
19/08/2025
“Perché stiamo male? Perché smettiamo di funzionare?
La testimonianza di uno psichiatra che smonta la narrazione dominante sulla sofferenza psichica e rivela il senso profondo e politico del nostro bisogno di cura sempre più diffuso.”
Piero Cipriano, forte di tre decenni di lavoro nella psichiatria pubblica, mette in discussione le narrazioni dominanti sulla salute mentale, mostrando come essa sia inevitabilmente intrecciata con scelte e rapporti di potere.
A suo avviso, la chiusura dei manicomi non ha segnato la fine della logica manicomiale, che continua a manifestarsi nella centralità del farmaco e nella riduzione del disagio a diagnosi individuale: riprendendo il pensiero di Basaglia e Foucault, Cipriano denuncia il processo con cui i problemi sociali vengono spogliati della loro dimensione politica e ricondotti a patologie personali da trattare farmacologicamente, anziché attraverso interventi collettivi e trasformazioni sociali.
Particolare rilievo ha la riflessione sul potenziale rivoluzionario delle sostanze psichedeliche, che, anziché aprire a nuove possibilità terapeutiche e di liberazione, sono state ricondotte all’alveo del mercato, trasformate in prodotti medicalizzati e costosi.
Cipriano contesta inoltre l’abuso degli SPDC, i Servizi psichiatrici di diagnosi e cura, come luoghi di “contenimento” e propone modelli alternativi, più umani e comunitari: centri di salute mentale territoriali, aperti, capaci di accogliere le persone e restituire loro dignità.