09/07/2025
🔍 Attenzione al consumo di alimenti ultra-processati (UPF)
Negli ultimi decenni, complice la globalizzazione e l’urbanizzazione, si è assistito a una transizione nutrizionale: un passaggio dalle tradizionali abitudini alimentari locali a una dieta ricca di alimenti ultra-processati (UPF), ovvero prodotti industriali ad alto contenuto di grassi, zuccheri semplici e sale, realizzati con ingredienti raffinati e numerosi additivi.
Questi alimenti sono progettati per essere iper-appetibili: emulsionanti, dolcificanti, coloranti e aromi migliorano sapore e consistenza, spesso mascherando la bassa qualità degli ingredienti. Tuttavia, sempre più studi evidenziano una possibile correlazione tra l’elevato consumo di UPF e oltre 30 patologie, tra cui malattie cardiovascolari, metaboliche, respiratorie e gastrointestinali.
Il rischio associato agli UPF non deriva solo dai processi industriali, ma da un insieme complesso di fattori biologici, nutrizionali e chimici che influenzano l’organismo nel tempo. Gli UPF, privi della loro struttura originale, sono facilmente digeribili e ad alto indice glicemico, causando picchi glicemici e scarsa sazietà. Questo porta spesso a un consumo calorico eccessivo e inconsapevole.
Inoltre, alcuni additivi possono alterare il microbioma intestinale, contribuendo a infiammazioni e disturbi cronici.
👉 Anche se la ricerca è in evoluzione, limitare il consumo di UPF e favorire una dieta basata su alimenti freschi o minimamente trasformati rappresenta una scelta utile per la salute a lungo termine.
Fonti: pubmed.ncbi.nlm.nih.go
jamd.it