
25/04/2025
Il suo nome da battaglia era Montecarlo. Aveva 22 anni ed era un giovanotto quando, tra le colline di Ruino, litigò con i compagni partigiani perchè lasciassero libera una giovane tedeschina che aveva davvero poco a che fare con le politiche di ogni regime. Quando si è giovani con la guerra non si dovrebbe mai avere a che fare, come da vecchi. Ebbene, Montecarlo quella ragazza riuscì a liberarla.
Nei giorni seguenti lo catturarono insieme agli altri suoi compagni. In quelle settimane lo portarono a Broni, a Villa Nuova Italia, e poi a Cigognola, dove avevano sede le stazioni della Sicherheits.
Li misero tutti in fila, davanti ai parenti. Un attimo prima che l'esecuzione avesse luogo, quella ragazza tedeschina fece capolino tra i soldati nazisti e riconobbe Montecarlo. Si caricò allora un fucile a salve e tutti i partigiani, tutti tranne Montecarlo si accasciarono a terra. Ma mio zio, che con quei ragazzi - amici - ci aveva vissuto i suoi soli e pochi 22 anni, non riuscì a sopportare di potersene andare a casa da solo e con gli stivali sporchi del loro sangue. E così anche Montecarlo chiese il colpo di grazia. Tra la gente presente sua sorella svenne dal dolore. Si risvegliò dopo poco, ma lui non c'era più.
Io di storia ne racconto una, che sta da quella parte della collina in alto. Ce ne sono mille altre di storie, non partigiane anche, di fronti e fazioni diverse, ma sempre tante storie così: piene di ragazzi che lo sono rimasti per sempre perché costretti. Racconti carichi di dolore, schieramenti difficili e decisioni crudeli: perché quando non hai memoria puoi solo vivere l'attimo, sperando che la tua scelta non sia troppo distante dal futuro che speri per tutti.
Oggi, invece, una morale comune per prevedere ce l'abbiamo.
In guerra tutti perdono.
Facciamone tesoro, liberi, insieme. Facendo più rumore possibile in questa giornata così tanto importante! Forse (purtroppo) sempre più importante!
Buona Giornata. Buon 25 Aprile! 🇮🇹