2024

"La ricerca del significato del sintomo organico comporta la necessità di interpretare l’importante comunicazione inconscia contenuta nella manifestazione fisica.

Ci è spesso capitato di ve**re a conoscenza di persone brillanti, professionisti di successo con una buona vita sociale i quali, poco tempo dopo il raggiungimento della pensione, si ammalano. Malattie non gravi che, tuttavia, interferiscono nella normale routine e che comportano un’attenzione e un riguardo inediti rispetto alla propria salute.
Altre volte abbiamo visto l’amico, rimasto vedovo, il quale, a seguito del lutto, manifesta un quadro clinico di grave sofferenza tale da richiedere addirittura un ricovero. Su questo argomento, a ognuno di noi, verranno sicuramente in mente esempi sia personali sia familiari."
In "Sintomo organico (ricerca del significato)"
a cura di A. E. Juraga

https://www.spiweb.it/la-ricerca/ricerca/sintomo-organico-ricerca-del-significato/

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