08/03/2024
la relazione col cibo
prima parte
È Sempre più evidente comunque che una gran parte dei problemi che oggi l'essere umano si trova ad affrontare, è legata alla sovralimentazione o all'alimentazione alterata, resa intollerabile alle possibilità del corpo. In effetti l'essere umano nel corso della sua lunga evoluzione si trova ad avere, in gran parte del mondo e anche qui da noi, il problema non di recuperare il cibo fondamentale, ma di scegliere il cibo che ritiene necessario per sé. Oggi, nei supermercati sempre più spesso ci vengono proposti cibi che vengono dall'estero, cibi che non rispecchiano le condizioni climatiche e le stagioni, ed il cibo rischia di diventare una merce di scambio, prima ancora che una fonte di nutrimento. Sicuramente tra prendere quello che esiste senza nessuna possibilità di guardare altrove e trovarsi invece alla possibilità di scegliere, crea psichicamente un altro genere di problemi che solo con l'andare del tempo verranno integrati in maniera più armonica.
Il problema che ci troviamo di fronte in merito al cibo, ce lo troviamo di fronte anche in altri settori dell'esistenza. Le possibilità umane nel campo della coscienza devono oggi affrontare il nodo evolutivo della coscienza che riguarda la scelta, in maniera molto più diffusa e capillare. Scegliere richiede un aumento della coscienza ed un atto di responsabilità soggettiva ed umana che mette in moto nella struttura individuale e nella struttura sociale, elementi complessi ed impegnativi.
Ma oggi ci troviamo di fronte a questa nuova forma di ricchezza. Scegliere tra le varie opportunità.
Il prolungamento della vita, la diffusione di un benessere che garantisce risorse essenziali, obbliga una parte consistente dell'umanità ad interrogarsi su come migliorare la qualità del proprio esistere.Quando quindi ci interroghiamo sul cibo, ci interroghiamo, sulla conoscenza e sul comprendere le sue caratteristiche e le nostre, in modo da scegliere meglio la quantità, i modi i tempi, per far si che il cibo recuperi al meglio, la sua qualità di dispensatore di vita, limitando la sua capacità di portatore di morte
L’impressione è che spesso ,all’interno della psiche individuale e collettiva, si generi un alterazione che fa sì che invece che mangiare per vivere , si vive per mangiare.Quindi dalla funzione fondamentale, in cui era legato alla sopravvivenza, il cibo ha assunto pian piano valenza sociale e relazionale.
naturopata patrizia bonavoglia